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Buccia
Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città : Milano
84 Messaggi |
Inserito il - 12/11/2007 : 14:12:52 (6221)
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C’ERA UNA VOLTA...IL POTERE DELLE FAVOLE (VI PUNTATA)
Nuovo appuntamento con il mondo dei racconti tradizionali calabresi (vedi puntate precedenti nelle pagine personali di Buccia). --------------------------------------------- In quanto espressioni di una concezione del mondo e della vita, le fiabe sono comunque “vere”.
Prese tutte insieme, nella loro ripetuta e varia casistica, le fiabe sono una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata per noi nella lenta memoria delle coscienze contadine.
Sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo o a una donna, dalla nascita - che spesso porta in sé un auspicio o una condanna - alla giovinezza e al distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo.
E in questo sommario disegno c’è tutto:
- la drastica divisione dei viventi in re e poveri, e la loro parità sostanziale;
- la persecuzione dell'innocente e il suo riscatto;
- l'amore incontrato prima di conoscerlo e poi subito sofferto come bene perduto;
- la sorte di soggiacere a incantesimi e lo sforzo per liberarsi e autodeterminarsi; insieme allo sforzo di liberare gli altri: il non potersi liberare da soli ma il liberarsi liberando;
- la fedeltà a un impegno e la purezza di cuore come virtù basilari che portano alla salvezza e al trionfo;
- la bellezza come segno di grazia, che può essere anche nascosta sotto spoglie d'umile bruttezza;
- la sostanza unitaria del tutto - uomini, bestie, piante, cose – e l'infinita possibilità dì metamorfosi di ciò che esiste.
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Il lupo e la volpe
Il lupo si aggirava sempre intorno alla volpe; e la volpe, poveraccia, ripeteva fra sé: "Quest'assassino un giorno o l'altro mi giocherà un brutto tiro!" Un giorno il lupo le si avvicinò con brutte intenzioni, e la volpe, per levarselo dai piedi, gli disse: « Compare lupo, vogliamo andare a pescare insieme?» « Sì, comare volpe» le rispose il lupo. « E dove metteremo il pesce?» « lo porto in testa un cestino di giunco e a te lego al collo il recipiente dell'acqua.» Quando furono in mare, la volpe si mise a nuotare a suo agio, perché l'acqua entrava attraverso i giunchi e facilmente se ne usciva. Il lupo invece, che portava al collo il recipiente dell'acqua, cominciò ad affondare, dato che non gli riusciva di tenersi a galla per il troppo peso. Allora, preoccupato, cominciò a dire alla volpe: « Com'è che tu, comare volpe, nuoti così facilmente, mentre io non riesco a reggermi nemmeno a galla? » « Eh, compare mio! La ragione è che tu non sai nuotare! » Intanto il recipiente si riempiva sempre più e il lupo affondava anch'egli sempre più, dato che le forze gli venivano meno. Quando la volpe capì che il lupo non aveva più speranza di salvarsi, andò sulla spiaggia ed esclamò: «Ora me ne posso andare tranquilla e spensierata! Me lo son tolto finalmente di torno! Voleva farmi la festa, l'amico, e ci è cascato, ché ci ha lasciato la vita!. .. » Al lupo morente gridò: « Ehi, compare lupo! Chi cerca il male altrui, ha il suo alle spalle! »
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"Ho messo la testa a posto. Ma non ricordo dove." |
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carmelo-rossella
Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città : novate milanese
122 Messaggi |
Inserito il - 13/11/2007 : 13:31:31 (6220)
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Ciao volpe "BUCCIA" e grazie x le tue favole |
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