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Inserito il - 25/04/2007 : 08:23:26 (6422)
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DI SEGUITO ECCO IL PRIMO RESOCONTO, OVVERO L'ARTICOLO PUBBLICATO OGGI 25 APRILE SU La Provincia cosentina.
Seguiranno altri report. Santagataviva ha partecipato alla manifestazione, omaggiando della monografia su Otello Sarzi il presidente Loiero, il professor Capogreco ed il sindaco Arcuri, insieme ad una pergamena-attestato di merito per quanto posto in essere, ognuno per le proprie competenze, nella vicenda di Facio. Ringraziamo per la collaborazione, prestata a proposito, l'associata Maria Francesca Servidio.
Contiamo di pubblicare anche delle foto sull'evento. Franco Corbelli, consigliere provinciale del "Movimento Diritti Civili", ha fatto una proposta che se vogliamo è anche una provocazione, di fare, sulla scorta del libro di Capogreco, una fiction su FACIO per far conoscere a tutta l'Italia il capitano partigiano.
Ecco l'articolo
“Facio calabrese esemplare da rivalutare” Lo ha detto il presidente Loiero intervenuto a Sant'Agata
S. AGATA D’ESARO
“Quella di Facio è una storia esemplare che non si può ignorare”. Cosi ha concluso il presidente della regione Calabria, Agazio Loiero, che è intervenuto alla presentazione del libro di Carlo Spartaco Capogreco “Il piombo e l’argento”, la vera storia del partigiano Facio, edito da Donzelli, ribadendo la volontà di dare al comandante partigiano la medaglia d’oro. Del libro, della storia, delle sue ipocrisie e delle metafore con la Calabria ne hanno disquisito – in una sala consiliare gremita – oltre al governatore calabrese, l’autore Capogreco, i docenti Gaetano Briguglio del Liceo Classico di Locri e Luigi Parenti dell’Università “Orientale” di Napoli ed il sindaco Carmine Arcuri, nell’incontro coordinato da Anna Longo, della redazione cultura del Giornale Radio Rai. E Loiero si è detto “grato come calabrese” a Capogreco per come ha rivalutato la storia di Facio, perché rappresenta anche “una metafora vicaria” in cui sta dentro tutta la Calabria. “Facio vive” è riprodotto nell’ultima pagina del libro, ed è scritto sul muro della casa natia di Dante Castellucci, che proprio Loiero insieme a Capogreco e al sindaco Arcuri ha voluto visitare alla fine della conferenza. Ma perché il libro s’intitola “Il piombo e l’argento”?. Ha risposto il professor Capogreco: “L’argento pesa più del piombo, ovvero “quella medaglia d’argento rappresenta l’ipocrisia di una storia che andava riscritta, perché se si può giustificare il piombo che deriva da una morte intrapartigiana, non si può fare altrettanto con quella patacca falsa”. E che la storia di Facio vada riabilitata lo ha espresso anche il professor Briguglio, che ha parlato delle particolari specificità di Facio “eroe precario ed instabile” che combatteva due nemici: “Il fascismo e l’incapacità che il suo messaggio venisse colto”. Il professor Parenti, invece, ha tracciato “il valore della ricerca storica di Capogreco, di grande spessore analitico, che propone nello scontro vissuto piombo–argento “una metonimia straordinaria”. Facio “l’enfant terrible”, in altri termini, è un ragazzo a cui piace la natura ma anche la guerriglia. “Il piombo e l’argento” in definitiva, come ha ricordato il sindaco Arcuri all’inizio, non nasce da ieri, “ma dal lontano 1994, quando scattò la prima scintilla di coinvolgere in questa ricerca storica il professor Capogreco”. Ma ieri ha vissuto una pagina importante anche nel consiglio comunale, che ha deliberato in onore di Facio di: “Intitolargli la piazza principale del paese; di accogliere la proposta per l’assegnazione della medaglia d’oro al valore; di conferire la cittadinanza onoraria al professor Capogreco”. Durante la manifestazione è stato scoperto un dipinto sul tema della Resistenza, opera dell'artista santagatese Enza Borrello ed un intarsio opera di Salvatore Gallo.
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Modificato da - Profilo Utente n/a in Data 25/04/2007 18:11:24
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sandro
Regione: Toscana
Prov.: Siena
Città : Siena
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Inserito il - 25/04/2007 : 09:42:18 (6422)
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Ringrazio Alessandro per avere inserito in tempo reale il resoconto della giornata di ieri. Dio sa quanto mi sarebbe piaciuto esserci, soprattutto dopo avere appreso la notizia dell'intitolazione della piazza al nostro eroe. Un ruolo fondamentale va riconosciuto al mio maestro e sindaco Carmine Arcuri, il quale da quasi vent'anni è impegnato nello studio della figura Facio. L'unico rammarico mi è dato dall'assenza ieri alla manifestazione dell'amico Cattani, ma spero ci si rifarà presto magari quando si potrà inaugurare nel nostro paese un museo centro studi su Facio e sulla resistenza, di cui metto a disposizione il materiale da me raccolto da 5 anni a questa parte. Perchè non cercare di fare venire a Sant'Agata qust'estate LAURA SEGHETTINI? Buon 25 aprile. Sandro |
Sandro Sicilia
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Inserito il - 25/04/2007 : 18:13:42 (6422)
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Ringrazio te Sandro e tutti gli altri che attraverso i mei report, quasi quotidiani, forse si sentono un pò meno lontani da Sant'Agata. A proposito, ecco l'articolo inviato a La Provincia cosentina che sarà pubblicato domani 26 aprile. Credo sia giusto che si conosca la posizione di ciascuno per le iniziative su Facio.
Iniziative per Facio tra proposte, provocazioni e proteste Corbelli propone una fiction per far conoscere Facio a tutta l’Italia
S. AGATA D’ESARO
Ieri è stato il 25 aprile, ma nella cittadina dell’Esaro non c’è stata alcuna manifestazione pubblica. Sono bastate e, forse, avanzate, quelle dell’altro ieri su Dante Castellucci “Facio”, il comandante partigiano per il quale sono state spese tante belle parole. Non ultima la proposta (provocazione) del consigliere provinciale Franco Corbelli che, intervenuto alla presentazione del libro di Capogreco, ha proposto che: “Prendendo spunto dallo stesso testo si facesse una fiction sulla Rai per far conoscere a tutta l’Italia l’eroismo di Facio”. E lo stesso Corbelli proporrà un ordine del giorno al consiglio provinciale. Intanto, c’è da dire che sulle varie iniziative deliberate, quella che fa discutere maggiormente i cittadini è l’eventuale cambio toponomastico da Carducci a Piazza “Facio” dell’agorà principale di Sant’Agata. Molti i cittadini e gli esercenti pubblici che non sono d’accordo sul cambio perché comporterebbe molti problemi dal punto di vista burocratico. Ma anche nel consiglio comunale di martedì la minoranza non è stata d’accordo. Dalla stessa sono partite altre proposte. Giuseppina Bonfilio (Rinnovamento e Rinascita) ha detto che “sarebbe meglio acquistare la casa natia di Facio per farne un luogo della memoria”. Mentre Vittorio Rizzaro (stesso gruppo) ha contro-proposto che si sostituisse Piazza Vittorio Emanuele, detta anche la seconda piazza. Per l’ex sindaco Tolve (Il Germoglio), invece, “il cambio di denominazione è impraticabile poiché varie circolari, anche prefettizie, impediscono di cancellare personaggi che hanno fatto la storia italiana”proponendo “altre soluzioni di vie o luoghi ancora senza nome”. Lo stesso Tolve è stato critico “sulla cittadinanza onoraria a Capogreco”, mentre a proposito di proteste (mancate) non è sfuggita quella degli operai della Diga sull’Alto Esaro. Qualcuno, forse, voleva intervenire durante la manifestazione. Ma non è stato così. L’opinione pubblica, allora, si chiede: “Non era meglio incontrare pacificamente Loiero con una delegazione per sapere novità sulla Diga?”. Il diktat partito da Malvito, però, lo ha, di fatto, impedito. Si ripresenterà più l’occasione di avere Loiero a Sant’Agata? Chissà. Sul significato intrinseco delle iniziative per Facio, quindi, sempre Tolve non ha fatto mancare le riflessioni a riguardo della “Resistenza”. Per lo stesso “doveva discuterne il consiglio comunale, ancor prima di qualsiasi decisione, perché c’è ancora tanto da cercare nella prima revisione storica vista da sinistra. Quella di Facio è una tragedia intorno al mondo comunista che offre ancora molte cose da analizzare e studiare, tra le quali anche le motivazioni (attraverso le indagini) che hanno portato alla fucilazione di “Facio”. Un “delitto politico” per Tolve che ha ancora sete di verità e giustizia e che non può essere una solo una celebrazione retorica se tutti i componenti del consiglio comunale non si riconoscono nei valori di libertà e di lotta al fascismo, poiché la Resistenza è stata la lotta armata al fascismo”. |
Modificato da - Profilo Utente n/a in data 25/04/2007 18:37:25 |
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Profilo Utente n/a
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Inserito il - 25/04/2007 : 19:17:41 (6422)
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RICEVO E PUBBLICO DA FRANCO CORBELLI, DEL MOVIMENTO DIRITTI CIVILI
Una fiction Rai dedicata al partigiano ed eroe calabrese Dante Castellucci, nome di battaglia “Facio”, ucciso dai comunisti nel 1940, pochi mesi prima della LiberazioneComunicato Stampa Movimento Diritti Civili Corbelli al direttore Saccà: “Una fiction Rai sul partigiano calabrese ed eroe nazionale “Facio”, compagno di battaglia dei fratelli Cervi, ucciso nel 1944 non dai fascisti, ma dagli stessi partigiani”! Ordine del giorno di Diritti Civili in Consiglio Provinciale Cosenza Una fiction Rai dedicata al partigiano ed eroe calabrese Dante Castellucci, nome di battaglia “Facio”, braccio destro di Aldo Cervi e comandante del battaglione “Guido Picelli” della Brigata Garibaldi di Parma, ucciso da un plotone di partigiani nel luglio del 1944, pochi mesi prima della Liberazione. E’ quanto ha chiesto al direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, intervenuto ieri sera a Sant’Agata D’Esaro, alla presentazione del libro di Carlo Spartaco Capogreco dedicato all’eroico partigiano calabrese, nativo di questo paesino della provincia di Cosenza. Corbelli preannuncia che domani presenterà un ordine del giorno in Consiglio provinciale per chiedere alla Provincia di Cosenza di sponsorizzare e finanziare, insieme alla Regione Calabria, questo film per Rai Uno. Il leader di Diritti Civili ha chiesto e ottenuto dal presidente Loiero, presente ieri alla manifestazione di Sant’Agata, il sostegno a questa importante iniziativa. “Le gesta eroiche del partigiano calabrese Facio, compagno di battaglia dei fratelli Cervi, meritano di essere conosciute da tutto il Paese (e non solo). La storia di questo semplice e straordinario personaggio è un esempio di coraggio, di lealtà, di altruismo, di lotta per la libertà, un monito e un insegnamento per le future generazioni. Per questo merita di essere celebrato degnamente attraverso appunto un grande film televisivo. Dante Castellucci ha pagato con la morte per difendere i suoi ideali di giustizia, verità e libertà. Ucciso, nel luglio del 1944, non dai fascisti o tedeschi, come si era voluto sino a poco tempo fa far credere, ma dagli stessi suoi compagni partigiani, per una falsa accusa di furto, durante la tragica guerra civile. La fiction Rai, ispirata al libro di Capogreco che ha scoperto la verità sull’omicidio di Facio, sarà il giusto e doveroso riconoscimento a questo autentico eroe nazionale, purtroppo sino ad oggi dimenticato”. 25 aprile 2007 |
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sandro
Regione: Toscana
Prov.: Siena
Città : Siena
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Inserito il - 26/04/2007 : 08:38:50 (6421)
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Il problema del cambio della toponomastica può essere risolto facilmente. Nella città dove vivo ogni volta che viene cambiato il nome della via, rimane per sempre la dizione precedente. Faccio un esempio: La nostra piazza potrebbe essere intitolata Piazza Facio già Piazza carducci. In questo modo non si pone l'annoso problema di dover variare tutte le intestazioni. Con questa doppia dizione si potrà salvare capra e cavoli. Nessuna norma lo vieta. A presto. |
Sandro Sicilia
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domenico tolve
Regione: Calabria
Prov.: Cosenza
Città : sant'agata d'esaro
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Inserito il - 26/04/2007 : 13:45:22 (6421)
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Caro Sandro, premetto di aver votato a favore ( di intitolare piazza Carducci a Dante Castellucci! ) dopo avuto assicurazioni dal Sindaco sulla inesistenza di divieti normativi in merito. Mi permetto di sollecitare, però, un tuo ulteriore approfondimento ( anche per evitare che l'importante intitolazione diventi di pura facciata ed inefficace giuridicamente ) in merito al R.D.L. N° 1158 del 10 Maggio 1923 convertito in legge N° 473 del 17 Aprile 1925 e pubblicata sulla G.U. N° 132 del 6 Giugno 1925 che, testualmente, recita: « Le Amministrazioni Municipali qualora intendano mutare il nome di qualcuna delle vecchie strade o piazze comunali dovranno chiedere ed ottenere preventivamente l'approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione per il tramite delle competenti sopraintendenze ai monumenti». Alla suddetta normativa fa riferimento anche la sentenza della Corte Costituzionale N° 23 del 1959 in merito ad un ricorso, rigettato dalla stessa Corte, della Regione Trentino Alto Adige. Quanti hanno a cuore i principi di libertà e democrazia conquistati con il sangue di tanti giovani e donne nella lotta al nazifascimo ed alla dittatura e, soprattutto, ad una sincera rivalutazione della figura di Dante Castellucci e della Resistenza, non possono che essere grati a quanti, tu per primo, si sono spesi ed hanno sollecitato l'intervento delle Istituzioni per rendere giustizia ad un uomo attraverso l'affermazione della verità. Micuzzo
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dtolve |
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sandro
Regione: Toscana
Prov.: Siena
Città : Siena
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Inserito il - 26/04/2007 : 15:14:58 (6421)
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Ciao Domenico, ho sotto mano La legge 473 riguardo alla toponomastica. La legge è chiara nel richiedere il preventivo permesso governativo per la variazione di strade, vie, piazze e luoghi. Ciò che ho scritto io non risulta incompatibile con la stessa. Anzi. Il fatto che vi sia all'interno il 'già' non penso svuoti di significato il valore che si vuole dare ad una cosa simbolica, ma importante quale l'intitolazione di una via. A Siena per esempio Piazza Matteotti, pur essendo "già Piazza della Posta", rimane pur sempre Piazza Matteotti . Non avevo dubbi sul Tuo voto..., conoscendo bene i Tuoi orientamenti ed il Tuo pensiero. Ricordiamo che Dante era prima di tutto un compagno...A presto. Sandro |
Sandro Sicilia
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Profilo Utente n/a
215 Messaggi |
Inserito il - 26/04/2007 : 19:20:06 (6421)
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Mi inserisco nel discorso, pur non conoscendo le leggi di cui parlate perchè non le ho lette. A Sant'Agata però ricordo il precedente di Vico II° San Francesco che si doveva chiamare Via Aldo Moro. Per alcuni anni all'inizio della via rimasero affisse addirittura le due denominazioni, ma poi Via A. Moro fu tolta perchè, in effetti, presso il municipio i residenti (come il sottoscritto) sono sempre risultati in Vico II° S. Francesco. Non so da che cosa sia dipeso, quel che è certo riguarda la denominazione che non cambiò in Via Aldo Moro cosi come in molti credevano. E onestamente non ne conosco le ragioni. Sarà stata forse una mancata deliberazione o ci sono stati altri problemi? La domanda andrebbe girata a chi di competenza che, magari, potrebbe illustrarci i problemi che non portarono al cambio di denominazione della sudetta via. |
Modificato da - Profilo Utente n/a in data 26/04/2007 19:52:20 |
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sandro
Regione: Toscana
Prov.: Siena
Città : Siena
81 Messaggi |
Inserito il - 27/04/2007 : 16:40:43 (6420)
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Caro Alessandro, io penso che relativamente alla via Aldo Moro non sono state avviate le procedure per la variazione. Quando venne intitolata la via allo statista democristiano poi non erano passati nemmeno 10 anni dalla sua scomparsa, come prevede la legge. Può darsi che sia stato questo il problema burocratico che ha impedito una corretta conclusione della procedura.Come ho già scritto la norma non impedisce di intitolare la via con il 'già', salvando così capra e cavoli. LEGGE 23 GIUGNO 1927, N. 1188 TOPONOMASTICA STRADALE E MONUMENTI A PERSONAGGI CONTEMPORANEI (1). (1) A decorrere dalla data di nomina del primo governo costituito a seguito delle prime elezioni politiche successive all'entrata in vigore del d.lg. 30 luglio 1999, n. 300, le prefetture sono trasformate in uffici territoriali del governo; il prefetto preposto a tale ufficio nel capoluogo della regione assume anche le funzioni di commissario del governo (art. 11, d.lg. 300/1999, cit.). Articolo 1 Nessuna denominazione può essere attribuita a nuove strade e piazze pubbliche senza l'autorizzazione del prefetto [o del sottoprefetto] (1), udito il parere della [deputazione di storia patria], o, dove questa manchi, della società storica del luogo o della regione. Ora, dal solo Prefetto, essendo state soppresse le Sottoprefetture. Articolo 2 Nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Articolo 3 Nessun monumento, lapide od altro ricordo permanente può essere dedicato in luogo pubblico od aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Rispetto al luogo deve sentirsi il parere della commissione provinciale per la conservazione dei monumenti. Tali disposizioni non si applicano ai monumenti, lapidi o ricordi situati nei cimiteri, né a quelli dedicati nelle chiese a dignitari ecclesiastici od a benefattori. Articolo 4 Le disposizioni degli articoli 2 e 3, primo comma, non si applicano alle persone delle famiglia reale, né ai caduti in guerra o per la causa nazionale. Inoltre in facoltà del ministro per 1'interno di consentire la deroga alle suindicate disposizioni in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione. Articolo 5 Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, le amministrazioni comunali dovranno procedere alla modificazione delle denominazioni stradali ed alla rimozione dei monumenti, lapidi od altri ricordi permanenti che contravvengano al divieto di cui agli articoli 2 e 3, fatta eccezione di quelli la cui conservazione sia espressamente autorizzata dal ministro per l'interno ai sensi del secondo comma dell'articolo precedente. In difetto, provvederanno i prefetti, [o rispettivamente i sottoprefetti] (1), a spese dell'amministrazione inadempiente. In caso di rimozione di un nome recente, sarà di preferenza ripristinato quello precedente o quello tra i precedenti che si ritenga più importante rispetto alla topografia o alla storia. (1) Ora, dal solo Prefetto, essendo state soppresse le Sottoprefetture. Articolo 6 Nulla è innovato al regio decreto-legge 10 maggio 1923, n. 1158, convertito in legge con la L. 17 aprile 1925, n. 473.
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Sandro Sicilia
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