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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Gaetano |
Inserito il - 13/02/2013 : 10:07:55 Carissimi, in questi giorni imbiancati dalla neve, a sud come a nord, ritornano in mente ricordi lontani, molto lontani, tanto che mi è sorto il dubbio che siano effettivamente corrispondenti a realtà vissute o, invece, frutto dell'immaginazione e del sogno.
Raccontavo, infatti, a mio figlio Mario di quando da bambino, per una nevicata di grandi proporzioni, mi trovai di sera in piazza Carducci insieme a tanta gente e tutti aspettavamo che partisse col suo trattore il marito di Richetta, papà di Francesco e Pasquale.
Il motivo sarebbe dipeso dalla penuria di pane in paese, rimasto incredibilmente isolato dalla forte tormenta di neve che si era abbattuta.
Quella sera eravamo tutti aggrappati alla speranza che quel trattore sarebbe riuscito nell'impresa di superare l'ampia cortina di neve e di rifornirci di pane da fuori.
Ho condiviso questo ricordo con Massimariano che ricorda anche lui il trattore allontanarsi nella neve...
C'è qualcun altro che si ricorda qualcosa del genere?
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1 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Antonio |
Inserito il - 14/02/2013 : 12:34:33 Caro Gaetano, avendo passato l’infanzia nel negozio di alimentari di mia madre Carmelina, di ricordi legati al pane ne ho molti anch’io. In effetti, ho memoria di una certa ansia che si diffondeva tra i clienti e il vicinato ogni qual volta le nevicate sembravano diventare così pesanti da poter isolare il paese: venivano a chiedere ansiosi “se era arrivato il pane” e se ce n’era ne acquistavano più del solito o lo “prenotavano”. Ma i ricordi si accavallano ed è evidente che la situazione dei forni santagatesi deve essere molto variata negli anni. Ricordo infatti, ma ero davvero molto piccolo, l’arrivo del pane in una cesta enorme che la signora “‘Nunziata” ( una donna che ricordo gigantesca, gentile e sempre sorridente), reggeva in testa con una naturalezza incredibile. Un rito che si ripeteva senza problemi ogni mattina, visto che la produzione era - se non sbaglio - del forno santagatese di zia Gioconda. Ma poi, evidentemente, per un certo periodo Sant’Agata divenne dipendente dalle forniture dei paesi vicini… |
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