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Gaetano


Regione: Lombardia
Prov.: Milano


255 Messaggi

Inserito il - 13/02/2013 : 10:07:55 (4301)  Mostra Profilo Invia a Gaetano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Carissimi,
in questi giorni imbiancati dalla neve, a sud come a nord, ritornano in mente ricordi lontani, molto lontani, tanto che mi è sorto il dubbio che siano effettivamente corrispondenti a realtà vissute o, invece, frutto dell'immaginazione e del sogno.

Raccontavo, infatti, a mio figlio Mario di quando da bambino, per una
nevicata di grandi proporzioni, mi trovai di sera in piazza Carducci insieme a tanta gente e tutti aspettavamo che partisse col suo trattore il marito di Richetta, papà di Francesco e Pasquale.

Il motivo sarebbe dipeso dalla penuria di pane in paese, rimasto incredibilmente isolato dalla forte tormenta di neve che si era abbattuta.

Quella sera eravamo tutti aggrappati alla speranza che quel trattore sarebbe riuscito nell'impresa di superare l'ampia cortina di neve e di rifornirci di pane da fuori.

Ho condiviso questo ricordo con Massimariano che ricorda anche lui il trattore allontanarsi nella neve...

C'è qualcun altro che si ricorda qualcosa del genere?




Gaetano

Modificato da - Gaetano in Data 13/02/2013 10:09:03

Antonio


Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Milano


361 Messaggi

Inserito il - 14/02/2013 : 12:34:33 (4300)  Mostra Profilo Invia a Antonio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

Caro Gaetano,
avendo passato l’infanzia nel negozio di alimentari di mia madre Carmelina, di ricordi legati al pane ne ho molti anch’io.
In effetti, ho memoria di una certa ansia che si diffondeva tra i clienti e il vicinato ogni qual volta le nevicate sembravano diventare così pesanti da poter isolare il paese: venivano a chiedere ansiosi “se era arrivato il pane” e se ce n’era ne acquistavano più del solito o lo “prenotavano”.
Ma i ricordi si accavallano ed è evidente che la situazione dei forni santagatesi deve essere molto variata negli anni.
Ricordo infatti, ma ero davvero molto piccolo, l’arrivo del pane in una cesta enorme che la signora “‘Nunziata” ( una donna che ricordo gigantesca, gentile e sempre sorridente), reggeva in testa con una naturalezza incredibile. Un rito che si ripeteva senza problemi ogni mattina, visto che la produzione era - se non sbaglio - del forno santagatese di zia Gioconda.
Ma poi, evidentemente, per un certo periodo Sant’Agata divenne dipendente dalle forniture dei paesi vicini…

La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.

E dopo il settimo giorno, Dio creò l'ottimo giorno.
(Serafini)
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