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Author | Comment |
Gaetano
Jul 14, 06 - 9:41 AM |
I Racconti del venerdì: “Luglio 1919”
In questi giorni di luglio il nostro paesello appare ancora più solo, svuotato com’è anche dei tanti che si trasferiscono al mare. E’ questa l’impressione che ho avuto proprio alcuni giorni fa, durante una breve sortita. Non sempre però questo mese è stato così mestamente tranquillo. Anzi, la storia locale ricorda tra il 23 ed il 24 luglio del 1919 giorni davvero tumultuosi. In verità, quello che accadde a Sant’Agata accadde in molte altre parti d’Italia ed originò i cosiddetti moti contro il carovita, la cui importanza fu fondamentale per gli avvenimenti che ne seguirono. Il periodo della guerra aveva strozzato la già debole economia santagatese. Il Commissario Prefettizio, Amedeo Calcarami, che aveva sostituito il Sindaco Caglianone partito per il fronte, aveva dovuto prendere tutta una serie di provvedimenti eccezionali, tra i quali, nel luglio del 1917 l’impianto di due magazzini per il deposito ed il razionamento dei generi alimentari allo scopo di “frenare l’ingordigia degli speculatori ed affamatori del popolo, tiranneggiato dai commercianti locali”; Non parliamo poi dell’epidemia della “spagnola” che colpì violentemente la popolazione causando molte vittime. Finita la prima guerra mondiale la situazione non migliorò, anzi il malcontento di vasti strati sociali scatenò proprio in quei giorni tumulti, saccheggi e violenze nei confronti principalmente dei commercianti, rei di lucrare sulle difficoltà contingenti. A fronteggiare la difficile situazione si trovarono innanzitutto il Maresciallo dei Carabinieri Emanuele Marino, “il quale, unico agente di forza pubblica, incurante di qualsiasi pericolo affrontò e cercò in ogni modo di calmare una folla di tumultuosi sperando sempre di riuscire a limitare la follia saccheggiatrice dei forsennati” ed il Sindaco, Giovanni Caglianone, il quale spiegò ogni opera di persuasione per evitare il turbamento dell’ordine pubblico e, come poi sottolineò il SottoPrefetto Rinaldi in un telegramma di congratulazioni, “seppe compiere il suo dovere di autorità e di cittadino”. La rivolta venne definitivamente sedata grazie all’intervento della Compagnia dei Carabinieri di Castrovillari comandata dal Capitano Vincenzo Masera che “con energia lodevole assicurò alla giustizia i peggiori furfanti che credevano di essere diventati padroni della vita e della sostanza altrui”. Al di là della fredda cronaca contenuta nei verbali comunali, quanto accaduto impressionò fortemente i ceti moderati convinti che si fosse ormai alle prove generali di una rivoluzione "alla russa", contribuendo non poco all’affermazione di idee e posizioni reazionarie. Oggi una storia simile ci pare impensabile, lontana anni luce dalla nostra vita quotidiana. Per fortuna questo pur discutibile progresso ci ha affrancato da quelle estreme situazioni di disagio. Ciò, però, non basta a metterci al riparo per il futuro. In questo senso la storia è maestra di vita. |