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afme
Regione: Lazio
Prov.: Latina
Città : latina
9 Messaggi |
Inserito il - 25/04/2008 : 11:40:36 (6057)
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Forse non è una novità ma ricordare questa iniziativa non fa male. Saluti afme
PETIZIONE degli storici italiani per Dante Castellucci "Facio"
Di seguito pubblichiamo integralmente il testo della petizione, ricordando che nella sezione raccolta firme sarà possibile a chiunque (storici e non) sottoscrivere la stessa attraverso il modulo da compilare al link: http://www.faciovive.it/testopetizione.htm AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AL MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA AL MINISTRO DELLA DIFESA
I SOTTOSCRITTI STORICI ITALIANI
PREMESSO
CHE nel 1963 la Repubblica Italiana conferì la Medaglia d’argento al Valor Militare alla memoria del partigiano Dante Castellucci “Facio”, classe 1922, originario di Sant’Agata d’Esaro (Cosenza), comandante del battaglione garibaldino “Guido Picelli” operante in Alta Lunigiana, e che tale onorificenza fu corredata dalla seguente motivazione: «Valoroso organizzatore della lotta partigiana, incurante di ogni pericolo, partecipava da prode a numerose incruente azioni. Scoperto dal nemico, si difendeva strenuamente; sopraffatto e avendo rifiutato di arrendersi, veniva ucciso sul posto. Esempio fulgido del più puro eroismo. Zona di Pontremoli, 22 luglio 1944»; CHE, in effetti, il comandante Dante Castellucci combatté contro le forze nazi-fasciste nel Parmense-Alta Lunigiana, e prima ancora in Emilia al fianco del Fratelli Cervi, distinguendosi sempre per abnegazione ed eroismo (in occasione della sua cattura ai Campi Rossi di Gattatico insieme ai Sette Fratelli martiri della Resistenza, nello scontro del Lago Santo parmense e in molte altre circostanze), guadagnandosi la fama di combattente nobile, leale e leggendario per capacità militari e per valore, benvoluto e ammirato dalla popolazione civile, come del resto attestano i documenti storici e le numerosissime testimonianze; CONSIDERATO CHE il comandante Dante Castellucci “Facio” morì il 22 luglio 1944 ad Adelano di Zeri - Zona di Pontremoli, non perché «ucciso sul posto» dal nemico, bensì fucilato su ordine di alcuni comandanti delle formazioni garibaldine lunigianesi, dopo un arresto avvenuto con inganno, cui seguì un processo-farsa celebrato da un sedicente “tribunale di guerra”, processo basato su un’accusa risibile quanto falsa e senza concessione di diritto alla difesa; CHE in base alle testimonianze e alle ricerche note si può affermare che la condanna a morte e la fucilazione di Facio furono dovute a contrasti interni al movimento partigiano per l’egemonia politica nella zona; CHE la memoria delle virtù militari e civili e dell’eroismo di Facio resiste ancora intatta a distanza di ben 63 anni nella popolazione della Lunigiana, in Emilia e nello Spezzino, fra coloro che gli furono più vicini combattendo insieme a lui e con lui condividendo il dolore del momento più tragico; CHE la storia di combattente del comandante Facio e le vere circostanze della sua morte, cioè l’arresto a tradimento e la fucilazione ad opera di suoi stessi compagni, sono state ricostruite attraverso ricerche condotte da più parti nel corso degli anni e, di recente, con particolare compiutezza storiografica e con notevole corredo di documenti e testimonianze, nel libro “Il piombo e l’argento” scritto dallo storico Carlo Spartaco Capogreco; CHE alla luce di quanto sopra esposto, la motivazione della Medaglia d’argento alla memoria di Dante Castellucci concessa nel 1963 non risponde a verità. VISTO L’appello lanciato ne “Il piombo e l’argento” da Carlo Spartaco Capogreco perché tale ingiustizia sia sanata e venga ristabilita la verità anche nell’onorificenza; I SOTTOSCRITTI STORICI ITALIANI CHIEDONO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, AL MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA E AL MINISTRO DELLA DIFESA - CHE VENGA ANNULLATA la motivazione di cui in premessa; - CHE la memoria di Dante Castellucci “Facio” sia onorata come merita attraverso altra e superiore decorazione adeguata alle gesta compiute, anche a titolo di riparazione del torto troppo a lungo subito dalla memoria dell’eroe, dai suoi famigliari e conterranei, dalla sua compagna di lotta e di affetti Laura Seghettini, dagli uomini della sua formazione partigiana; - DI VOLER FAR SI’ che la motivazione di tale nuova onorificenza ricordi puntualmente le gesta, ma anche le vere circostanze della morte di Dante Castellucci “Facio”. Tenendo presente l’esigenza di tramandare alle generazioni che verranno una storia della Resistenza, e del nostro Paese, non più velata da omissioni e da distorsioni di qualsiasi origine, ma pienamente vera, capace di rappresentare la grandezza d’Italia nelle sue luci e nelle sue ombre, quindi senza tacerne anche le pagine contraddittorie, controverse e tragiche. L’appello viene rivolto nella convinzione che l’affermazione della verità vada sempre e comunque nell’interesse di quanti combatterono dalla parte giusta. http://www.faciovive.it/testopetizione.htm Forse non è una novità ma ricordare questa iniziativa non fa male.Saluti afme
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