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Gaetano


Regione: Lombardia
Prov.: Milano


255 Messaggi

Inserito il - 18/02/2009 : 14:44:33 (5905)  Mostra Profilo Invia a Gaetano un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Il viaggio di ritorno fu tranquillo. Rinaldo rivide il colore deserto del suo mare, e la sua terra che, d’improvviso, come al passaggio di un confine, mutava natura….
Rivedeva le donne sedute sulle prode dei fossi, che proclamavano le loro ciliegie, e il pane e il formaggio e la ricotta.
Il suo paese gli andò incontro coi noti fiori della primavera, sempre uguali, come la coperta di damasco che sua madre stendeva sul balcone il giorno del Corpus Domini.
Era quello un lusso domestico ed economico come la gioventù, la grazia, la bellezza, fino alla consumazione, all’inverno, alla vecchiaia.
Risentiva l’odore degli scopeti bruciati nei forni, che fanno profumato il pane.
E tutto questo tornava in certi solchi della sua memoria, come l’acqua nei solchi arsi di un orto.
Il suo paese era sempre lo stesso, con la gente seduta sul muricciolo della piazza e quel senso di ozio, di vuoto sotto il cielo curvo, in cui risuonavano musicali i ronzii delle vespe e delle api.


Corrado Alvaro, "L’età breve"


Siamo giunti alla nostra terza ed ultima riflessione citando Corrado Alvaro.

Il giovane Rinaldo ritorna al suo paese dopo essere stato espulso dal Collegio.

Un ritorno, sembrerebbe, alla normalità, ad una vita che procede “sempre uguale”.

In realtà lo sviluppo della storia ci farà capire come, dalla sua partenza, insieme al piccolo protagonista, erano cambiate nel frattempo molte cose anche in quel luogo dall’apparente immobilità.

Eppure il momento del ritorno, del contatto dopo l’assenza, ci restituisce delle sensazioni quasi fuori dal tempo, come ci riaccostassimo a qualcosa di cui non ci sembra vero ci siamo allontanati.

Così, sentiamo i solchi della nostra memoria rinfrescarsi come quelli di un orto al passaggio dell’acqua.

Questa metafora dell’acqua quale elemento di rinascita e di salvezza (ed anche purtroppo di distruzione e rovina) è spesso presente nell’opera di questo grande scrittore verso cui ho cercato di attirare la vostra attenzione.

Perché sento che anche attraverso la lettura delle sue opere è possibile giungere ad un grado più alto di comprensione della grande civiltà che si annida nel nostro passato e che per quanto possibile non va dispersa.

Perché prima di essere riconosciuti abbiamo bisogno di riconoscerci.


Gaetano
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