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Antonio
Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città : Milano
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Inserito il - 04/02/2009 : 22:34:51 (5770)
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La scorsa estate, durante le mie passeggiate in montagna, ho immaginato un dialogo...tra un “intervistatore” e il nostro paesino...in persona. Ve lo propongo -Sesta puntata-
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- SESTA PUNTATA –
”....A Sant’Agata non c’è quasi nessuno che non abbia un’idea, un progetto, un sogno nel cassetto... ”
(I): = intervistatore (S): =Sant’Agata
(I): Ti va se torniamo indietro?... (S): ...Vuoi dire in piazza? (I): Beh... certo non possiamo tornare indietro nel tempo... (S): -...Magari si potesse... (I): Guarda che non serve a nulla rimpiangere il passato. Se pensi di aver fatto delle scelte sbagliate, impegnati ora con maggiore cura e attenzione. Non si può certo camminare con la testa voltata indietro... -...Però un poco di nostalgia mi è venuta E’ comprensibile. E’ un sentimento che prima o poi, proviamo tutti... Ma ricorda che a volte anche i ricordi ingannano. -...Sarà. Una volta ero più povero e non avevo mezzi, la vita era dura, le difficoltà enormi, l’economia ridotta. L’istruzione non era così diffusa, le ingiustizie invece tante... Di possibilità di miglioramento ce n’erano poche, e non per tutti, e comunque da pagare a caro prezzo... Non era il paradiso... Eppure sento di aver perso qualcosa... Posso essere franco? Comprendo questo tuo sentimento e lo rispetto. Intuisco forse anche a quali perdite ti riferisci...Ed è molto positivo che tu ne abbia coscienza. Ma intanto il tempo continua a scorrere...e ogni tua decisione di oggi continuerà, com’è naturale, a generare conseguenze nel futuro...Ecco, dovresti utilizzare quel sentimento proiettandolo avanti, nel tuo domani. Altrimenti è solo una lagna! -...Ma perché, tu col tuo “pensare in piccolo” credi si risolverebbe tutto? Ehi! questa nostra chiacchierata si sta scaldando, come può succedere solo tra veri amici, bene! Però chiariamoci: io non possiedo le soluzioni ai tuoi problemi. Quelle le devi trovare da te. Io posso solo offrirti uno sguardo esterno. -...Va beh, scusa. Forse sono arrabbiato con me stesso. Prima hai detto che sono “fuori catalogo”: significa che sono fuori dalle rotte turistiche? Turismo, turisti...Bisogna chiarire il significato che dai a queste parole. Se per turisti intendi grandi masse di vacanzieri che pretendono tutta una serie di offerte e servizi e un certo tipo di strutture e organizzazione...Beh, su quelli non credo tu possa contare...Qui mancano tanti presupposti. –...E allora che mi resta?. Mi verrebbe da dire nulla. Perché i turisti, i visitatori, gli ospiti paganti o chiamali come vuoi, non sono certo assegnati per diritto! Bisogna invece conquistarseli con un’offerta coerente con la propria vocazione e la propria identità. Comunque, per seguire il tuo ragionamento, credo che “ti restino” un numero - penso interessante- di persone che cercano altre cose... Cose che tu hai...o potresti avere... – Sì, adesso non dirmi che i miei “turisti” sono i compaesani che tornano per le ferie... Effettivamente quella è una risorsa non indifferente... Se i numeri di cui si parlava sono giusti, significa che puoi contare su un bacino di più o meno 3/4000 persone, che possono generare – ma vado a spanne – tra le 10.000 e le 40.000 presenze/anno... Non è poco... – Si, ma dormono e mangiano quasi tutti a casa propria... Non vorrei mettermi a fare le pulci ai conti... Ma se tanti hanno casa propria, questo significa che molti versano l’Ici e gli oneri comunali per tutto l’anno... Poi questi signori compreranno pur qualcosa... Andranno a prendersi un gelato, un caffé, un giornale, un’aspirina...Inviteranno qualche amico al ristorante o in pizzeria...Chessò: tinteggeranno casa, faranno pur la spesa, il pieno all’auto...Insomma, per una piccola comunità sono cose che contano... –Beh sì: quando tornano l’economia qui gira molto meglio... E poi tu non devi fare grossi investimenti per attirarli... –Cosa vuoi dire?... ...Le località che attivano autentici flussi turistici, si impegnano molto nella conservazione e valorizzazione dei loro beni naturali, paesaggistici, architettonici, culturali... Nel tempo, e secondo i loro obiettivi, hanno creato strutture, infrastrutture, sviluppato organizzazioni ed eventi, garantiscono servizi di un certo standard...E tutto questo costa molto, sia economicamente sia come impegno... –Ma anch’io organizzo feste... Lo so, me lo hai detto. Ma è difficile pensare che un classico turista pagante parta da Roma o Milano o anche dalla vicina Cosenza, perché attratto dalle tue semplici feste di piazza...se intorno non c’è un progetto.... –E allora quelli che vengono per la sagra?... Ecco, quella è già un’iniziativa più organizzata. Potresti svilupparla ancora di più, farne un punto di partenza per riprogettare la tua offerta in questo settore. Potresti legarla maggiormente alle risorse del tuo territorio, alle tue produzioni agroalimentari, alle tue strutture di ospitalità, attivando tutte le sinergie... Anche con i comuni vicini, l’Ente parco, le associazioni. Sempre che davvero la cosa ti interessi... –Perchè lo metti in dubbio? C’è una cosa che ho notato in numerosi paesini della Calabria: costruiscono troppo e male, incidono gravemente sul territorio, non curano i loro palazzi e centri storici,le loro risorse culturali e ambientali...Lasciano spegnere le loro tradizioni, l'artigianato tipico, i costumi; non organizzano l’ospitalità, offrono servizi scarsi, dimenticano il decoro cittadino...E puntualmente sognano frotte di turisti in arrivo... –Ma io voglio distinguermi! Bene! Ma sii sincero: se non ci fossero i compaesani che almeno una volta l’anno tornano perché profondamente legati a te, alle loro origini, agli amici e familiari... E senza pretendere chissachè.. –Eh...effettivamente... Vedi? Generare un reale flusso turistico non è come dirlo...Bisogna dedicarsi ai propri obiettivi con impegno e coerenza fino a creare un sistema, qualcosa di riconoscibile...C’è tanto da lavorare... E tutto inizia dalla domanda fondamentale: tu cosa potresti offrire? –Beh, te l’ho detto: sono un posto tranquillo, con un clima estivo non troppo caldo...gente ospitale, una cucina gustosa, e poi ho le mie montagne, la natura...e...ehmm...il parco... ...Parliamone se vuoi...Intanto avrei proprio voglia di conoscerle queste tue bellezze. – Allora ti porto alla Tavola dei Briganti...alla Petra Petrusata....alla Montea...e poi anche alle sorgenti dell’Esaro...ne avremo di tempo per parlare!
.... Sant’Agata ha sempre lasciato un buon ricordo nelle persone, soprattutto se ospiti di amici, che l’hanno visitata per la prima volta. Ma come trasformare questa attitudine all’ospitalità in un progetto organico e ...”vendibile”? (Vai alla settima puntata)
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La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.
E dopo il settimo giorno, Dio creò l'ottimo giorno. (Serafini) |
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