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 Agorà di Santagataviva
 A Perugia è di scena la poesia...il 18 dicembre
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215 Messaggi

Inserito il - 17/12/2008 : 16:06:12 (5822)  Mostra Profilo Invia a Profilo Utente n/a un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ricevo da Demetrio Guzzardi, titolare della casa editrice Editoriale Progetto 2000 ed informo gli amici di Perugia e dintorni se la cosa può interessare a qualcuno...

Giovedì 18 dicembre 2008 alle ore 17 a Perugia, presso la sala della Vaccaria di Palazzo dei Priori, in piazza IV Novembre, l’Associazione Amici della Calabria e dell’Umbria (AMCU) ha organizzato una manifestazione culturale per la presentazione del volume L’incognita del mistero del poeta Alfredo Genovese, publicato dalla casa editrice cosentina Progetto 2000. Oltre all’autore interverranno il vicesindaco di Perugia, Nilo Arcudi, originario di Cariati (CS), il docente universitario Pasquale Tuscano, Pietro Abbritti, presidente dell’Amcu e la giornalista Roberta Calce.

Alfredo Genovese è nato a Falconara Albanese (CS) nel 1944; dopo i suoi studi a Cosenza; dal 1971 vive a Cariati dove ha diretto l’Ufficio comunale per i lavori pubblici; già dai tempi della scuola si dedica alla poesia ed ha già pubblicato sei raccolte di liriche. Collabora con giornali e riviste e suoi componimenti sono presenti in antologie e in diversi siti di scrittura e poesia. Per i suoi versi ha ricevuto numerosi riconoscimenti in diverse città italiane, tra cui il primo premio al concorso “Primavera” a Roma.

Il volume è composto da 44 liriche, da una presentazione della poetessa Katia Calandra ed è chiuso dalla postfazione della prof.ssa Donatella Laudadio Marzano che tra l’altro scrive: «Alla poesia Alfredo Genovese affida il suo messaggio di sperenza, da non abbandonare mai, neppure quando si è soli, quando si ha la sensazione dell’abbandono, del fallimento, della fine».

Antonio


Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Milano


361 Messaggi

Inserito il - 17/12/2008 : 17:11:38 (5822)  Mostra Profilo Invia a Antonio un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao Alessandro, grazie per la segnalazione: non conoscevo questo poeta e letto il tuo post sono andato a cercare informazioni.

Ho trovato questa sua poesia pubblicata sul sito www.quicalabria.it


Autore: Alfredo Genovese

Alfredo

Me ne stavo in riva al mare
con l’acqua cheta cheta
e con il tiepido sole del primo mattino;
la sua voce soffice e calda
mi offriva un sussurro
di nascosto:
vieni a sera, troverai chi aspetti,
ora vorresti che uscisse dall’acqua serena
ma non c’è, sta dietro
come ombra incatenata
e non vuol vederti,
tu hai peccato!
Ritorno a sera e c’è la luna a stare…
sembra ci sia per me solo,
i piedi sono accarezzati dall’umido,
e tanto vorrei ci fosse lei
la mia sorpresa ma niente…
so di aspettare invano,
lei non verrà, nulla a me è riservato,
ho peccato e sono stato condannato…
una sola volta ma ho peccato,
ho tradito lo specchio dell’immagine!

Guardo il cielo e alcune stelle
sembrano stanche,
ora mi stanno addosso
quasi a volermi dire
hai peccato lontano nel tempo
ma mi son detto forse si è disciolto
e allora sarò indenne così quel fardello
sarà un sogno svanito…invece
dovrò condurlo ancora
sino a quando gli occhi miei
saranno esploratori.
Ho peccato ed ho chiesto riabilitazione
sotto questa luna che sembrava sorridermi
pare invece volermi gridare
ritorna e un giorno avrai il sorriso …

Ho peccato, una sola volta
ma ho peccato,
mi rinnegano, mi evitano,
ho la peste a volte mi punzecchiano
a volte mi …
Oggi son dannato e non sono più sincero
e cultore dell’amare,
ma almeno oggi
che sto per andare
datemi la mano
in segno di pace.
Vedete,ecco quel treno…è giunto,
un ultimo istante ancora prima di salire…
ecco quella mano tanto attesa farsi avanti…
stringe la mia e il treno parte…
senza ritorno!

«Alfredo vuole essere il riconoscimento dei propri errori rinnegati come sbagli della vita e quando sta per ottenere il perdono che ha cercato, cercato, è troppo tardi. Il titolo non è autobiografico ma ho voluto inserire il mio nome proprio per dare maggior risalto alla realtà umana ed è il caso di affermare Chi non ha peccato scagli la prima pietra. »

La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.

E dopo il settimo giorno, Dio creò l'ottimo giorno.
(Serafini)
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