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Antonio
Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città : Milano
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Inserito il - 29/03/2010 : 10:09:45 (5353)
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In questi giorni, nel novantesimo della nascita e trentennale della scomparsa, si ricorda Gianni Rodari. Nella Domenica delle Palme*, che è per tutti giorno di Pace, ecco un breve racconto del grande scrittore dedicato ai bambini...grandi.
LA GUERRA DELLE CAMPANE di Gianni RODARI C’era una volta una guerra, una grande e terribile guerra, che faceva morire molti soldati da una parte e dall’ altra. Noi stavamo di qua e i nostri nemici stavano di là, e ci sparavamo addosso giorno e notte, ma la guerra era tanto lunga che a un certo punto ci venne a mancare il bronzo per i cannoni, non avevamo più ferro per le baionette, eccetera.
Il nostro comandante, lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone, ordinò di tirar giù tutte le campane dai campanili e di fonderle tutte insieme per fabbricare un grossissimo cannone: uno solo, ma grosso abbastanza da vincere tutta la guerra in un sol colpo.
A sollevare quel cannone ci vollero centomila gru; per trasportarlo al fronte ci vollero novantasette treni. Lo Stragenerale si fregava le mani per la contentezza e diceva: - Quando il mio cannone sparerà i nemici scapperanno fino alla luna!
Ecco il gran momento. Il cannonissimo era puntato sui nemici. Noi ci eravamo riempiti le orecchie di ovatta, perché il frastuono poteva romperci i timpani e la tromba di Eustachio.
Lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone ordinò: - Fuoco!
Un artigliere premette il pulsante. E d’ improvviso, da un capo all’ altro del fronte, si udì un gigantesco scampanio: - Din! Don! Dan!
Noi ci levammo l’ ovatta dalle orecchie per sentir meglio.
- Din! Don! Dan!- tuonava il cannonissimo. E centomila echi ripetevano per monti e per valli: - Din! Don! Dan!
- Fuoco!- gridò lo Stragenerale per la seconda volta. - Fuoco, perbacco!
L’ artigliere premette nuovamente il pulsante e di nuovo un festoso concerto di campane si diffuse di trincea in trincea. Pareva che suonassero insieme tutte le campane della nostra patria. Lo Stragenerale si strappava i capelli per la rabbia e continuò a strapparseli finché gliene rimase uno solo.
Poi ci fu un momento di silenzio. Ed ecco che dall’ altra parte del fronte, come per un segnale, rispose un allegro, assordante: - Din! Don! Dan!
Perché dovete sapere che anche il comandante dei nemici, il Maresciallo Von Bombonen Sparonen Pestafrakassonen, aveva avuto l’ idea di fabbricare un cannonissimo con le campane del suo paese.
- Din! Dan!- tuonava adesso il nostro cannone.
- Don!, rispondeva quello dei nemici. E i soldati dei due eserciti balzavano dalle trincee, si correvano incontro, ballavano e gridavano: - Le campane! Le campane! E’ festa! E’ scoppiata la pace!
Lo Stragenerale ed il Maresciallo salirono sulle loro automobili e corsero lontano, e consumarono tutta la benzina, ma il suono delle campane li inseguiva ancora. Gianni RODARI (Omegna 1920- Roma 1980)
*> Admin: messaggio (del 28/03/10) recuperato da copia cache e ripubblicato
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La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.
E dopo il settimo giorno, Dio creò l'ottimo giorno. (Serafini) |
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