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 GIU' AL SUD di Pino Aprile

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
sandro Inserito il - 31/10/2012 : 14:49:14
Dopo ‘Terroni’, libro di cui avevo scritto qualche tempo fa, per non farmi mancare nulla sto riempendo la mia biblioteca di libri sul tema, divorandoli letteralmente.

Fra gli altri, anche la seconda opera d’arte del grandissimo Pino Aprile, Giù al sud: perché i terroni salveranno l’Italia.
E’ un libro che mi ha aperto il cervello.
Mi ha fornito la chiave di lettura (una chiave di lettura) di tanti fenomeni.

L’Italia fu unificata, 150 anni fa, con la spoliazione del Sud e la trasformazione in «colonia interna», come Irlanda o Scozia.

Il nostro sud fu ridotto in stato di minorità, addirittura oggi si cancellano persino i poeti e autori del Sud dai programmi ministeriali per i licei, nacque la questione meridionale, che prima non esisteva: lo documenta il Consiglio nazionale delle ricerche.

Tale sistema, pur squilibrato, portò il nostro Paese fra i primi 10 del mondo. Adesso è superato e dannoso.

Ma chi ne trae vantaggio, il Nord, non ha interesse a cambiarlo; chi ne è penalizzato sì. Per questo, come accaduto in Irlanda, in Scozia e altrove, ci si muove per riequilibrarlo. Un’Italia più equa, invece di impoverirsi nel conflitto fra le sue parti, può correre più forte tutta insieme.

E perché dovrebbe partire oggi e dal Sud?
Fu una percentuale fra l’1 e il 2 per cento della popolazione a fare l’unità d’Italia: erano professionisti (avvocati, professori, giornalisti), specie in Lombardia, Veneto, cui l’Austria dava poche possibilità di esprimere le proprie doti, dirigere. Essi crearono, allora, la propria impresa e la compirono: l’unità; ancora oggi sono maggioranza in Parlamento.

Un fenomeno analogo muove oggi il Sud. Se ci riuscirà avremo un’Italia migliore.

La nostra parte del Paese già pesantemente penalizzata (taglio di 1.000 chilometri di ferrovie in 70 anni; esclusione dai piani di sviluppo autostradale, a parte la Salerno-Reggio Calabria; dell’alta velocità, degli aeroporti) è stata ulteriormente impoverita con la sottrazione dei fondi a essa destinati, e con i quali sono stati pagati investimenti al Nord, multe degli allevatori padani disonesti ed altre amenità…

Ed è ripresa l’emigrazione da sud, con flussi simili a quelli degli anni 50 e 60: l’Istat ha contato, nei 10 anni fino al 2008, 700 mila emigrati; 122 mila nel solo 2008.

Tantissimi i laureati, con corsi di studio da fare invidia.
Questo libro rappresenta, a mio modesto parere, un tassello per la costruzione del muro della casa che si costruisce insieme.

Il Sud non ha voce, o voci piccole e sparse, ed è possibile che gli stessi protagonisti non percepiscano quanto siano parte di un tutto, forse decisivo. Mentre tutti guardano al Nord, ricco e potente, alle loro spalle, al Sud, sta nascendo l’Italia di domani.

Spero di avere incuriosito qualcuno di Voi, specie quelli che vivendo a Milano o altrove pensano che la nostra terra sia il male….

Disco Correlato: MIMMO CAVALLO. Quando saremo fratelli uniti
10   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
marilena Inserito il - 08/11/2012 : 13:13:18

sempre sull'argomento segnalo


http://www.linopatruno.com/libri.php


Marilena
Pesciolino Inserito il - 08/11/2012 : 10:11:44
Io spero sempre nello scioglimento di qualche ghiacciaio...

...o magari che il prossimo terremoto del Pollino lavori meglio...

...così il Regno delle due Sicilie lo facciamo anche fisicamente.

Briganti si nasce ed io, purtroppo, non lo nacqui... e comunque penso sia meglio essere schiavo a casa propria che libero davanti alla catena di montaggio degli agnelli




sandro Inserito il - 07/11/2012 : 17:47:10
Io di queste volgarità leghiste ne ho piene le scatole...NOn mi fanno ridere più. Un bacione
Info-Forum Inserito il - 07/11/2012 : 17:17:48
...Tanto per approfondire (!)...Ecco come viene affrontata la "questione meridionale" in questi giorni, da un esponente leghista di una delle province lombarde ( Monza e Brianza) che vede tra l'altro la presenza di molti oriundi santagatesi.

DA LA REPUBBLICA/MILANO/CRONACA DEL 5 NOVEMBRE 2012
leggi l'articolo completo al link: http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/11/05/news/la_consigliera_leghista_su_facebook_forza_etna_forza_vesuvio_e_marsili-45981602/

..."La consigliera leghista su Facebook : "Forza Etna, forza Vesuvio e Marsili"
Il post è comparso sulla pagina personale dell'esponente leghista della Provincia di Monza#8232;Donatella Galli che è stata sommersa di critiche e di insulti. Le scuse del presidente Allevi
di GABRIELE CEREDA
...È ironia shock quella di Donatella Galli, consigliere leghista della Provincia di Monza e Brianza. Sulla sua pagina Facebook, sotto la foto satellitare dell'Italia, troncata a metà, scrive: "Forza Etna, forza Vesuvio, forza Marsili", con tanto di tre punti esclamativi..."

leggi l'articolo completo al link: http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/11/05/news/la_consigliera_leghista_su_facebook_forza_etna_forza_vesuvio_e_marsili-45981602/


©http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/11/05/news/la_consigliera_leghista_su_facebook_forza_etna_forza_vesuvio_e_marsili-45981602/
Buccia Inserito il - 07/11/2012 : 15:10:48

Visto che l'argomento è di nuovo in discussione, segnalo quanto era stato detto circa un anno fa - http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1671
Antonio Inserito il - 06/11/2012 : 17:32:09
Carissimi amici,

è davvero bello e interessante seguirvi in questa discussione.

Naturalmente, e sono d’accordo con Sandro, non siamo qui per proporre un leghismo al contrario o per rimpiangere i Borboni.
Ma è indubbio che esista una verità storica che è stata totalmente negata, manipolata e nascosta.

Sull’altare dell’Italia unita Il Sud ha pagato un prezzo carissimo e misconosciuto sia in termini di sangue versato, sia dal punto di vista economico, sia da quello sociale e, per dirla alla napoletana, dal punto di vista storico dopo essere stato “mazziato” ora è anche “cornuto”.

Prendere coscienza di questa – tristissima – storia non significa però concedere alcuna scusante a ciò che la “classe dirigente” i (purtroppo tanti) pessimi amministratori pubblici, e la feroce malavita organizzata hanno fatto e continuano a fare al meridione d’Italia.
E neppure concedere troppe attenuanti ad un popolo che – soprattutto dopo l’Unità - ha raramente dimostrato di essere pronto a difendere la propria terra e la propria cultura. E in questo sono d’accordo con Gaetano.

Ora non vorrei banalizzare tutto, ma visto che siamo su un forum che in qualche modo fa riferimento a Sant’Agata, proviamo a fare un gioco: osserviamo la realtà ( storica e attuale) di ciò che è avvenuto e quotidianamente avviene nel nostro microscopico paesino e nella nostra comunità, discutiamo di cosa è avvenuto e avviene ogni giorno nell’amministrazione, nella politica, nell’economia, nel sociale, sul web…
Forse da quella piccola realtà potremmo ricevere “di prima mano” molte informazioni interessanti.

Dignità e Identità sono due parole che mi interessano molto. Potremmo continuare da qui…


P.S. Segnalo un altro interessante libro sull'argomento:
(la "brigantessa" ritratta in copertina è la bellissima Michelina De Cesare
(tra l'altro un cognome presente anche a Sant'Agata e nella mia famiglia da parte di nonna materna).
Molte furono le donne meridionali impegnate contro le truppe di invasione piemontesi.
La De Cesare venne torturata e fucilata.




IL SANGUE DEL SUD
ANTISTORIA DEL RISORGIMENTO E DEL BRIGANTAGGIO (LA)
guerri giordano bruno

In questo libro, ricco di un'avvincente documentazione, Giordano Bruno Guerri rilegge la vicenda del Risorgimento e del brigantaggio come una "antistoria d'Italia": per liberare i fatti dai troppi luoghi comuni della storiografia postrisorgimentale (come la pretesa arretratezza e miseria del Regno delle Due Sicilie al momento della caduta) e per evidenziare invece le conseguenze, purtroppo ancora attualissime, della scelta di affrontare la "questione meridionale" quasi esclusivamente in termini di annessione, tassazione, leva obbligatoria e repressione militare. Il Sud è stato trattato come una colonia da educare e sfruttare, senza mai cercare davvero di capire chi fosse l'"altro" italiano e senza dargli ciò che gli occorreva: lavoro, terre, infrastrutture, una borghesia imprenditoriale, un'economia moderna. Così, le incomprensioni fra le due Italie si sono perpetuate fino ai nostri giorni. Alcuni briganti spiccano per doti - umane e di comando - non comuni, come Carmine Crocco, che per tre anni tenne in scacco l'esercito italiano; e così le brigantesse, donne disposte a tutto per amore e ribellione; altri rientrano più facilmente nel cliché del bandito o dell'avventuriero, ma tutti contribuiscono a dare volti e nomi a una triste e sanguinaria pagina della nostra storia, che si voleva cancellare. "Non si tratta di denigrare il Risorgimento, bensì di metterlo in una luce obiettiva, per recuperarlo - vero e intero - nella coscienza degli italiani di oggi e di domani".
sandro Inserito il - 06/11/2012 : 15:36:30
Caro Gaetano e Cari Amici, ho acquistato il libro di Abate che leggerò nella fine settimana prossima.

E' la prima volta che le argomentazioni di Gaetano non mi trovano d'accordo.
Caro Gaetano, ti conosco ( e so che è così) come persona libera da ogni preconcetto. Ti pregherei, dunque, di dare un' occhiata al libro di Aprile... Non ho trovato nelle parole dello stesso nessun vittimismo e nessun rimpianto per i Borbone.

Ma se prima dell'Unità di Italia il nostro Sud non conosceva l'emigrazione, se prima dell'Unità il più importante centro siderurgico d'Italia si trovava in Calabria (Mongiana VV),
se dal 1852 in poi era iniziata in tutto il sud una massiccia opera di alfabetizzazione,
se nel ns regno è stata inventata l'economia come scienza da studiare,
se da noi è stata emanata la prima normativa dell'emigrazione,
se da noi è stata creata l'assistenza pubblica ( ti assicuro ho fatto solo qualche esempio) un motivo ci sarà...

L'unificazione ha prodotto il deserto da noi... Ancora oggi siamo considerati poco più di una colonia... Non è forse vero??
Prendere coscienza di questo significa rimpiangere i borboni ??? Penso di no. E' un leghismo al contrario? Penso di no...

E' solo prendere coscienza del fatto che siamo stati derubati di qualcosa. Il meridione come questione è un concetto post- unitario...

Sapere e conoscere realmente come sono andate le cose ci aiuta forse anche a trovare una strada per cercare di fermare quell'emorragia (emigrazione) che continua ad uccidere la terra dove siamo nati.

Con affetto.
Gaetano Inserito il - 02/11/2012 : 14:51:27
E' da tempo che volevo partecipare a questa discussione, anche se in passato ho avuto modo di far capire sul forum il mio orientamento.

Intanto, colgo l'occasione per esprimere il mio grande piacere per il "ritorno" di Antonio.
Ci speravo ed è successo, avanti tutta!!

Nel merito della questione, anticipo che non ho letto i libri di Aprile.

Non per pregiudizio, ma soltanto perchè credo che su quanto è avvenuto non ci sia più niente di nuovo da scrivere, benchè, a seconda delle prospettive da cui si guardano i fatti, è possibile formarsi convincimenti anche diametralmente opposti.

Non vorrei ancora citare "La collina del vento" di Carmine Abate, ma in quell'intreccio di storie familiari c'è forse la spiegazione essenziale del problema meridionale e calabrese in particolare.

Nel corso di un'intervista su LA7, Abate ha convenuto sul fatto che famiglie come quella descritta nel suo romanzo, pronte a tutto per difendere la propria terra, in realtà nel nostro sud ce ne sono state davvero poche.

E ciò anche e sopratutto a livello di quella che avrebbe dovuto essere la classe "dirigente" meridionale, incline invece al compromesso ed orientata a garantirsi prebende e favori nel nuovo stato unitario.

Ciò è potuto succedere anche per gli incalzanti ritmi con i quali dalla seconda metà dell'ottocento milioni di uomini e donne sono emigrati, via via, per le Americhe, l'Europa, il nord Italia...

Un flusso ininterrotto di capitale umano che ci ha privato, come acutamente osservava Francesco Saverio Nitti, più di un secolo fa, delle migliori energie, degli spiriti più avventurosi, intraprendenti e fecondi e che solo con i primi ritorni, aveva creato le premesse per una "rivoluzione meridionale" atta a scardinare i vecchi equilibri.

Non credo proprio sia attuale oggi predicare, sulla base di un anche documentato vittimismo, una sorta di leghismo al contrario e magari rimpiangere addirittura i Borboni!

E' vero avrebbe potuto andare meglio, molto meglio, ma, allo stesso modo, bisognerebbe capire cosa ne sarebbe stato senza l'annesione al Piemonte di garibaldina memoria.

Sono discorsi che, a posteriori, non valgono molto, lasciano il tempo che trovano.

Antonio Inserito il - 02/11/2012 : 11:21:25
Ciao Sandro. l'argomento che proponi é davvero molto interessante e, direi, proprio di questo nostro forum e personalmente te ne sono grato. Ho letto ”Terroni" e presto leggero' anche "Giù al sud". Ora mi trovo in viaggio, e ti rispondo cosi in breve dal telefono ( si, cari amici di fb, si puo' fare anche qui...)Al mio rientro mi riprometto un intervento più approfondito. Grazie e a presto.
Pesciolino Inserito il - 01/11/2012 : 19:40:47
...in piccolo questo tuo post 'vergine' da qualsiasi replica da' l'idea di quanto teniamo al nostro martoriato paese




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