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 Il sangue di San Gennaro

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Buccia Inserito il - 31/05/2011 : 19:10:55

Il sangue di San Gennaro - (Sàndor Màrai – Adelphi)

Il Vesuvio disse:
“Non è facile farglielo capire, ma non è detto che alla fine non capiscano.
Dimenticano in fretta, questa è la loro fortuna.
Imparano lentamente, e quel poco che riescono infine a capire, lo dimenticano subito.

Li ho visti piangere e correre sulle strade, quando li ho inseguiti lanciando loro lapilli ardenti e pece bollente, perché solo usando la severità si può insegnare.Piagnucolavano e facevano voti. Ma in breve tempo, disseppellite le città sepolte sotto la cenere, tutto ricominciava da daccapo: inventavano nuovi dèi, ricostruivano città, riempivano le case di vanità e superstizione.

A volte mi sono scagliato, aggressivo, contro di loro, ogni 3-400 anni. Ma invano. Imparano lentamente, e dimenticano con grande rapidità. Li tengo d’occhio.

Adesso credono che io dorma, e si sono fatti di nuovo insolenti.

Ammiccano, si mettono a studiare i miei segreti, fanno gli spacconi, dicendo che anche loro sono capaci di produrre esplosioni più violente e rumorose delle mie. Squassano la crosta terrestre sotto la quale, nella mia officina, avvampa la materia incandescente. Stanno in agguato, si chinano sulla materia, con mani curiose ed eccitate si intrufolano tra i miei segreti.

Credono di sapere tutto e vanno spifferando ai quattro venti, con orgoglio insensato e folle, che l’energia non è altro che materia moltiplicata per il quadrato della velocità della luce. L’energia, però è anche altro. Ma questo segreto non glielo rivelerò. E non ho ancora detto l’ultima parola”.


Nel 1948 Sàndor Màrai – scrittore ungherese - abbandona la patria. Dopo un breve periodo in Svizzera, si trasferisce a Posillipo, Napoli, dove resta sino al 1952, anno in cui potrà proseguire il suo viaggio verso New York.

Gli anni passati all’estero rivivono nelle pagine del Sangue di San Gennaro, pubblicato nel 1957.

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