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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Buccia |
Inserito il - 06/11/2009 : 22:26:12 Cari tutti, non sempre per chi è in grado di leggere è altrettanto semplice scrivere. Ma saper leggere è altrettanto difficile che scrivere. E non sto solo parlando di letteratura o di libri, ma della capacità di leggere i pensieri altrui attraverso le parole, e della volontà di usare le parole per condividere i propri pensieri.
A volte penso che siano i libri a venirci incontro per offrirsi alla nostra lettura. Così è capitato con “Il sole nero” di Rocco Familiari: un autore (un drammaturgo) che non conoscevo e che si è proposto alla mia attenzione grazie all’ambientazione del suo libro. Prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto in Calabria, “Il sole nero” sviluppa una specie di thriller “dostoevskiano”, una storia d’amore e morte in cui assume grande rilievo il conflitto tra l’innocenza e la colpa, la necessità del castigo e quella del perdono. Dal libro è tratta la sceneggiatura del film omonimo di Krzysztof Zanussi del 2007, con Valeria Golino e Lorenzo Balducci. La maggiore protagonista si chiama si chiama Agata.... ma non è una santa.
«Non so se tu sarai d'accordo con quanto sto per dirti, è la forza del carattere il nostro principale nemico. Quando dico forza di carattere, intendo un misto di orgoglio, superbia - anzi, arroganza - intransigenza, spietatezza verso sé e verso gli altri, senso di autosufficienza, di superiorità, che diventa disprezzo ... » «Non c'è nulla da salvare, allora?» «Al contrario, quelle caratteristiche possono essere viste come altrettante virtù, senso del dovere, rigore morale, disciplina, determinazione, ma svilupparle in questa direzione, nello stesso contesto in cui si vive, è quasi un'impresa disperata. Qui, nel loro humus naturale, gli uomini tendono a divorarsi tra loro, come serpi in un cesto. Questa terra ha le caratteristiche di un'isola, senza esserlo. Anche la natura ha una forza senza eguali; gli alberi, apparentemente simili a quelli di altre regioni, sembrano avere un' energia maggiore, forse perché devono lottare per sopravvivere, come gli ulivi, che si torcono rabbiosi per opporsi al vento che tenta di sradicarli. Altrove il loro aspetto è più dolce, tranquillo. E anche gli uomini, in un ambiente diverso, riescono a coesistere pacificamente. Per questo ti ammiro, te l'ho già detto. Ma vorrei sapere cosa pensi tu che hai fatto la scelta coraggiosa di restare, perché questa terra sembra dannata?» «Sono tante le ragioni, e quando si semplifica, cercandone una sola, si rischia di non capire, di fraintendere. lo non sono un economista, né un sociologo o un politico, ma il mestiere che faccio da tanti anni, mi consente di osservare la realtà nei suoi spetti, anche in quelli più nascosti, e di coglierne le contraddizioni. E’ questa forse la caratteristica più evidente. E’ una regione povera, arretrata, ma circola una quantità incredibile di denaro, manca l'iniziativa privata, però è ricca di talenti, la popolazione è ancorata a vecchie idee, al passato, tuttavia ha un alto tasso di acculturazione.» «Sono le condizioni di una società dinamica, che potrebbe evolvere rapidamente. Perché questo non avviene? Tu sai che nella capitale ci sono quasi mezzo milione di emigrati dalla nostra regione, i quali occupano quasi tutti i posti di potere, nell’amministrazione, nella cultura, nella politica, nella magistratura. Perché queste stesse risorse non esplodono positivamente anche qui? Se il carattere non è una risposta sufficiente, quali sono le ragioni vere?» «Sei tu che dovresti rispondere alla domanda. Perché sei andato via? Perché non hai fatto qui quello che fai altrove? »...
Il Sole Nero - Rocco Familiari- Marsilio Editori
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Ermanno2 |
Inserito il - 02/12/2009 : 23:39:57 l'emigrazione è una grande piaga che ha segnato per sempre la nostra regione,e per noi che viviamo lontano dalle nostre radici,leggere queste parole è davvero doloroso,spesso penso al nostro paese e mi chiedo cosa potrebbe cambiare la situazione,ma la situazione è davvero sconvolgente,se penso che ancora oggi c'è gente che si reca con la macchina dal benzinaio dicendogli di segnare sul proprio conto, che poi passerà a pagare.Penso che se vogliamo cominciare a migliorare l'economia dobbiamo cominciare a cambiare i nostri atteggiamenti radicati nel tempo,oggi l'economia non può sopravvivere come in passato con il "Baratto".Poi penso anche a tutte le difficoltà di ogni genere ad iniziare dalla mancanza di cultura ,fino ad arrivare al potere di persone che hanno ereditato la facoltà di amministrare il bene di tutti,e sono radicati in posti che non gli competono,posti di lavoro che gestiscono senza competenza,e che difendono con i denti.La mafia calabrese è la più pericolosa perchè il calabrese è talmente attaccato alla famiglia che farà di tutto per essa ,anche andare contro la giustizia,contro il bene,ed è per questo che oggi giustifico anche la Lega Nord che parla male di me stesso,penso che trovare un imprenditore serio che investa del danaro guadagnato onestamente altrove, nella nostra amara terra,sia una cosa molto difficile! Poi penso a quell'albero di ulivo che si contorce, resiste,lotta,ed è l'unica cosa che mi rende orgoglioso e felice di essere calabrese.
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