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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Antonio Inserito il - 13/12/2008 : 19:18:01
Questa estate, durante le mie passeggiate in montagna,
ho immaginato un dialogo...immaginario...tra un “intervistatore” e il nostro paesino...in persona.
Ve lo propongo. - QUINTA PUNTATA -



(Vai alla sesta puntata)

(Vai alla prima puntata)
(Vai alla seconda puntata)
(Vai alla terza puntata)
(Vai alla quarta puntata)



- QUINTA PUNTATA –

...A Sant’Agata ci sono tanti luoghi piacevoli dove trattenersi a chiacchierare.
Uno di questi è certamente la Fontana di San Nicola...


(I): = intervistatore
(S): =Sant’Agata


(S): –...Posso farti una domanda?
(I): Adesso ti fai dei problemi?...
(S): Ma tu come sei arrivato qui e perché?
(I): Beh, a me piace viaggiare “lento”, scoprire luoghi “fuori catalogo”...
(S): -...E anch’io sono “fuori catalogo”?
(I): Direi proprio di sì... Se uno proprio non ti cerca, di certo non ti trova.
-...E tu mi hai cercato?
No, io ti ho trovato. Per caso...
-...E come mi hai trovato? Voglio dire,
qual è stata la tua prima impressione?

Sono arrivato dal mare... la strada che sale al Passo ha un tracciato non certo agevole, ma ha un suo fascino... Il problema è la ridotta manutenzione...la segnaletica, la scarsa cura...E questo è grave, e pericoloso...Dovresti occupartene.
-...Fosse facile...
Il paesaggio però è magnifico! Valloni mozzafiato..I profili delle cime lontane, verdeazzurre nel cielo blu!...Ma ho notato anche la devastazione lasciata dagli incendi estivi...Qui bruciano come se fosse terra di nessuno...
– Insomma, ti eri fatto un’opinione negativa...
Diciamo che certi aspetti deteriori e purtroppo molto comuni in Calabria...si notano anche qui.
– E poi? Quando sei arrivato...
Oltre il Passo, i boschi e i bastioni che costeggiano la Gola offrono uno spettacolo stupendo...Ho visto la tua Grotta...davvero notevole! Tu sei spuntato all’improvviso, dietro una curva, con il tuo profilo che domina la valle... Qualche costruzione avresti potuto evitartela...però a colpo d’occhio mi sei piaciuto! Se non ti arrabbi ti dico che a un certo punto ho riso...
– E perchè...
Superato il tuo cimitero - che tra l’altro vorrei visitare - ho notato un cartello enorme, ormai un po’ invecchiato, che urla: “Sant’Agata di Esaro, città...gemellata con Seregno”
– Embè?...
Così tu saresti una ”Città”...mentre Seregno, solo...Seregno...Non è molto elegante non ti pare?
– Ma quante ne guardi, sono piccole cose...
Hai ragione, ma noi siamo quelli che pensiamo in piccolo, ricordi?
– Vabbè...
...Poi a proposito del cimitero, ho notato che - come in tutto il Sud - anche qui gli annunci funerari sono affissi alla bisogna...su muri, facciate, agli angoli delle case...Perchè non predisponi degli spazi appositi? Oltre che più decoroso, renderesti più semplice il lavoro degli operatori, e sarebbe anche una forma di rispetto per i defunti...
– Nient’altro da criticare?...
Non prendertela...Hai mai fatto una gita, visitato luoghi attraenti?
–...La mia gente ne organizza tantissime!
Ecco, la bellezza è un’attrazione...che è fatta di un insieme di tante, tantissime piccole attenzioni...
–Mi piace questa idea delle piccole attenzioni...Sono cose facili da mettere in pratica...Ma ora cosa guardi?
Guardo il tuo fiume...è striminzito...sembra stanco, forse le sorgenti si stanno esaurendo...
-...Ecco, qui ci mancava proprio un altro esaurito... Ma no, dovresti vederlo in piena! Forse ora scorre sotto... si nasconde...
Non ne sarei certo... E se fossi tu a nascondere qualcosa?
–...Io? E cosa avrei da nascondere, un tesoro?
Forse non ti sbagli: magari hai davvero un tesoro...o più d’uno!... E forse anche dei problemi...che potresti nascondere a te stesso.
– Non capisco, davvero...
Facciamo un gioco: guarda verso la valle, cosa vedi?
– Vedo la mia bella valle, cos’altro dovrei vedere? ...
La “tua” valle? Non mi hai detto che è stata espropriata per via di questa diga incompiuta? Forse quella terra non ti appartiene più...
– Come non mi appartiene? I vecchi proprietari, quelli che possono, continuano a coltivarla! ...
Ma sono piccoli orti...che potrebbero essere requisiti senza preavviso...Le case di campagna sono abbandonate, inutilizzabili...come i tuoi vecchi mulini...A quel che capisco, non hai più tanto spazio di manovra... A me, sinceramente, pare che questo cantiere infinito è come se ti tenesse sotto scacco, come se ti avesse assediato in attesa di una tua resa... Se le cose non si sbloccano sul serio e al più presto, credo che non potrai progettare concretamente il tuo futuro.
– Sì... Ma se poi fanno il lago...
... ”Se poi fanno il lago...” Ammettiamolo pure, ma ti stai preparando a questa ipotetica eventualità? Hai idee, dei piani, dei progetti per il tuo domani? La valle verrebbe sommersa, non avresti quasi più terreno libero e il tuo microclima subirebbe dei cambiamenti importanti...E poi, sei certo che il tuo centro abitato sarà al sicuro da frane e smottamenti?
– Guarda che dietro ci sono fior di ingegneri....
...Gli stessi che non hanno previsto la frana nel luogo cruciale per la diga?
– Certo che a pensarci...
...Cosa dici?
–...Forse è da questa opera fantasma che nasce la mia insoddisfazione... la mia incertezza sul futuro... il disorientamento della mia comunità. Forse è vero che questa eterna promessa mi ha portato solo un mare di problemi...
... Scusami, non volevo intristirti.
– No, tu non centri: purtroppo questa storia del lago ha illuso la mia gente, ha requisito il mio territorio migliore...e spezzato i miei sogni. Certo, qualcuno, per un poco, ha trovato anche lavoro e molti hanno avuto i compensi per gli espropri. Ma a cosa è servito? Ora siamo al punto di prima. Anzi, peggio di prima.
...Allora preparati un progetto alternativo...
– Dici niente...
...Però la cosa la devi chiarire...
– E come faccio? Vado lì e dico: “O fate il lago o ve ne andate e mi restituite la terra?” Infantile, no? E poi, a chi lo dico? E con tutte le parti in causa che ci sono...Perchè, tra l’altro, su quest’ opera ci sono proprio cause e inchieste aperte, sai?
...Immagino...
– Adesso te lo propongo io un gioco: ammettiamo che si riesca ad organizzare ...un’idea ...un...non so come dire...
...Un movimento di opinione?
– ...Diciamo così, un movimento di opinione...Cosa potrei proporre di alternativo al lago?...
...Beh se dobbiamo giocare, giochiamo: cosa ne diresti di un lago più piccolo...
– Ma tu proponi sempre cose piccole?
...Solo apparentemente... e questa sarebbe anche non poco complicata... Senti che idea folle: con un invaso di dimensioni più contenute, avresti un bacino utile all’agricoltura, al servizio antincendi, all’acquacoltura o ad altri progetti ecocompatibili...Il tuo centro abitato sarebbe più al sicuro, ma allo stesso tempo avresti anche un’attrazione turistica niente male...Inoltre, e questo e ancor più difficile, se riuscissi a farti affidare tutti i terreni espropriati rimasti liberi, potresti creare una società mista pubblico-privato dedicata chessò, ad un’agricoltura biologica di frutti autoctoni, frutti di “nicchia” ma molto pregiati...
– Lasciatelo dire: è davvero un’idea folle! ...Anche se nell’ultimo progetto la capacità del bacino previsto è stata già un poco ridotta...come potrei mai organizzare una proposta così?!
Beh, immagino che quando hai voluto ottenere l’uscita dal Parco, devi aver fatto un lavoro non da poco...Allora ti sei impegnato e ci sei riuscito... Avrai sicuramente consultato tutta la tua comunità... Chissà quante riunioni informative...dibattiti...conferenze...
– A dire la verità, non ricordo convegni e conferenze informative o una consultazione generale di tutta la comunità...Però l’argomento è stato discusso in due o tre Consigli Comunali. Ma adesso, provare a cambiare la storia del lago a mio favore...figurati...
Ma la storia, la tua storia, è immutabile solo quando è passata! Il tuo futuro lo crei tu ogni giorno, nel presente, con le tue, anche piccole, decisioni e comportamenti...Se agisci coerentemente, con un pizzico di fortuna, vedrai che la tua storia prende la piega che gli dai...Come si dice: aiutati che Dio ti aiuta...
...Non hai detto che da qui sono germogliati tanti talenti e tanti eccellenti professionisti? Potresti chiedere loro di darti una mano...Potresti coinvolgere degli esperti, delle Facoltà Universitarie, qualche Centro Studi...per aiutarti a valutare, sviluppare e migliorare le tue idee... seguirti nel procedimento...
– Mi gira la testa solo a pensarci...
Bevi...rinfrescati...Mi hai portato qui per questo, no?

...Sant’Agata, racchiusa com’è nella corona delle sue vette, appare come una sorta di “isola di montagna” al centro di mare verde...Forse per questo, l’idea di ritrovarsi circondata da un grande lago, è stata accettata con tanta spontanea, e forse ingenua, naturalità...


Continua?

Il ridotto flusso dell’Esaro durante i mesi estivi...






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5   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
admin Inserito il - 30/04/2015 : 13:03:44
Continuiamo con questa rubrica a riproporre "antichi" messaggi dal forum. Oggi un post del dicembre 2008, con repliche e commenti.
marilena Inserito il - 20/12/2008 : 20:09:16
Grazie a te Gaetano
speriamo di avere altri momenti per approfondire questa interessante quanto dolorosa discussione.
Ti lascio con i miei migliori auguri di un caloroso Natale insieme alla tua famiglia.

Ciao
Marilena
Gaetano Inserito il - 19/12/2008 : 13:51:42
Ciao Marilena,
non vorrei sottrarmi alle Tue scomode ma assai significative domande.

Credo che però occorrerebbe prima sforzarsi di comprendere come realmente siano andate le cose.

Operazione anch'essa scomodissima e che purtroppo nessuno si sogna di fare, nel senso che non mi pare che si sia avviato un tentativo serio e documentato di una stima dei pesanti danni ambientali, sociali ed economici che il nostro paese paga da oltre 25 anni per via dell'invaso.

E ciò, probabilmente, per tener viva quella flebile speranza che prima o poi quest'opera venga completata e che da ciò possano sbocciare tutta una serie di opportunità positive.

Dato questo contesto, la perduta bellezza della valle era stata già messa in conto fin dall'inizio.

A questa perdita conseguiva la fine anticipata del mondo rurale che la popolava, una civiltà millenaria che è stata implacabilmente spogliata di tutto: delle pietre e delle tegole delle abitazioni rurali, delle macine dei mulini, dei pioppi del fiume...

Ciò che personalmente rimpiango non è solo questo.

Ciò che più mi rattrista e che quanto è successo abbia creato un vuoto enorme, una perdita per tutti noi d'identità, di fratellanza e di coraggio che andata di pari passo con gli scavi delle ruspe, i residui incompleti di piloni, ponti, strade ed opere rimaste a metà.

L'abituarsi a questo scenario desolato e desolante è per tutti noi il segno di una violenza, più che il risveglio da un sogno che si è trasformato in un incubo.

Grazie delle Tue belle riflessioni.
marilena Inserito il - 18/12/2008 : 10:28:59
"...uno potrebbe anche pensare che la natura vince sempre, che è ancora più forte dell'uomo, invece non è cosi, in fondo tutte le cose anche le peggiori una volta fatte poi si trovano una logica una giustificazione per il solo fatto di esistere, fanno ste case schifose con le finestra in alluminio i muri di mattoni vivi... i balconcini la gente ci va ad abitare ci mette le tendine i gerani la televisione dopo un po' tutto fa parte del paesaggio c'è, esiste nessuno si ricorda più di come era prima, non ci vuole niente a distruggere la bellezza......e allora...bisognerebbe ricordare alla gente che cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla a difenderla..la bellezza... la bellezza....è impomportante la bellezza.....da quella scende giù tutto il resto....."
dal film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana

...ma se la bellezza sta negli occhi di guarda, e gli occhi sono lo specchio dell'anima...perchè oggi dovrebbe essere diverso?

Se 30 anni fa la bellezza sfolgorante della nostra valle non è riuscita ha conquistare l'animo di chi allora ne ha deciso il destino e non l'ha difesa anzi ha contribuito a deturparla in balia com'era di "quell'ingenua naturalità".
Come si fa oggi, che quella bellezza rivive solo nei ricordi e nelle foto (che qualcuno fortunatamente ha scattato)riuscire a farla rivivere negli occhi dei figli di coloro che c'erano allora?

Cari Antonio e Gaetano non credete che il gap tra la Sant'Agata reale e quella ideale che ognuno di noi tiene nel cuore e vorrebbe vedere realizzata, sia oggi ancora più grande da colmare e non mi riferisco alle difficoltà oggettive o burocratiche, ma a quella sensibilità ambientale che nasce dal saper vedere e riconosere la bellezza appunto.

ciao
Marilena
Gaetano Inserito il - 15/12/2008 : 15:06:10
Non vorrei esagerare negli elogi, ma sui temi sollevati da quest'ultima parte della chiacchierata potrebbero venir convocati gli stati generali della nostra popolazione, anche quella "out"sade.

A partire dalle sottigliezze, dai "minimi" comportamenti che certo aiuterebbero a migliorare la nostra immagine.

Non parliamo poi del cuore del problema, questo "invaso" che ha di fatto ipotecato il presente e molto probabilmente anche il futuro del nostro paese.

Eppure, Antonio ci persuade che è possibile sfuggire all'ineluttabile, a questo strano e più che mai incerto destino che ci vuole immolati dinanzi alle necessità di quest'opera.

Anzi addirittura ci propone la sfida di riproggettarla "a nostra misura": un bacino "più piccolo" che possa realmente servire al futuro nostro e quello delle altre comunità.

E' una sfida reale, per nulla velleitaria, perchè può essere riempita di tanti contenuti reali, a partire dagli esempi qui citati.

E' una sfida non impossibile che richiede per tutta la nostra comunità una chiara inversione di ruolo: da una perenne attesa di promesse ad un attivismo ritrovato, dal vittimismo e dal sensazionalismo alla progettualità.

Nel 1989 intitolai "l'addio alla valle" la mostra fotografica sulle manifestazioni popolari per gli espropri del 1984.

Da allora, come ho anche scritto l'anno scorso in occasione del Natale, la valle, seppur mutilata, è ancora lì che ci aspetta, come sempre.

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