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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Antonio |
Inserito il - 18/11/2008 : 09:38:07 Questa estate, durante le mie passeggiate in montagna, ho immaginato un dialogo...immaginario...tra un “intervistatore” e il nostro paesino...in persona. Ve lo propongo. - QUARTA PUNTATA -
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- QUARTA PUNTATA –
....A Sant’Agata le passeggiate hanno una metrica precisa: se si supera la “Madonnina”, poi diventa quasi inevitabile allungare fino a “San Nicola...”
(I): = intervistatore (S): =Sant’Agata
(S): –...Eccomi, di cosa parliamo ora? (I): Beh, continuiamo a parlare di te... (S): -...Già, ma se non mi fai delle domande precise, che dico? (I): Proviamo per un poco a lasciare da parte le domande; raccontami liberamente di come ti senti e ti vedi... -...E’ difficile...Ecco... non so come dire...Non mi sento pienamente sereno, ma non so se è la parola giusta. La mia gente, l’hai notato anche tu, ha un sacco di qualità: è generosa, ospitale, amichevole...E ti dico anche lavoratrice e altruista. Sa essere seria, ma anche molto spiritosa e amante del divertimento. Presi ad uno ad uno sono tutte delle persone sorprendentemente ricche di talento. Davvero? - Non vorrei apparire presuntuoso, ma ti assicuro che è vero: da qui sono germogliate eccellenze, o comunque delle lodevoli distinzioni, nell’arte, nella cultura, nella musica, nella medicina, nelle professioni, nell’artigianato, nell’impegno sociale e religioso, nei servizi allo Stato, nello sport, e in tanti altri campi...E saresti sorpreso nello scoprire le straordinarie capacità che anche le persone all’apparenza più modeste, sanno tirar fuori. Beh, questa è una gran ricchezza: il talento è una porta aperta sul futuro... - Però è come se qui mancasse qualcosa, non so esattamente cosa...E’ come se tutti messi insieme avessero meno forza invece di averne di più. E’ come se non si riuscisse a fare la somma...la moltiplicazione degli aspetti positivi. Invece sembra che qui abbiano più spazio le sottrazioni e le divisioni... E questo mi indebolisce. La tua analisi mi sorprende. –Dai, non prendermi in giro. No, sul serio. -... E poi, sai, è curioso: qui tutti – anche quelli che vivono lontani - sembra che non possano fare a meno gli uni dagli altri, sono legatissimi a me e tra di loro. Ogni giorno, ovunque si trovino, si cercano, si tengono in contatto, parlano di me, di quel che succede, di come sono, di come dovrei essere... Incontrarsi per loro è sempre una gioia. Bello! E’ una caratteristica che non tutte le comunità hanno. -Ecco, forse hai detto la parola che mi mancava: cosa intendi per comunità? Adesso sei tu che ti metti a fare domande difficili...Direi un insieme di individui che sentono di avere una storia comune e un’identità condivisa, fatta di tradizioni, di lingua, ma anche di norme di comportamento, di valori etici, religiosi, civici, sociali... Persone che mirano, insieme, a crescere e progredire in armonia...Valorizzandosi l’un l’altro, con un forte senso di appartenenza, come una specie di grande famiglia... -... Il senso della famiglia ce l’abbiamo di sicuro, e forte! Quello della comunità, se ho capito come lo intendi, beh... lo sento un poco più debole... Se così fosse, dovresti impegnarti per rafforzarlo, è importante: una comunità con un debole senso della comunità... che non dedica sufficienti attenzioni al bene e all’interesse comune, al proprio territorio, alle proprie risorse, al proprio ambiente...che non progetta il proprio futuro e le proprie azioni con scrupolo e con una visione strategica condivisa, correrebbe il rischio di scoprirsi fragile, impreparata...esposta agli interessi di pochi, e questo non sarebbe certo positivo per il suo sviluppo. – Hai ragione, è importante, devo impegnarmi per valorizzarlo, farlo crescere... Comunque voglio dirti che mi fa piacere parlare con te. Anche a me, sei un paesino simpatico. – Allora ti offro da bere...Guarda che bella questa fontana a sette canali, la sua ricca sorgente è utilizzata da molti secoli: è una delle più antiche e importanti. La struttura è stata ampliata e ridisegnata intorno a fine Ottocento; e qualche decennio fa è stata anche restaurata! Molto bella davvero! Ha un’architettura semplice e rigorosa allo stesso tempo. E’ una fontana elegante e nel contempo un abbeveratoio funzionale...A quel tempo facevano le cose per bene! Dispiace che in tempi recenti le abbiano addossato queste brutte cabine che ne disturbano le linee e non ne rispettano lo stile; a cosa servono? -... Dentro ci sono le pompe di servizio all’acquedotto principale. Te l’ho detto... Gli impianti di captazione delle sorgenti, lassù in alto, non hanno funzionato bene... E poi d’estate arriva tanta gente e i bisogni aumentano. ...Però quest’opera, e tutta l’area qui intorno, meriterebbero ancora più attenzioni: penso sia uno dei complessi architettonici più interessanti del tuo territorio. E a proposito, guarda che i canali sono otto, cosa succede: non sai contare? Ti metti anche tu a fare le sottrazioni... -... Ma sì, sì: lo so che sono otto, però qui molti dicono che sono sette... Questa è bella!, e perchè? -... Ci sono varie teorie in proposito... Addirittura! -... Te ne parlerò, ma ora “cacciti i scarpi e affuciti i cavuzuni!” Cosaa?! -Preparati...voglio farti conoscere la spettacolare Gola del mio fiume! E dobbiamo risalirlo con i piedi a mollo?! Non possiamo camminare lungo la sponda? -No, la via è chiusa da un cancello di proprietà. Un, seppur piccolo, passaggio pedonale sull’argine pubblico, non dovrebbe esserci? –...Scusami, ma sai com’è, certe cose mi sfuggono...Tempo fa i lavoratori della Forestale avevano riaperto un varco. Ma poi, senza manutenzione, i rovi l’hanno richiuso... Vedi? Fantasticavi di superstrade e gallerie...e intanto non si riesce ad attrezzare un sentierino per rendere fruibili le tue bellezze ai turisti che hai già... –...E che ti devo dire? Prima non usavo “pensare in piccolo”, come suggerisci tu. Va beh, andiamo...Ma davvero non c’è altro modo per passare? –Beh, potremmo provare dalla “Roccia”: è un borghetto caratteristico, molto carino. Da lì, seguendo “l’acquaru” , la roggia che serviva anche un vecchissimo mulino, si raggiunge il fiume... Un mulino ad acqua, fantastico! -E’ poco più di rudere...aveva cambiato destinazione d’uso già moltissimi anni fa... Ce ne sono altri? -...C’erano. Almeno altri tre più a valle...Pensa: a quello detto “i mminzu” nel 1914 era collegata anche la nostra efficiente centrale idroelettrica - una tra le prime in Italia! -. Ma ora sono tutti abbandonati, espropriati e più o meno distrutti; le antiche ruote di mola - in pietra - perdute o forse trafugate... Anni fa alcuni volontari della Pro-Loco volevano riattare quello detto “i gavutu” , il meglio conservato, ma è in zona espropriata per via del “lago”: ci sono stati problemi, opposizioni, i lavori sono stati bloccati e poi non se ne più fatto nulla... Questo lago inesistente, più che altro mi pare ti abbia portato...un mare di guai! -...Comincio a pensarlo anch’io... Beviamo? -...Prego... scegli il canale che preferisci...
...A Sant’Agata non si può ripartire da San Nicola senza offrirsi la tradizionale e fresca bevuta a canna... senza bicchiere...
Continua?
Una foto rara...e davvero unica!: Una donna in costume tradizionale santagatese, su un asino albino, alla “funtana i Santu Nicola”... - probabile inzio ‘900 - Rif: sezione fotografica del volume: “ Sant’Agata d’Esaro – Un Principato di Calabria Citra” di Fiorenzo Briguori- Pubblicato in proprio presso La Meridiana Editrice- settembre 1986. ...
La Gola dell’Esaro fotografata da una timpa del Monte “Cuppunu” - agosto 2008. ...
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Gaetano |
Inserito il - 27/11/2008 : 14:09:29 Ciao Antonio, leggo con piacere che la Tua intervista diventa sempre più stimolante, più ricca (anche con immagini appropriate) ed anche più "provocante", specie quando la discussione sconfina nei "derivati" (anche da noi molto "tossici") della questione invaso.
Qualche tempo fa ho riguardato insieme ai miei amici "lumbard" le diapositive della nostra valle prima dei lavori.
Era da un pò di tempo che non lo facevo, forse da quella proiezione della prima festa di santagativa che forse qualcuno non gradiva, tanto è stata resa difficile e quasi invisibile.
Nonostante siano immagini ben impresse nella mia memoria, è stato insieme bello e triste rivedere (come se fosse la prima volta) quell'ambiente meraviglioso, genuino, ricco di storia e di memorie, di colori e di vita.
Certo è che non si potrà ritornare indietro e che come per tutti i ricordi più belli tocca a noi custodirli e tramandarli.
Peccato che in un paese in cui si sono sprecati altro che fiumi di parole non si senta la necessità di conservare gelosamente ogni testimonianza utile che possa aiutarci a non smarrire il filo che ci lega a quel passato, alla sua civiltà legata alla terra ed ai suoi frutti.
Prova a parlarne con la diretta interessata in uno dei prossimi colloqui.
Sono proprio curioso di sentire la risposta.
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egidio |
Inserito il - 21/11/2008 : 15:41:03 Ciao Antonio! Oltre a darti un caloroso saluto, volevo farti i complimenti per le tue interviste impossibili,le ho trovate cariche di significato e di puro amore per il nostro bel paesello. Leggendo il tuo "racconto",mi sono immedesimato così tanto che mi sembrava di passeggiare tra le stradine di Sant'Agata, e questo è merito tuo. Bisognerebbe far tesoro di quello che hai scritto.. Un abbraccio |
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