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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Gaetano |
Inserito il - 19/09/2014 : 14:09:51 Il Catasto Onciario è una fra le più importanti fonti per lo studio della storia economica e sociale dell’Italia Meridionale.
Con legge del 4 ottobre 1740 re Carlo III di Borbone dispose per il Regno intero la compilazione del catasto detto onciario (per la misura utilizzata per la quantificazione d’imposta in once).
Con il Progetto IMAGO gli Archivi di Stato di alcune città del Mezzogiorno (Caserta, Salerno, Avellino, Cosenza, Brindisi e Taranto) hanno provveduto a digitalizzare negli ultimi anni l’importante serie del Catasto Onciario conservata nell’Archivio di Stato di Napoli.
Così al seguente indirizzo internet http://www.onciario.beniculturali.it/?page_id=7&album=1&gallery=77#contenuto è possibile accedere alle 522 immagini digitalizzate del catasto onciario di Sant’Agata.
Il pensiero va subito a Don Antonio Montalto ed alla sua “Pieve” che ha riservato una delle sue parti principali, la terza, proprio alla descrizione ed all’analisi del catasto onciario santagatese del 1743.
L’opportunità di scandagliare online le varie parti del catasto ci aiuta anche a meglio comprendere quanta fatica abbia fatto allora Don Antonio per estrapolare da questo vasto materiale, peraltro scritto a mano e quindi di non facile interpretazione, tutta quella interessantissima serie di dati sulla popolazione, sulla toponomastica delle strade, delle vie interne del paese ed anche delle varie contrade contenuta in questa sua opera straordinaria, dimostrando una dedizione che non cessa di stupire e che ci permette di cogliere la profondità del suo senso di appartenenza alla nostra comunità.
Attraverso la preparazione di questo libro sembra proprio che Don Antonio abbia via via compreso quel disegno provvidenziale che ha caratterizzato tutto il suo ministero sacerdotale nel nostro paese e che lo ha sorretto anche nel difficile compito di ricostruire le origini della sua “Pieve” (a tal propositivo rimando alla Monografia di Santagataviva n.7 “Una pieve, una storia” dell’agosto 2008 che lo stesso Don Antonio aveva mostrato di apprezzare).
Una “Pieve” a cui non ha lesinato energie, propositi, opere, valorizzandone appieno la particolare dimensione spirituale per come questa si era formata ed arricchita nel corso dei secoli, anche in virtù del diretto intervento del Santo Paolano, di cui l’anno prossimo si ricorderà il 160° del miracolo della Scivolenta.
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