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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Gaetano |
Inserito il - 09/04/2013 : 14:08:08 Suo padre gli annunziò un giorno che lo avrebbe mandato a studiare dai preti… Questo fu comunicato a Rinaldo dopo lunghe discussioni fra il padre e la madre, ma non fece nessuna impressione al ragazzo, come se non si trattasse di lui. Sarebbero poi cominciate le visite di congedo alle persone più importanti di Corace… Sua madre s’era opposta a queste visite…
Il padre ribatteva: “Voglio che lo vedano, che sappiano, e che crepino d’invidia”. “Questo si chiama sfidare la sorte” diceva la madre. “E se poi non riesce?"
“Deve riuscire, perché non deve riuscire? Dimmi, non è vero che riuscirai? E se non riesce, poi, è meglio che non torni mai da queste parti. E’ meglio che si consideri morto”.
Dicendo così, suo padre lo guardava da tutte le parti, lo considerava, lo toccava come un frutto che si sente se è maturo.
Rinaldo soffriva... Timidamente con una voce di pianto, disse: “Ma io non ci voglio andare. Io ho paura”.
“Tu adesso uscirai con me e verrai a congedarti da tutte quelle persone che mi hanno sempre offeso”.
“Chi vi ha offeso, padre mio?” chiese Rinaldo.
“Tutti. E tu mi devi vendicare. Tu devi tornare addottorato, con un paio di occhiali e con una nobile presenza. E quando ti parleranno con tu, allora tu risponderai col tu”. Corrado Alvaro, “L’età breve” (1946)
"L'età breve", rappresenta la prima tappa della trilogia “Memorie del mondo sommerso”, completata da "Mastrangelina" e "Tutto è accaduto". Si tratta di un romanzo di formazione in cui Alvaro, parla anche di sè e del forte significato di elevazione sociale che si riponeva nello "studio" in una società calabrese che iniziava con fatica a svincolarsi dai retaggi del passato. In realtà, com'è proprio di Alvaro, il romanzo parla un linguaggio universale ed affronta una tematica che sarebbe sciocco, come spesso si sente, limitare al meridione d'Italia. Proprio nel '46, quando il libro usciva, veniva attribuito ad Hermann Hesse il nobel per la letteratura. Lo stesso autore tedesco nel 1905 aveva pubblicato "Sotto la ruota" un romanzo in cui il piccolo e tenero protagonista, Hans Giebenrath, patisce su di sè non solo le ambizioni di scalata sociale riposte in lui dal padre, ma anche le proverbiali rigidità di quella che era la scuola prussiana. Mentre Rinaldo in qualche modo riuscirà a cavarsela, la storia del piccolo Hans finirà in tragedia.
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