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Buccia |
Inserito il - 04/02/2013 : 14:45:24 Spigolature da “Guida Alla Calabria Misteriosa – Tesori, riti, credenze, sortilegi” (Guido Palange * – Rubettino Editore)
Dalla A di Acquappesa alla Z di Zungri: un viaggio nella memoria più o meno recente.
Alla C di Canna (CS), troviamo: La maschera brutta e quella bella. Le mascherate sono due all'anno, una "brutta" e una "bella". La prima si ha durante la festa di S. Antonio Abate (17 gennaio): gruppi di persone, orribilmente mascherate, si divertono a buttare cenere sui piedi della gente. La seconda, invece, si tiene il sabato grasso, ed è una sorta di schematizzata rappresentazione dai grandi rimandi simbolici: si inscena un matrimonio contrastato dal diavolo, che viene ucciso da un cacciatore e, subito dopo, riportato in vita dal medico.
Sempre in tema di carnevale, alla G di Gioiosa Ionica (RC) si legge: Non uno ma quattro. Ben quattro sono i carnevali che si svolgono in altrettante e successive domeniche: il primo è quello degli amici, il secondo quello delle omari, il terzo quello dei parenti, e il quarto è il carnevale vero e proprio, durante il quale si celebra il "classico" funerale al fantoccio di stracci deposto in un trogolo che, dall'alto della Motta viene gettato nel torrente Gallizzi.
* Alla razionalizzazione della memoria collettiva calabrese Guido Palange ha dedicato spettacoli teatrali, programmi radiofonici e televisivi, pubblicazioni. Fra queste: Storia del teatro dialettale calabrese – La regina dai tre seni – L’asino che vola – Jugale, il bacio al lebbroso e la stretta di mano al cretino. Ha, inoltre, coordinato i lavori per Il Dizionario bibliografico, biografico, geografico, storico della Calabria.
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