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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Gaetano Inserito il - 01/10/2010 : 10:21:00
Un uomo viaggiava in montagna, arrivò in un luogo dove una grande roccia ostruiva il sentiero e fuori di esso non c’erano altre uscite né a sinistra né a destra.

Quest’uomo, vedendo che non poteva proseguire a causa della roccia, cercò di spostarla per farsi un varco, si affaticò molto ma tutti i suoi sforzi furono vani.

Ciò vedendo si sedette pieno di tristezza e disse: che sarà di me quando verrà la notte e mi sorprenderà in questo isolamento, senza cibo e senza alcuna difesa, nell’ora in cui le belve feroci escono in cerca di preda?

E mentre era assorbito in questi pensieri sopraggiunse un altro viaggiatore che fece ciò che aveva fatto il primo e avendo constatato di essere altrettanto impotente a smuovere la roccia si sedette in silenzio e abbassò la testa.

Dopo di loro ne vennero molti altri e nessuno potè smuovere la roccia e grande era il loro timore.

Infine uno di loro disse agli altri: fratelli miei, preghiamo il Padre nostro che è nei cieli perché avrà pietà della nostra sciagura.

Queste parole furono ascoltate ed essi pregarono di cuore il Padre che è nei cieli.

E quando ebbero pregato colui che aveva detto: preghiamo, disse ancora: fratelli miei, ciò che nessuno di noi ha potuto fare da solo, chissà se non riusciremo a farlo insieme?

Ed essi si levarono e tutti insieme spinsero la roccia e la roccia cedette ed essi proseguirono per la loro strada in pace.

Il viaggiatore è l’uomo, il viaggio la vita, la roccia le miserie che egli incontra a ogni passo sulla sua strada.

Nessun uomo sarebbe in grado di sollevare da solo quella roccia ma Dio ne ha misurato il peso in modo che non possa mai fermare coloro che viaggiano insieme


Fèlicitè Robert de Lamennais, “Paroles d’un croyant” (1834)


Penso non ci sia inno più bello all’amicizia, alla fratellanza, alla solidarietà ed all’associazionismo in generale e quindi a “coloro che viaggiano insieme”.

E’ tratto da un libro che fece scalpore e che influenzò durevolmente la cultura cristiano-sociale negli anni a venire.

Ma i tempi non erano maturi, tanto che il “cattolicissimo” Lamennais dovette subire le rigide censure di Papa Gregorio XIV contenute nelle encicliche “Mirari vos” e “Singulari nos”.

Buon week-end

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