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 Il racconto del venerdì (3)

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Gaetano Inserito il - 24/09/2010 : 14:31:33
Il “villaggio” di Crespi d’Adda è una delle maggiori attrattive della mia zona, posto a ridosso del confine tra le province di Bergamo e Milano (http://www.villaggiocrespi.it/).

Il Villaggio Crespi d'Adda è una vera e propria cittadina completa costruita dal nulla dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti e le loro famiglie. Ai lavoratori venivano messi a disposizione una casa con orto e giardino e tutti i servizi necessari.
In questo piccolo mondo perfetto il padrone "regnava" dal suo castello e provvedeva come un padre a tutti i bisogni dei dipendenti: dentro e fuori la fabbrica e "dalla culla alla tomba", anticipando le tutele dello Stato stesso. Nel Villaggio potevano abitare solo coloro che lavoravano nell'opificio, e la vita di tutti i singoli e della comunità intera "ruotava attorno alla fabbrica stessa", ai suoi ritmi e alle sue esigenze
”.

L'Unesco ha accolto nel 1995 Crespi d'Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa".

Secondo alcuni studiosi, Crespi d’Adda sarebbe una delle migliori traduzioni in atto di quel “paternalismo” industriale che si era sviluppato durante la seconda metà dell’ottocento.

A ben vedere alcune forme di “paternalismo”, questa volta agricolo, erano presenti anche nel nostro paese, specie nei rapporti che legavano le poche famiglie benestanti ai loro coloni.

E’ risaputo il fatto che la famiglia del “colono” o dei “coloni” veniva a far parte in senso lato della stessa famiglia del “padrone”, instaurando tra le sue varie componenti dei rapporti anche affettivi in grado di attutire eventuali contrasti.

Ad esempio, il “padrone” (un “padre” sovraordinato) accompagnava all’altare le figlie del colono, ne battezzava i figli, ecc.

Buon week-end
1   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Buccia Inserito il - 24/09/2010 : 18:32:20
Caro Gaetano, è bello tornare a casa sotto un temporale di fine settembre e trovare il tuo "pensiero del venerdì".
Grazie, in particolare per il soggetto di oggi: mi ricorda una domenica primaverile di molti anni fa, quando cari amici che vivono a Treviglio mi hanno fatto conoscere il Villaggio Crespi.
E mi ricorda la piacevole sensazione del luogo, frutto della capacità di una famiglia di industriali di guardare lontano, ma anche vicino ai bisogni primari dei propri operai: un "villaggio ideale del lavoro", esempio concreto di ideali innovativi, non solo a fine '800, ma anche nel 2010.
Buccia

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