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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
marilena |
Inserito il - 20/01/2010 : 15:38:22 ...avevo preso l'abitudine di prendere della mentuccia essiccata che avevo comprato in un'erboristeria e metterla in una tazzina di caffè. Era l'odore che c'era sui prati dove giocavamo da ragazzini. Mia madre veniva spesso a guardarci giocare a pallone e ne coglieva qualche ciuffo. Lo usava per cucinare i carciofi o per condire l'insalata di pomodori e patate lesse. Quello era l'odore della mia infanzia, di una felicità straziante, che adesso mi faceva piangere e mi affidava ad un sonno profondo, come se avessi li mia madre...
Queste parole di Sandro Onofri (1955-1999) contenute nel suo racconto l'amico d'infanzia che fa parte della raccolta di tre suoi romanzi uscita nel 2008 I padri e i figli
mi hanno fatto ritrovare non solo un gesto che io faccio spesso, cioè prendere un vasetto di semi di finocchio che mia madre mi prepara puntulamente alla fine di ogni estate, dopo averli raccolti e seccati al sole, per annusarlo o metterne qualche chicco nei piselli o nel sugo che cucino. Ma che quello è l'odore della mia infanzia, non solo il profumo del finocchio in fiore ma quello più deciso dei semini essicati che mia nonna teneva ben custodi in attesa di essere usati poi durante questo periodo per preparare la salsiccia, e che inevitabilmente mi inondava ogni qualvolta aprivo la credenza.
Volevo quindi sulla scia di questi profumi invitarvi a ricordare e condividere "l'odore della vostra infanzia" Una sorta di ...quelli che... profumoso Ciao a tutti Marilena
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5 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Info-Forum |
Inserito il - 14/02/2014 : 17:51:06 Archeo-forum. Continuiamo con questa rubrica a riscoprire alcuni "antichi" interventi conservati nel forum.
Oggi ”recuperiamo” questo profumatissimo “invito proustiano” di Marilena, postato nel Gennaio 2010. Se vi va partecipate…
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rita castellucci |
Inserito il - 16/05/2010 : 09:42:46 ...Quando ancora c'era mamma e mi mandava il pacco (sento ancora il profumo/odore che si sprigionava quando lo aprivo) fra le tante cose buone,c'erano le "crucette"; lei sapeva che me le doveva passare poco nel forno perchè avrei continuato io la cottura per inondare la mia casa di quel profumo inebriante che la sola paola "crucette" mi rievoca.
Ora mamma non c'è più e Natalina (mia cognata)fa la stessa cosa.
Ogni autunno, puntualmente, arriva il pacco e la mia casa è di nuovo inondata dal profumo delle crocette e, naturalmente dal ricordo struggente di mamma e papa', della mia infanzia e del mio paese.
Grazie Rita |
Ermanno2 |
Inserito il - 09/03/2010 : 11:34:20 Grazie anche da parte mia a Marilena, che sinceramente non conosco, ma seguo costantemente ogni suo pensiero ed ogni suo consiglio di lettura.
l'ultimo libro che ho letto con immenso piacere senza poter staccarmene prima di averlo finito è stato "paesi tuoi"di Cesare Pavese,e mentre lo leggevo mi riaffiorava alla mente tutto il mio vissuto da ragazzino che di domenica tornavo a S.Agata da Belvedere per andare a casa di mia nonna "Mariuzza". Io e mia sorella la chiamavamo "nonna Piccola"perchè la nonna Grande era la madre di mia mamma "Ntonetta i Puiscillu".
Nonostante il nome "nonna Piccola" lei era una GRANDE nonna perchè con la sua bontà riusciva a riunire tutti i suoi figli e nipoti in una domenica di grande festa. Di lei ricordo la sua grande pazienza prestata nei nostri capricci di bambini,e nei suoi lunghissimi capelli che trattava con un olio "linette" avvolgendoli nel famosso "tuppo" bloccato da lunghi fermagli che sembravano grosse forchette di plastica.
Di lei ricordo anche la sua "pastina" un brodo fatto solo con pomodoro e essenze vegetali naturali,un sapore che non ho più ritrovato,sicuramente perchè il palato di un bambino è molto più attento,ma anche quello che cucinava mia mamma non aveva lo stesso sapore. I suoi tagliolini "lagana" erano fatti con una cura ed una perizia che neanche un artista di vedute poteva eguagliare, ma il sapore che porto di più nel mio cuore sono le sue parole,la sua calma,la gioia che aveva negli occhi quando ci vedeva arrivare.
Ricordo le sue ultime parole molto tristi e che non voglio pronunciare perchè mi hanno fortemente condizionato l'infanzia essendo che lei è morta consapevole della sua fine,ma voglio ricordarla sorridente e gioiosa,voglio ricordarla con i suoi sapori e la sua voglia di trattenerci insieme uniti tra fratelli e nipoti con la sua semplicità complessa.
Porterò sempre nei miei ricordi i suoi sapori come una "frisa" con lo zucchero sopra,appunto sapori e profumi che accendono ancora oggi la mia fantasia di bambino.
Ora sento molto la sua mancanza e la mancanza di una famiglia unita anche solo di domenica.
La gente ormai è presa solo a litigare per beni materiali,per qualche parola detta in un momento di rabbia e che porta dietro se uno strascico di rancore che il tempo non può cancellare,ma la nonna piccolina è per me il mio esempio di vita e spero di portare avanti i suoi insegnamenti,spero di poterne essere all'altezza,perchè sono fiero di essere il nipote di una piccola grande nonna. |
marilena |
Inserito il - 21/02/2010 : 14:51:19 Grazie a te Antonio per aver accolto il mio invito.
Volevo solo riportare un'altra citazione tratta da: "Il libro dell'inquitudine di Bernardo Soares" di Fernando Pessoa.
" L'olfatto è una vista strana. Evoca paesaggi sentimentali attraverso un disegno improvviso...percorro una strada..da una panetteria esce un profumo di pane...e la mia infanzia appare..e un'altra panetteria sorge per me da quel regno di fate...."
Marilena |
Antonio |
Inserito il - 01/02/2010 : 23:43:07 Ciao Marilena, accolgo con molta gioia questo tuo invito “Proustiano” ...Ma non riesco a scegliere un profumo....te li vorrei raccontare tutti...
Allora comincio con il fresco odore di pulito, come di sapone di marsiglia, che emanava mia nonna Giovannina De Cesare: era semplice, vero, genuino, piacevole come le bellissime favole che mi raccontava.
Lei era sempre in ordine, con una magnifica, larga “cruna” di trecce raccolte che le incorniciava il capo. Sto parlando di donna nata a Sant’ Agata oltre un secolo fa, con una scolarità che oggi sarebbe considerata (a torto) meno che elementare... E invece quale stupore scoprire anni dopo, che le sue favole erano dei grandi classici della letteratura mondiale!, come “ I musicanti di Brema” dei fratelli Grimm, o della più nobile tradizione letteraria calabrese, come i racconti di “Juvale”...
Quali tesori di conoscenza e grazia e sapienza custodivano quelle modeste e fortissime nonne, quasi sempre vestite di nero, che popolavano la Sant’Agata della mia infanzia...
Grazie Marilena per aver sollecitato questo ricordo.
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