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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Giusi |
Inserito il - 22/06/2010 : 21:37:48 Tutti i sant'agatesi debbono esprimere la loro indignazione per questo grave fatto che degrada Sant'Agata verso una china che voglio sperare si arresti;tutti dobbiamo auspicare che per tale triste episodio che forse ha segnato il punto più basso della storia di Sant'Agata, si levi non solo un grido di dolore ma anche una unisona voce di incitamento per una Sant'Agata che trovi in sè il coraggio di voler riemergere da questa palude e ritrovare il senso civico, il senso dell'amicizia, la fraternità. Ad Antonio va tutta la mia solidarietà e la mia testimonianza di amicizia
Raffaele Avolio
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20 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Giusi |
Inserito il - 22/07/2010 : 14:52:38 Dal momento che Antonio Bisignani aveva presentato le dimissioni da sindaco, confesso di essere stato in continua trepidazione tra il pessimismo della ragione(che mi faceva ritenere le stesse definitive) e l'ottimismo del cuore (che mi induceva ad una tenue speranza di ripensamento, fondata soprattutto sulla consapevolezza della forza d'animo di Antonio). Apprendendo ora il ritiro delle sue dimissioni, non posso non esserne lieto e non posso non esprimere il mio incoraggiamento solidale sia sul piano umano che sul piano istituzionale. Spero che questo atto di volontà di resistere nell'impegno umano e istituzionale sia il punto di partenza di una ripresa, in tutta la Comunità Santagatese, del necessario senso civico e nelle forze politiche di una sana dialettica, la quale, pur partendo da eventuali posizioni e convincimenti diversi e/o diversificati, si dispieghi(superando particolarismi e specificità) in un clima di pacifica convivenza e di reciproco rispetto e trovi la giusta convergenza nell'interesse pubblico della nostra Comunità. Spero pertanto che questo mio intervento sia l'ultimo in merito alla triste vicenda, chiudendolo con un caloroso augurio di buono, sereno e proficuo lavoro, al Sindaco alla sua Giunta e all'intero Consiglio Comunale Raffaele Avolio |
sandro |
Inserito il - 12/07/2010 : 17:34:08 Per completezza di informazione riporto qui di seguito versione integrale di uno scritto apparso su facebook a firma Massimariano Bisignani: "30.06.2010 su Facebook a seguito di un'agenzia stampa dell'Adnkronos. Tanti hanno risposto privatamente, altri attraverso facebook, altri hanno pubblicato le loro riflessioni su altri siti in modo da diffondere meglio il mio pensiero. Scusatemi se rispondo con ritardo. Il mio lavoro fa passare in secondo piano tutto ciò che per le altre persone può essere invece prioritario. Anche altre considerazioni, però, sono state tardive, stranamente coincidenti con una manifestazione di solidarietà importantissima per il futuro di Sant’Agata che non avrebbe dovuto avere colori politici, se non quelli della pace, quella pace che da ogni angolo viene ripetutamente invocata. L'albero della pace, però, non cresce spontaneamente, non è sufficiente invocarlo né basta solo piantarlo, ma è necessario coltivarlo, averne cura, proteggerlo dall'attacco di agenti nocivi, parassiti, eventi atmosferici negativi e quant’altro possa danneggiarne la crescita. Se alcuni ritengono che il mio commento, (naturale sfogo ad un evento che, se mi si permette, dopo tante vicissitudini, potrebbe interessarmi maggiormente anche come familiare e che io avrei voluto condividere su facebook con una ristretta cerchia di amici) sia così deleterio per la tanto agognata pace e giustamente, come è stato detto, non può che peggiorare le cose e spacca ulteriormente, di certo non si sarebbe dovuto diffonderlo in questo modo, amplificando così il rischio di spaccatura. Se si ritiene che un farmaco sia dannoso alla salute di un malato non è necessario essere medici per capire che non bisogna cercare ulteriori, più efficaci e veloci vie di somministrazione dello stesso farmaco, ma si sospende immediatamente il farmaco. Come mai la voce di tanti pacifisti non si è levata, come adesso, per denunciare tutte le cattiverie apparse proprio su facebook nel periodo pre e post elettorale? Forse perché ad altri è consentito? Come mai qualcun altro non è andato al fiume a dissuadere Siddharta dall’aspettare il passaggio del cadavere dei nemici. Non è passato poi molto tempo da quando si andava al fiume, me compreso, tutti insieme a lavare i panni. Come mai quello spirito di appartenenza che mi si accusa di far smarrire non ha pervaso nessuno quando non nella piazza, non durante un comizio, non durante la campagna elettorale, ma nell'aula consiliare io stesso sono stato definito estraneo al popolo santagatese. Ciò non è giusto non solo per me, ultimo dei santagatesi, ma neanche per un extracomunitario. Forse è meno estraneo chi vi ritorna per soli fini elettorali? Non ho mai condiviso la candidatura di mio fratello né ho condiviso alcuni suoi atteggiamenti ma si deve riconoscere che Antonio non ha mai voluto la guerra, non ha mai voluto lo scontro, non ha mai reagito ad offese personali anche pesanti, ha porto l'altra guancia, perché costruttore di pace. Voleva essere il sindaco di tutti non solo a parole, ma anche e soprattutto nei fatti. Il suo atteggiamento mite ma fermo era finalizzato solo a creare un rapporto finalmente costruttivo, un rapporto non più pervaso da rancori e delusioni ma di discussione solo sui programmi per il bene del paese. Purtroppo così non è stato. Le offese sono state continue. Il suo operato ad un anno di distanza è stato anche misurato in base al tono del saluto dei suoi familiari. Come mai lo spirito “di appartenenza” non si è destato di fronte a tanta bassezza? Non è un affronto alla democrazia essere compartecipi (si è compartecipi anche quando si accetta insensibili) di insulti ed insinuazioni verso un primo cittadino, che piaccia o non piaccia è stato democraticamente eletto? Non è un affronto verso il popolo? Come si fa poi ad accusarmi di deviare i giovani dalla vita politica se proprio una amministrazione giovane, probabilmente la più giovane amministrazione che la storia di Sant’Agata ricordi, è oggetto su tutti i fronti, non certo da parte mia, di attacchi e vessazioni fin dalla campagna elettorale ed ora è costretta a cedere il passo al ricatto perché non ci siamo abbastanza impegnati per tutelare la libertà? Come mai, anziché pubblicizzare le mie dannose parole non si è divulgato il monito del Sig. Prefetto o le testimonianze dei tanti politici e sindaci che hanno avuto il buon cuore di intervenire? Quanti di noi quel giorno hanno manifestato con la mente libera da pregiudizi e condizionamenti la rabbia contro uno stato che non garantisce ad un sindaco, qualunque esso sia, di amministrare con libertà? Eppure tanta gente ha fatto chilometri per esserci, tralasciando lavoro, impegni, famiglia, vacanze. Come può uno sfogo personale, delle considerazioni fra una ristretta cerchia di amici, stroncare i più convinti e sentiti propositi di pace, di fratellanza, di libertà? Come non si è pensato qualche volta che oltre le denunce, parate, personalità, cortei ci sono famiglie che hanno sofferto, dei vecchi che hanno rischiato di morire soffocati, una vecchia mamma che ha rischiato di morire carbonizzata e che deve anche sopportare in silenzio le voci che il figlio stesso ha cercato di bruciarla viva? Che colpa ne hanno loro? Saggezza... saggezza, umiltà... umiltà! Giustissimo, è l’unica via da percorrere. Ma a chi tocca fare il primo passo? Mio fratello ne ha fatti tanti di passi, ha dato tante lezioni di umiltà anche a me non rispondendo agli insulti, alle provocazioni, non puntando il dito contro nessuno e difendendo sempre il popolo, sia quello che lo ha sostenuto, sia quello che non lo ha sostenuto e addirittura quello che lo ritiene responsabile degli atti criminosi. Anche la mia famiglia ha dato lezioni di saggezza e di umiltà, mi sembra, accettando nel più totale silenzio l’affronto, le casa violate, i danni, e non pochi, subiti. Non una parola, non un lamento, non una denuncia, neanche contro ignoti. Allora da vittime, anzi da vittime silenziose, dobbiamo ora diventare colpevoli? Sono io l'imperterrito strumentalizzatore? Chi non è capace di fare il secondo passo, chi non è capace di percorrere il sentiero della pace, chi cerca in tutti i modi, arrampicandosi anche sugli specchi, di far regnare il male, di distogliere il popolo dal bene comune, di gettare ulteriore fango, chi non è capace di far crescere il seme della pace, perché ha nel proprio DNA i geni dell’odio, della violenza, della falsità è bene che domini i propri istinti o che si faccia da parte, che permetta all’albero della pace di crescere rigoglioso. Noi siamo nati nella democrazia, l’abbiamo trovata, l’abbiamo ereditata senza fatica. I nostri padri invece hanno dovuto lottare, hanno dovuto conquistarla per farne dono a noi. Io penso che il miglior modo per conservare la libertà ed onorare i sacrifici dei nostri padri sia anche quello di pensare ognuno con la propria testa". Massimariano Bisignani |
domenico tolve |
Inserito il - 10/07/2010 : 14:43:42 Cosenza, 5 lug. ; (Adnkronos);
Qualcuno ha visto. Qualcuno sa e non vuole parlare. Il sindaco di Sant'Agata di Esaro, Antonio Bisignani, rompe il silenzio in cui si era chiuso da giorni e decide di parlare nel corso della manifestazione pubblica in segno di solidarietà, dopo l'aggressione subita il 22 giugno scorso, al termine di una lunga scia di atti intimidatori di cui è stato bersaglio per oltre un anno. Inizialmente aveva deciso di non partecipare alla manifestazione, ma poi a sorpresa è giunto in piazza, dove si trovavano molti sindaci e rappresentanti delle istituzioni provinciali e regionali, il prefetto di Cosenza Antonio Reppucci e i vertici delle forze dell'ordine. Rivolgendosi ai suoi concittadini, li ha esortati a non demonizzare gruppi e persone, e smettiamola di puntarci il dito l'uno con l'altro. Si sta instaurando una guerra civile che di questo passo ci porterà all'autodistruzione. Sui responsabili degli atti intimidatori si è detto sicuro, come confermato anche dalle forze dell'ordine, che nel fenomeno è estranea la criminalità organizzata. Qui non esistono delinquenti. Forse ha dichiarato il primo cittadino di Sant'Agata di Esaro è qualche malato che sta buttando fango sulla nostra comunità.
Antonio Bisignani ha continuato a difendere la sua amministrazione comunale, compresi i componenti dell'opposizione. Sono stato orgoglioso ha affermato di presiedere un Consiglio comunale di gente onesta, ci sono persone con una lunga storia politica e un elevato senso di civiltà. Infine, in merito al ritiro delle dimissioni, rassegnate a seguito dell'ultima aggressione subita, non ha reso nota alcuna decisione ma ha detto: Sono anche un marito, un papà. Quindi nelle mie decisioni devo coinvolgere la mia famiglia.
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Antonio |
Inserito il - 09/07/2010 : 11:50:18 Caro Raffaele,
grazie.
Grazie perché tu non sei un “semplice cittadino”, ma una voce autorevole e rispettata. In questo momento penso che Sant’Agata abbia bisogno proprio di questo. Di ascoltare un "nuovo parlare", di essere indirizzata verso un confronto eticamente alto, un dialogo realmente costruttivo, distante da quel clima miope e avvelenato che gli eventi drammatici e le loro conseguenze politiche, personali e di comunicazione hanno creato. Proprio per questo mi permetto di giudicare il tuo intervento utile, e mi auguro che questo inneschi un circolo virtuoso verso un livello di confronto civile, adeguato alla delicatezza e alla gravità del momento.
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Giusi |
Inserito il - 08/07/2010 : 22:42:40 NON C'E' PACE TRA...I CASTAGNI
Su questo sito in data 22 giugno, non appena conosciuto il grave episodio dell'attentato al sindaco, ho espresso la mia prima denuncia sul degrado del tessuto civico delle comunità santagatese e successivamente in data 3 luglio ho rivolto il mio accorato appello a tutti i miei compaesani a ritrovare il senso della solidarietà.
Ora, ai cittadini di questo borgo (senz'altro prima sconosciuto a tanti, forse insignificante per molti, ma ora salito tristemente alla ribalta della cronaca nazionale), voglio manifestare alcune mie considerazioni (che prima ritenevo nè indispensabili nè utili), a supporto dei miei precedenti interventi.
Ho sempre ritenuto che le faziosità politiche (o meglio partitiche e ancor peggio di clan) non dovrebbero trovare alcun terreno fertile in un piccolo paese, come il nostro, afflitto da tantissimi mali, tra gli altri: asfissia etica, regresso civico, disastro socio-economico. E ancor di più non dovrebbero radicarsi in questa piccola società invidie ed odi personali, estrema litigiosità e soprattutto un CLIMA DI SOSPETTO, IL QUALE GENERA ED ALIMENTA LA CALUNNIA, scavando nell'intimo delle persone per fiaccarne lo spirito ed incattivirle diabolicamente.
Io, ovviamente, risiedendo molto lontano da Sant'Agata non ho seguito, se non raramente ed occasionalmente le vicende tortuose della comunità santagatese, soprattutto quelle relative all'Amministrazione Civica. Pe le elezioni comunali ho cercato sempre di attivarmi per realizzare un coagulo di volontà, al di sopra e al di fuori delle passioni partitiche, per realizzare una amministrazione civica il più possibile rappresentativa delle istanze popolari. Ma i miei tentativi sono sempre falliti.
Da queste mie conoscenze, anche se poco approfondite (tra l'altro acquisite durante le vacanze estive), ho tratto la convinzione che la lotta politica, a Sant'Agata, negli ultimi anni, è diventata sempre più accesa, forse troppo estremizzata e soprattutto molto personalizzata con scontri di accesa violenza verbale. A mio parere non era necessario e soprattutto non era nemmeno utile arrivare a toni così aspri. Non so e non voglio sapere come si è arrivato a tanto e chi ha iniziato a prevaricare verso una polemica così aspra e talvolta scorretta.
Se il premio della contesa elettorale è quello di caricarsi sulle proprie spalle l'onere gravoso delle responsabilità di amministrare una realtà comunale così problematica, credo che vincere o essere sconfitti si equivalgono: il vincitore ha la soddisfazione di poter sacrificare sè stesso, la propria famiglia a quegli ideali di bene comune che l'hanno spinto a candidarsi; il perdente ha la soddisfazione di aver tentato di caricarsi anche lui quelle stesse responsabilità ma di non aver potuto realizzare questa aspirazione; e tutto ciò in nome del popolo che ha deciso.
Conseguenza dovrebbe essere che, subito dopo i risultati elettorali gli ex contendenti, anche se con diverse vesti e diversi ruoli avrebbero dovuto stringersi la mano ed avrebbero dovuto giurarsi di convergere, pur nella diversità delle opinioni e delle strategie, tutti insieme verso la realizzazione del bene della comunità (di cui dovrebbero essere membri autorevoli), cercando di risolvere i gravi ed annosi problemi.
Per inciso, all'inizio di ogni nuovo periodo amministrativo, ho sempre sentito il dovere di dichiarare a ciascun sindaco neo eletto la mia disponibilità a dare, volontariamente e gratuitamente, una mano per risolvere qualche grossa problematica di carattere giuridico-amministrativo od operativo, (utilizzando la mia specifica preparazione e professionalità), e ciò con orgoglio e come aspirazione a fare qualcosa per la mia comunità natale: nessuno dei sindaci, pur dichiarandosi apparentemente entusiasta della mia offerta, ha poi di fatto richiesto la mia opera.
Purtroppo questa è la realtà politica ed umana di Sant'Agata, che però nulla ha a che vedere con gli atti criminali i quali, di per sè, si pongono al di fuori di ogni civile contesa, ma che forse vogliono finalizzare degli scopi sotterranei e certamente non proclamabili alla luce del sole e a noi sconosciuti.
Accertare gli autori di tali atti è compito dell'Autorità Giudiziaria e delle forze di polizia ad essa collegate; nessuno può erigersi a pubblico accusatore nè a giudice, soprattutto se non si hanno elementi oggettivi di riscontro, cioè prove o quantomeno indizi di una certa gravità. Parlando a sproposito, dicendo e non dicendo, ammiccando e parlottando nei capannelli, dove trionfano le dicerie, le maldicenze, fatte circolare o per leggerezza o con preciso intento calunnioso, non si porta acqua al mulino della VERITA' e della giustizia, ma si ottiene, volente o nolente, soltanto l'effetto contrario di intorbidirla, con la conseguenza che può esserci qualcuno che voglia pescarvi.
SE QUALCUNO SA QUALCOSA, ANCHE MINIMA, COMPIA IL SUO DOVERE ETICO E CIVICO riferendone alle Autorità competenti.
Capisco, comprendo, ma non posso condividere, al di là di presunte motivazioni, queste continue allusioni ad UNTORI ED UNTORELLI: anche questo è un crimine.
Io non so se chi mi leggerà ritenga questo mio intervento utile ed appropriato; non do molta importanza a cosa ne penseranno gli altri, credo però di aver risposto in modo sincero, e spero adeguato, alle istanze della mia coscienza.
Il solito semplice cittadino santagatese Raffaele Avolio |
domenico tolve |
Inserito il - 04/07/2010 : 18:31:30 SAGGEZZA!....SAGGEZZA!....ED ANCORA SAGGEZZA!!!!! SOBRIETA'!.... SOBRIETA'!.... ED ANCORA SOBRIETA'! UMILTA'!...UMILTA'!... ED ANCORA UMILTA'!
Caro Raffaele, mio maestro di scuola e di vita, leggi questa ennesima lettera ed indicami la via per uscire dalla maledetta trincea nella quale sono stato gettato! Il tuo alunno Micuzzo
Massimariano Bisignani FINALMENTE IL SINDACO SI E' DIMESSO. FINALMENTE HANNO VINTO I DELINQUENTI E CHI LO HA DENIGRATO FINO AL GIORNO PRIMA. Ora si parla di nuovo di unità e collaborazione quando c'è stato più di un anno per metterla in pratica anziché predicarla o farne materiale propagandistico, mentre contemporaneamente agli attentati si sputava veleno nelle piazze e nell'aula consiliare contro chi ha resistito fino all'ultimo e adesso deve anche sentirsi dire dagli osteggiatori "coraggio", come se fino ad adesso fosse stato soltanto un gioco. Ma in amore come in guerra tutto è permesso: siamo di nuovo in campagna elettorale! Come ormai da copione, alla vigilia di un altro importante consiglio comunale si è perpetrato un ennesimo delitto. Come ormai da copione all'ennesimo comizio è seguito come eco l'ennesimo brutale attacco. Come ormai da copione si tenta di sminuire l'accaduto e così la lama affilata diventa un punteruolo o ancor meglio un portachiavi; la ferita da taglio sul fianco sin, con margini netti e regolari, approfondita oltre il piano muscolare, a pochi mm da organi vitali e che ha necessitato di essere drenata per alcuni giorni, diventa un graffio, il trauma cranico e addominale che ha richiesto più controlli TAC diventa “"non rischia nulla". E come se non bastasse, tutto ciò rischia anche di passare come “"alibi all'inadeguatezza". E' un copione ormai ben conosciuto. A chi giova tutto questo? A chi ha giovato finora! E Sant'Agata viene sempre meglio descritta come ridente cittadina della valle dell'Esaro ove, tra un incendio e l'altro, la gente si diverte ad ascoltare cantanti di piazza, con tanto di cartellone, attori, coristi, cronisti, scrivani sotto dettatura, coro e regia, quest'ultima, però, spesso occulta. Un paese in cui qualcuno ha anche commesso lo sgarro di rispondere al saluto con flebile tono. Un paese in cui anche i più acerrimi nemici, i nemici storici, gli antagonisti di una vita, si convertono ognuno alla politica dell'altro, diventando all'occorrenza amici, uniti come Ulisse e Diomede in un'unica fiammella biforcuta, per combattere un nemico comune: il nuovo. E le armi? Le armi poche, perché un paese povero ma pacifico, anzi solo una: la calunnia. Un'unica arma per 2 eserciti opposti che si combattono o si combattevano, non si è ben capito, ma che insieme formano la maggioranza; pur essendo di 2 etnie diverse. E' difficile da capire, però è così, l'hanno detto loro! Poi ci sono gli evirati cantori, che applaudono, ridono, sghignazzano, sostengono non un programma politico alternativo, non un programma costruttivo o altro, bensì calunnie, insulti e menzogne verso il primo cittadino e i suoi familiari. Gli stessi evirati cantori che si recano poi a portare solidarietà al sindaco e alla famiglia, si aggirano tra le macerie ancora fumanti degli incendi, curiosando qua e là. C'è pure chi aspetta ancora al fiume, nonostante l'umidità, il cadavere dei nemici. Questa volta c'era quasi riuscita! Non da ultimi ci sono gli ignavi, i Ponzio Pilato, quelli che avrebbero potuto far tanto per costruire la pace, per far digerire l'amara sconfitta, che avrebbero potuto collaborare, che avrebbero potuto levare la loro voce, ognuno secondo il proprio ruolo, per calmare gli animi, per spegnere gli incendi a cominciare dalle piazze, dai bar, dalle capannelle. Quelli che hanno visto, quelli che sanno, quelli che non hanno nessun rimorso del loro colpevole silenzio: questi sono ancora più colpevoli di chi ha partorito tanto odio, di chi si è macchiato di crimini simili, di chi ha affondato la lama. Quale futuro per questo popolo? Quale speranza di cambiamento? Come potranno i giovani accostarsi alla politica dopo tanto odio e violenza? Il NO CAMBIO; scritto a chiare lettere nell'aula consiliare diventerà purtroppo il vessillo della futura politica santagatese.
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khorakhane |
Inserito il - 03/07/2010 : 21:42:44 Un giro su you tube.....non ci sono parole!!!
http://www.youtube.com/watch?v=oF1chZbsBFw
Solidarietà ad Antonio e alla sua famiglia. |
Giusi |
Inserito il - 03/07/2010 : 18:43:41 Avevo dato inizio ad una discussione sull'attentato al nostro Sindaco Bisignani su questo sito, appena ho avuto conoscenza del grave evento. Volutamente ho cercato,come uomo e come cittadino sant'agatese, pur sotto l'effetto di sconvolgenti emozioni, di essere sobrio nelle parole, anche a costo di non esprimere compiutamente i miei sentimenti di tristezza, di delusione, di sconforto per l'accaduto e di affettuosa solidarietà per Antonio Bisignani. Il mio voleva essere e vuole ancora essere, dopo un'attenta riflessione sul triste stato in cui si dibatte e sonnecchia la comunità sant'agatese, un invito alla mobilitazione, di tutte le coscienze, autenticamente civiche e democratiche. Purtroppo pochi sono stati gli apporti ad una riflessione vera, profonda ed autentica, mentre, invece, sono zampillate e continuano a zampillare spruzzi di litigiosità e di esibizionismi inutili e fuori luogo. La cosiddetta "classe dirigente" santagatese, che vive dentro e fuori le mura paesane, purtroppo non da', come sarebbe suo dovere, l'esempio di pacifica convivenza pur nella libertà di esprimere con stile le proprie opinioni( e quindi anche con una sana e utile polemica). Vorrei ripetere il mio invito suggellandolo con spirito di amicizia e di tensione verso il bene comune per evitare che Sant'Agata veramente affondi: SAGGEZZA!....SAGGEZZA!....ED ANCORA SAGGEZZA!!!!! SOBRIETA'!.... SOBRIETA'!.... ED ANCORA SOBRIETA'! UMILTA'!...UMILTA'!... ED ANCORA UMILTA'! Un pensiero carissimo alla mia Sant'Agata Un cittadino, pensionato semplice, ma uomo Raffaele Avolio |
domenico tolve |
Inserito il - 27/06/2010 : 09:38:08 INTERVENTO INTEGRALE DI DOMENICO TOLVE AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 21/04/2010
Rivolgo un caloroso benvenuto nella nostra bella e nobile cittadina a S.E. il Prefetto ed approfitto dell’occasione per formulargli i migliori auguri di buon lavoro da parte del gruppo consiliare “La Casa del Sole” per avere assunto, da poco tempo, il prestigioso incarico di Prefetto di Cosenza. La presenza di S.E. qui stasera, oltre che una dimostrazione della grande sensibilità istituzionale del più alto rappresentante del governo nel nostro territorio, rende onore e giustifica la richiesta dei gruppi consiliari di minoranza di convocazione di questo consiglio comunale ed allo stesso tempo non ci impedisce di esprimere valutazioni, pensieri, proposte. Un grazie di cuore Eccellenza non solo da parte del gruppo consiliare che rappresento ma, interpretando i sentimenti più autentici della nostra comunità civile e democratica, di tutti i cittadini santagatesi che nutrono profonda fiducia nelle Istituzioni e ripudiano qualsiasi forma di violenza e sopraffazione, senza distinguo di appartenenza politica. Il consiglio comunale, nella sua autonomia e senza alcun vincolo di mandato, è chiamato a discutere liberamente dei gravissimi atti intimidatori nei confronti del sindaco e di molti suoi rappresentanti che da circa un anno turbano la tranquillità e la serenità del nostro piccolo paese. E’ un dato incontrovertibile e preoccupante, su cui serve un approfondimento ed una riflessione, che questo consesso non sia riuscito ad approvare, dopo così lungo tempo, una determinazione unitaria che esprimesse, oltre alla vicinanza e solidarietà al sindaco ed alla sua famiglia, la volontà di perseguire, con ogni mezzo, la ricerca della verità e la consegna alla giustizia degli autori di tanti misfatti. E’ stato un grave ed imperdonabile errore dare una lettura di parte degli accadimenti. Non si è compreso che le divisioni, i distinguo, le accuse, i reciproci sospetti avrebbero generato un clima di paura e di incomunicabilità, impedendo che si affrontassero insieme, attraverso il dialogo ed il confronto politico ed istituzionale, le nuove emergenze ed il crescente disagio sociale. I giovani soprattutto, i nostri ragazzi e ragazze, avvertono con preoccupazione questo disagio e guardano con sempre più disincanto la politica e le istituzioni. Non comprendono le ragioni di tanto odio ed inusitata violenza. Non capiscono perché ed a chi giova questa caccia alle streghe che stride con le loro libertà essenziali, (stare in giro di notte, divertirsi, giocare) che avevano fatto di S.Agata un paese meraviglioso. Ma soprattutto vedono allontanarsi la speranza di un posto di lavoro dopo essere stati facile preda del ricatto di spregiudicati ed inventati politicanti che non hanno esitato a carpire il loro voto in cambio di insane promesse per poi svanire nel nulla. Credo che sia giunto il momento di mettere in moto il cervello, personale e collettivo, senza per questo far tacere i nostri cuori. (così scrivevo al sindaco poco tempo fa!). Gridare ai quattro venti e ad alta voce che S.Agata non è un paese mafioso! Non è neanche un ricettacolo di delinquenti politici. Dobbiamo farlo per Sant’Agata, per i nostri figli, per il futuro di noi tutti. Senza retorica! Attraverso un’analisi lucida, pacata, intelligente. Lontani dai riflettori, dalla piazza, dai pregiudizi. Con la consapevolezza che per sconfiggere il male oscuro che sta distruggendo la nostra convivenza civile serve una comunità coesa, determinata, unita. Ed allora domandiamoci a chi giova l’aria infetta, irrespirabile, tossica che avvolge minacciosa il nostro paese. Non certo al sistema politico ed istituzionale, giorno dopo giorno preso di mira, minacciato, delegittimato. Non alla democrazia sempre di più ostaggio della disgregazione sociale, della frantumazione, delle sentenze sommarie di giudici improvvisati e disinvolti che, nei loro tribunali speciali, condannano ed assolvono senza prove, senza dibattimento, senza riguardo per i principi etici e morali. Non giovano, soprattutto, alla serenità del sindaco e della sua famiglia. Non ai cittadini che avvertono un restringimento delle loro libertà fondamentali e che, impauriti e disorientati dai tanti episodi di intimidazione e di violenza, cominciano a dubitare del proprio amico, del vicino di casa, del conoscente. E’ un caso che gli ultimi due attentati siano stati consumati in concomitanza di altrettanti consigli comunali, appositamente convocati per discutere ed approvare, unitariamente, un ordine del giorno che impegnasse le istituzioni e l’intera comunità a combattere, senza distinguo, contro i delinquenti che hanno sparso, impunemente, fango e melma, sulla nostra limpida storia politica e civile? E’ una pura coincidenza? Oppure può essere una chiave di lettura? E se così fosse! Chi ha paura dell’unità? Non certo quelli che sono stati sempre in prima fila nelle lotte per il lavoro, per l’affermazione dei diritti, per lo sviluppo socio-economico della collettività. Sicuramente non coloro che esercitano, con coerenza, il proprio credo politico e professano liberamente le loro idee attraverso il dialogo e lo scontro, a volte, anche aspro. Facciamo in modo che, pur nella distinzione dei ruoli, una tematica così importante per l’avvenire del nostro paese possa essere affrontata con la massima unità delle forze politiche ed istituzionali. Con questa consapevolezza e questo spirito, animati dalla convinzione che in politica non ci possono essere nemici ma avversari leali che, pur nella loro diversità, amano il proprio paese sopra ogni cosa, facciamo sì che si discuta e si affrontino, finalmente, tutti i problemi che assillano la comunità a partire da quelli del lavoro e dello sviluppo. Si convochi subito un nuovo consiglio comunale che discuta del contratto di quartiere con l’impegno di far partire i lavori e ripristinare la sua sovranità ed autonomia prevista e garantita dalla legge. S.Agata ha necessità ed urgenza di tornare a parlare del suo futuro e per poterlo fare è imprescindibile abbattere barriere, steccati, muri. Chi ha paura di tutto questo? Sicuramente non la stragrande maggioranza dei cittadini che gioiscono e si commuovono per la santagatesità che portano nel sangue e per l’orgoglio dell’appartenenza che conservano nel cuore, che soffrono e piangono nel vedere Sant’Agata offesa, umiliata, denigrata, smarrita. Mi domando se riusciremo a trovare la forza, il coraggio e la determinazione per isolare quei pochi, irragionevoli e squallidi personaggi che, privi di capacità politica ed animati solo da odio, invidia e problemi psicologici, non potranno mai rappresentare SANT’ AGATA. Dobbiamo impedire che distruggano definitivamente, con i loro contorti e perversi pensieri, Il paese dei nostri antenati, simbolo dell’accoglienza, della solidarietà, del dialogo. Eccellenza mi permetto di affidare a lei la speranza di tutti i sinceri santagatesi che pretendono di conoscere la Verità come fondamentale atto di giustizia per poter ricominciare a rivivere ed a guardarsi negli occhi. Alle forze dell’ordine, alla magistratura inquirente rappresenti la nostra gratitudine, la nostra vicinanza ed il nostro sostegno per il loro difficile lavoro con la richiesta di utilizzare ogni mezzo ed ogni strumento messo a disposizione dalle nuove tecnologie per scoprire gli autori delle vigliacche intimidazioni. Caro sindaco, vorrei ribadirti che la tua richiesta di collaborazione non è una sconfitta, getta invece le fondamenta per un confronto proficuo, sereno ed efficace sul destino del nostro paese, abbatte sterili tabù e riannoda un filo che sembrava spezzato dall’ultima campagna elettorale. S. Agata non ha bisogno né di martiri né di eroi! Serve, invece, una guida forte e serena, punto di riferimento e garante delle prerogative istituzionali, del dialogo e del confronto, dei diritti e dei doveri di tutti e di ciascuno. Lei dovrà essere il sindaco di tutti e far capire che se non sapremo sconfiggere, insieme, la barbarie che sta paralizzando le nostre coscienze non ci saranno né vincitori né vinti. Resterà solo la sconfitta ed il definitivo declino del nostro paese. Domenico Tolve
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sandro |
Inserito il - 26/06/2010 : 23:34:21 Come Lei ben sa la lesa maestà è un crimine rivolto contro la maestà, cioè contro la suprema dignità dello Stato e, nei regimi monarchici, del sovrano. Essendo il sottoscritto un cittadino come lei, penso che non ci possa essere che una conclusione: sentenza di non luogo a procedere! Come vede non sono poi così pregiudizievolmente astioso... In tutti i casi prima di definire pregiudiziale superficiale, volgare chicchessia, Lei che ha un animo nobile e democratico, rifletta sul fatto che ognuno ha diritto di esprimersi come sa: non tutti in questo mondo la pensano allo stesso modo. Per quanto riguarda poi i miei proclami, siano vuoti o pieni, non sta a Lei giudicarli, se li ritiene giusti li accoglie, sennò li ignora. PS1: Non penso di averla offesa chiamandola Geom., anzi. PS2: Questo 'simpatico' siparietto spero abbia almeno fatto sorridere qualcuno.
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domenico tolve |
Inserito il - 26/06/2010 : 21:06:01 Egr. Avvocato Sicilia Chiedo la clemenza della corte per essere incorso nel reato di LESA MAESTA’. Mi si concedano le attenuanti generiche e la pena sia sospesa. In fondo non ho offeso nessuno, neanche Lei! E tanto astio non rende onore ai suoi vuoti proclami sulla convivenza civile. P.S. 1: Non avevo dubbi sui sudori per i suoi titoli professionali. Ho l’esperienza di mio figlio Nicola. P.S. 2: Mi ero dimenticato di essere Geometra, se non sbaglio come suo padre. Ed infine, se può servire ad una sentenza favorevole, non mi sono firmato con il titolo nobiliare di “ Don Domenico”!
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sandro |
Inserito il - 26/06/2010 : 17:40:49 Caro Geom. Tolve, sono contento del dibattito successivo al mio ultimo intervento, tuttavia non avevo alcuna intenzione di scendere in polemica con nessuno. Ti chiedo scusa se il mio intervento ti è apparso superficiale, pregiudiziale ed addirittura volgare. Ho imparato la lezione... Prima di scrivere qualsiasi cosa ti manderò la bozza per ottenere il tuo placet, così da apprendere da Te l'arte dell'approfondimento, dell'obiettività e della buona educazione. Tu sai qual'è il bene, a da oggi Ti chiederò consigli su come comportarmi per contribuire nel mio piccolo e da lontano ad aiutare Bisignani e la nostra comunità che sta a cuore a tutti. Per tornare al mio deprecabile intervento, mi sembra di aver tenuti distinti gli aspetti, quello criminale e quello politico... E questo perchè volevo essere chiaro e non frainteso (Per mia colpa non ci sono riuscito) sul fatto che non ritengo nella maniera più assoluta il mio maestro Carmine Arcuri e Domenico Tolve responsabili di quello che sta accadendo. Semplicemente scrivevo che il clima che si è creato non fa bene a S.Agata. Non ne do la colpa a nessuno. Io ho tanti pregiudizi, hai ragione, ma questo me lo hai attribuito senza merito (mio). PS1: Ho trovato il responsanile della mia volgarità... Sono stato allievo di Carmine Arcuri per tutto il ciclo della scuola elementare. E' lui il responsabile della mia pregiudiziale superficiale volgarità. PS2:Io preferisco essere chiamato per nome anche dai miei clienti, ma se proprio mi si deve dare un titolo preferisco quello di avvocato... L'ho sudato. |
domenico tolve |
Inserito il - 26/06/2010 : 13:25:13 Caro Dr. Sicilia invio, per opportuna conoscenza degli smemorati, il mio intervento iniziale con l'invito a blaterare di meno ed a documentarsi su quanto, con suggerimenti privati e manifestazioni pubbliche, il sottoscritto ha fatto, durante questo lunghissimo anno di mortificazioni, di odio e di sospetti, per aiutare il sindaco ad andare avanti, a tenere duro, a lavorare uniti per sconfiggere i nemici della democrazia. Ed allora, Egr. Dr. Sicilia, cosa e chi dovrei riconoscere, per non essere additato tra i responsabili degli attentati? Per favore BASTA! Non ne possiamo più dei vostri volgari, superficiali e pregiudiziali pistolotti che non aiutano Bisignani e soprattutto la comunità santagatese. Siamo in prima linea per rivendicare la verità e la giustizia, sostenendo l'azione delle forze dell'ordine e della magistratura. domenico Tolve
N.B.Chiedo scusa per gli errori ma non era un intervento scritto bensì a braccio che è stato trascritto dalla registrazione.
Intervento Integrale di Domenico Tolve nel Consiglio Comunale di insediamento del sindaco bisignani del 20 giugno 2009
Cari cittadini, cari consiglieri anch’io ringrazio gli elettori che a me e a Mina, alla quale dò il benvenuto insieme a tutti gli altri consiglieri che non facevano parte dei precedenti consigli comunali, ci hanno dato il loro suffragio per essere qui a rappresentarli in questa sede importante che è il Consiglio Comunale. Dopo l’intervento del consigliere Arcuri è chiaro che è molto difficile intervenire però io chiedo anche al Sindaco un atto di comprensione perché è il primo consiglio comunale. Il sentimento che si è vissuto e che non è stato possibile poi esprimere, perché non ci sono state occasioni, credo che si possa tranquillamente discutere in questa sede, quindi incontrarsi e scontrarsi, senza per questo inficiare il Consiglio stesso e in questo modo dare anche corpo alle enunciazioni che abbiamo sentito, ovvero le proposte di tolleranza, di condivisione, di quelle che sono poi le istanze che interessano ai cittadini e di cui i consiglieri comunali eletti sono necessariamente gli interpreti.
Io come faccio a non riconoscere l’elezione a Sindaco di Antonio Bisignani. È la democrazia, si è votato e il popolo in virtù di una legge e solo in virtù di una legge ha eletto questa Amministrazione Comunale e quindi riconosco e m’inchino e ci dobbiamo inchinare tutti alla volontà e all’espressione popolare e questo è un dato incontrovertibile, al quale sicuramente per quanto mi riguarda darò il pieno riconoscimento perché altrimenti farei una cosa non degna del ruolo democratico che svolgiamo e che ho svolto in questi anni e che continuerò a svolgere nel Consiglio Comunale che questa sera è al nastro di partenza.
Detto questo, vado un po’ ai termini politici della consigliatura, ed entro immediatamente nel merito, perché effettivamente la campagna elettorale è finita, ha lasciato strascichi, perplessità, dubbi espressi anche con calore dal Consigliere Arcuri, dopodiché la prova diciamo della democrazia, la prova democratica comincia ad esprimersi attraverso l’azione politica ed amministrativa. E come faccio io a sottrarmi ad un’analisi politica e quindi a non dire ed a non esprimere le mie considerazioni politiche sul fatto che non ho sentito al di là dei richiami all’unità, alla collaborazione da parte del Sindaco e degli interventi, non ho sentito un accenno sul piano politico. È vero che c’è una maggioranza assegnata dalla legge e che quindi rispettiamo e lo ribadisco, però un’analisi politica è necessaria perchè questa maggioranza è minoranza nel paese, cioè è minoranza politica non solo è minoranza numerica e quindi una considerazione, caro Sindaco, su questo che è un aspetto essenziale che condizionerà nel bene e nel male la tua e la vostra azione amministrativa io mi aspettavo che tu la facessi e la facessi soprattutto per suffragare poi le proposte, i richiami politici che hai voluto indirizzare alle minoranze e stia tranquilla la dottoressa Cianni non ci deve insegnare compiti e funzioni dell’Amministrazione dei consiglieri di minoranza. Credo che se siamo qua lo sappiamo, se non lo sappiamo lo ribadiremo e stia tranquilla soprattutto che noi sapremo vigilare e sapremo controllare in tutte le sfaccettature quelle che sono le azioni amministrative e le scelte che l’Amministrazione farà. È questo il nostro compito, però vorrei dire anche alla dottoressa Cianni che noi abbiamo una consapevolezza in più di te: il consigliere comunale è espressione del popolo. E’ vero che per una mera organizzazione di tipo politico c’è una maggioranza e una minoranza, però per quanto mi riguarda io ritengo che il consigliere comunale è espressione popolare, quindi così come è successo nell’Amministrazione di Arcuri io ritengo che la minoranza che ho avuto l’onore di rappresentare insieme a M. Antonietta, alla quale voglio rivolgere veramente un caloroso saluto perché è uscita da questo consiglio, nel quale per 9 anni di maggioranza da vice sindaco e 5 di minoranza insieme abbiamo assolto pienamente questo principio di partecipazione democratica forte, consapevoli del ruolo sia di maggioranza che di minoranza.
Caro Arcuri, io veramente posso affermare, al di là delle parole, di essere stato il Sindaco di tutti, quando lo sono stato, ma non è più attuale questo, cioè è passata la mia consigliatura, il mio sindacato, però visto che è stato richiamato il sindaco di tutti da te e da Bisignani, io posso affermare di essere stato veramente il sindaco di tutti e di aver pagato per questa mia scelta in tempi difficili, in tempi lontani, quando essere il sindaco di tutti ha significato per il sottoscritto denigrazioni, scissioni, e tutto quello che oggi avviene, avviene perché io ho fatto la scelta, quando sono stato eletto, di essere davvero il sindaco di tutti e di non essere un sindaco di parte e oggi ancora ci sono i residui di quella scelta, quel prezzo enorme pagato dal sottoscritto, ma soprattutto pagato dalla sinistra che io credo di aver degnamente rappresentato e pagato soprattutto dal paese, perché io insisto una sinistra divisa non giova agli interessi di una comunità, non giova agli interessi del paese, così come avevo esordito cinque anni fa quando tu ti sei insediato, io ritengo che questa è l’anomalia, una delle anomalie fondamentali sulla quale ci impegneremo nei prossimi anni.
E quindi sul piano politico, caro Antonio, al di là di questa considerazione, non ho ascoltato e io mi auguro che nella tua replica prima di votare le tue linee programmatiche ci possa mettere nella condizione quanto meno di un voto di astensione perchè io vorrei capire, vorremmo capire, lo vogliono capire i cittadini come intendi unirlo questo paese nelle diversità e sicuramente qui non stiamo a ragionare di cose che sono fantapolitica, nel rispetto dei ruoli di maggioranza, di minoranza, nel rispetto del ruolo delle diverse minoranze. Io vorrei capire come tu da Sindaco, la tua Amministrazione intenda proseguire il mandato con atti, perché la comunità che tu amministrerai è la comunità che ha descritto Arcuri è inutile che ci nascondiamo dietro i birilli. La comunità è una comunità divisa in tanti pezzi, è una comunità che ha subito mortificazioni e angherie, è una comunità incerta, dubbiosa che deve trovare la via ed il compito principale ce l’ha il Sindaco e ce l’ha il Parroco. Caro Antonio, l’aspetto programmatico fondamentale, l’aspetto più importante, quello che oggi serve alla comunità non sono tanto e solo le strade rurali che poi nel bene e nel male le farete, non sono i lavori pubblici che li continuerete e avrete sicuramente tutto il controllo, ma tutto l’appoggio ritengo sia da Arcuri che dal sottoscritto, sia da un gruppo che dall’altro.
Il problema politico, il problema vero che da oggi tu devi affrontare con coerenza e con strumenti, perché tu devi offrire degli strumenti alla collettività ed è quello di indicarci una via per una ricomposizione sociale, per una ricomposizione democratica, per fugare i dubbi che si sono insinuati in questa comunità. Se posso esprimerlo fino in fondo il mio concetto di ipocrisia che ho espresso durante la campagna elettorale al tuo indirizzo voglio dire che è proprio questa la preoccupazione, perché tu non hai avuto la spina dorsale nell’ultima sera della conclusione della campagna elettorale di dire una parola chiara, rispetto alla manifestazione intollerante che c’era stata la sera precedente all’indirizzo delle altre due liste. Io ho vissuto un momento di incubo e ho perso anche la testa e chiedo scusa nell’ultima sera del mio comizio finale, perché ho perduto la testa rispetto ad un fatto essenziale e fondamentale che riguarda l’etica, la morale politica, i sentimenti di una comunità che Arcuri ha espresso benissimo e che io condivido. Tu non hai saputo dire una parola ai tuoi rappresentanti, per dire guardate che questa non è una partita che si possa giocare per una campagna elettorale che per quanto importante poi alla fine è anche stupida, perché vi renderete conto strada facendo che amministrare un comune come Sant’Agata porta più problemi che soddisfazioni, ci sono più situazioni di difficoltà e di disagio anche di tipo amministrativo che situazioni di effettiva partecipazione, di effettivo investimento, di capacità di investire per realizzare le cose belle che avete e che abbiamo detto. Non è quello il problema. Il problema è che vorremmo capire, lo vorremo ascoltare stasera, cioè qual è il tuo modello di percorso che indichi a me, ad Arcuri in rappresentanza di due terzi della comunità. Qual è la tua visione per dire guardate che forse abbiamo ceduto nella campagna elettorale. Io stesso non mi sono reso conto di aver inconsapevolmente, probabilmente utilizzato quelli che erano invece stati fatti gravi all’indirizzo tuo e della tua famiglia, ma fatti gravissimi all’indirizzo della comunità, della socialità e all’indirizzo della convivenza civile. È questo il dato politico Antonio e ti invito veramente a riflettere perché è da qui che può partire un percorso di collaborazione sincera sulle problematiche di tipo amministrativo, di tipo politico, se non c’è questa tua presa di distanza, se non c’è questo tuo indicare una via nuova a noi, io credo che noi non possiamo, in modo tranquillo, esercitare la nostra funzione amministrativa su cose di piccolo conto, perché le questioni amministrative, credimi Antonio, sono di piccolo conto rispetto a questo che invece è un grande problema che riguarda la nostra convivenza.
Noi non possiamo essere imputati caro Carmine Arcuri, io non mi sento imputato, io mi sento un degno rappresentante delle Istituzioni, mi sento un degno rappresentante della politica con la P maiuscola, mi sento un degno e forte rappresentante delle istanze di democrazia e anche di lotta politica aspra come tu sai e come hai fatto bene a ricordare. Avessimo inteso partecipare al banchetto del potere avremmo fatto sicuramente insieme una lista per vincere e non ce ne sarebbe stato per nessuno. Abbiamo rispettosamente difeso la nostra dignità politica, la nostra storia politica, però con lo stesso ardire, con la stessa determinazione, caro Sindaco, io credo che tu hai il compito di difendermi, tu hai il compito di difendere la comunità, perché altrimenti amministrerai una comunità nella quale serpeggia un dubbio gravissimo: Chi è il mandante degli atti schifosi avvenuti al tuo indirizzo? È in questa sala? È all’interno di questo consiglio comunale? È all’interno delle Istituzioni? Ma come pensi di unire, come pensa il Sindaco di Sant’Agata di unire se non c’è una riflessione, se non ci indica la via da seguire? Ognuno di noi può essere ed è stato indicato come colpevole, (lo abbiamo visto in campagna elettorale), e tu, caro sindaco non hai saputo prendere le distanze dai tuoi consiglieri ed i guasti che hanno creato quelle loro assurde prese di posizione sono guasti che si rincorreranno in questi 5 anni se non faremo quello che ha detto Arcuri. Caro Antonio, noi dobbiamo andarci insieme alla Procura della Repubblica e dobbiamo fare un Consiglio Comunale con un deliberato pubblico, con un deliberato onesto che chieda alla Magistratura di fare piena luce e questo per fugare ogni dubbio perché poi nel confronto politico io lo so che mi scontrerò con Luca Branda, però so anche che mi potrò incontrare con Luca Branda, mi potrò incontrare sugli aspetti politici e amministrativi, sui progetti e affermo che sicuramente mi incontrerò con l’Amministrazione comunale così come ho fatto con Arcuri, però non mi potrò incontrare, caro Sindaco, non mi potrò sedere ad un tavolo, non potrò venire a riunioni che riguardano gli interessi economici del paese se a monte persiste questo dubbio : Ma è stato lui o non è stato lui a mandare gli incendiari di quei fuochi controllati? Allora ti ripeto dobbiamo scavare perché sicuramente è qualcuno che è molto vicino, che sta dentro, che sta vicino a te, che sta in mezzo a noi. E questo se lo faremo unitariamente e quindi è questo il primo pensiero e il primo modo di essere uniti: andiamo insieme alla Procura della Repubblica, cerchiamo di portare avanti tutte le iniziative per individuare chi in mezzo a noi ha voluto inquinare un paese, ha voluto che la democrazia non si esercitasse, ha voluto che ci fossero i dubbi che ha espresso Arcuri. CHI? Perché poi possiamo discutere dei curriculum, ma quello fa parte delle campagne elettorali, certo sono fatti che non dovrebbero esserci però sono fatti superati, la gente ha deciso, ma su questo no non possiamo transigere. Quindi, io sono d’accordo con la richiesta di un consiglio straordinario, e vorrei che nella tua replica ci dessi la possibilità quanto meno di astenerci di fronte alle tue linee programmatiche e a limite votare anche a favore se al primo posto delle tue linee programmatiche c’è questa assunzione forte di responsabilità, rispetto a questo che è un problema che travalica la politica.
Noi abbiamo tutti il dovere di individuare chi ha buttato questo fango, questa pietra schifosa al tuo indirizzo e all’indirizzo di tutta la comunità. Se non facciamo questo tu sarai un Sindaco monco, sarai un Sindaco mai espressione di una maggioranza politica, sarai un Sindaco eletto, però sicuramente sarai un Sindaco dimezzato, che vedrà sempre, per quanto mi riguarda, domandarti: Che ne è stato dell’inchiesta? Che ne sarà di questa comunità se noi non riusciremo, perché lo discuteremo fra cinque anni se non riusciremo in questa legislatura, in questa consigliatura a scovare ed individuare il colpevole.
Quindi, io mi volevo fermare solo su questo che è un aspetto, per noi, essenziale e che ritengo condividere anche con il consigliere Arcuri. Noi siamo qua, a dire che sei il Sindaco, a controllare, ma senza pregiudizi. La nostra opposizione senza pregiudizi, ma sarà un’opposizione determinata, senza sconti sui principi, sui principi istituzionali, etici, sulla politica.
Per quanto riguarda l’Amministrazione tu lo sai e ne sei testimone, sei stato 5 anni al mio posto e io al tuo, dieci anni fa e il concetto di istituzione, il concetto di democrazia al quale mi richiami e ci richiamiamo e la mia parte politica si richiama è un concetto nobile, è un concetto alto che guarda sempre agli interessi del paese. A noi non ci troverai contro pregiudizialmente nei confronti quando si tratterà di andare a battere i pugni per la Diga, per i pali eolici, per tutto quello che è nel tuo programma.
Noi siamo al tuo fianco con la nostra testa, con le nostre idee, con la nostra passione politica, però siamo al tuo fianco e concludo e ti auguro insieme a tutta la Giunta buon lavoro davvero, saremo al tuo fianco a condizione che tu ci indichi la via, che ci dica il tuo pensiero su questo che ho detto, cioè tu devi aiutare la comunità a uscire da questo clima di dubbio, questo è per noi vale un programma elettorale. Tutte le altre questioni che hai enunciato e che vorrai fare sono questioni di secondo piano che potranno vederci partecipi soltanto a questa condizione.
Io vi ringrazio, ringrazio nuovamente gli elettori, mi aspetto che questa partecipazione, così come è avvenuta storicamente sempre forte durante il primo e il secondo consiglio comunale possa essere una partecipazione effettiva anche nei prossimi consigli. Una partecipazione effettiva perché questo è il luogo della democrazia, non sono i bar, non sono i capannelli, non è la piazza, magari ci potranno anche essere scontri, ma sono legittimati e valorizzano sicuramente il ruolo e la funzione di ciascuno di noi.
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Emiliano |
Inserito il - 26/06/2010 : 11:12:29 Dopo i ripetuti atti criminosi ieri, finalmente, mi sono deciso a tornare nel mio paese.
A dir la verità, dopo circa 4 mesi, ho trovato un ambiente triste, affranto, preoccupato, stanco...diciamo irriconoscibile a confronto con l'ambiente "del passato".
Il nostro era un ambiente invidiato da tutti, tranquillo anche nelle diversità politiche, in cui il rispetto e l'amicizia erano alla base di un rapporto sociale improntato sulla convivenza, adesso sta diventando per colpa di alcuni sconsiderati (...e non mi riferisco solo agli autori materiali dei misfatti), un coacervo di risentimenti personali, di aggressioni verbali e non, di prevaricazioni e di spregiudicatezza, che tengono sotto scacco un'intera comunità incapace di reagire. La comunità è spinta sempre più a relegarsi nell'individualismo e a rifugiarsi nella sfera ristretta delle propie mura domestiche. Le manifestazioni di intolleranza non aiutano a ricostruire un tessuto sociale gia infragilito (ci siamo lavati la bocca tutto durante la campagna elettorale). Si ha l'impressione che qualcuno o alcuni vogliano "VOLUTAMENTE" creare una situazione esasperata di sfascio e di degrado.
A chi giova tutto ciò?
Nel nostro paese non è difficile individuare chi si muove in maniera onesta e pulita e chi invece pesca nel torbido per realizzare le proprie aspirazioni e consolidare i propri interessi(e non parlo solo di interessi economici).
E' grave che Sant'Agata sia diventato un contenitore di coscienze e di linguaggi in cui dominano l'arroganza e le intimidazioni.
Una simile situazione confusionale, chiaramente, favorisce l'omertà, la delinquenza, la microcriminalità,la vendetta ecc...ecc...
Visto ciò, prima che sia troppo tardi, bisogna reagire con forza e determinazione parlandoci senza riserve mentali e cioè: cominciamo col dire che CARMINE ARCURI e DOMENICO TOLVE (due nostri ex Sindaci) non c'entrano nulla con quello che sta succedendo anzi siamo più espliciti diciamolo a chiare lettere, gridiamolo alla stampa che loro non sono i mandanti dei misfatti.
Se non si farà questo proclama alla stampa soprattutto,il tutto sarà inutile (Caro amico Sandro). Purtroppo sarà la fine per il nostro paese a prescindere dalle manifestazioni di solidarietà al nostro sindaco...al quale va sicuramente non solo la mia personale di solidarietà ma di certo di tutta la comunità. Dimostriamo, noi Santagatesi, una volta di ESSERE e non APPARIRE (parole di sua Eccellenza IL PREFETTO). |
sandro |
Inserito il - 25/06/2010 : 10:40:11 Leggo con un certo sollievo quanto affermato dal Prefetto della Provincia di Cosenza e raccolto in un articolo di Alessandro Amodio. Il Prefetto afferma che quanto accade a Sade sia solo un fatto locale,non legato a logiche di criminlaità organizzata. Nella seconda parte dice poi di avere già le idee chiare su quanto sta accadendo, dicendosi amareggiato per le cavolate messe in giro circa la mancanza di impegno delle forze dell'ordine. Certo ognuno ha bisogno di parlare, a volte al solo fine di dare aria alla bocca, tanto che qualche politico è arrivato ad invocare l'intervento dell'esercito... mi meraviglia che ancora nessuno abbia accennato alla necessità di un intervento delle Nazioni Unite. A parte gli scherzi, al di là del fronte criminale della vicenda, (di cui si occupano le forze dell'ordine che riusciranno, ne sono sicuro, a scovare i colpevoli di questa ignobile farsa che sta procurando al nostro paese più danni di un terremoto) c'è un altro fronte squisitamente politico e civile che è quello relativo alla necessaria pacificazione, vitale per un paesino piccolo come S.Agata. E questa pacificazione non può prescindere dal riconoscere una volta per tutte che Antonio Bisignani e la sua coalizione hanno legittimamente vinto le elezioni di un anno fa. Devono poter governare il nostro paese con la tranquillità e serenità necessaria. Poi fra qualche anno se avranno bene operato, sarà riconosciuto loro il merito, se avranno operato male il popolo sovrano saprà come decidere. S.Agata è il paese che tutti amiamo, certo ognuno a modo suo; lavoriamo tutti, ognuno come può, per il bene della nostra comunità, per continuare ad essere fieri del posto dove siamo nati. Io, egoisticamente, vorrei continuare a tornarci ogni volta con l'entusiasmo con cui vi tornavo il sabato negli anni del liceo, con la speranza di poterci tornare ad abitare negli anni della mia vecchiaia. Non distruggiamo tutto. Lo dobbiamo ad un borgo e ad una comunità che ci ha dato tanto. Con affetto |
Luca Spinelli |
Inserito il - 24/06/2010 : 07:44:57 Sconforto e delusione. La mia solidarieta' e un augurio di rapida guarigione ad Antonio.
Ammetto di sentirmi davvero "spaesato". Nel mio paese questo non succede, e il mio paese si chiama Sant'Agata. Qualcuno faccia qualcosa.
Luca
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gfmartorelli |
Inserito il - 23/06/2010 : 13:33:04 Non ho parole per descrivere quanto enorme sia la mia incredulità di fronte all'ultimo gesto di follia compiuto nei confronti di Antonio. Una considerazione però la voglio fare: così come S.Agata non merita folli criminali,a questo punto forse non merita nemmeno persone oneste come Antonio Bisignani che credono ostinatamente,mettendo in gioco e a rischio tutto se stessi,di riportare S.Agata a riappropriarsi dei valori civili che l'hanno sempre contraddistinta. Sono mortificato. Ad Antonio e famiglia tutta la mia solidarietà. Francesco Martorelli |
redblack |
Inserito il - 23/06/2010 : 12:57:08 Da santagatese e da democratico voglio esprimere tutta la mia solidarietà politica e civile al sindaco che ha appena subito un vile attentato a lui, alla sua famiglia,e alla giunta comunale che presiede esprimo i più sinceri auguri di poter continuare la lotta alla barbarie che purtroppo contagia anhe il nostro amato paese. mi rendo conto che in certe situazioni è difficile proseguire ma se avrà la solidarietà vera dei santagatesi vicini e lontani, alla fine in questa battaglia prevarranno i giusti. Spero con tutto il cuore che la pulizia iniziata con questa amministrazione, il rigore morale che la fà diversa dalle precedenti alla fine abbia ragione delle intolleranze politico/mafiose che in questi giorni ci penalizzano. F O R Z A A N T O N I O a te e a quelli che in te credono veramente. un saluto a tutti i santagatesi onesti e coraggiosi MARTIRANI CARMELO da Seregno. |
Antonio |
Inserito il - 23/06/2010 : 10:02:05 Esprimo la mia indignazione e vergogna per quanto avvenuto al Sindaco Antonio Bisignani. Al quale va tutta la mia solidarietà.
Un episodio di tale gravità a Sant’Agata non si ricorda. Non che in questi mesi si sia stati tranquilli, ma credo non sfugga a nessuno - e tanto meno agli inquirenti -, il fatto che passare all’aggressione fisica diretta e premeditata di una persona, di un Sindaco!, segnali un salto di livello criminale che non può assolutamente essere sottovalutato.
Naturalmente non ho nessuna competenza in materia. Ma credo che oltre ad assicurare la massima protezione fisica del Sindaco e dei suoi familiari, sia necessario proteggere anche l’attività amministrativa. Sant’Agata non vuole essere governata dalla paura!
Sono certo che tutte le forze politiche e sociali santagatesi sapranno stringersi le une alle altre con civile fermezza, e dimostrare a tutti che certi comportamenti non appartengono alla nostra storia e che a Sant’Agata certi limiti non si possono superare.
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sandro |
Inserito il - 23/06/2010 : 08:44:23 APPROFITTO Del nostro forum per lanciare un appello ai signori che sono riusciti a rovinare la vita di una famiglia ed il buon nome di un paese. APPELLO AI COLPEVOLI: Come ogni santagatese, che ama il proprio paese, sono molto colpito da una vicenda che Vi lascia evidentemente indifferenti. Aver sentito parlare di Sant'Agata al TG1 di mezza sera ha acuito un malessere che mi ha fatto dormire poco e male, ma il mio malessere è poca cosa in confronto al male che state facendo ad una persona, ad una famiglia, ad un'intera comunità... Capisco che in gioco vi sono degli interesse ignoti ai più, tuttavia considerate che prima o poi, se continuate su questa strada, un passo falso è inevitabile, sono sicuro che lo farete. Ed allora dovrete rispondere alla Giustizia delle Vostre malefatte... Esaminiamo in maniera spicciola e poco tecnica quello che può essere il Vostro rischio di causa: Per i numerosi incendi rischiate da 3 a 7 anni, la pena tuttavia può essere aumentata fino al triplo dal momento che gli incendi sono stati più di uno. Può essere considerate circostanza aggravante la commissione in abitazioni con il rischio di uccidere persone e bambini. Per il fatto della notte scorsa... si possono ventilare almeno due ipotesi. Se il magistrato la rubrica come lesione personale, allora rischiate da 3 mesi a 3 anni, ma se si dovesse configurare come tentato omicidio, allora la pena sarebbe non inferiore a 21 anni, ridotta da 1/3 a 2/3. Non ho considerato in questo computo la probabile associazione per delinquere eventualmente di stampo mafioso che aggraverebbe moltissimo le Vs posizioni. A questo aggiungete che la famiglia Bisignani ed il Comune di Sant'Agata potrebbero costituirsi parte civile... Sareste sbattuti in carcere senza complimenti ed in prima pagina di tutti i giornali bollati a vita. Ne vale la pena??? Vi rendete conto che se avete iniziato il tutto come un assurdo e perverso gioco, lo stesso è finito da tempo? Vi assicuro che per il mio lavoro ho visto tanta gente anche molto dura e impavida piangere al momento della sentenza... Ci penserei per il futuro.
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