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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Santagataviva2004 |
Inserito il - 04/02/2010 : 09:54:46 5 Febbraio, giorno di Sant'Agata.
Auguri a tutti i santagatesi, agli amici e ai soci di Santagataviva.
Proprio il 5 Febbraio dell’anno 1917, a Sant’Agata di Esaro nacque Piero Bellanova Psicanalista di fama internazionale, Segretario Nazionale della Società Psicanalitica Italiana, redattore della “Rivista Quadrimestrale di Psicanalisi” ed esponente di rilievo del movimento letterario Futurista.
Piero Bellanova fu tra i firmatari del “Manifesto del Romanzo Sintetico” del 1939; nel 1940 firma con Marinetti, Scrivo e Trimarco il “Manifesto dell'arte tipografica”; nel 1940 scrive il romanzo sintetico-aereo “Picchiata nell'Amore”, e nel 1943 dà alle stampe l’aeropoema “Bombardata Napoli canta”.
Pierino Bellanova, come affettuosamente veniva chiamato a Sant’Agata, si spense a Roma all’età di 70 anni e oggi riposa nel cimitero del suo paese natale.
Nel 1995, l’Amministrazione Comunale di Sant’Agata di Esaro (Amm. Tolve) istituì il prestigioso Premio Bellanova, con Borsa di Studio. L’importante iniziativa fu purtroppo poi sospesa dagli stessi promotori dopo alcune edizioni.
Quest’anno cade il 23° della scomparsa di questo nostro illustre concittadino. Una figura che certamente meriterebbe di essere adeguatamente ricordata.
INFO-FORUM: Fino a sabato 6 Febbraio il Palazzo Reale di Milano ospita il simposio internazionale “Il Futurismo nelle avanguardie". Poi fino al 21 febbraio, a Palazzo Reale rimarrà aperta una mostra di documenti originali legati alla storia del movimento futurista. L’esposizione, curata da Luigi Sansone, proporrà i più importanti manifesti futuristi, numerosi libri pubblicati dalle Edizioni Futuriste di poesia, lettere (di Balla, Boccioni, Cangiullo, Marinetti, Mazza, Papini, Russolo, Sant’Elia, Severini), e inoltre, cartoline, fotografie, cataloghi di mostre e riviste (“Poesia”, “Lacerba”, “Vela Latina”, “Gli Avvenimenti”).
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5 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
marilena |
Inserito il - 08/02/2010 : 16:37:26 Ciao qualcuno possiede una lista di tutti i santagatesi che in passato sono stati insigniti di questo riconoscimento? Sarebbe bello cominciare ricordando queste persone ed il motivo per cui hanno ricevuto il premio. Grazie Marilena |
Antonio |
Inserito il - 08/02/2010 : 13:38:27 Le occasioni perdute...e quelle ritrovate.
Cari amici, quando si parla di occasioni perdute, si potrebbe correre il rischio di essere fraintesi, di dare l’idea che a volte su questi nostri forum si ritrovi un gruppo di “nostalgici” che hanno solo il passato come proprio orizzonte di riferimento. E’ evidente che le cose non stanno così, mi è parso però giusto specificarlo ancora una volta. Il passato, o meglio l’analisi e la discussione su fatti che furono, è indispensabile per capire ma anche e soprattutto, per progettare il futuro di una comunità.
Tempo fa, avevamo provato a stimolare una discussione proprio su questi argomenti, dedicando una monografia al Periodico “Artemisia”, un’altra delle tante lodevoli iniziative nate a Sant’Agata che poi – manco a dirlo- si spense. La monografia “A 30 anni da Artemisia”( che è un numero aperto) è naturalmente disponibile nella mediateca/monografia n°6 del sito. link
Tornando alla discussione in oggetto, vorrei fare alcune proposte pratiche.
Innanzitutto penso sarebbe utile che i promotori del Premio Bellanova, ci aiutassero a capire perché un’iniziativa così prestigiosa si sia spenta, e in un periodo in cui gli stessi promotori rivestivano ancora cariche istituzionali. Forse analizzando i dati concreti, si potrebbe comprendere e stabilire le coordinate affinché quel Premio rinasca. Penso sarebbe una operazione positiva da molti punti di vista. Tendere un “ponte culturale” di collegamento tra le trascorse e la nuova amministrazione non potrebbe che apportare un contributo positivo al clima culturale e sociale santagatese. Appaiono poi del tutto evidenti i significati e il valore positivo per tutta la comunità, di un Premio finalizzato a valorizzare le figure cittadine distintesi nei vari campi. Infine, ma naturalmente non per ultimo, ricordare attraverso il Premio una personalità eminentissima quale Piero Bellanova, rappresenterebbe senza dubbio l’adempimento di un “dovere culturale” che tutti noi abbiamo nei confronti di questo nostro autorevole concittadino. Anzi, penso che il Premio Bellanova dovrebbe essere solo il primo passo di un percorso verso l’intitolazione di una piazza o di una scuola o di qualche importante istituzione cittadina.
Restando nel pratico, è evidente che il rilancio del Premio Bellanova dovrebbe essere sostenuto con spirito scevro da rivalse politiche e personali, e naturalmente sottostare ad un protocollo organico e a un regolamento specifico e dettagliato, per la cui stesura dovrebbero essere coinvolte le figure istituzionali e culturali cittadine, e sentita la famiglia Bellanova.
P.S. Augurandomi che l’interessante discussione su questo tema continui, propongo a voi e agli amministratori del forum di spostare questo topic nel forum Bacheca Socio-Politica.
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Gaetano |
Inserito il - 07/02/2010 : 21:10:50 A proposito di occasioni perdute... Nell'old forum ho ripescato un mio vecchio racconto del venerdì (6 anni fa! anche allora proprio alla vigilia di Sant'Agata). Ricordo anche uno dei miei primi post su "spesanet" (siamo alla preistoria!) in cui facevo un elenco delle iniziative culturali create e poi regolarmente dissoltesi nel nulla. Sui fenomeni "culturali" ci può anche stare, ma quando è il tessuto economico a non essere capace di coagularsi e dare vita strutture imprenditoriali più complicate ed in grado di svilupparsi con continuità oltre le strette mura del paese, qui gli effetti lasciano il segno nell'economia locale e gli esempi purtroppo si sprecano, fin dalla Banca cooperativa che l'anno scorso avrebbe festeggiato il secolo di attività. O forse sono due lati (quello culturale e quello economico) della stessa medaglia?. Un caro saluto.
Le memorie del venerdì: “la società San Francesco”
Quando si parla di “filiera del legno”, cioè di un utilizzo più produttivo delle nostre risorse forestali che possa poi trainare lo sviluppo di attività artigianali legate alla lavorazione di questa importante materia prima, pare che si voglia dimenticare un fatto storico incontestabile: in passato questa “filiera” esisteva davvero ed aveva raggiunto risultati ragguardevoli. Già, all’epoca dei grandi disboscamenti della prima metà del ‘900 (si pensi a quello imponente dei Pisani a “Cristino” per cui era nata la “segheria” sita subito dopo l’acqua del “ceramilo”), si era sviluppato un insieme di attività grazie alle tecniche apprese dalle diverse ditte appaltatrici venute da fuori. Questo processo si era poi ulteriormente rafforzato nell’immediato dopoguerra, in conseguenza dei tagli del “Faghitello” e della “Melara” che nell’immaginario collettivo restano ancora legate alle “teleferiche” che trasportavano i tronchi fin quasi sotto il Paese. Solo negli anni cinquanta il “business” della trasformazione del legno comincia a diventare una risorsa locale importante grazie alla “Società San Francesco”, nata su iniziativa di un gruppo qualificato di imprenditori santagatesi. Lungo la via Nazionale, dove svolgeva l’attività, si era venuta a creare una vera e propria area industriale coincidente ora con i fabbricati posti di fronte all’ex asilo delle Suore. Solo per darVi un’idea della considerazione e del rispetto che questa impresa si era guadagnato fuori dei confini di Sant’Agata, basta pensare che uno dei maggiori clienti era l’Opera Sila che gestiva tutte le operazioni inerenti la riforma agraria nelle terre classiche del latifondo. Così, ogni giorno partivano dal nostro paese camion e operai alla volta di paesi lontani. La cosa, purtroppo, non durò molto ed anche questa breve nota è bene che termini qui. Date le mie implicazioni familiari, non voglio nemmeno tentare una ricostruzione anche breve dei motivi che ne causarono il tracollo. Resta comunque l’amarezza per un’occasione perduta di vero sviluppo. Per un paese, come il nostro, che troppo spesso non riesce a trarre dall’unione delle forze gli stimoli per crescere e progredire. Sul più bello, ci si divide o si tenta di ritagliarsi convenienze a danno di altri. E’ anche questo un tratto seppure patologico della nostra “santagatesità”?
P.S. Domani si ricorda Sant’Agata V.M.: sinceri auguri a tutti i santagatesi! |
sandro |
Inserito il - 07/02/2010 : 15:17:23 Sono d'accordo con il fatto che la memoria nel nostro paese è molto spesso debole, Sant'Agata secondo me è il paese delle occasioni perdute. Per questo molte nostre tradizioni sono andate nel corso del tempo dimenticate, per fare posto ad un forte e per nulla dolce rumore di niente. Proprio a proposito del Dott. Bellanova, venne creato, nel 1995 dalla prima amministrazione Tolve, il cosiddetto Premio Bellanova che aveva come scopo, se non erro, quello di premiare i santagatesi che nel corso dell'anno si erano distinti... Solo qualche edizione e subito in soffitta. Penso che anche in quell'occasione si sia persa una buona occasione di promozione culturale della nostra comunità. Per non parlare poi di Facio... Meglio lasciare stare. Un abbraccio ovunque voi siate |
domenico tolve |
Inserito il - 06/02/2010 : 19:26:35 Ci sono voluti 62 anni per capire che Sant'Agata finisce per inghiottire ogni iniziativa e, purtroppo, anche i suoi figli. Domenico Tolve |
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