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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Info-Forum |
Inserito il - 21/02/2012 : 15:43:25 Qual è il piatto tipico santagatese del Martedi Grasso? ... Se lo sai rispondi...prima della Quaresima... |
4 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
admin |
Inserito il - 04/02/2015 : 16:22:08 Citazione: Messaggio inserito da Info-Forum
Qual è il piatto tipico santagatese del Martedi Grasso? ... Se lo sai rispondi...prima della Quaresima...
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Leonida |
Inserito il - 23/02/2012 : 23:41:32 alla faccia della dieta è?????????????? comunque fatte da nonna Nelly e mamma Santina saranno di certo dà leccata di baffi!!!!!!!!!!! |
khorakhane |
Inserito il - 23/02/2012 : 15:34:16 Ciao a tutti, io non so qual'è il piatto tipico del carnevale Santagatese, ma so che appena arrivata a casa la mia nonna Nelly mi dice: "dobbiamo preparare "i cristi i gallu"!!!! OK!!! Ed ecco quà le nostre creazioni..
e non contente abbiamo fatto pure la "cecerata con il miele"
non so se le foto rendono l'idea ma posso assicurarvi che l'esperimento è riuscito gustosissimo!!
Alla prossima avventura culinaria.
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Antonio |
Inserito il - 22/02/2012 : 20:07:29
…La risposta alla domanda sul piatto tipico di fine carnevale… e altre curiosità, estratte da "Sant'Agata di Esaro. Un principato di Calabria Citra" di Fiorenzo Briguori - La Meridiana Editrice - Cosenza 1986.
Il Carnevale
Certamente non si può fare a meno di ricordare una delle più antiche tradizioni di Sant'Agata: il Carnevale (U Carnilivaru) che inizia il 17 gennaio e finisce il Martedì Grasso. Quasi ogni notte si balla, ora in una casa ora nell'altra, con un via vai continuo di maschere accompagnate dal portatore, il quale nel chiedere al padrone di casa il permesso di entrare, indica anche il tipo di ballo che le maschere desiderano ballare. E così di casa in casa si fanno, quasi sempre, grandi scorpacciate di salsiccie e vino. Tutto questo dovrebbe terminare al Martedi, ma in effetti si finisce con il proseguire fino alla mattinata del Mercoledi delle Ceneri...
Una volta si usava fare un fantoccio di paglia vestito di stracci, che voleva rappresentare Carnevale. Seduto su una sedia, e accompagnato da una folla che lo festeggiava con grande scampanio di campanacci e canti farseschi (*), veniva portato in giro per le vie del paese, e quindi lo si andava a buttare da una specie di "Rupe tarpea", esattamente da "i Timpi du Tunnu".
(*) Una strofa cantava:…” Carnilivari mia attintu all'ugliu, stasira maccarruni, e crai foglie”. (F.B) |
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