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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Gaetano |
Inserito il - 20/11/2008 : 16:47:24 Dinanzi ad una scelta di vita consacrata, penso che ogni genitore guardi ai propri figli con un misto di stupore, gioia ed impotenza.
Penso quindi ai miei nonni paterni, Maria e Gaetano, mentre accompagnavano in convento due delle loro figlie: Carmelina ed Emilia, che prenderanno, rispettivamente, il nome di Suor Maria Josè e Suor Delia.
In quel periodo, siamo tra gli anni ’30 e ‘40 del secolo scorso, nel nostro paese, non poche ragazze avevano intrapreso tale cammino di fede.
Suor Maria Josè aveva completato la sua ordinazione nelle Suore Missionarie del Sacro Costato, e dopo varie peregrinazioni in varie città d’Italia, ritornerà proprio a Sant’Agata a chiudere gli ultimi anni di vita religiosa.
Suor Delia, invece, si avvierà nelle Suore figlie di Santa Maria di Leuca, congregazione presso la quale svolgerà la propria missione, anche all’estero (Canada, Belgio, Spagna, Filippine), fino all’ultimo sospiro di questa mattina.
Ricordo con particolare commozione le mie tante visite alla Casa di Capriglia Irpina, piccolo paesino a pochi chilometri da Avellino dove Lei guidava a cavallo degli anni ’80-‘90 una piccola comunità di suore.
Era per tutti “La Madre”, uno dei pochi punti di riferimento per una comunità che soffriva ancora i dei postumi del terremoto, tanto che si celebrava ancora la messa in un prefabbricato.
Con candore ed ottimismo riuniva attorno a sé bambini, giovani, famiglie, offriva loro la sua grande esperienza al servizio del prossimo, qualità che oggi risplendono di luce eterna.
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