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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
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Inserito il - 02/03/2007 : 11:51:35 Questo il testo dell'articolo, pubblicato oggi a pagina 24, de La Provincia cosentina"
Il sindaco replica a chi ha affermato che "il territorio è il baricentro dei più grossi investimenti in Calabria"
Consorzio, Arcuri: "Non pagate".
"Perchè i cittadini dovrebbero pagare per i terreni coltivati già espropriati?"
S. AGATA D’ESARO
Si arricchisce di una nuova puntata la querelle tra il comune santagatese ed il Consorzio di Bonifica Sibari-Crati, sempre in riferimento alla cartelle esattoriali per i ruoli da pagare dai cittadini. Ad una precedente richiesta di annullamento dei ruoli fatta dal sindaco Arcuri, infatti, il Commissario straordinario del Consorzio ha risposto “con enfasi” che “il territorio di Sant’Agata d’Esaro "è stato ed è tuttora il baricentro dei più consistenti investimenti in Calabria". Ma le cose non stanno effettivamente così. Perché semmai – risponde Arcuri – “è l'epicentro di un terremoto ambientale, sociale, economico, umano, per il quale lo stesso sindaco della comunità, espropriata del suo sviluppo futuro, sta pensando di chiedere i danni materiali e sociali per uno stato di cose che dura da 30 anni. Altro che pagamento dei ruoli”. Ed è davvero difficile pensare che il Consorzio “Sibari-Crati” affermi che "l’annullamento del ruolo di bonifica sia avulsa dalla realtà", in presenza della costruzione della Diga sull’Alto Esaro della centrale idroelettrica, nonché di una “fantomatica strada a scorrimento veloce” Sant'Agata d’E.- Belvedere M. “Allora c’è bisogno proprio di chiarezza” chiosa Arcuri. “La costruzione della Diga sull'Alto Esaro – chiarisce il sindaco - che si da per completata, è stata ed è tuttora il più grande inganno perpetrato ai danni della popolazione santagatese e del comune, che si sono visti espropriare i migliori terreni della valle, le case, i vigneti, da oltre vent’anni, e con essi sono state espropriate le speranze di un futuro, che si è rivelato fallimentare, e che ha soltanto premiato le tasche di imprese, progettisti, tecnici e collaudatori: tutto questo gestito dal famoso Consorzio di Bonifica, oggi presieduto da commissario straordinario”. Ecco perché il primo cittadino santagatese aveva inviato, su specifica richiesta dell'assessore Pirillo, "una dettagliata relazione sugli interventi eseguiti sul territorio del comune". “I cittadini santagatesi possono pagare per i quasi 300 ettari di terreni coltivati e coltivabili che il Consorzio di Bonifica ha espropriato per la Diga fin dal 1983? Oppure dovrebbero pagare per i miglioramenti fondiari mai realizzati sui terreni di montagna, salvati dall'esproprio? O forse sarebbero obbligati a pagare per vedere irrigati castagneti e boschi a monte della Diga?”. Tutte domande rimandate al commissario, poiché “ad essere avulsa dalla realtà è la remissione dei ruoli del Consorzio stesso”. Ecco perché il sindaco, in ultima analisi, ha invitato “i cittadini a non pagare, a produrre i ricorsi in tutte le sedi, ed a farsi assistere dai legali delle associazioni di categoria, reiterando al Consorzio la richiesta di annullamento dei ruoli”. =====================================================================
P.S. Personalmente credo che - a prescindere da interventi personalistici di cui credo si possa a fare a meno - siano queste le cose di cui ha bisogno veramente Sant'Agata. Molto modestamente ritengo che la politica, come la vita di tutti i giorni, sia fatta di momenti. Le campagne elettorali si fanno a tempo debito, mentre oggi, a parere di chi scrive, bisognerebbe essere uniti sulle grandi questioni che possono portare un minimo di economia a questo paese "sventrato" e "martoriato". Le polemiche lasciamole, se possiamo, anche per un attimo in un cassetto. Pensiamo al futuro di questa comunità, ad essere presenti sulle grandi battaglie come quelle collegate alla Diga dell'Esaro, alla viabilità, alle infrastrutture, all'occupazione, ai giovani che fuggono via da questa realtà. E quella esposta dal sindaco è una di queste, alla quale dovrebbero unirsi tutte quelle persone di buona volontà, le quali senza etichette politiche, o che peggio ancora "sfoggiano" solo manie di protagonismo personalistico, dovrebbero far leva su tutte le loro forze per "riaprire" alla speranza questo paese. Oltretutto le battaglie si fanno con la presenza "sul campo" e non stando dietro la quinte ad attaccare questo o quel personaggio, perchè gli "avversari politici" non devono essere sempre trattati da tali. Solo con l'unità di intenti - e ripeto a prescindere da posizione politiche - si possono raggiungere determinati risultati perchè nessuno debba sbandierare per forza le "primogeniture".
Alessandro Amodio |
2 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Profilo Utente n/a |
Inserito il - 02/03/2007 : 16:15:13 Ciao Gaetano, d'accordo su gran parte del tuo discorso. Penso che probabilmente il sindaco abbia anche voluto fare una provocazione. Sugli strumenti da utilizzare per giungere a risultati concreti sarei dell'avviso, ad esempio, di avere delle commissioni di esperti oppure delle consulenze (non troppo esagerate visti i tempi) per capire il problema fino in fondo. Però - credo di non dire un'eresia - tutto va a cozzare con la "solita" guerra dei poveri che si instaura qui a Sant'Agata, dove non è importante raggiungere dei risultati a prescindere da chi c'è riuscito, ma è importante dire un domani "L'AVEVO DETTO IO". Con questa presunzione, fermo restando che tutte le idee sono buone, non si va da nessuna parte. Ecco perché dicevo che la politica è fatta di momenti. Il popolo sovrano, nel 2004, ha assegnato dei compiti. Ciò non vuol dire - e questo in generale - che chi fa minoranza lo debba fare solo ed esclusivamente in modo "distruttivo". Ci sono modi di farsi apprezzare anche in maniera costruttiva e soprattutto non ponendo paletti "aprioristici" su questa o quella persona. Se qui, invece, si pensa solo a criticare gli altri al posto di cogliere gli aspetti positivi che ognuno di noi ha per costruire una linea comune il futuro non lo vedo molto roseo. Per migliorare una comunità credo che ognuno possa e debba dare il proprio contributo, ma se quando si parte si vuole già mettere ko determinate persone solo perché antipatiche o obsolete, credo che non ci si riesca. Se, invece, pian pianino si fa capire che ognuno ha fatto suo tempo credo che ognuno di noi, prima o poi, ammetta: “Largo ai giovani”. Lo capirà mai chi prosegue su una strada senza uscita, pronti solo a dividere e non ad unire le forze sane soprattutto con il confronto ed il dialogo? Ho forti dubbi, al momento su questo…
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Gaetano |
Inserito il - 02/03/2007 : 15:24:34 Caro Alessandro, Ti ringrazio ancora una volta per le importanti informazioni che ci comunichi e, nel caso di specie, del Tuo condivisibile commento. Senza voler, come Tu scrivi, rivendicare personalistiche primogeniture, è da tempo che su questo sito propongo la costituzione di un gruppo di studio che abbia come fine quello di quantificare i tanti e diversi danni che la nostra comunità ha subito in diretta connessione con la realizzazione dell'invaso. A pensarci bene, con la mostra fotografica del 1989, a cinque anni dalle manifestazioni per gli espropri, con già presente la situazione di stallo seguita alla frana, avevo presentato tutta una serie di dati su cui era possibile costruire già da allora delle ipotesi di ricerca in tal senso. Tornando all'oggi, mi pare che si possa presumere dalle recenti ed ufficiali prese di posizione del Sindaco la possibilità, non troppo velata, di una qualche azione da parte dell'istituzione locale, tesa al riconoscimento giuridico o anche in chiave "rivendicativa" di tali danni. Una tale prospettiva, per aver un qualche margine di successo, deve trovare il supporto e la convinta attiva partecipazione di tutta la comunità, specie dei più giovani. Tra le pieghe del bilancio comunale, ma non solo, si possono e si devono trovare dei fondi, magari distraendole dai contributi a feste ed inezie varie, da investire in queste ricerche facendo affidamento sui tanti e valenti giovani diplomati, universitari o neo-laureati che hanno ancora una presenza continua sul territorio. Se si vuole andare al di là di semplici comunicazioni ad effetto occorre quantomeno aver ben chiari gli strumenti ed i risultati che si vogliono ottenere. Buon week-end
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