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 Agorà di Santagataviva
 una strana comunità

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Massimo Inserito il - 17/07/2008 : 10:31:23
Ho pensato molto prima di pubblicare queste mie riflessioni, ma ne sento la necessità.
Pensando alla nostra comunità di Sant'Agata, e a questa nostra scelta di non fare la festa per non sperperare denaro della comunità stessa,pensavo ai problemi che attanagliano la nostra comunità con ancora più intensità di ieri.
Sento che qualcosa si sta spegnendo come una candela,sento che la rassegnazione regna tra la gente.
E le istituzioni? Già le istituzioni...faccio fatica a ricordarmi chi sono.
Qualche tempo fa, in una lettera inviata ai soci, riflettevo sui problemi sociali della nostra comunità e lanciavo l’allarme, prevedendo questo “sprofondamento” in arrivo. Ma oggi che ho l’impressione che sià già realtà, non mi sento di puntare il dito fortemente contro le istituzioni, ma anche verso una parte di popolo che sta portando alla deriva la nostra comunità. E allora mi chiedo come si faccia a parlare di politica, ammesso che ci sia qualcuno che lo sappia fare ancora e pronti a imparare, come si fa a parlare di grandi opere, di diga, di disoccupazione, di grandi argomenti, comunque importanti, quando sento che non si affrontano anche i problemi di tutti i giorni. Io mi sono sempre battuto per il sociale. Come si fa a stare tranquilli quando una piccola comunità è attanagliata dal consumo spregiudicato di alcol da parte di ragazzini e ragazzine?, o dal gioco d'azzardo che rovina famiglie oramai praticato da una gran parte di donne e uomini? O della depressione mentale molto diffusa? O di quella giornaliera dovuta ad una mancanza di stimoli e di ideali che sta facendo sviluppare alcuni giovani di pochi principi e con comportamenti e idee a volte privi di qualsiasi moralismo? Il “fumo” si trova dappertutto ed è usato da tantissimi, per non parlare del problema droghe pesanti... chi lo avrebbe mai detto in un paesino come Sant'Agata? Oppure vogliamo parlare della perdita di valori delle ragazze sfrenate ( senza consapevolezza e vera gioia ) nella parte più intima...?
O vogliamo parlare di alcune nuove assistenti venute da lontano, che vendendo le grazie della propria persona... rovinano famiglie, anziani ecc..? Beh perché non affrontiamo questi problemi oltre a discutere di altre cose grandi e importanti comunque irrisolti.
E allora punto il dito contro le istituzioni che dovrebbero fare da Guida alla comunità e insieme affrontare anche questi problemi.
La Chiesa fortunatamente sta cercando di riprendere tutto questo ma da soli non andranno lontano e allora... ne vogliamo parlare? Vogliamo guardare il concreto e discuterne e migliorare? E’ necessario guardarsi dentro e pensare ai figli e confrontarsi insieme per migliorare la comunità. E coloro che non lo vogliono, che si facciano da parte.

Adesso è il momento delle proposte concrete che possono dare uno spiraglio alla comunità. Adesso credo sia arrivato il momento che segnalavo in quella mia lettera:”...fino a quando non raggiungiamo il fondo non ci tireremo su”. Adesso ho l'impressione che stiamo toccando il fondo... il mio è semplicemente un invito alla riflessione e come dico sempre al FARE , non al parlare e basta. Se ciascuno di noi comincia a FARE qualcosa, anche di piccolo...ne faremo qualcuna grande.
Forse è un mio piccolo sfogo ma sto soffrendo vedere morire la mia comunità, soffro come tanti altri che si rassegnano e non lo esternano io lo voglio esternare.
Massimo

6   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Massimo Inserito il - 24/07/2008 : 17:05:09
Con il mio intervento personale volevo indicare dei problemi sociali che coinvolgono certamente solo alcuni e non tutti, ma che esistono, e invitare a una riflessione comune per vedere insieme le cose concrete da fare o continuare a fare affinchè la nostra comunità non si rassegni, ma collabori e si aiuti come tra fratelli, e migliori. Ringrazio tutti quelli che partecipano alla libera discussione su questo forum rispondendo con i loro commenti e soprattutto con le critiche firmate che sono sempre ben venute perché è confrontandosi che si cresce. Mi scuso se alcune espressioni sono risultate denigratorie o offensive, non era mia intenzione e se si legge tutta la lettera questo si dovrebbe capire. Il mio amore per Sant’Agata è grande e sincero. Ma proprio per questo non vuole essere cieco. Se oltre a tante cose positive, ci sono anche dei problemi, dobbiamo girare la testa dall’altra parte? Non ne possiamo parlare? Se invece discutiamo del tono più o meno alto o basso, se ho scritto bene o male, o del momento e posto giusto o sbagliato in cui dire le cose o di quanti giorni sto a Sant’Agata in un anno o della politica che non mi interessa, in piazza cresce la polemica ma i problemi sociali quando li affrontiamo?
Massimo
Luca Spinelli Inserito il - 23/07/2008 : 22:04:25
Ciao a tutti,

sto rileggendo continuamente questi post...e piu' lo leggo e piu' Sant'Agata e tutto cio' che e' per me mi manca da morire. Mi dispiace il solo aver pensato male del mio paese, perche' se non fossi nato a Sade, oggi sarei una persona diversa, oggi non sarei questo Luca. E' grazie a tutte le persone di questo paese se ho iniziato a suonare, se ho imparato a vivere, e devo rispettarlo ogni giorno della mia vita. Mi scuso per la frase sulla diga che ho detto, anche perche' li a soffrire e ad essere incerto sul proprio futuro ci sono padri di famiglia che rispetto a al quale voglio molto bene. Non e' giusto polemizzare e io l'ho fatto, non e' giusto giudicare gli altri e io l ho fatto e vi chiedo scusa. Io ho imparato tanto da Sant'Agata, io a Sant'Agata gioco a pallone anche se "non e' cosa a mia" e nessuno me l'ha mai fatto pesare. A Sant'Agata si organizza qualsiasi cosa in mezza giornata, a Sant'Agata i ragazzi ogni giorno devono inventarsi qualcosa! E poi e' vero dai, a Sade teniamo le porte aperte, a sade esistono le librette e nessuno morira' mai di fame, a sant'agata ogni casa e' casa nostra, a sade sbarramu cirase col padrone che ci guarda,ma dove lo troviamo un posto cosi?
Sant'Agata mi manca tantissimo, e i pensiero che quest'estate non ci saro' mi fa stare davvero male...non vedro' i semi, non vedro' i miei amici...la mia famigia!

Non so cosa altro aggiungere se non che sono mortificato per aver scritto una cosa cosi cattiva.
PS: ho cancellato il vecchio messaggio, solo perche' me ne vergonavo.
tutto qui.

Scusate ancora.
Luca
carla servidio Inserito il - 23/07/2008 : 17:50:36

Erano anni che mancavo da S.Agata, per la prima volta ho portato con me il mio terzo figlio "Andrea" ed a dispetto di quello che dite ho
trovato un paese meraviglioso, gente ospitale,
alla portata di tutti. Credo che anche il mio paese abbia i problemi di altre città,
ci mancherebbe se così non fosse, allora non sarebbe più S.Agata ma l'Eden S.Agata. La cosa migliore da fare è che tutti i santagatesi si impegnino a fare in modo che non si stravolga il modo di vedere e di pensare e che i sani valori della famiglia che i nostri genitori ci hanno trasmesso vengano a loro volta insegnati ai loro figli. Ho visto bimbi piccoli rispondere male e comandare le loro mamme, forse a S.Agata si pensa ancora che le donne siano una specie sottosviluppata? Questo mi ha ferito e spero che siano stati solo dei casi isolati. un saluto a tutti voi. Carla da Mediglia (milano)
Vittorio Inserito il - 18/07/2008 : 22:26:20
Ciao massimo,resto deluso anzi molto deluso.Non dimenticarti che Sant'Agata di Esaro E'anche il tuo paese,vorrei anzi terrei a sapere come mai tutto ad un tratto il tuo bel paesino lo trovi stravolto tanto da farci mettere paura.Sei sicuro di quello che dici,noi ci viviamo dodici mesi allanno e non sembra che la situazione sia cosi ,certo non bisogna mettere tutta lerba ad un fascio.ogni paese a i suoi preggi e difetti ,ma non al punto da quello che citi tu.io mi auguro che sia un falso allarme,Certo non viviamo tempi belli c'e'crisi da pertutto,ma c'e la caviamo.cordiali saluti .
THE BISON Inserito il - 18/07/2008 : 21:40:53
Ciao a tutti
Massimo, sicuramente questo non è un buon momento per il nostro paese ...come del resto non lo è in tutta la Nazione, ma la crisi è di tipo economico e purtroppo, per ora, non si intravede un futuro roseo.
Riguardo alle tue riflessioni, però, sono daccordo solo verso la fine e precisamente sul fatto che ognuno nel suo piccolo debba fare qualcosa e che tante cose piccole messe insieme migliorano veramente la nostra società e il nostro vivere quotidiano.
Sicuramente la nostra comunità (fra mille problemi) non è "marcia" come potrebbe trasparire dal tuo scritto, hai preso come esempio singoli e sporadici casi personali e familiari di cui, comunque gli altri luoghi non sono immuni, ....ANZI!!!
Possiamo benissimo affermare che Sant'Agata ancora si distingue egreggiamente e non è facile trovare paesi che possano eguagliarla.
A Sant'Agata i bambini possono stare in piazza a giocare fino a tarda notte perchè i pericoli sono quasi nulli!
A Sant'Agata puoi lasciare la macchina aperta!
A Sant'Agata teniamo la chiave attaccata alla porta!
A Sant'Agata se sei in bolletta i negozianti ti fanno credito!
A Sant'Agata se vuoi puoi crescerti il maiale e coltivare un pezzetto di terra per farti le provviste e la conserva così risparmi durante l'anno e puoi anche mandarle ai parenti emigrati al nord con il camion di "Zicumpari"!

...SU!!! Sant'Agata è sempre Sant'Agata!

Ciao ...ci vediamo a Sant'Agata
Un saluto a tutti i Paesani che risiedono fuori e all'estero, Argentina, ecc...
THE BISON
www.santagata4x4.it
Gaetano Inserito il - 18/07/2008 : 13:35:01
Caro Massimo,
ho letto con attenzione le Tue parole non certo tranquillizzanti.
Manco da SADE da 11 mesi e non ho la percezione di quello che accade.
Ti posso solo dire che l'altro giorno a mio papà hanno rubato il raccolto di cipolle alla "trapesa", come qualche anno fa.
Considerato il sacrificio che fa alla sua età a salire e scendere a piedi quasi ogni giorno dall'irtu delle croci, non posso pensare che si sia trattato di una goliardata e che si tratti di una produzione così ricercata e prelibata.
Putroppo Sant'Agata è anche questo, forse meglio anche "questi".
Altre cose che mi sono accadute di recente, mi danno l'idea che si vada verso una sorta di "far-west" senza regole, dove tutto è possibile (ovviamente non a tutti).
Non mi spingo ad ulteriori riflessioni per carità di patria.
Sono invece affascinato dalla monografia sulla "Pieve" che sto faticosamente scrivendo nel poco tempo libero che mi rimane.
Nelle pagine del libro di Don Antonio non siamo solo davanti ad un paese, ma ad una comunità che ha trovato nel comune sentire religioso la forza per superare insieme, nella sua storia ormai millenaria, difficoltà enormi.
Solo per citare, i due disastrosi terremoti di fine settecento.
Questa eredità speciale è ancora dentro di noi, ed è forse l'unica ragione a cui questo paese può aggrapparsi per non scomparire.
A presto.

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