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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Santagataviva2004 |
Inserito il - 20/03/2008 : 01:35:09 La Conferenza Generale dell’UNESCO, ha proclamato il 21 marzo Giornata Mondiale della Poesia.
qui trovate i link a libri e rubriche di poesie sul sito: GIOVANNI DI ROSA MINNIFALLARMA http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/dirosa/
FIORENZO BRIGUORI MI RICORDO http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/fiorenz/ edizione on line: http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/fiorenzo/
FRANCESCO IERARDI VERSI LIBERI http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/francesco/
Ecco alcuni degli interventi pubblicati nel 2005 sul" vecchio" forum.
Partecipiamo numerosi anche quest'anno!
Giovanni Di Rosa MONTEA
Della valle dell’Esaro Montea sei la vedetta, da destra annusi il mare, t’ossigeni da manca. Volgi le spalle all’Alpi, non certo per disprezzo, ma è che la vista non stanca quel che ti sta di rimpetto. Quando la tua cima a cuspide la prima neve ammanta, hai fretta di dormire, per svegliarti poi sognando. Chissà se potrò ancora spartir con te l’incanto, come nei verdi anni gioiosi ed ubriacanti.
Or la testa mi pesa, in bocca ho tutti i denti, vorrei senza pretese, e, con fare più pacato, esser più familiare al tuo superbo scanno. Rimettermi a contare: le stelle, i tetti, i lampi, senza paura alcuna, di acciacchi e di malanni. Questo esilio forzato! Mi rende macchinoso, niente potrà fermarmi, prìa a eterno riposo. Nemico è solo il tempo che non lascia respiro, ma troverò un sistema e quest’anima guarire.
Ritornerò! In che data? Non so, ma ti prometto, come la rondine al nido ritorna senza fretta. La mia mente è feconda, la voglia è ostinata, e, tento pur se lontano, di rubarti sogni e visioni, ma poi quando mi desto! Ho gli occhi pien di pianto.
Giovanni Di Rosa - Torino 22 marzo 1974 --
Fiorenzo Briguori SONO VECCHIO
Sono vecchio e vado stanco per le strade solitarie, con tanto amore dentro.
Penso al passato, alla gioventù fuggita in fretta ed alle cose non fatte.
Dal mio rifugio interiore guardo la luce del giorno che sta per finire.
Non mi tormento!
Penso alle buone cose che ho fatto, alla famiglia, ai figli sparsi per il mondo a guadagnarsi il loro posto nella vita e nella società.
Sono vecchio, ma non mi sento escluso dagli sguardi della vita.
C'è qualcuno lassù che mi aspetta, con la mia bisaccia colma delle mie fatiche.
Non perdo la forza dell'anima, per poter perdonare ed amare, nel silenzio dei miei ricordi.
Fiorenzo Briguori “Mi Ricordo “ Libro libero sul sito www.santagataviva.org. --
Fiorenzo Briguori LA PRIMULA
Da sotto l'erba, bruciata dalla tramontana e dal ghiaccio dell'inverno, spunta la gialla corolla.
Saluta timida il primo sole della primavera, scrollandosi i petali il peso della gelata brina.
Dirada la nebbia ed appare il colore della natura che lentamente riprende il possesso dei suoi poteri.
Fiorenzo Briguori “Mi Ricordo “ Libro libero sul sito www.santagataviva.org. --
F. Bardotti GAROFANI per Dante Castellucci
Fu di luglio. Dicevano che al piano fosse in grano la terra. Dicevano, dicevano: ma quel racconto non l’avresti visto ! Lo ripeteva spesso papà Cervi: “Dopo un raccolto ne viene sempre un altro”, e non importa se chi raccoglie ha seminato; la speranza ha vigore di radici nella comunità del primo seme. Viaggiatore segreto di un Paese verboso, venivi da lontano e da altri destini. Capitasti a Cervara, nel casto inverno del ’43:
“La Cervara mi piace, ha qualche cosa della mia Calabria”, e ci insegnasti a fare i primi passi nell’esercizio della libertà. Questo vento del valico così pieno di brividi, non ha spazzato via il tuo ricordo, anche se ti ritrovo, dopo più di trent’anni, in un pozzo profondo di silenzio. Fu di luglio. Piano secondo, Casa Lorenzelli, Adelàno di Zeri: il comandante Facio si è fermato. Per le stanze si aggirano fantasmi, gòcciolano parole di magìa: “Fortuna non ne avrai. Vedo…vedo…
Vedo un amore grande di ragazza. Guardati dagli amici. Luglio sarà di fuoco”. Le porte, le finestre ti sono testimoni, e i muri hanno veduto, i muri hanno sentito la tua ultima sera, il tuo ultimo buio, la tua ultima notte. Nella notte rivivi tutti i giorni del tempo tra visi per accendersi, per riscaldarsi: la scabra povertà dei tuoi pastori, le mani ancora sporche delle nostre miserie nazionali, lettere dall’esilio,
Otello il Mantovano, Lucia la dolce, il Teatro dei Sarzi, un grido tra gli spari: “Arrendetevi, Cervi !”. Un posto per morirci. Ricrescono le mura del carcere di Parma. La fuga nella notte popolata di incendi, chilometri di polvere e di fame, le lunghe solitudini gelate, labirinti di vipere schifose, “Alberto” massacrato, quelli del Lago Santo e la lettera nera del gerarca: “Trovati alla Cervara” e invece…tradimento ! Cervara in fiamme che spaventa l’alba, l’alito dello stagno profondo e solitario, capanne di miseria incenerite, lo sparuto fogliame dei faggeti, le cascine di Nola, della Braia, di Fontanagilente, con le sere allungate in una fila di lunghi sogni; i tuoi appunti di Democrazia, …la Giustizia! “Noi moriremo, ma le nostre radici resteranno, germoglieranno”. Il Bratello e…le nuvole. Eppure cambierà! Ogni notte prepari il nostro giorno poi: Arrivano i nostri !
Ma sarai solo, una sera di luglio, come lo sono stati tutti quelli che hanno cercato di cambiare il mondo, E ripensi la Francia, le pèrgole fiorite di Parigi, due righi per la mamma, “Ai compagni di Parma”, e non è ancora l’alba. Eccoli ! I passi sono figli della notte: si avvicinano, salgono, si fermano. E’ l’ora ! “Non piangete”. “Su, forza, fate presto”. Mi commuovo ai dettagli:
un pettine sdentato, fruga e rifruga, ancora un mozzicone di matita. E’ tutto. “Andiamo”. Viottolo tra i castagni, è già si è fatto giorno. Il plotone è schierato. “Attenti !!!”. “Arrivederci”. “Ma dove ?” “Qua la mano, fate il vostro dovere”. E senza bende agli occhi, per vedere la morte. “Puntate !!!”. Non ritorna la staffetta di Parma. I falò di Sant’Agata. “Fuoco !!!”.
Tu la parola uomo l’avevi sempre avuta tra le mani, la stringesti nell’ultimo saluto a pugno chiuso, quando crollò nel fosso un cadavere pieno di guerriglia. “E’ morto Facio”, “Hanno ammazzato Facio”: di bocca in bocca, da una casa all’altra, di paese in paese. “E’ morto Facio?”, “Hanno ammazzato Facio?”. “Viva Facio !” grideranno i compagni e scriveranno: “Vogliamo Facio”; “Dateci il Francese” : parole spaventate di un poema, a calce sopra il muro del rimpianto. E si continuerà, per continuare !
Mi ricordo una volta, forse a casa Gaggiòli… Questa sera mi va di cancellare infinite distanze come la morte, di parlare di te coi miei amici. A proposito, Facio, lo gradiresti un garofano rosso?
Da monografia per DANTE CASTELLUCCI (FACIO) per il 40°anniversario della sua uccisione. Amministrazione Comunale Sant’Agata di Esaro Luglio 1994 A Cura di Carmine Arcuri. --
PIERINO COZZITORTO
“ Stai attento! Se devi lasciare il tuo paese è meglio che tu vada lontano oltre gli oceani anziché rimanere vicino perché ogni sera, al tramonto, languirai guardando e pensando che dietro quella montagna ci sono le tue cose ed a quell’ora ferrve quella vita, si muove quella gente, si fanno quei discorsi, si aggregano quei dati gruppi di cui tu facevi parete e adesso ne sei escluso.”
Pierino Cozzitorto da “Fra le mani la vita” romanzo. Giano Edizioni Roma Gennaio 95. Email: info@santagataviva.org
Salvatore Servidio Mar 21st, 2005 - 1:55 PM Mar 23rd, 2005 - 10:23 AM Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA original date: Mar 21st, 2005 - 1:55 PM
Salvatore Servidio A SANT'AGATA
Terra che hai rubato il mio cuore perche' mi lasci andar via? Non sai l'angoscia che dai all'anima mia, eppure sei gettata li', perche' chi ti vuole bene, viene a trovarti, solo che deve capire che con te non puo' rimanere... perche' tu tradisci,dai amore a chi e' lontano, e fai soffrire chi ti vive vicino.
Ma vivere lontano da te e come essere lontano da tutto...e questo pensiero, dentro mi rattrista dalla gioia che esisti, e che nella gioventu' mi hai dato quello che oggi non torna piu', ma smuove le mie viscere, facendo gocciolare i miei occhi, dandomi la sensazione di amarezza.
Vorrei calpestarti ancora per darti una carezza, ma il vento che si innalza dalle tue valli, mi spinge lontano da te... sussurrandomi nel cuore di non dimenticarmi mai...
ANONIMO Mar 21st, 2005 - 3:25 PM Mar 23rd, 2005 - 10:26 AM Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA original date: Mar 21st, 2005 - 3:25 PM
Ti odio/Ti detesto/ Non mi rivedrai più. Questi i pensieri che ingorgavano la mia mente/ quel giorno che ancor bambino la corriera mi violentava via dalla mia piazza madre e puttana/. Fra i monti ti detestavo/Il mare mi vide smemorato di Te. Domani torno/Solo qualche giorno, ma il cuore è pieno di gioia al pensiero di vederti ancora una volta. Oggi Ti amo.
pierogallo Mar 24th, 2005 - 12:25 AM Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
U'pascun
U' pascun è preparazione d'almenu tri jjurni prima, s'adda sigli u' postu e si ch'adda ji d'a' matina.
A cumpagnia, mancu allu dì, ghe semp chilla,'ntra di nua simu stritti cumu fuucu e failla.
Si fa la spisa d'a'robba ca s'adda cucinà, putimu ghessi deci, ma trenta ana putì mangià.
A' carni ca si cumpra non si cocid, s'adda arrusti alla griglia ccu sutta nu pocu i vrosci.
Supa postu fa jjurnu e 'ncumincidi a preparazione, grossa è la conferenza e china di genti 'a riunione.
Chini a nu latu e chini a n'awutru garmidi ancuna cosa e c'è chini va gridannu cu u' vinu ha fattu a posa.
Si mang' fin'a cripà ppi tutta a jurnata e tuttu si concludidi ccu amici, vinu e na cantata.
A sira a capu rollidi e nu pinsjru tenidi, è chissu: N'ATRA VOTA AWUANN CHI VENIDI.
Giovanni Di Rosa Mar 30th, 2005 - 3:02 PM Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
Giovanni Di Rosa Sant'Agata d'Esaro, 1 febbraio 1959
" 'U CARNIÜVARI "
'U carniüvari fa' scurdà li guaj, diverta vijcchi,giuvini e scincati, 'na maschira o nu velu avanti l'ücchi e po' trasi gh'intra allu peggiu nimicu. No' c'è fistinu ca' ti nega bballu, si' sijnti strusciu no' ci vo' lu 'mmijtu. 'A mijgliu festa gh'è 'ntra chilla casa adduvi c'è 'na figlia signurina; 'a mamma e lu patri allentanu li vriglia e, speranu ca' gh'illa si marita. Ppì quattru zùmpi ogni strumentu è bbünu, ma pp'ogni famiglia:i sonaturi sua. ______________________
Versione in italiano :
" IL CARNEVALE "
Il carnevale fa scordare i guai, diverte vecchi,giovani e sciancati, una maschera o un velo davanti agli occhi e puoi entrare in casa del peggior nemico. Non c'è festino che ti nega il ballo, se senti frastuono non ci vuole l'invito. La miglior festa è in quella casa laddove c'è una figlia signorina; la madre e il padre allentano le briglia e,sperano che lei si marita. Per quattro salti ogni strumento è buono, ma per ogni famiglia:i suonatori suoi.
Morale:In base all'appartenenza del ceto,censo o classe sociale;anche il divertimento si distingue in funzione delle proprie sostanze
Giovanni Di Rosa Sant'Agata d'Esaro, 1 febbraio 1959
Giovanni Di Rosa Apr 13th, 2005 - 9:10 AM Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
Giovanni Di Rosa
Desio,7 ottobre 1986
“ ‘U PAIJSU “
Santacatisi ca’ durmiti ‘a notti e ca’ viditi ‘u suli nasci e poni, arradicativicci forti ‘a ‘stu paijsu, circati di cci fa’ i capilli janchi. ****************************************** Gh’ja sulu a nnì parlà nnì sijntu ‘u sbijnnu e puri ccù l’ücchi apijrti mi lu suünnu, mo’ ca’ nnì sugnu luntanu campu affrittu cumi nu crijaturi ch’è senza ‘a mamma. ******************************************** Vulera senti sempri raglià ‘u ciucciu, ‘u ‘ntinnu da’ ‘ncudina, mazza e martijllu, e ‘nzijmi ‘a Mastru furgiaru ‘stu cuncijrtu du jì a sunà all’umbernu a Farfarijllu. ********************************************* Vulera vidi meti ‘u granu e, ‘ntra carmata ‘u ciamputtià di grilli e pittirussi, ‘na fila lonca i’ genti carrijà farina, tanti quanti su’ ‘i furmijchi ‘ntri ristucci, ‘I ciàvui alli Timpi i’ Magurelli, ‘i crapi ca’ si mangini ‘i ruvetti, ‘u fumu gh’esci da ‘ntri naschi ‘u voju e lu papàrià di gallini ‘ntri vinelli. ******************************************** Vulera ancora ‘mmassà ‘u pani ‘ntra maijlla e ccù ‘i mani fa’ ‘na vippita allu gh’jùmi, di mi gh’inchi di petri quanti cchiù sacchetti ppì no’ mi fa’ ‘mponi du’ vijntu ‘ncapu ‘u chianu. ***************************************************** ‘A sira alla ‘mbrunuta ‘mmucca ‘a porta di mi fa’ ‘na chiacchiarijata ccù l’amici, fiascu e bicchijri supra ‘a buffittella e tanti fotografiji ccù la vava u’ fuücu.
RIFLESSIONI : Quando per necessità e non per libera scelta si è costretti ad abbandonare il proprio luogo di nascita, immancabilmente riaffiorano alla mente i tanti belli o cattivi ricordi, mentre la nostalgia si fa irrefrenabile, si pensa a quei sani valori che ci sfuggono, i quali: suoni, immagini, odori e sapori, costituiscono il primordiale brodo di quella semplicità contadina. Chi come me, non vive più questa realtà, è pervaso da una pur benevola punta di invidia verso chi, più fortunato è rimasto alle proprie radici.
Sant'Agata d'Esaro, 9 gennaio 1960
Pierino Cozzitorto May 20th, 2005 - 9:05 AM FANTASTICANDO
…Veloce, beffardo, presuntuoso, travolgente, passa il treno… pazzie di bielle, sbuffi di vapori sibilianti, incoercibii; prepotente si mostra e svanisce, geloso della sua libertà, nel nulla! Catturare, imprigionare quella forza violenta della natura e costringerla, come in un pugno chiuso, in due cilindri di acciaio!… Rosseggiare di fuoco e nereggiare di carbone nell’aria chiara di un mattino di sole; odore acre di olio e schizzi di scintille… Mostro infrenabile; spaventoso nella sua indifferenza; diabolico; ansimante nel vento!… …Fermati! Aspetta! Tanto porterai lo stesso quella lettera d’amore a chi, dietro una finestra tra vasi di gerani e viole, trepidante l’aspetta… …Ruffiano di sogni!…
Pierino Cozzitorto
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15 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Antonio |
Inserito il - 21/03/2015 : 16:48:15 Il caro professore Mimì, mi ha gentilmente inviato da Sant’Agata “ Ascoltare le stelle” raccolta di poesie di Piero Bellanova.
E’ una lettura magnifica, ricca di emozioni...
“Ascoltare le stelle” è stato presentato e distribuito a Sant’Agata il 27 luglio scorso, durante la cerimonia di intitolazione della via a questo nostro illustre concittadino, per cui credo che molti amici del forum ne possiedano una copia.
Agli amici interessati vorrei quindi proporre di leggere l'“Interpretazione poetica del Clair de lune - di C. Debussy"(pag 54 e seguenti) ascoltando il brano in sottofondo, proprio come immagino volesse l’Autore.
Cliccate il link: http://www.youtube.com/watch?v=tZv_GXyGrHA
e, lasciando aperto il collegamento, ascoltate il brano di Debussy mentre leggete l’ “Interpretazione poetica” di Piero Bellanova.
Se poi vi va, lasciate un commento.
Piero Bellanova Interpretazione poetica del “Clair de lune” di C.Debussy
CHIARO DI LUNA
(Andante trés expressif)
Estasi di paesaggio lunare
Nell’etere stellato veli di fate e fili d’oro bianco cullano amache di sogni di abbandoni di nostalgie
Spiagge deserte e bianche Luminosi ghiacciai Prati verdi e smeraldini
Gocciole d’acqua tremolanti su grappoli di glicini
(Tempo rubato)
Sospiri della natura Invocazioni d’amore Ritrosie Tenere promesse Accesi desideri Baci infocati Amplessi Carezze Dolcissime carezze
(un poco mosso)
In una foresta lunare Mormorii d’acqua Sussurri di fiori inargentati Sonni d’amore sospesi sui mari di profumi
Nei nidi delle alghe e dei coralli si rifugiano impaurite le nostalgie dei naviganti
Una via lattea di perle scintillanti s’inchina alla luna come una collana
(En animant)
Lagrime di diamante rimbalzano su coppe di cristallo
Gli uccelli cinguettanti saltellano di ramo in ramo
Poi cantano tranquilli sulla candida foresta imbalsamata
(Calmato)
Il mare mormora immenso e sonnolento
Carovane di nuvole adombrano la luna
Passano cariche di tristezze o di rimpianti
Poi s’allontanano col pesante fardello delle malinconie
(a Tempo I°)
Risorge la magia e la speranza
Notti illuminate da vaporosità irreali
Spazialità sovrumane e sconfinate
Sulla terra piove lento un pulviscolo imbiancato mentre la luna nevica dolcezze e petali di rose
Sulle palpebre stanche si posano soavemente le dita delle fate
(morendo jusq’à la fin)
E poi si sogna
Si sogna abbandonati
Si sognano voli di farfalle nei giardini incantati isole sperdute e stelle innamorate mentre la luna tace A d d o r m e n t a t a
Maggio 1945
Piero Bellanova Ascoltare le stelle Prefazione di Silvana Palazzo Biblioteca-Fonoteca CJC Editore Copertina di Mario Sironi
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Info-Forum |
Inserito il - 20/03/2015 : 12:39:33 Giornata Mondiale della Poesia 2015. |
Info-Forum |
Inserito il - 21/03/2013 : 09:34:13 Giornata mondiale della Poesia 2013 |
khorakhane |
Inserito il - 22/03/2012 : 16:11:13 La mia primavera
Un battito d'ali un profumo leggero colori augurali di un tempo effimero. Ecco arrivata la primavera con soporifero effetto...meravigliosa megera!! |
Leonida |
Inserito il - 21/03/2012 : 22:32:15 ...la poesia è la voce dell'anima che è in ogni essere vivente,chi ha la fortuna di decifrare quella voce....può scrivere al mondo. |
khorakhane |
Inserito il - 21/03/2012 : 20:53:02 ...nella giornata mondiale della poesia ci lascia il grande poeta Antonio Guerra....
« Non è vero che uno più uno fa sempre due; una goccia più una goccia fa una goccia più grande. » (Tonino Guerra) |
Gaetano |
Inserito il - 21/03/2012 : 13:43:28 Cari amici, Vi allego la splendida poesia di Quasimodo con la quale si aprirà la serata che abbiamo organizzato insieme al Gruppo Poesia ed il relativo volantino. Buone poesie a tutti!
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pierogallo |
Inserito il - 21/03/2012 : 12:00:41 Patto sancito.
Mi concentro. L’aria è tersa, familiare, come un lenzuolo steso ad asciugare. Stridule rondini indagano il cielo, lasciano scie di scarabocchi, come mani inesperte di bambini. Soffuse voci salgono a confortarmi dal bar di Pierino, la briscola è a coppe ! All’ora che volge al disìo, quando il sole scivola allegro di là dai monti e la luna ancora si schiarisce la voce prima di raccontare favole alla notte. Mi concentro. Quattro palmi mi dividono dal mio paese, giusto la distanza tra la mente ed il cuore.
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Antonio |
Inserito il - 21/03/2012 : 11:52:56 Poesia 2.0
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Anna |
Inserito il - 20/03/2012 : 21:34:48 LA PRIMAVERA
Ci son tante stelline belle e piccoline con la luna splendente. Questa è la primavera ed è vera. Con il sole che sta con le viole e la nuvola bianca diventa stanca.
ANNA |
Info-Forum |
Inserito il - 20/03/2012 : 14:25:29 21 MARZO 2012 GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA.
Dal 2005 celebriamo sul forum la Giornata Mondiale della Poesia, proclamata dall'Unesco. Invitiamo gli amici a partecipare anche quest'anno a questo bellissimo rito di Primavera
Nel sito e nel forum sono state pubblicate negli anni tantissime poesie, cercheremo appena possibile di indicare qui tutti i link.
In mediateca/libreria. "le poesie di Francesco"> http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/francesco/
Sul forum "sogni d'infanzia" di Marilena > http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1041
Sul forum "Verrà Natale per la mia valle lontana " di Gaetano > http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=428
Sul forum "La tagliola " di G De Rosa cit da Marilena > http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=681
Sul Forum "La Castagna" cit. da Khorakane > http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1340
Sul Forum "Collegio" di Gaetano > http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=96
Sul Forum "Interpretazione poetica di Debussy di P. Bellanova, cit da Antonio > http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1666 |
Info-Forum |
Inserito il - 21/03/2010 : 20:12:07 21 MARZO. GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA. |
Anna |
Inserito il - 22/03/2009 : 13:58:57 L'INVERNO BIANCO Uno scricciolo si è sporto per un secondo sul tronco bianco d'inverno. Il sole ha toccato il cielo. Il freddo si è ghiacciato questa mattina. ANNA SCILINGO |
Antonio |
Inserito il - 21/03/2009 : 16:47:57 EXARO
Ho visto la pioggia cadere tagliente come lame d’ argento. L’ho seguita al fiume, piangeva. Non guardarmi... io muoio.
Non capivo, pareva vivo.
Non vedi, non vedi, non vedi? Non bastano queste gocce d’amore. Sono gocce, nient’altro.
Non vedi il mio letto disfatto? Non vedi la mia gola riarsa? Non vedi chi mi lorda la via?
Lasciami solo, come sono.
Io ricordo le mie sponde rigonfie I salici piegarsi a baciarmi I guizzi nelle conche smeraldo c’erano canti nelle notti di stelle.
Con le rogge portavo la vita: ho creato io questa valle.
Lascia che vada, manca ormai poco. Scompaio.
Ma sono già invisibile.
(ab 21-3-08)
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Info-Forum |
Inserito il - 21/03/2008 : 08:39:23 La Pasqua... Ci siamo trovati a vivere senza volerlo, ma protetti dalle preghiere di una santa madre sempre giovane e pura, e grazie all’unica natura umana diversa da noi, finiremo tutti nel grembo della terra, e saremo un seme dal quale nascerà un fiore, e la vita ritornerà...
Francesco Ierardi 21 Marzo 08
>*Messaggio ricevuto e pubblicato.
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