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 Giornata Mondiale della Poesia

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Santagataviva2004 Inserito il - 20/03/2008 : 01:35:09

La Conferenza Generale dell’UNESCO,
ha proclamato il 21 marzo Giornata Mondiale della Poesia.

qui trovate i link a libri e rubriche di poesie sul sito:
GIOVANNI DI ROSA MINNIFALLARMA
http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/dirosa/





FIORENZO BRIGUORI MI RICORDO
http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/fiorenz/
edizione on line: http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/fiorenzo/




FRANCESCO IERARDI VERSI LIBERI http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/francesco/


Ecco alcuni degli interventi pubblicati nel 2005 sul" vecchio" forum.

Partecipiamo numerosi anche quest'anno!


Giovanni Di Rosa
MONTEA

Della valle dell’Esaro
Montea sei la vedetta,
da destra annusi il mare,
t’ossigeni da manca.
Volgi le spalle all’Alpi,
non certo per disprezzo,
ma è che la vista non stanca
quel che ti sta di rimpetto.
Quando la tua cima a cuspide
la prima neve ammanta,
hai fretta di dormire,
per svegliarti poi sognando.
Chissà se potrò ancora
spartir con te l’incanto,
come nei verdi anni
gioiosi ed ubriacanti.

Or la testa mi pesa,
in bocca ho tutti i denti,
vorrei senza pretese, e,
con fare più pacato,
esser più familiare
al tuo superbo scanno.
Rimettermi a contare:
le stelle, i tetti, i lampi,
senza paura alcuna,
di acciacchi e di malanni.
Questo esilio forzato!
Mi rende macchinoso,
niente potrà fermarmi,
prìa a eterno riposo.
Nemico è solo il tempo
che non lascia respiro,
ma troverò un sistema
e quest’anima guarire.

Ritornerò! In che data?
Non so, ma ti prometto,
come la rondine al nido
ritorna senza fretta.
La mia mente è feconda,
la voglia è ostinata,
e, tento pur se lontano,
di rubarti sogni e visioni,
ma poi quando mi desto!
Ho gli occhi pien di pianto.

Giovanni Di Rosa - Torino 22 marzo 1974
--

Fiorenzo Briguori
SONO VECCHIO

Sono vecchio e vado stanco
per le strade solitarie,
con tanto amore dentro.

Penso al passato,
alla gioventù fuggita in fretta
ed alle cose non fatte.

Dal mio rifugio interiore
guardo la luce del giorno
che sta per finire.

Non mi tormento!

Penso alle buone cose
che ho fatto, alla famiglia,
ai figli sparsi per il mondo
a guadagnarsi il loro posto
nella vita e nella società.

Sono vecchio, ma non mi sento
escluso dagli sguardi della vita.

C'è qualcuno lassù che mi aspetta,
con la mia bisaccia colma delle
mie fatiche.

Non perdo la forza dell'anima,
per poter perdonare ed amare,
nel silenzio dei miei ricordi.

Fiorenzo Briguori “Mi Ricordo “
Libro libero sul sito www.santagataviva.org.
--

Fiorenzo Briguori
LA PRIMULA

Da sotto l'erba,
bruciata dalla tramontana
e dal ghiaccio dell'inverno,
spunta la gialla corolla.

Saluta timida
il primo sole della primavera,
scrollandosi i petali
il peso della gelata brina.

Dirada la nebbia
ed appare il colore della natura
che lentamente riprende il possesso
dei suoi poteri.

Fiorenzo Briguori “Mi Ricordo “
Libro libero sul sito www.santagataviva.org.
--

F. Bardotti
GAROFANI per Dante Castellucci

Fu di luglio.
Dicevano che al piano
fosse in grano la terra.
Dicevano, dicevano:
ma quel racconto non l’avresti visto !
Lo ripeteva spesso papà Cervi:
“Dopo un raccolto
ne viene sempre un altro”,
e non importa
se chi raccoglie ha seminato;
la speranza ha vigore di radici
nella comunità del primo seme.
Viaggiatore segreto
di un Paese verboso,
venivi da lontano
e da altri destini.
Capitasti a Cervara,
nel casto inverno del ’43:

“La Cervara mi piace,
ha qualche cosa della mia Calabria”,
e ci insegnasti a fare i primi passi
nell’esercizio della libertà.
Questo vento del valico
così pieno di brividi,
non ha spazzato via il tuo ricordo,
anche se ti ritrovo,
dopo più di trent’anni,
in un pozzo profondo di silenzio.
Fu di luglio.
Piano secondo, Casa Lorenzelli,
Adelàno di Zeri:
il comandante Facio si è fermato.
Per le stanze si aggirano fantasmi,
gòcciolano parole di magìa:
“Fortuna non ne avrai.
Vedo…vedo…

Vedo un amore grande di ragazza.
Guardati dagli amici.
Luglio sarà di fuoco”.
Le porte, le finestre
ti sono testimoni,
e i muri hanno veduto,
i muri hanno sentito
la tua ultima sera,
il tuo ultimo buio,
la tua ultima notte.
Nella notte rivivi
tutti i giorni del tempo
tra visi per accendersi,
per riscaldarsi:
la scabra povertà dei tuoi pastori,
le mani ancora sporche
delle nostre miserie nazionali,
lettere dall’esilio,

Otello il Mantovano,
Lucia la dolce,
il Teatro dei Sarzi,
un grido tra gli spari:
“Arrendetevi, Cervi !”.
Un posto per morirci.
Ricrescono le mura
del carcere di Parma.
La fuga nella notte
popolata di incendi,
chilometri di polvere e di fame,
le lunghe solitudini gelate,
labirinti di vipere schifose,
“Alberto” massacrato,
quelli del Lago Santo
e la lettera nera del gerarca:
“Trovati alla Cervara”
e invece…tradimento !
Cervara in fiamme che spaventa l’alba,
l’alito dello stagno
profondo e solitario,
capanne di miseria incenerite,
lo sparuto fogliame dei faggeti,
le cascine di Nola, della Braia,
di Fontanagilente,
con le sere allungate in una fila
di lunghi sogni;
i tuoi appunti di Democrazia,
…la Giustizia!
“Noi moriremo,
ma le nostre radici resteranno,
germoglieranno”.
Il Bratello e…le nuvole.
Eppure cambierà!
Ogni notte prepari il nostro giorno
poi: Arrivano i nostri !

Ma sarai solo,
una sera di luglio,
come lo sono stati tutti quelli
che hanno cercato di cambiare il mondo,
E ripensi la Francia,
le pèrgole fiorite di Parigi,
due righi per la mamma,
“Ai compagni di Parma”,
e non è ancora l’alba.
Eccoli !
I passi sono figli della notte:
si avvicinano,
salgono,
si fermano.
E’ l’ora !
“Non piangete”.
“Su, forza, fate presto”.
Mi commuovo ai dettagli:

un pettine sdentato,
fruga e rifruga,
ancora un mozzicone di matita.
E’ tutto.
“Andiamo”.
Viottolo tra i castagni,
è già si è fatto giorno.
Il plotone è schierato.
“Attenti !!!”.
“Arrivederci”.
“Ma dove ?”
“Qua la mano, fate il vostro dovere”.
E senza bende agli occhi, per vedere la morte.
“Puntate !!!”.
Non ritorna la staffetta di Parma.
I falò di Sant’Agata.
“Fuoco !!!”.

Tu la parola uomo
l’avevi sempre avuta tra le mani,
la stringesti nell’ultimo saluto
a pugno chiuso,
quando crollò nel fosso
un cadavere pieno di guerriglia.
“E’ morto Facio”, “Hanno ammazzato Facio”:
di bocca in bocca,
da una casa all’altra,
di paese in paese.
“E’ morto Facio?”, “Hanno ammazzato Facio?”.
“Viva Facio !” grideranno i compagni
e scriveranno:
“Vogliamo Facio”;
“Dateci il Francese” :
parole spaventate di un poema,
a calce sopra il muro del rimpianto.
E si continuerà, per continuare !

Mi ricordo una volta,
forse a casa Gaggiòli…
Questa sera mi va di cancellare
infinite distanze
come la morte,
di parlare di te
coi miei amici.
A proposito,
Facio,
lo gradiresti
un garofano rosso?

Da monografia per DANTE CASTELLUCCI (FACIO)
per il 40°anniversario della sua uccisione.
Amministrazione Comunale Sant’Agata di Esaro Luglio 1994
A Cura di Carmine Arcuri.
--

PIERINO COZZITORTO

“ Stai attento! Se devi lasciare il tuo paese è meglio che tu vada lontano oltre gli oceani anziché rimanere vicino perché ogni sera, al tramonto, languirai guardando e pensando che dietro quella montagna ci sono le tue cose ed a quell’ora ferrve quella vita, si muove quella gente, si fanno quei discorsi, si aggregano quei dati gruppi di cui tu facevi parete e adesso ne sei escluso.”

Pierino Cozzitorto da “Fra le mani la vita” romanzo.
Giano Edizioni Roma Gennaio 95.
Email: info@santagataviva.org


Salvatore Servidio Mar 21st, 2005 - 1:55 PM
Mar 23rd, 2005 - 10:23 AM
Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
original date: Mar 21st, 2005 - 1:55 PM

Salvatore Servidio
A SANT'AGATA

Terra che hai rubato il mio cuore perche' mi lasci andar via?
Non sai l'angoscia che dai all'anima mia,
eppure sei gettata li', perche' chi ti vuole bene,
viene a trovarti, solo che deve capire
che con te non puo' rimanere...
perche' tu tradisci,dai amore a chi e' lontano,
e fai soffrire chi ti vive vicino.

Ma vivere lontano da te e come essere
lontano da tutto...e questo pensiero,
dentro mi rattrista dalla gioia che esisti,
e che nella gioventu' mi hai dato
quello che oggi non torna piu',
ma smuove le mie viscere, facendo gocciolare
i miei occhi, dandomi la sensazione di amarezza.

Vorrei calpestarti ancora per darti una carezza,
ma il vento che si innalza dalle tue valli,
mi spinge lontano da te...
sussurrandomi nel cuore di non dimenticarmi mai...

ANONIMO Mar 21st, 2005 - 3:25 PM
Mar 23rd, 2005 - 10:26 AM
Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
original date: Mar 21st, 2005 - 3:25 PM

Ti odio/Ti detesto/ Non mi rivedrai più.
Questi i pensieri che ingorgavano la mia mente/ quel giorno che ancor bambino la corriera mi violentava via dalla mia piazza madre e puttana/.
Fra i monti ti detestavo/Il mare mi vide smemorato di Te. Domani torno/Solo qualche giorno, ma il cuore è pieno di gioia al pensiero di vederti ancora una volta. Oggi Ti amo.



pierogallo
Mar 24th, 2005 - 12:25 AM
Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

U'pascun

U' pascun è preparazione d'almenu tri jjurni prima,
s'adda sigli u' postu e si ch'adda ji d'a' matina.

A cumpagnia, mancu allu dì, ghe semp chilla,'ntra di nua simu stritti cumu fuucu e failla.

Si fa la spisa d'a'robba ca s'adda cucinà,
putimu ghessi deci, ma trenta ana putì mangià.

A' carni ca si cumpra non si cocid,
s'adda arrusti alla griglia ccu sutta nu pocu i vrosci.

Supa postu fa jjurnu e 'ncumincidi a preparazione,
grossa è la conferenza e china di genti 'a riunione.

Chini a nu latu e chini a n'awutru garmidi ancuna cosa
e c'è chini va gridannu cu u' vinu ha fattu a posa.

Si mang' fin'a cripà ppi tutta a jurnata
e tuttu si concludidi ccu amici, vinu e na cantata.

A sira a capu rollidi e nu pinsjru tenidi,
è chissu: N'ATRA VOTA AWUANN CHI VENIDI.

Giovanni Di Rosa
Mar 30th, 2005 - 3:02 PM
Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Giovanni Di Rosa Sant'Agata d'Esaro, 1 febbraio 1959

" 'U CARNIÜVARI "

'U carniüvari fa' scurdà li guaj,
diverta vijcchi,giuvini e scincati,
'na maschira o nu velu avanti l'ücchi
e po' trasi gh'intra allu peggiu nimicu.
No' c'è fistinu ca' ti nega bballu,
si' sijnti strusciu no' ci vo' lu 'mmijtu.
'A mijgliu festa gh'è 'ntra chilla casa
adduvi c'è 'na figlia signurina;
'a mamma e lu patri allentanu li vriglia
e, speranu ca' gh'illa si marita.
Ppì quattru zùmpi ogni strumentu è bbünu,
ma pp'ogni famiglia:i sonaturi sua.
______________________

Versione in italiano :

" IL CARNEVALE "


Il carnevale fa scordare i guai,
diverte vecchi,giovani e sciancati,
una maschera o un velo davanti agli occhi
e puoi entrare in casa del peggior nemico.
Non c'è festino che ti nega il ballo,
se senti frastuono non ci vuole l'invito.
La miglior festa è in quella casa
laddove c'è una figlia signorina;
la madre e il padre allentano le briglia
e,sperano che lei si marita.
Per quattro salti ogni strumento è buono,
ma per ogni famiglia:i suonatori suoi.


Morale:In base all'appartenenza del ceto,censo o
classe sociale;anche il divertimento si
distingue in funzione delle proprie sostanze

Giovanni Di Rosa Sant'Agata d'Esaro, 1 febbraio 1959

Giovanni Di Rosa
Apr 13th, 2005 - 9:10 AM
Re: SANTAGATAVIVA.GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Giovanni Di Rosa

Desio,7 ottobre 1986


“ ‘U PAIJSU “

Santacatisi ca’ durmiti ‘a notti
e ca’ viditi ‘u suli nasci e poni,
arradicativicci forti ‘a ‘stu paijsu,
circati di cci fa’ i capilli janchi.
******************************************
Gh’ja sulu a nnì parlà nnì sijntu ‘u sbijnnu
e puri ccù l’ücchi apijrti mi lu suünnu,
mo’ ca’ nnì sugnu luntanu campu affrittu
cumi nu crijaturi ch’è senza ‘a mamma.
********************************************
Vulera senti sempri raglià ‘u ciucciu,
‘u ‘ntinnu da’ ‘ncudina, mazza e martijllu,
e ‘nzijmi ‘a Mastru furgiaru ‘stu cuncijrtu
du jì a sunà all’umbernu a Farfarijllu.
*********************************************
Vulera vidi meti ‘u granu e, ‘ntra carmata
‘u ciamputtià di grilli e pittirussi,
‘na fila lonca i’ genti carrijà farina,
tanti quanti su’ ‘i furmijchi ‘ntri ristucci,
‘I ciàvui alli Timpi i’ Magurelli,
‘i crapi ca’ si mangini ‘i ruvetti,
‘u fumu gh’esci da ‘ntri naschi ‘u voju
e lu papàrià di gallini ‘ntri vinelli.
********************************************
Vulera ancora ‘mmassà ‘u pani ‘ntra maijlla
e ccù ‘i mani fa’ ‘na vippita allu gh’jùmi,
di mi gh’inchi di petri quanti cchiù sacchetti
ppì no’ mi fa’ ‘mponi du’ vijntu ‘ncapu ‘u chianu.
*****************************************************
‘A sira alla ‘mbrunuta ‘mmucca ‘a porta
di mi fa’ ‘na chiacchiarijata ccù l’amici,
fiascu e bicchijri supra ‘a buffittella
e tanti fotografiji ccù la vava u’ fuücu.



RIFLESSIONI :
Quando per necessità e non per libera scelta si è costretti ad abbandonare il proprio luogo di nascita, immancabilmente riaffiorano alla mente i tanti belli o cattivi ricordi, mentre la nostalgia si fa irrefrenabile, si pensa a quei sani valori che ci sfuggono, i quali: suoni, immagini, odori e sapori, costituiscono il primordiale brodo di quella semplicità contadina.
Chi come me, non vive più questa realtà, è pervaso da una pur benevola punta di invidia verso chi, più fortunato è rimasto alle proprie radici.

Sant'Agata d'Esaro,
9 gennaio 1960


Pierino Cozzitorto
May 20th, 2005 - 9:05 AM
FANTASTICANDO


…Veloce, beffardo, presuntuoso, travolgente,
passa il treno…
pazzie di bielle, sbuffi di vapori sibilianti, incoercibii;
prepotente si mostra e svanisce,
geloso della sua libertà, nel nulla!
Catturare, imprigionare quella forza violenta
della natura e costringerla, come in un pugno
chiuso, in due cilindri di acciaio!…
Rosseggiare di fuoco e nereggiare di carbone
nell’aria chiara di un mattino di sole;
odore acre di olio e schizzi di scintille…
Mostro infrenabile; spaventoso nella sua
indifferenza; diabolico; ansimante nel vento!…
…Fermati! Aspetta! Tanto porterai lo stesso
quella lettera d’amore a chi, dietro una
finestra tra vasi di gerani e viole,
trepidante l’aspetta…
…Ruffiano di sogni!…

Pierino Cozzitorto




15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Antonio Inserito il - 21/03/2015 : 16:48:15
Il caro professore Mimì, mi ha gentilmente inviato da Sant’Agata “ Ascoltare le stelle” raccolta di poesie di Piero Bellanova.

E’ una lettura magnifica, ricca di emozioni...

“Ascoltare le stelle” è stato presentato e distribuito a Sant’Agata il 27 luglio scorso, durante la cerimonia di intitolazione della via a questo nostro illustre concittadino, per cui credo che molti amici del forum ne possiedano una copia.

Agli amici interessati vorrei quindi proporre di leggere l'“Interpretazione poetica del Clair de lune - di C. Debussy"(pag 54 e seguenti) ascoltando il brano in sottofondo, proprio come immagino volesse l’Autore.

Cliccate il link: http://www.youtube.com/watch?v=tZv_GXyGrHA

e, lasciando aperto il collegamento, ascoltate il brano di Debussy mentre leggete l’ “Interpretazione poetica” di Piero Bellanova.


Se poi vi va, lasciate un commento.




Piero Bellanova
Interpretazione poetica del
“Clair de lune” di C.Debussy



CHIARO DI LUNA

(Andante trés expressif)

Estasi di paesaggio lunare

Nell’etere stellato
veli di fate
e fili d’oro bianco
cullano
amache di sogni
di abbandoni
di nostalgie

Spiagge deserte e bianche
Luminosi ghiacciai
Prati verdi e smeraldini

Gocciole d’acqua
tremolanti
su grappoli di glicini

(Tempo rubato)

Sospiri della natura
Invocazioni d’amore
Ritrosie
Tenere promesse
Accesi desideri
Baci infocati
Amplessi
Carezze
Dolcissime carezze

(un poco mosso)

In una foresta lunare
Mormorii d’acqua
Sussurri di fiori inargentati
Sonni d’amore
sospesi
sui mari di profumi

Nei nidi delle alghe
e dei coralli
si rifugiano impaurite
le nostalgie dei naviganti

Una via lattea
di perle scintillanti
s’inchina alla luna
come una collana

(En animant)

Lagrime di diamante
rimbalzano
su coppe di cristallo

Gli uccelli cinguettanti
saltellano
di ramo in ramo

Poi cantano tranquilli
sulla candida foresta
imbalsamata

(Calmato)

Il mare mormora
immenso e sonnolento

Carovane di nuvole
adombrano la luna

Passano
cariche di tristezze
o di rimpianti

Poi s’allontanano
col pesante fardello
delle malinconie

(a Tempo I°)

Risorge la magia e la speranza

Notti illuminate
da vaporosità irreali

Spazialità
sovrumane e sconfinate

Sulla terra
piove lento
un pulviscolo imbiancato
mentre la luna
nevica
dolcezze e petali di rose

Sulle palpebre stanche
si posano soavemente
le dita delle fate

(morendo jusq’à la fin)

E poi si sogna

Si sogna abbandonati

Si sognano
voli di farfalle
nei giardini incantati
isole sperdute
e stelle innamorate
mentre
la luna
tace
A d d o r m e n t a t a

Maggio 1945


Piero Bellanova
Ascoltare le stelle
Prefazione di Silvana Palazzo
Biblioteca-Fonoteca
CJC Editore
Copertina di Mario Sironi



Info-Forum Inserito il - 20/03/2015 : 12:39:33
Giornata Mondiale della Poesia 2015.
Info-Forum Inserito il - 21/03/2013 : 09:34:13
Giornata mondiale della Poesia 2013
khorakhane Inserito il - 22/03/2012 : 16:11:13
La mia primavera


Un battito d'ali
un profumo leggero
colori augurali
di un tempo effimero.
Ecco arrivata la primavera
con soporifero effetto...meravigliosa megera!!
Leonida Inserito il - 21/03/2012 : 22:32:15
...la poesia è la voce dell'anima che è in ogni essere vivente,chi ha la fortuna di decifrare quella voce....può scrivere al mondo.
khorakhane Inserito il - 21/03/2012 : 20:53:02
...nella giornata mondiale della poesia ci lascia il grande poeta Antonio Guerra....

« Non è vero che uno più uno fa sempre due; una goccia più una goccia fa una goccia più grande. »
(Tonino Guerra)
Gaetano Inserito il - 21/03/2012 : 13:43:28

Cari amici,
Vi allego la splendida poesia di Quasimodo con la quale si aprirà la serata che abbiamo organizzato insieme al Gruppo Poesia ed il relativo volantino.
Buone poesie a tutti
!


Immagine:

93,2 KB



Immagine:

51,24 KB
pierogallo Inserito il - 21/03/2012 : 12:00:41
Patto sancito.

Mi concentro.
L’aria è tersa, familiare,
come un lenzuolo
steso ad asciugare.
Stridule rondini
indagano il cielo,
lasciano scie di scarabocchi,
come mani inesperte di bambini.
Soffuse voci
salgono a confortarmi
dal bar di Pierino,
la briscola è a coppe !
All’ora che volge al disìo,
quando il sole scivola allegro
di là dai monti
e la luna ancora si schiarisce la voce
prima di raccontare favole alla notte.
Mi concentro.
Quattro palmi mi dividono dal mio paese,
giusto la distanza tra la mente ed il cuore.
Antonio Inserito il - 21/03/2012 : 11:52:56
Poesia 2.0


Anna Inserito il - 20/03/2012 : 21:34:48
LA PRIMAVERA



Ci son tante stelline
belle e piccoline
con la luna splendente.
Questa è la primavera
ed è vera.
Con il sole
che sta con le viole
e la nuvola bianca
diventa stanca.



ANNA
Info-Forum Inserito il - 20/03/2012 : 14:25:29
21 MARZO 2012 GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA.

Dal 2005 celebriamo sul forum la Giornata Mondiale della Poesia, proclamata dall'Unesco.
Invitiamo gli amici a partecipare anche quest'anno a questo bellissimo rito di Primavera


Nel sito e nel forum sono state pubblicate negli anni tantissime poesie, cercheremo appena possibile di indicare qui tutti i link.


In mediateca/libreria.
"le poesie di Francesco">
http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/francesco/

Sul forum
"sogni d'infanzia" di Marilena >
http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1041

Sul forum
"Verrà Natale per la mia valle lontana " di Gaetano >
http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=428

Sul forum
"La tagliola " di G De Rosa cit da Marilena >
http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=681

Sul Forum
"La Castagna" cit. da Khorakane >
http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1340

Sul Forum
"Collegio" di Gaetano >
http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=96


Sul Forum
"Interpretazione poetica di Debussy di P. Bellanova, cit da Antonio >
http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1666
Info-Forum Inserito il - 21/03/2010 : 20:12:07
21 MARZO. GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA.
Anna Inserito il - 22/03/2009 : 13:58:57
L'INVERNO BIANCO
Uno scricciolo
si è sporto
per un secondo
sul tronco bianco
d'inverno.
Il sole
ha toccato
il cielo.
Il freddo
si è ghiacciato
questa mattina.
ANNA SCILINGO
Antonio Inserito il - 21/03/2009 : 16:47:57
EXARO

Ho visto la pioggia cadere tagliente
come lame d’ argento.
L’ho seguita al fiume, piangeva.
Non guardarmi... io muoio.

Non capivo, pareva vivo.

Non vedi, non vedi, non vedi?
Non bastano queste gocce d’amore.
Sono gocce, nient’altro.

Non vedi il mio letto disfatto?
Non vedi la mia gola riarsa?
Non vedi chi mi lorda la via?

Lasciami solo, come sono.

Io ricordo le mie sponde rigonfie
I salici piegarsi a baciarmi
I guizzi nelle conche smeraldo
c’erano canti nelle notti di stelle.

Con le rogge portavo la vita:
ho creato io questa valle.

Lascia che vada, manca ormai poco.
Scompaio.

Ma sono già invisibile.


(ab 21-3-08)


Info-Forum Inserito il - 21/03/2008 : 08:39:23
La Pasqua...
Ci siamo trovati a vivere senza volerlo,
ma protetti dalle preghiere di una santa madre
sempre giovane e pura,
e grazie all’unica natura umana diversa da noi,
finiremo tutti nel grembo della terra,
e saremo un seme dal quale nascerà un fiore,
e la vita ritornerà...

Francesco Ierardi 21 Marzo 08



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