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| V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
| Gaetano |
Inserito il - 18/12/2013 : 17:18:42
Verrà Natale per la mia valle lontana,
du Petrarizzu a Santu Ianne,
di Vene alle Colonne.
Il vento eterno ricoprirà le sue piaghe,
le acque miracolose dei suoi fiumi
la risveglieranno.
Non più le ombre degli umani intrighi
la percuoteranno, né misteriose frane
la seppelliranno.
Dal cielo, gli aliti ed i sudori
dei suoi antichi abitatori
ricostruiranno vie e mulini di pietra.
Ritorneranno i canti delle vendemmie,
i fumi delle ceramuare, i lamenti incerti
degli zoccoli sotto i varrili.
L'Esaro ritornerà a scivolare
tra inviolabili pioppi secolari.
Ciò che era ritornerà,
come il bimbo che rinasce per salvarci.
Scusatemi se ripropongo a distanza di sei anni (2007) questa mia poesia sulla nostra valle.
Di questa nostra valle si è occupato il servizio di "striscia la notizia" che è stato trasmesso nei giorni scorsi.
Non saprei dire quanto quel servizio sarà utile a risvegliare l'attenzione degli italiani su questa vicenda, sul nostro paese e sulla nostra comunità che ha pagato un così duro prezzo immolandosi, di fatto, senza ricevere nulla in cambio, se non briciole, promesse, impegni quasi mai mantenuti.
La nostra valle violentata, cimitero di un'utopia smarritasi chissà dove, di rottami e cemento è anche dentro di noi: non è solo un luogo fisico ormai deturpato che guardiamo a distanza, come se non ci fosse mai appartenuto, come un parente in disgrazia che non vorremmo più riconoscere come tale.
Se quel sogno di rinascita che evocano quei pochi versi non diventa il nostro sogno, il sogno di ognuno e di tutti, non riusciremo mai a guarire e ci porteremo per sempre questa ferita.
Solo allora potremo realmente tornare a sperare e con noi la nostra valle popolarsi di antichi e nuovi profumi.
Buon Natale
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