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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Profilo Utente n/a Inserito il - 30/06/2007 : 12:36:21
Sono gli articoli pubblicati a mia firma, sempre su La Provincia cosentina, tra giovedì 28 (il terzo) e venerdì 29 (il primo ed il secondo)

Diga, presunti errori sostanziali sul verbale di dissequestro
L’atto potrebbe essere invalidato. E il “tira e molla” non giova agli operai

S. AGATA D’ESARO – Non conosce pace la vertenza della Diga dell’Esaro. E non conoscono tregua soprattutto gli operai, forse “traditi” da una battaglia di retroguardia indirizzata solo al recupero di due “progetti” parziali (i famosi allegati A e B), e non al futuro dei lavoratori stessi che non può prescindere dalla costruzione della Diga (e dal progetto esecutivo) e non solo da opere collaterali di piccolo cabotaggio. Sovviene, dunque, una domanda spontanea: «Ma i sindacati dove sono?». Il quesito è imbarazzante, soprattutto alla luce delle ultime notizie che emergono sul verbale di dissequestro (già accennate ieri) che potrebbe essere “invalidato”. Nei fatti, svoltisi lo scorso 23 giugno, la Sorical avrebbe fatto ritirare gli atti presso la Compagnia della Guardia di Finanza di Castrovillari soltanto ad un dipendente part-time (sostituto direttore dei lavori) che sarebbe caduto (suo malgrado) in alcuni errori che potrebbero invalidare l’atto stesso. Ma perché a ritirare i progetti dissequestrati non c’erano il direttore dei lavori, ingegner Domenico Barrile o il responsabile unico del procedimento, ingegner Fabrizio Bajetti? Lo dovrebbe spiegare la Sorical. Nel merito, infatti, nel verbale relativo alla consegna a Sorical degli elaborati della perizia n. 3 (parti A e B), il sostituto direttore dei lavori, per legislazione e normativa dei LL.PP., non poteva in nessun caso rappresentare la Stazione Appaltante nei confronti di terzi. La funzione, infatti, era delegabile solo al direttore dei lavori oppure al responsabile unico del procedimento. In altri termini, chi ha ritirato gli atti potrebbe essere stato individuato (non si sa quanto a sua insaputa) quale “vittima sacrificale”. Soprattutto in caso di errori. Guarda caso la perizia n. 2 è datata marzo 2005, e non «marzo 2006» come avrebbe dichiarato lo stesso incaricato del ritiro. E soprattutto la medesima è a firma dell’ingegner Alberto Trevisan; ed è stata approvata dal Rid (Registro Italiano Dighe) e dal Coter (Comitato Tecnico Regionale) nella sola linea tecnica. Altro particolare riguarda la perizia n. 3 parte A, opere idrauliche annesse alla diga, che secondo i bene informati sarebbe “fotocopia” della perizia n. 2, almeno sotto l’aspetto tecnico. E ciò sarebbe stato confermato, sempre dal sostituto direttore dei lavori. Mentre per la parte B, ossia la strada, la stessa sarebbe in variante agli allegati “G” dell’ottava perizia approvata dal Consiglio Superiore dei LL. PP. (anno ’91 sempre a firma degli ingegneri Trevisan). Di conseguenza, in entrambi i casi, la perizia n. 3 sarebbe stata firmata dal nuovo direttore dei lavori, a quanto pare senza aver sentito il progettista, e quindi in violazione alla normativa vigente. In definitiva, nel verbale di dissequestro non vi sarebbe alcuna traccia di ciò e, oltretutto, si dedurrebbe una confusione apparente per quanti riguarda ruoli, competenze e soprattutto nella conoscenza dei fatti e degli atti. Ed oltretutto non sarebbe stata tenuta in debita considerazione la sentenza del gennaio 2006 del Tribunale di Catanzaro, azionato dalla Regione Calabria, che, sotto gli aspetti civilistici, assegnava la competenza esclusiva (nel merito) al Tribunale di Verona. Motivo per cui ad un anno e mezzo da quella data sarebbero aumentati ed aggravati i danni verso la Pubblica Amministrazione, che è la Regione Calabria.
2   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Profilo Utente n/a Inserito il - 30/06/2007 : 12:39:21
Diga Esaro, nuovo giallo sul dissequestro
Il verbale di dissequestro non darebbe per certo l’utilizzo della parte A

S. AGATA D’ESARO – A tre giorni dal dissequestro parziale dei progetti (parte A e B), ovvero quelli inerenti le opere di sistemazione idraulica a valle Diga, compresa vasca di dissipazione, galleria e strada, è rimbalzata – secondo alcune indiscrezioni – una notizia che non sarebbe “utilizzabile” la parte A dei progetti stessi. In altre parole, pur avendo la Magistratura di Castrovillari dissequestrato i progetti per la prosecuzione delle opere propedeutiche all’Invaso, nel verbale di dissequestro emergerebbe la “non possibilità” di compiere alcuna attività su tutte le opere a valle Diga, tranne che per la strada, che peraltro è opera a se stante. Le indiscrezioni potrebbero essere confermate nella giornata di oggi, allorquando sarà reso noto il verbale di dissequestro, ma fonti molto vicine alla controparte di Sorical e Regione darebbero per “quasi nullo” il dissequestro stesso.
Della sentenza di dissequestro, oltretutto, non si conosce ancora il dispositivo certo che contiene le motivazioni dello stesso, ma anche questo si dovrebbe conoscere nelle prossime ore. Sta di fatto che l’eventuale verifica di quanto trapelato potrebbe rigettare lunghe ombre sul futuro della Diga. Già di per sé, infatti, non è una situazione fluida. E questo si sarebbe evinto anche dalle dichiarazioni di Fabrizio Bajetti, quale responsabile unico del procedimento di Sorical (uno degli indagati eccellenti, che deve sempre rispondere di appropriazione indebita), che avrebbe ammesso ancora “qualche difficoltà” nel corso della riconsegna dei progetti dalla Sorical alla Torno. Intanto, cresce l’ansia fra gli operai licenziati che, forse, ancora non conoscono gli sviluppi della situazione ed attendono, non si sa fino a quando, l’eventuale riassunzione.
Tutto dipenderà dalla Torno, certo. Ma anche da come si svilupperà la situazione nel caso in cui la notizia del verbale di dissequestro si dimostrasse fondata.
Altri interrogativi, oltretutto, riguardano le condizioni del cantiere dal punto di vista della sicurezza, dopo oltre tre mesi di fermo. Ed ancora quali “riserve” economiche chiederà proprio la Torno a Sorical, a prescindere dai 250mila euro al mese (oltre 8mila euro al giorno) da pagare come penale per il fermo cantiere. Insomma, questione progettuale a parte è probabile che l’eventuale “ripresa” dei lavori non ci sia prima di settembre, considerato il fatto che siamo alle porte di luglio. E solo allora potranno farsi alcune valutazioni sull’eventuale prosecuzione dei lavori, anche di quelli attuali che riguardano solo opere propedeutiche e servono soltanto ad apportare acqua all’Abatemarco. E nient’altro se non saranno previsti i veri progetti di completamento di un’opera che, più giorni passano, più rappresenta una storia infinita, quasi con un punto di non ritorno.
Profilo Utente n/a Inserito il - 30/06/2007 : 12:38:16
Sorical: "Finiremo i lavori della Diga a marzo 2008"

S. AGATA D’ESARO – A pochi giorni dalla restituzione delle «tanto attese progettazioni», la Sorical, tramite l’amministratore delegato Raimondo Besson, ha dichiarato con una nota di «aver riaperto ufficialmente il cantiere della Diga sull’Esaro». Cosa peraltro ribadita – con altra nota – dal responsabile unico del procedimento ing. Bajetti, che smentisce “problemi di sorta”.
La notizia è discordante rispetto a quanto sta emergendo in questi giorni, specie a riguardo del verbale di dissequestro. Anche perché – è bene ricordarlo – Besson insieme a Bajetti, Barrile ed altri esponenti della Torno e della Regione Calabria, tra cui l’assessore ai LL. PP. Incarnato, devono sempre rispondere di «appropriazione indebita».
Secondo la prima nota «Sorical e l’impresa appaltatrice hanno sottoscritto ieri il verbale di ripresa dei lavori». E la Società Risorse Idriche Calabresi chiarisce che «l’immediata riapertura del cantiere consentirà di ultimare entro marzo 2008 (fra nove mesi) i lavori appaltati, considerati fondamentali per il completamento di un’opera di importanza strategica per il territorio cosentino, oltre che per l’intera regione».
Besson, ha, peraltro, colto l’occasione per ribadire «l’impegno della società per la presentazione rispettivamente entro settembre 2007 (cioè fra tre mesi) delle progettazioni relative alla prima fase: galleria di derivazione, centrale idroelettrica, impianto di potabilizzazione, collegamento con l’acquedotto Abatemarco», ovvero di quelle opere relative alle progettazioni, parte A e B, di cui si sarebbero scoperti degli inghippi sul verbale di dissequestro che potrebbero portarli ancora al vaglio della Magistratura. Solo in un secondo momento «entro dicembre 2007» (cioè fra sei mesi), come puntualizza Besson, si procederà alla seconda fase del corpo diga (forse in materiali sciolti come si dice da più parti) «delle opere di completamento della diga».
«L’obiettivo – ha dichiarato ancora Besson – è assicurare, senza soluzioni di continuità, l’operatività del cantiere fino alla completa realizzazione della diga ed alla sua effettiva messa in funzione in modo da dare una risposta adeguata alle aspettative ed alle esigenze di carattere economico-sociale delle comunità della Valle dell’Esaro». Per completezza d’informazione, e senza voler entrare nel merito, il comunicato di Sorical lascia ancora delle perplessità di cui dovrebbero essere edotti i poveri (e pochi) operai: «Ma se ci sono voluti oltre tre mesi per sbloccare l’ultima vicenda giudiziaria, come si può pensare di finire in tre mesi gli attuali lavori, di fare il progetto esecutivo in sei, e poi in nove mesi (fino a marzo 2008) completare la Diga in cemento armato, ovvero il più grande bacino d’Europa di circa 110 milioni di metri cubi di acqua?». In attesa, forse è meglio pensare che da qui a nove mesi potrebbe nascere un figlio. Perché la “Grande Diga dell’Esaro” è davvero un’altra cosa!

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