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 Agorà di Santagataviva
 Le parrocchie solidali con i sindaci

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Info-Forum Inserito il - 11/06/2007 : 21:04:59
Nel febbraio u.s. l’Azione Cattolica e la Caritas diocesana in collaborazione con altri uffici pastorali hanno promosso la Settimana Sociale Diocesana in preparazione a quella nazionale, per sensibilizzare le comunità e le istituzioni ad una reale cultura della corresponsabilità e dare voce alle situazioni di grave disagio che aggrediscono il territorio dell’Alto Tirreno Cosentino , la Marlane e la Foderauto e della valle dell’Esaro, la diga sull’Esaro e la Zona Industriale del Fullone. I dati emersi hanno permesso di avere una panoramica reale e non generica delle mancate promesse non mantenute e dei tanti progetti rimaste parole vuote che hanno illuso e mortificato ulteriormente tante popolazioni che speravano in una prospettiva occupazionale più generosa. Alcuni dati recenti manifestano una certa discontinuità che pur con metodi plateali e disperati ,ma carichi di generosità, riescono quanto meno ad attrarre i media in vista di una riflessione culturale più ampia e integrata con altre istituzioni. È il caso dei Sindaci di Sant’Agata e Malvito che incatenti sul cantiere della Diga da qualche giorno aspettano di essere “ liberati” con risposte concrete sul prossimo futuro della Cantiere. Anche i Parroci delle due comunità hanno manifestato la loro personale vicinanza solidale e quella del Vescovo Mons. Domenico Crusco, pastore sensibile alla promozione umana e alla ricerca responsabile e sapiente delle problematiche. La comunità cristiana martedì scorso si è ritrovata per una veglia alla Domus Francisci per esprimere con il gesto concreto della preghiera il desiderio di non spegnere la speranza ma cercare nella fede le ragioni per recuperare la dignità umana mortificata con nuove forme di emarginazione sociale. La vasta area dell’Esaro è infatti dominata dalla Domus Francisci, chiesa edificata sul luogo dove nel 1855 ad un Operaio di quel tempo, disperato per le pessime condizioni della sua vigna e quindi del suo lavoro , era distante da Dio, tanto da rimanere incurante anche all’apparizione di San Francesco da Paola che lo invitava a sincera conversione, ma per il suo freddo distacco rimase cieco. La guarigione prodigiosa avvenne nella Cattedrale di San Marco dinnanzi al Vescovo del tempo mons. Livio Parladore, dopo aver manifestato il desiderio di cambiare vita. È lecito chiedersi ora in questo V° centenario della morte del Paolano se sia realmente avvenuto quel riscatto morale, sociale e culturale auspicato nella vasta area della dell’alta valle dell’Esaro che dal luogo dov’è ubicata la Domus Francisci è possibile ammirarla nella sua bellezza naturale incontaminata, incastrata fra il Pollino e il Tirreno ed ai suoi fantasmi di nuove ondate di emigrazione imposta e di case svuotate abitate dalla solitudine e dalla nostalgia , da Sant’Agata a Malvito, da San Sosti a San Donato, da Mottafollone e Policastrello. Nella Domus Francisci situata nei pressi della diga, da maggio scorso, la comunità ogni martedì si ritrova in preghiera perché i cristiani possono fecondare il tempo in cui vivono solo se continuamente attenti a cogliere le sfide che provengono dalla storia, e si esercitano a rispondervi alla luce del vangelo.

>*Comunicato stampa ricevuto e pubblicato
1   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Profilo Utente n/a Inserito il - 13/06/2007 : 06:42:14
Articolo pubblicato a pagina 21 di domenica 10 giugno su La Provincia cosentina

Le Parrocchie di S. Agata e Malvito solidali con i sindaci
Intanto non ci sono novità sostanziali sui progetti sequestrati

S. AGATA D’ESARO

I sindaci di Sant’Agata d’Esaro e Malvito, incatenati sul cantiere della Diga da qualche giorno aspettano di essere “liberati” con risposte concrete sul prossimo futuro del cantiere. Ed anche i parroci delle due comunità, don Carmelo Terranova e don Andrea Caglianone, hanno manifestato la loro personale vicinanza solidale insieme a quella del Vescovo mons. Domenico Crusco, pastore sensibile alla promozione umana e alla ricerca responsabile e sapiente delle problematiche. La comunità cristiana, nei giorni scorsi, si è ritrovata per una veglia alla Domus Francisci per esprimere, con il gesto concreto della preghiera, il desiderio di non spegnere la speranza. Altra solidarietà arriva dal consigliere regionale, Giulio Serra, verso chi “ha trasferito anche il loro ufficio comunale in un piccolo locale”. Ed anche verso “i lavoratori e le loro famiglie”.
Serra, pur non volendo entrare “nel merito della Procura della Repubblica di Castrovillari, poiché ha il diritto-dovere di fare chiarezza sulla vicenda”, auspica “la restituzione dei progetti che riguardano la sistemazione idraulica a valle diga e la costruzione della strada fino alla vasca di dissipazione”, anche per scongiurare “il rischio della rescissione del contratto da parte di Sorical”.
I sindaci, dal canto loro, hanno confermato: “Non molleremo”, ma a distanza di una settimana, tra forti scrosci temporaleschi e qualche spiraglio di sole non c’è stata alcuna novità sostanziale. E non per essere pessimisti bisognerebbe ricercare le risposte nei luoghi e con gli attori opportuni, altrimenti non si sa fino a quando durerà questo stato di cose.
Le risposte che dovrebbero cercare gli operai, infatti, a parte il fatto di “essere disoccupati e senza salario dal 15 marzo”, sono: “Con quali progetti si stava lavorando fino al loro sequestro? Dove sono gli altri progetti promessi da Sorical? Perché ci si ostina a dire che la giustizia corre su due binari? Perché non si pensa ad una possibile transazione con chi è l’effettivo estensore (o chi per esso) di quei progetti?”. In questo, per la verità, non ha aiutato neanche la recente dichiarazione dell’On. Ennio Morrone, che se da un lato ha detto di “avere rispetto per l’operato della magistratura” dall’altro ha esternato di “esprimere dubbi sull’intervento della Procura di Castrovillari, visto che i fatti si svolgono a Malvito, sul cui territorio la competenza è di Cosenza”. Il fatto è presto chiarito, poiché in questi giorni si vuole dare solo la parvenza che tutto accada a Malvito (sotto la Torre Beton) che è località Cameli di Malvito. Ma ci si dimentica, forse troppo in fretta, che i progetti sono stati sequestrati dov’è la sede del cantiere, ovvero località Acqua dell’Olmo, in agro di Sant’Agata d’Esaro, ed ecco perché è assolutamente competente la Procura di Castrovillari”.

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