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 Agorà di Santagataviva
 Diga, parlano Occhiuto, Trematerra e Oliverio

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Profilo Utente n/a Inserito il - 05/06/2007 : 20:15:36
DIGA ESARO: OCCHIUTO (UDC), DALLA REGIONE SILENZIO ASSORDANTE
(AGI) - Reggio Calabria, 5 giu. - "La decisione assunta dai sindaci di Malvito e di Sant'Agata, che si sono incatenati per protestare contro il fermo dei lavori di completamento della diga dell'Esaro, deve imporre alla Giunta regionale di centrosinistra una maggiore attenzione verso il problema". E' l'opinione di Roberto Occhiuto (Udc), vicepresidente del Consiglio regionale. "Sembra che il silenzio assordante del governo Loiero - aggiunge Occhiuto - abbia l'obiettivo di spostare la responsabilita' per l'interruzione dei lavori dalla politica alla magistratura. Non si vuole entrare nel merito delle indagini che la Procura sta svolgendo, ma sembra paradossale che le responsabilita' siano scaricate su chi si sta occupando di accertarle. Piu' onestamente, si dovrebbe riconoscere che la chiusura del cantiere discende dall'approssimazione che ha caratterizzato le scelte della Regione negli ultimi due anni. Infatti, prima si era deciso di procedere alla transazione con la vecchia ditta per chiudere ogni contenzioso, poi - forse su suggerimento della Sorical, che pare fornire ogni indirizzo politico alla Giunta - si e' fatta marcia indietro. Intervenga allora il Governo regionale per dire cosa intende fare - conclude l'esponente dell'Udc - perche' da troppo tempo i lavoratori esasperati ed il territorio che aspetta il completamento di questa opera strategica stanno pagando i ritardi della politica".

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DIGA ESARO: TREMATERRA (UDC), REGIONE INTERVENGA SERIAMENTE
(AGI) - Reggio Calabria, 5 giu, - "La Giunta regionale di centrosinistra deve occuparsi in maniera piu' seria del problema che ha indotto i sindaci di Malvito e di Sant'Agata ad incatenarsi per protestare contro il fermo dei lavori di completamento della diga dell'Esaro, deve imporre". E' quanto afferma Michele Trematerra, capogruppo dell'Udc in Consiglio regionale. "Sottoscrivo le preoccupazioni a proposito del silenzio della Giunta regionale - aggiunge Trematerra - circa l'intenzione di spostare la responsabilita' per l'interruzione dei lavori dalla politica alla magistratura. Non e' cosi che si esercita la funzione politica e la responsabilita' che discende dall'avere assunto una responsabilita' istituzionale nell'interesse della Calabria. L'Udc segue la vicenda con grande attenzione e si adoperera' perche' l'interesse non scemi, percio' chiediamo che si occupi degli aspetti della vicenda anche il Consiglio regionale".

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Il Presidente Oliverio ha avuto oggi un colloquio telefonico con i Sindaci di Malvito, Fulvio Callisto e di Sant’Agata d’Esaro, Carmine Arcuri, protagonisti della eclatante protesta contro il fermo dei lavori di completamento della diga dell’Esaro.
Ai Sindaci, Oliverio ha chiesto una dettagliata informativa sulla situazione e sulle ragioni per l’atto clamoroso.
Nel corso del colloquio, nel quale sono state fornite approfondite delucidazioni, tra l’atro contenute in una lettera che i primi cittadini hanno inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Presidente della Provincia ha espresso in primo luogo l’opinione che l’azione della magistratura debba andare fino in fondo per accertare, se ve ne sono, responsabilità ed in tal senso non vi possono essere ostacoli.
“Ritengo- ha detto il Presidente Oliverio parlando al telefono con i sindaci Callisto ed Arcuri- che le vostre preoccupazioni debbano essere oggetto di una valutazione attenta ed approfondita in sede istituzionale e per questo sarebbe opportuno un incontro, anche alla presenza della Giunta Regionale, il cui ruolo è centrale per la realizzazione di questa importante e strategica opera che è la diga dell’Esaro.”
“Credo altresì- ha affermato ancora Oliverio- che sarebbe altrettanto opportuno un vostro incontro con il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, al fine di valutare la compatibilità del corso di una indagine che deve andare avanti e la disponibilità del cantiere per una possibile ripresa dei lavori”.
“Penso infatti- ha riferito quindi ai sindaci il Presidente della Provincia- che sarebbe sbagliato collegare le prospettive di questa importante opera ad una iniziativa giudiziaria che ha il merito di far emergere responsabilità che sono alla base di questa eterna incompiuta.”
In questo quadro, il Presidente Oliverio ha dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione Provinciale ad assumere iniziative opportune per contribuire a sbloccare la situazione.

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Credo che in tutti e tre gli interventi si arguisca che è soltanto colpa della politica se la Diga è ridotta in questo stato...
A buon intenditor poche parole.
La Magistratura deve fare il suo corso.

3   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Profilo Utente n/a Inserito il - 06/06/2007 : 13:43:13
Altro articolo pubblicato sempre oggi, a pagina 22, ancora a mia firma

Oliverio invita i sindaci a dialogare con Regione e Magistratura
E si è fatto garante di un incontro, anche alla presenza della Giunta Regionale

S. AGATA D’ESARO

Quale figura istituzionale chiamata in causa dai sindaci incatenati sul cantiere della Diga, il presidente della Provincia, Mario Oliverio, ha avuto un colloquio telefonico con gli stessi. Ai primi cittadini il presidente della Provincia ha chiesto una dettagliata informativa sulla situazione e sulle ragioni che hanno portato all’eclatante atto.
Ha consigliato, quindi, a chiare lettere, di evitare “il muro contro muro”. E si è fatto garante di un dialogo, anche con la Giunta Regionale. Cosi come ha suggerito di avere un colloquio con il Procuratore di Castrovillari.
“Ritengo - ha affermato Oliverio - che le vostre preoccupazioni debbano essere oggetto di una valutazione attenta ed approfondita in sede istituzionale e per questo sarebbe opportuno un incontro, anche alla presenza della Giunta Regionale, il cui ruolo è centrale per la realizzazione di questa importante e strategica opera che è la diga dell’Esaro".
Nel corso del colloquio, tra l’altro, sono state fornite approfondite delucidazioni contenute in una lettera che proprio i sindaci hanno inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Quindi, Mario Oliverio ha espresso in primo luogo l’opinione che “l’azione della magistratura debba andare fino in fondo per accertare, se ve ne sono, responsabilità ed in tal senso non vi possono essere ostacoli”. E volendo entrare nel merito sempre Oliverio ha aggiunto che “sarebbe altrettanto opportuno un vostro incontro con il Procuratore della Repubblica di Castrovillari (Sandro Cutrignelli), al fine di valutare la compatibilità del corso di un’indagine che deve andare avanti e la disponibilità del cantiere per una possibile ripresa dei lavori”.
“Penso, infatti - ha riferito in conclusione ai sindaci - che sarebbe sbagliato collegare le prospettive di questa importante opera ad un’iniziativa giudiziaria che ha il merito di far emergere responsabilità che sono alla base di questa eterna incompiuta". In questo quadro, il Presidente Oliverio ha dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione Provinciale ad assumere iniziative opportune per contribuire a sbloccare la situazione.


Profilo Utente n/a Inserito il - 06/06/2007 : 13:41:38
Articolo pubblicato, a mia firma, oggi a pagina 22 de La Provincia cosentina

Occhiuto e Trematerra sulle responsabilità della vertenza Diga
«Sono della politica e non della magistratura»

S. AGATA D’ESARO

Sulla vertenza della Diga dell’Alto Esaro non ci sono novità sostanziali, con i sindaci che permangono nella loro forma di protesta e continuano ad essere incatenati all’interno del cantiere. Le novità vere, però, arrivano dalla politica (ma non dal presidente Loiero), bensì dal vice presidente del consiglio regionale Roberto Occhiuto ed anche dal capogruppo Udc Michele Trematerra, con il primo che accusa la Regione «di silenzio assordante». È il caso di dire: finalmente! Già l’anno scorso, infatti, l’esponente dell’Udc aveva più volte presentato un ordine del giorno, sottoscritto anche da altri, sul protrarsi della vicenda, ma sul quale il consiglio regionale aveva sempre glissato. E lo stesso aveva anche messo in guardia i sindaci sul «presunto danno erariale derivante dal mancato pagamento del contenzioso Prass». Oggi, per la verità, proprio Roberto Occhiuto, porge la sua solidarietà verso «la decisione assunta dai sindaci di Malvito e di Sant'Agata, che si sono incatenati per protestare contro il fermo dei lavori di completamento della diga dell'Esaro, che deve imporre alla Giunta regionale di centrosinistra una maggiore attenzione verso il problema».
Ma la sua rispettabile opinione è corroborata da un’affermazione molto diversa rispetto allo striscione affisso in cantiere: “Vogliono tenere in ostaggio la diga, siamo tutti ostaggi, non lasciamoci sequestrare l’intelligenza”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale, peraltro dello stesso partito di Arcuri (come d’altronde Trematerra) aggiunge: "Sembra che il silenzio del governo Loiero abbia l'obiettivo di spostare la responsabilità per l'interruzione dei lavori dalla politica alla magistratura. Non si vuole entrare nel merito delle indagini che la Procura sta svolgendo, ma sembra paradossale che le responsabilità siano scaricate su chi si sta occupando di accertarle. Più onestamente, si dovrebbe riconoscere che la chiusura del cantiere discende dall'approssimazione che ha caratterizzato le scelte della Regione negli ultimi due anni”.
Nel merito Occhiuto aggiunge che “prima si era deciso di procedere alla transazione con la vecchia ditta (ottobre 2005) per chiudere ogni contenzioso, poi - forse su suggerimento della Sorical, che pare fornire ogni indirizzo politico alla Giunta - si è fatta marcia indietro. Intervenga allora il Governo regionale per dire cosa intende fare - conclude l'esponente dell'Udc - perché da troppo tempo i lavoratori esasperati ed il territorio che aspetta il completamento di questa opera strategica stanno pagando i ritardi della politica". Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Udc, Michele Trematerra, che dichiara: "Sottoscrivo le preoccupazioni a proposito del silenzio della Giunta regionale - circa l'intenzione di spostare la responsabilità per l'interruzione dei lavori dalla politica alla magistratura. Non è cosi che si esercita la funzione politica e la responsabilità che discende dall'avere assunto una responsabilità istituzionale nell'interesse della Calabria. L'Udc segue la vicenda con grande attenzione e si adopererà perché l'interesse non scemi, perciò chiediamo che si occupi degli aspetti della vicenda anche il Consiglio regionale".
Profilo Utente n/a Inserito il - 05/06/2007 : 20:29:30
FERMI LAVORI DISA ESARO, SOLIDARIETA' DS A OPERAI E SINDACI (V. "FERMI LAVORI DIGA ESARO, SINDACI..." DELLE 15.52) (ANSA) - COSENZA, 4 GIU - La segreteria della Federazione provinciale di Cosenza e l'Unità territoriale Esaro Pollino Valle Crati dei Ds esprimono, in una nota, "la più leale e convinta solidarietà ai lavoratori, alle istituzioni e alle popolazioni dell'intero comprensorio per l'incresciosa vicenda della Diga dell'Alto Esaro". "Una vicenda - è scritto nella nota - cha ha costellato gli ultimi decenni e che oggi non può assolutamente essere più procrastinata nel tempo. Come forza politica provinciale, regionale e nazionale, assumiamo per questo il fermo e deciso impegno di attivare ogni energia e tutte le vie praticabili per arrivare ad un immediata e positiva soluzione del caso. La diga dell' Esaro è opera assolutamente da completare poiché decisamente strategica e fondamentale per l'intero sviluppo di questa parte di Calabria. Con questa convinzione siamo uniti e ancora di più siamo determinati ad andare avanti per dare risposte immediate alle giuste pretese dei lavoratori che protestano e ai sindaci che manifestano, in modo seppur clamoroso ma opportuno, e all'intero comprensorio che merita di non essere più attanagliato dalle morse del sottosviluppo". "Abbiamo già interessato - conclude la nota dei Ds - tutte le nostre rappresentanze politiche di Governo per far fronte al gravoso problema, nella consapevolezza che c'é bisogno di non dividersi bensì di creare fin da subito un fronte politico, sociale ed istituzionale largamente unitario. Solo così riusciremo a vincere questa battaglia di civiltà e progresso per le nostre popolazioni". (ANSA).

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