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Inserito il - 21/01/2007 : 19:05:20 La Chiesa di Calabria si interroga come annunciare il Vangelo in contesti di ’ndrangheta
Vescovi, preti, religiosi, suore, laici impegnati, ma anche docenti universitari, amministratori e responsabili di associazioni antiracket si confronteranno su «È cosa nostra» Due giornate per capire come fare pastorale ecclesiale in contesti fortemente influenzati dalla ’ndrangheta; questo è il senso dell’annuale incontro voluto dalla Delegazione regionale della Caritas calabrese, sotto l’egida della Conferenza Episcopale Calabra; il seminario si terrà venerdì 26 gennaio e sabato 27 a Falerna nei locali dell’hotel Eurolido. L’assise, a carattere residenziale, vedrà la partecipazione di vescovi, sacerdoti, religiosi, suore, di docenti universitari, amministratori e di numerosi laici impegnati per una nuova cultura della legalità. Emblematico il titolo scelto quest’anno dalla delegazione regionale Caritas: «È cosa nostra. Una pastorale ecclesiale per l’educazione delle coscienze in contesti di ’ndrangheta». Il delegato regionale, don Ennio Stamile insieme al vescovo di Mileto, mons. Domenico Tarcisio Cortese e al presidente della Facite, mons. Ignazio Schinella presenteranno agli operatori della comunicazione sociale i lavori del convegno in una conferenza stampa che si terrà lunedì 22 gennaio alle ore 11 presso la sala polifunzionale della sede Rai di Cosenza. DAL PROGRAMMA DEL CONVEGNO La prima sessione si terrà nella mattinata di venerdì 26 gennaio, con inizio alle ore 9.30, dal titolo: «Approfondimenti di alcuni significativi aspetti storici e sociologici, culturali politici della ’ndrangheta di ieri e oggi»; moderatore il delegato regionale della Caritas don Ennio Stamile; dopo il saluto del Presidente dei vescovi calabresi, mons. Vittorio Mondello, relazioneranno per una lettura storico sociologica della ’ndrangheta: mons. Ignazio Schinella, presidente della Fondazione Facite (Il sangue del giusto e la «faida» di Dio); il prof. Rocco Sciarrone dell’Università di Torino (Una tela senza ragno: i volti mutevoli delle mafie) e il prof. Piero Fantozzi dell’Università della Calabria (Disorientamenti e privazioni che la ’ndrangheta propaga). Prima della pausa del pranzo ci sarà la possibilità di approfondire alcune tematiche in modo assembleare. La seconda sezione si terrà nel pomeriggio, sempre di venerdì 26 gennaio, con inizio alle ore 15, dal titolo: «Panoramica di esperienze messe in campo dalle Chiese locali e dalla società civile, di contrasto a logiche e a poteri mafiosi», moderatore don Giacomo Panizza, codirettore della Caritas diocesana di Lamezia Terme. Per raccontare percorsi educativi in contesti culturali calabresi a presenza mafiosa sono stati chiamati a parlare il vescovo di Locri-Gerace, mons. Giancarlo Maria Bregantini (Rinunciare, annunciare, denunciare: «come» declinarli ancora?), padre Emanuele Maggioni, missionario della Consolata (L’ora di catechismo in territori ad alta densità mafiosa); il direttore della Caritas diocesana di Crotone-Santa Severina, don Rosario Morrone (Quando il carcere incontra la comunità ecclesiale e sociale); ed ancora il diacono Vincenzo Alampi direttore della Caritas diocesana di Oppido-Palmi (Una Chiesa locale fronteggia la sfida dei beni confiscati per l’utilizzo sociale); il presidente delle Associazioni antiracket calabresi Maria Teresa Morano (Adulti imprenditori e commercianti: tra resistenza e cittadinanza) e il sindaco di Gioia Tauro Giorgio Dal Torrione (Responsabilità pubbliche e amministrazione della democrazia). I lavori proseguono con tre gruppi di studio; il primo su Pastorale ordinaria e mafiosità; il secondo su Cultura, comunicazione, mass media, silenzi: il ruolo dell’educazione nella pastorale; il terzo su Le nuove «manovalanze» della criminalità organizzata interpellano la pastorale giovanile. Dopo la cena si terrà una Via Crucis, guidata dal vescovo di Lamezia Terme mons. Luigi Cantafora. La terza ed ultima sezione occuperà l’intera mattinata di sabato 27 gennaio con inizio alle ore 9 dal titolo: «Elaborazione di proposte pastorali innovative, efficaci e continuative, per un futuro di speranza». Verranno presentate all’assemblea le proposte pastorali per testimoniare la speranza, oggi, in Calabria, emerse dai lavori di gruppi di studio; moderatore di questa terza sessione, il presidente della Facite, mons. Ignazio Schinella; relazioneranno il prof. Ercole Giapparini dell’Università della Calabria (La ’ndrangheta, tra vecchie rappresentazioni e nuove strategie) e del presidente nazionale di Caritas italiana, il vescovo mons. Francesco Montenegro (Una pastorale organica e integrata: parole-chiave per un’unica speranza); dopo il dibattito tra i partecipanti, le conclusioni a caldo saranno tratte dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea mons. Domenico Tarcisio Cortese. Per partecipare ai lavori del convegno ci si può prenotare presso le 12 Caritas diocesane, oppure alla segreteria del Convegno (tel. e fax 0984.513273), o inviando una e-mail a sanmarcocaritas@tin.it.
*> Comunicato Stampa ricevuto e pubblicato |
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