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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Massimo |
Inserito il - 14/05/2007 : 19:47:01 Qualche anno fa scrissi sul forum che bisognava pensare ad un tavolo di lavoro per ripristinare il territorio di Sade, mi additarono come chi non voleva lo sviluppo del paese, ma non credo mi sbagliassi. Bisogna ripensare bene a quel che sta succedendo perchè forse non ci rendiamo conto che forse stiamo parliamo di qualcosa che è più grande di noi, e probabilmente noi non possiamo più arrestare gli interessi politici ed economici che si sono creati intorno all'invaso. Massimo |
1 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
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Inserito il - 14/05/2007 : 19:54:48 In buona parte hai ragione caro Massimo, tanto è vero che anche la nota lanciata sull'Ansa dai sindacati ieri sera domenica 13 maggio riporta le preoccupazioni di sempre. E della riunione che doveva svolgersi oggi, ancora a quest'ora non è trapelato nulla.
Ma ecco cosa dicevano i sindacati ieri. E stamattina sulla stampa.
Si allungano le ombre sulla Diga dell'Esaro
Sulla vertenza dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga sul!' Esaro, «è di nuovo caduto il silenzio mentre i nostri lavoratori sono sempre più disperati e pronti ad azioni di lotta più eclatanti delle precedenti». A sostenerlo, in una dichiarazione congiunta, sono i segretari generali della Filca Cisl, Enzo Pelle, della Fillea Cgil, Giuseppe Guido, della Feneal Uil, Bruno Marte, annunciando per stamattina alle 9.30, presso il cantiere, un'assemblea dei lavoratori. «Nessuno ci da udienza - proseguono Pelle, Guido e Marte - Siamo turbati da questa assenza di solidarietà e di partecipazione, dalla mancanza di interlocutori nelle Istituzioni che non prendono a cuore questa vicenda. Siamo preoccupati per due semplici motivi: tante famiglie sono sul lastrico ed una delle opere più importanti e strategiche della Calabria sta andando in rovina. Come tante altre purtroppo. Dopo le ultime nostre contestazioni attendevamo incontri, notizie, proposte. Ma i giorni passano e la costruzione della diga scivola rapidamente nel dimenticatoio». I sindacati hanno impugnato i licenziamenti. «Non posiamo fare altro - affermano i sindacalisti - fino a quando non si decideranno a dirci quale sarà il futuro della diga abbiamo le mani legate. Questa indifferenza non lascia presagire nulla di buono. Il rischio che il cantiere chiuda definitivamente si fa sempre più palpabile. Chiaramente i lavoratori sono intelligenti. All’orizzonte vedono solo nuvoloni neri e la tensione aumenta. Debole la speranza di trovare alloggio in altri cantieri visto che la nostra provincia ne è completamente sprovvista. Molti operai abitano nella Valle dell'Esaro. Convivono con un doppio dispiacere, il loro territorio deturpato, sventrato, insicuro ed i gravi disagi economici. Eravamo ad un passo dalla realizzazione di un sogno ed, in vista della ripresa lavori, hanno contratto mutui per migliorare le loro condizioni di vita. Ora si ritrovano più poveri di prima». «Vorremmo capire, quindi -concludono Pelle, Guido e Marte - che sta succedendo e quale sia la verità su questa vertenza. Abbiamo l'impressione che il giusto corso della magistratura fornisca un alibi d'acciaio a chi, invece, vorrebbe defilarsi. Fatto sta che dopo 30 anni di battaglie, di sperperi e di belle promesse sono rimasti solo cumuli di terra e macchinari arrugginiti».
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