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 Agorà di Santagataviva
 Diga , dissequestrati i cantieri non i progetti

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Profilo Utente n/a Inserito il - 04/04/2007 : 07:15:24
Questo è l'articolo in uscita oggi 4 aprile su La Provincia cosentina. E' questo l'evolversi della situazione.

Diga Esaro, dissequestrata l’area dei cantieri non i progetti
È questo il provvedimento da parte del Tribunale del Riesame

S. AGATA D’ESARO

E’ un provvedimento “double-face” quello del Tribunale del Riesame di Cosenza, che se da una parte dissequestra l’area dei cantieri della Diga sull’Alto Esaro, dall’altra mantiene assolutamente sottoposti a sequestro tutti gli atti progettuali.
E la decisione ovviamente viene accolta con “enfasi” da ambo le parti interessate alla vicenda. Da una parte, infatti, la Sorical – “tramite l’ingegner Fabrizio Bajetti – per come scrive il sindaco di Malvito, Fulvio Callisto, in una nota stampa – comunica che il Giudice del Riesame del Tribunale di Cosenza ha provveduto al totale dissequestro dei cantieri dei lavori di costruzione della diga sull’Alto Esaro a Cameli”, notizia che viene “accolta con viva soddisfazione da parte di tutte le parti sociali e dalle Istituzioni locali”.
Dall’altra, invece, la curatela fallimentare della Prass srl di Verona – tramite uno dei propri legali – ribadisce “oltre al compiacimento, la certezza che su tutti i dati progettuali è stato, con assoluta certezza, confermato il loro sequestro”.
Ed allora, in mezzo, volendo guardare il bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno, probabilmente non si sono fatti grossi passi in avanti.
L’area è stata dissequestrata, d’accordo, ma con quali progetti si andrà avanti? È il dubbio che, al momento, pervade tutti gli attori della vicenda, e questo a prescindere dalle rispettive posizioni. Questa vicenda, infatti, ha insegnato, nel corso degli anni, a prendere tutto col giusto beneficio del dubbio. E, quindi, anche stavolta ad attendere il dispositivo ufficiale della Procura di Castrovillari, che, in effetti, potrebbe confermare un “uso parziale del cantiere più allargato” ma solo delle opere relative alla messa in sicurezza, ovvero quelle previste dall’ordinanza di protezione civile di inizio 2006, a firma proprio del sindaco di Malvito.
Questo, almeno, si arguisce, dalla seconda parte della nota stampa diffusa ieri mattina dal Comune di Malvito. “I lavori potranno riprendere a pieno regime – è scritto testualmente – consentendo così a tutte le maestranze operaie di far rientro nel cantiere, mentre potrà riprendere anche l'importante processo di avvio della seconda fase dei lavori che hanno al centro la costruzione della galleria di derivazione e della centrale idroelettrica a Malvito”.
Ora volendo stare con i piedi ben saldi per terra (come l’esperienza passata insegna), ed evitando “la protervia” di cui una parte parla dell’altra e viceversa, è chiaro che prima di riparlare di “rientro di tutti gli operai” bisognerà attendere le decisioni della Torno in merito alle lettere di licenziamento già recapitate. E senza voler essere sempre pessimisti, ma solo realisti, bisognerà attendere le prossime ore per saperne di più. Dispositivo della sentenza a parte, potrà essere l’incontro di oggi con la Sorical a chiarire gli aspetti di come si è evoluta la vicenda, fermo restando che nessuno recede dalle proprie posizioni: soddisfatti si dichiarano i sindaci Arcuri e Callisto, i sindacati ed i lavoratori da una parte; appagata anche la curatela fallimentare della Prass che ribatte: “Non ci sono altri progetti oltre ai nostri e, quindi, se non pagano questi progetti non vediamo cosa possano fare con la sola area dissequestrata”.
Alessandro Amodio


1   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Profilo Utente n/a Inserito il - 04/04/2007 : 20:12:13
Diga Esaro, confermato il dispositivo di dissequestro
Il tutto a parziale accoglimento dell’istanza. Restano nubi sul futuro dell’opera


S. AGATA D’ESARO

Giusto per evitare facili entusiasmi che poi possono essere smorzati dalla realtà “nuda e cruda” e senza voler, per forza di cose, essere pessimisti è stata confermata l’anticipazione di ieri sulla sentenza riguardante la questione della Diga sull’Alto Esaro. Il Tribunale del Riesame di Cosenza, infatti, cosi come legge nella sentenza “in parziale accoglimento dei ricorsi riuniti annulla il sequestro probatorio emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, limitatamente al cantiere sito in Sant’Agata d’Esaro, località Cameli, relativo alla realizzazione della diga sull’Esaro. Conferma nel resto il provvedimento impugnato. Motivi riservati”. Questo il dispositivo emesso dalla II sezione penale, riunito in Camera di Consiglio e presieduto dai magistrati Antonia Gallo (presidente); Francesco Luigi Branda e Piero Santese (giudici a latere), decidendo – come si legge in premessa – “sulle istanze proposte da Barrile D., Bajetti F., Besson R., Sorical Spa, Regione Calabria in persona dei rispettivi legali rappresentanti, riunite nell’udienza camerale, avverso il decreto di sequestro probatorio emesso dal Pm Sandro Cutrignelli presso il Tribunale di Castrovillari”. Questa la parte legale che, quindi, conferma il sequestro degli atti progettuali. Oltretutto, non bisogna dimenticare che i ricorrenti non sono altro che alcuni degli otto indagati con avvisi di garanzia, ovvero Barrile, direttore dei lavori nominato da Sorical; Besson, amministratore delegato di Sorical; Bajetti, responsabile unico del procedimento sempre di Sorical; cosi come la Regione Calabria, nelle persone dell’assessore Incarnato e dell’allora dirigente generale dei LL.PP. Mirante, nei confronti dei quali sono stati ipotizzati i reati di “appropriazione indebita ed elusione dolosa di un provvedimento del giudice” in relazione al presunto indebito utilizzo, per la realizzazione della diga, della progettazione realizzata dalla Prass, la società prima affidataria dei lavori, poi dichiarata fallita. E che l’operazione è stata denominata “No Project”, che fa riferimento alla “mancanza dei progetti”. A questo punto, quindi, area dissequestrata a parte, restano ancora mille interrogativi attorno alla vicenda. Ad esempio: cosa intenderà fare Sorical senza i progetti Prass? Ci sarà un nuovo progetto? Ed ancora, le opere collaterali di messa in sicurezza, la strada e la costruzione della galleria di derivazione di 3,4 km, propedeutiche alla grande diga come e quando saranno presentati al Co.te.r. (Comitato Tecnico Regionale), poiché la scadenza del 31 marzo, per forza di cose, è saltata? Ci saranno ancora i 50milioni di euro di co-finanziamento che deve investire Sorical per la convenzione sottoscritta? Dubbi ed interrogativi che vanno chiariti per rilanciarne la questione dal punto di vista politico. Senza dimenticare che il nocciolo principale, al momento, resta la riassunzione degli operai, che va discussa con l’Impresa Torno e che soprattutto va visto sotto quale ottica gli stessi saranno riutilizzati. È vero – come dicono i sindacati – che “Regione e Sorical avevano garantito che si stava lavorando su progetti ex novo?” E quando gli stessi sono stati vagliati ed approvati dal Rid (Registro Italiano Dighe) se in cantiere c’erano solo quelli della Prass? Quesiti ai quali urgono delle risposte.

Alessandro Amodio



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