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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Gaetano |
Inserito il - 23/10/2009 : 12:31:00 Ringrazio Sandro ed Ofelio che in questi giorni hanno ricordato con nostalgia i miei post del venerdì.
Piacerebbe anche a me ritrovare la “vena” per scriverne di nuovi e ristabilire quel rapporto privilegiato con i miei ricordi e con quella Sant’Agata da cui promanavano.
Mi accade, invece, quello che in realtà non dovrebbe accadere e cioè che con l’avanzare degli anni quel mondo in cui si sono formate le ragioni stesse della mia esistenza tende ad annebbiarsi, a perdere di particolari a divenire sempre più inconsistente.
Credo che sia in parte dovuto anche alla distanza siderale che separa quella Sant’Agata da quella attuale e ciò tende a confondermi e forse a farmi dubitare dei miei stessi ricordi.
Peraltro, Corrado Alvaro giustificava il fatto di non essere più tornato alla sua San Luca per non vederla cambiata.
Ogni volta che tornava in Calabria si fermava ad un paese vicino dove vivevano suo fratello e sua madre e si limitava ad osservare il suo paese, che è il cuore di tutta la sua opera, da lontano, per conservarlo intatto nella sua immaginazione.
Non credo che seguirò la sua strada, ma sento tutto il rischio di ritrovarmi un giorno senza alcuna eredità da trasmettere.
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1 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
sandro |
Inserito il - 23/10/2009 : 16:02:25 Quando ho visto "i racconti del venerdì" mi sono subito preparato alla lettura... poi invece, con un pò di delusione, ho letto lo sfogo di una persona innamorata della sua terra (come lo sono io) che prova le mie stesse sensazioni di "strappo". Mi rendo conto che forse la S.Agata che noi abbiamo idealizzato è forse un pò (tanto?) diversa nella realtà. Vi succedono cose che... fanno venire il vomito... Ma è il posto dove siamo nati, dove ci siamo formati, dove abbiamo respirato, dove abbiamo imparato ad essere uomini. S.Agata era fino a qualche anno fa l'eccellenza. La scuola elementare aveva dei programmi 30 anni fa che oggi non li hanno le migliori scuole private, il nostro paese era una fucina di idee e cultura, c'erano circoli, c'era l'Agesci, c'era una compagnia di canto popolare (Lamadoro), c'era una filodrammatica. E poi c'era il paese intero, faro di civiltà di tutta la zona. Il mio primo giorno di liceo classico, a Castrovillari, il prof di filosofia chiese a tutti gli studenti da quale paese provenivano: Quando sentì via via i miei compagni parlare di Firmo, San Basile, Lungro, Altomonte, il prof. rispondeva “Non ti invidio, abiti agli estremi confini del west”... Io fra me e me pensavo “E quando gli dirò da dove vengo io che dirà?”. Arriva alla S e legge il fatidico SICILIA, io subito con sicurezza “ Vengo da Sant'Agata di Esaro” pronto a parlare di Belvedere, Roggiano, San Marco. Il prof di rimando, bloccandomi: “ Complimenti, un paesino dove si respira un'aria internazionale, dove alle 4 del mattino puoi bere un cappuccino, dove la gente è vera e sincera”, conosceva molto bene il nostro paese perchè la moglie aveva insegnato per un anno alla scuola media. Fui fiero e lo sono tutt'ora. Vorrei solo che Sant'Agata ritornasse ad essere quella. Con affetto ovunque voi siate. |
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