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admin
Città : PG-MI-SAdE
702 Messaggi |
Inserito il - 13/06/2009 : 09:07:43 (5646)
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Considerazioni........Non solo mie...... Messaggio da Emiliano Regione: Calabria Prov.: Cosenza Città: Castrovillari Inserito il - 12/06/2009 : 22:54:14 Considerazioni........Non solo mie......
<<Dopo questa campagna elettorale logicamente non sono venuti meno i conflitti sociali, i quali si sono acutizzati ...anzi a dire la verità si sono modificati, in proporzione e coerenza con il modificarsi del tessuto sociale perdente o se volete vincente. In tutto questo modificarsi restano però costanti i bisogni e le esigenze della gente e non si tratta solo di esigenze economiche, ma si tratta di bisogni ed esigenze molte più intime e profonde. A queste esigenze e a questi bisogni la politica deve saper dare delle risposte. Ma per poterlo fare deve necessariamente riuscire a porsi le domande giuste. Deve riuscire a capire come la struttura sociale si è modificata e con essa si siano modificati i conflitti sociali. Senza trovare un buon sistema di domande la politica non può più fare politica. Dobbiamo a questo proposito ritrovare il senso della parola politica. Il senso della parola politica si è perso con l'andare del tempo. E’ come se lo avessimo consumato. Fare politica come si fa oggi non ha nessun senso. La politica fatta solo per il raggiungimento del potere non è politica, è puro agonismo egocentrico e cieco. Si è perso il senso delle cose comuni e quotidiane. Il senso dello stare insieme e del vivere quotidiano. Si è persa la socialità e l' umanità. Questo processo, forse innescato dalla modernità, che ha reso l'uomo schiavo di se stesso, oggi è anacronistico e astorico. Ma purtroppo coerenza e storia sono anch'esse in declino. L’alienazione oggi è palpapile. Ed è un fenomeno tanto più grave perché ad essere alienata oggi è l'intera comunità o, volendo, l'intera non comunità. In quando la struttura fondamentale del vivere umano la società appunto , si è ormai disgregata. Siamo giunti purtroppo ad un punto di non ritorno. Eppure la nostra vita comunitaria deve ancora avere un senso. Non possiamo deporre le armi proprio ora. Occorre riscoprire la politica per ritrovare, o forse per rifondare la nostra comunità. Questo è il tema. E a questi problemi di base la politica o presunta tale deve riuscire a dare risposte. Oggi siamo sempre più soli, ciò nonostante la modernità che avvicina tutti e rende tutti , apparentemente,uguali ma in realtà decentra e rende tutti più soli ed asociali. Bisogna riscoprire la società,la libertà anche nella diversità di pensiero. Bisogna tornare a pensare per essere davvero liberi. Bisogna avere rispetto reciproco anche nella diversità forse solo così sarà davvero possibile ricostruire il tessuto sociale di cui un po' tutti in campagna elettorale ne abbiamo parlato,magari ,anche strumentalizzandolo per i nostri fini<<<
....Dimostriamo il contrario ... Emiliano
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Messaggio da marilena Regione: Lombardia Prov.: Milano Città: meda Inserito il - 13/06/2009 : 00:30:15
Ciao Emiliano ho seguito tutti i tuoi interventi attraverso la cdstv, e l'ho scritto anche nella chat, che le uniche parole veramente diverse le ho ascoltate da te. In particolar modo quando hai aperto la tematica su chi dovrebbe essere leggittimato ad occuparsi delle faccende che riguardano il nostro paese. Mi spiego meglio chi non vive stabilmente a Sant'Agata od non possiede sul proprio documento di identità la sospirata (e credimi abbandonata con dolore) dicitura "residente a: Sant'Agata di Esaro", quanto deve pesare sulle scelte e quanto può avvalorare/contrastare quello succede e le decisioni che vengono prese. Il tuo invito a riunure in un comitato di saggi, dove ognuno porta le proprie competenze solo perchè vuole il bene di Sant'Agata indipendentemente da dove si trova geograficamente, è un idea che mi ha fatto stare bene. Ma più ancora il fatto di ricotruire un concetto di comunità santagatese al di là delle distanze chilometriche, che orami non esistono più, noi grazie a Francesco Martorelli siamo stati qui e li contemporaneamnete, sia veramente il primo passo. Primo passo che non è poi molto difficoltoso, sai mercoledi è arrivato il camion da Sant'Agata con i pacchi, nel vederli li tutti ammucchiati in quel magazzino che è lo stesso da decine di anni, ognuno con su un nome familiare, ho pensato quanta Sant'Agata e quanto amore c'è dentro quei pacchi, fino a pochi anni fà ero io che aiutavo mia madre a prepararli per i parenti che vivevano a Seregno, oggi ne sono la destinataria. Il pane di Sant'Agata mi nutre anche qui e nutre i miei figli, come possiamo considerarci allora semplici non residenti alias non votanti quindi senza peso nella vita del nostro paese. Ciao e grazie
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Santagataviva WebMaster.
"Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer".
(Arthur Bloch)
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Emiliano
Regione: Calabria
Prov.: Cosenza
Città : Castrovillari
98 Messaggi |
Inserito il - 13/06/2009 : 17:15:40 (5646)
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Ciao Marilena, ti ringrazio per le tue parole .....quello che ho detto in campagna elettorale approposito di noi emigrati l'ho detto con il cuore...non nego che le tue parole mi hanno fatto immenso piacere...ti saluto ancora e speriamo di parlare un pochino quest'estate e conoscerci. |
ciao, Emiliano |
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Antonio
Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città : Milano
361 Messaggi |
Inserito il - 15/06/2009 : 17:22:03 (5644)
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Grazie Emiliano, grazie Marilena,
mi è davvero difficile sintetizzare tutte le riflessioni che i vostri interventi mi sollecitano.
Caro Emiliano, credo che siano in molti a chiedersi da cosa sia stato causato il “malessere sociale” di cui tu ci parli. E come e chi potrebbe porvi rimedio.
Giustamente tu sottolinei che “non si tratta solo di bisogni economici ma di esigenze molto più intime e profonde.”
Pensavo: e se prima della Politica, facessimo scendere in campo la Psicoanalisi?
Attenzione, non vorrei essere frainteso, ne offendere alcuno! Semplicemente - alcune volte - mi è successo di pensare alla nostra Sant’Agata, come ad una persona che abbia subito dei torti, delle violenze, e che non sia stata aiutata ad elaborare il proprio dolore.
In alcuni momenti, la nostra Sant’Agata mi si presenta irriconoscibile: con un volto cupo, aggressivo da far spavento. In certe situazioni (per esempio in prossimità di scelte economiche o sociali importanti o nei momenti più caldi di certe campagne elettorali), vedo questo volto terribile in azione mentre sullo sfondo mi sembra di sentire, sottile come un ronzio, un risentimento covato che riprende energia.
“Guarire” da questo non sarà semplice. Ma si deve pur far qualcosa, per contribuire a (ri)costruire un ambiente favorevole alla risoluzione dei conflitti. Ma come? Forse intanto potrebbe essere utile bandire ogni violenza. A partire da quella solo apparentemente più inoffensiva: quella verbale.
Probabilmente mi illudo, ma penso che un linguaggio attento, controllato nella terminologia, non aggressivo (in piazza, nei bar, nei comizi, nei manifesti, nei consigli, nelle riunioni, ma anche sui forum e nelle chat...) potrebbe contribuire a favorire il miglioramento delle relazioni.
Certo, naturalmente bisogna far entrare in campo le energie forti delle scelte politiche, economiche, sociali, amministrative, religiose, associative; tracciare nuovi percorsi, correggere gli eventuali errori commessi, analizzarne le cause, ristabilire un certo ordine. Ascoltare. Ma per riprendere quel cammino, sarebbe opportuno lavorare per recuperare i “valori di base”. Quei valori che con rimpianto attribuiamo ai nostri avi, ai nostri genitori, ai santagatesi “di una volta”. La nobiltà d’animo. Il rispetto delle persone e delle Istituzioni. Il rispetto delle idee altrui. La capacità di confrontarsi civilmente, senza andare “sul personale”, sforzandosi di capire le ragioni e il valore ”dell’altro”. La volontà primaria di mettersi sempre al servizio della comunità lasciando le rivalse personali in secondo piano, con una generosità che diremmo appunto “di altri tempi”.
Come dice Marilena, con un’immagine che trovo meravigliosa: ci siamo nutriti e ci nutriamo tutti dello stesso pane. Cominciamo con il ricordarci di questo.
Mi devo fermare, sto andando troppo lungo. Ma se la discussione su temi così interessanti proseguirà, mi piacerebbe approfondire molti altri aspetti toccati da te e da Marilena: il “senso di fare politica a Sant’agata”, la qualità del “tessuto sociale”, il nostro senso della comunità che permane anche a distanza, la partecipazione attiva dei “non residenti” ( che però in base alla nuova legge sull’ICI, se possessori di casa, pagano più tasse dei residenti!, senza però avere diritti di rappresentanza...), o anche più tecnici quali la partecipazione attraverso i forum, le chat ecc...
Mi scuso ancora per la lunghezza dell’intervento. Ma immagino che - soprattutto su questo spazio così specifico - gli interessati siano disposti ad utilizzare tempi e modalità diverse da quelli di Facebook o Twitter...
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La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.
E dopo il settimo giorno, Dio creò l'ottimo giorno. (Serafini) |
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Gaetano
Regione: Lombardia
Prov.: Milano
255 Messaggi |
Inserito il - 15/06/2009 : 18:57:28 (5644)
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Cari amici, è giusto cominciare a riaprire la discussione su questo forum dopo la pausa elettorale.
Concordo in tutto con Emiliano benché certe sue riflessioni di carattere generale siano più difficili da spiegare a livello di una piccola comunità come la nostra.
Intanto, ritorno su un tema che ho già qui segnalato: un santagatese su quattro non ha partecipato alle elezioni amministrative nonostante ben tre liste, un’offerta ampia e diversificata, ognuna con alle spalle sensibilità e personalità di vario profilo.
Un quarto dell’elettorato si è quindi disinteressato all’avvenimento, non si è riconosciuto in alcuna delle liste presentate, ha visto tale competizione lontana dalle sue preoccupazioni e dai suoi pensieri.
Forse, per paura? (visti gli spiacevoli fatti purtroppo accaduti) Per stanchezza di un certo modo “ossessivo” d’interpretare la politica locale? Per rassegnazione? O per che cosa?
Penso che sia i vincitori che i vinti debbano interrogarsi di fronte a questa arrembante disaffezione.
I vincitori, più di tutti, poiché sono chiamati a rinnovare quel che c’è da rinnovare ed a ricostruire dove è necessario ricostruire.
E’ assai significativo che un paese fatto per la maggior parte di anziani abbia dato fiducia a dei giovani.
Lo trovo un investimento che va al di là dei colori e degli umori politici.
A loro suggerisco di riguardare in Aula consiliare quei volti che 25 anni difendevano uniti i loro diritti ed il proprio futuro.
E da quei volti che occorre ricominciare.
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Gaetano |
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marilena
Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città : Meda
215 Messaggi |
Inserito il - 24/06/2009 : 17:59:22 (5635)
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Ciao Emiliano volevo fare delle riflessioni sulla tua frase -"bisogna tornare a pensare per essere liberi"-
La tua frase la innesto in questa riflessione che periodicamente faccio con me stessa, la libertà è un ideale quindi qualcosa che apparentemente non c'è che quindi dobbiamo conquistare od un valore qualcosa che quindi c'è ma che dobbiamo preservare e difendere (una volta in un tema d'italiano alle superiori la prof. mi diede un bel tre in quanto scrissi che la liberà era un ideale per ogni essere umano lei mi segno in rosso ideale sostenendo invece che la libertà è un valore per l'umanità. Devo dire grazie a quella prof perchè ancora oggi sono qui a domandarmi questa cosa ed a cercare di capire)
La risposta sta forse nel periodo storico-culturale che una comunità od una singola persona stanno attraversando, ci si può trovare allo stesso tempo in momenti in cui la libertà va conquistata ed altri in cui la libertà va difesa.
Noi santagatesi in questo momento storico-politico mi domando come siamo messi?
Questa parola libertà la sto sentendo spesso nominare da tanti, pare l'abbiamo scritta anche su uno striscione.
Tu hai detto però una verità essenziale e cioè (che più che pensare alla libertà come mero esercizio intellettuale) bisogna pensare per essere liberi.
Inoltre per rispondere anche a Gaetano chi non è andato a votare ha espresso fino in fondo la sua libertà di non farlo o si è autocensurato limitando la propria espressione di libertà visto che lo scenario futuro che gli si prospettava era "indifferente" indipendentemente da come sarebbero andate le cose. |
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Ermanno2
Regione: Calabria
Prov.: Cosenza
Città : S.Agata d'Esaro
62 Messaggi |
Inserito il - 26/02/2010 : 16:46:40 (5388)
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Un saluto a tutti,volevo fare anche io una piccola considerazione sulla parola "Politica". Credo che oggi molte persone come me siano profondamente sfiduciate e scoraggiate da questa parola,eppure questo termine risale al tempo di grandissimi filosofi greci che già da allora affermavano le loro opinioni,e consigliavano come doveva essere gestita una Comunità. La società era rappresentata da una piramide alla cui base vi erano "i lavoratori,cioè coloro che permettevano con il lavoro fisico il sostentamento della comunità,poi seguivano i guerrieri,predisposti alla difesa del territorio.Al vertice vi erano i politici che si interessavano al bene comune della cittadinanza. A differenza di questi ultimi tutti potevano avere una famiglia!
Tutto questo per arrivare a dire che già da allora si sapeva che una persona che amministrava un bene comune non doveva assolutamente avere vicino a se persone a cui era riservato un trattamento particolare. Io credo che questo oggi sia uno dei principali problemi che ha profondamente inciso sulla decadenza di tutto il sistema politico.
Allora,perdonatemi questo grande pessimismo e questa grande sfiducia nei confronti di questa parola molto bella e piena di significato e speranza.Politica viene da "polis"e significa Città,Comunità,unione del bene Comune.
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