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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
massimo54 |
Inserito il - 12/06/2011 : 13:14:03 Anche a S.Agata d'Esaro è arrivata la vespa cinese, i nostri castagni sono a rischio. Cosa si sta facendo? Appello rivolto alle autorità competenti.
*> Nota di Info-Forum: Alleghiamo foto.
a) Galle su germogli b) Riduzione sviluppo vegetativo c) Galle su piante giovani d) Femmina adulta di Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu (foto http://www.sito.regione.campania.it)
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41 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
massimo54 |
Inserito il - 02/10/2014 : 13:36:21 Pare che le castagne siano tornate |
Info-Forum |
Inserito il - 15/09/2014 : 09:01:53
Dryocosmus kuriphilus Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. LINK ALLA FONTE ORIGINARIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Dryocosmus_kuriphilus
Il cinipide del castagno o cinipide galligeno del castagno o vespa del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, 1951) è un insetto fitofago dell'ordine degli imenotteri detto galligeno perché induce la comparsa di ingrossamenti tondeggianti detti galle su germogli e foglie delle piante colpite nei quali la sua larva compie il ciclo vitale. Particolarmente dannoso per il Castagno e specie affini per cui ne viene considerato l'insetto più nocivo a livello mondiale a causa del veloce deperimento delle piante che attacca.[1] Il cinipide attacca i germogli delle piante ospiti causando la formazione di galle, arrestandone la crescita vegetativa e provocando una riduzione della fruttificazione. Infestazioni gravi possono portare al deperimento della pianta.
Distribuzione Originario della Cina, introdotto in Giappone e in Corea, solo in seguito negli USA. Ha fatto la sua comparsa in Europa nel 2002 con i primi avvistamenti in Italia nella provincia di Cuneo. Negli ultimi anni si è diffuso ulteriormente, interessando 15 delle 20 regioni italiane. Nel 2009 infatti Dryocosmus kuriphilus risulta assente solamente in Valle d'Aosta, Basilicata, Molise, Sicilia e Puglia. Nel 2011 ha pesantemente infestato anche la Liguria. Inoltre è presente in Francia, Slovenia e Svizzera. La sua diffusione è stata molto rapida anche grazie all’assenza di limitatori naturali in grado di contenerne la diffusione.
Ciclo biologico Galle di cinipide nei boschi di Borgo d'Ale (VC) - aprile 2013 Il cinipide galligeno del castagno compie una sola generazione annua, riproducendosi per partenogenesi telitoca.
Le femmine adulte escono dalla galla in un periodo che va da fine maggio agli inizi di luglio. Riproducendosi per partenogenesi, la femmina è subito pronta a ovideporre 100-150 uova. Ne depone in genere 20-30 per gemma, quest'ultima si trasformerà in galla solo quando la pianta sarà pronta per il risveglio vegetativo (primavera). Il primo stadio larvale si sviluppa solamente dopo un mese circa e, siccome sverna come larva nella gemma, avrà uno sviluppo lento causa il freddo. Formatasi la galla, l'insetto s'impuperà nella propria cella per poi sfarfallare e ovideporre a fine maggio-inizio luglio.
Caratteri morfologici Si conoscono solo femmine di questa specie, visto che si riproduce per partenogenesi telitoca. L'adulto è di colore scuro e misura circa 2,5 mm. Le zampe sono di colore giallo scuro-arancio. Le antenne sono moniliformi. L'addome presenta peduncolo, l'ovopositore è evidente.
Lotta biologica Negli anni 70 viene scoperto in Cina l'imenottero parassitoide Torymus sinensis Kamijo interessante per la sua specifica capacità limitatrice. Le prime introduzioni del parassita furono effettuate in Giappone a partire dal 1982 dove si è insediato abbattendo la popolazione del cinipide in un arco di tempo di circa dieci anni. Tale esperienza è valsa a finanziare un progetto della Regione Piemonte finalizzato all'introduzione del parassitoide nel territorio della regione. Dal 2003 si è iniziato dapprima uno studio in laboratorio degli esemplari adulti ottenuti da galle raccolte in Giappone, e poi negli anni successivi l'introduzione in pieno campo con effetti di un'impennata della parassitizzazione nel 2009.[2] Analoghe iniziative sono state intraprese dalle altre regioni investite del problema. |
massimo54 |
Inserito il - 03/07/2014 : 18:01:02 E' CON MOLTA SODDISFAZIONE CHE L'APERTURA DEL MIO FORUM HA PORTATO A BUONI RISULTATI. UN GRAZIE DI CUORE A QUANTI SI SONO ADOPERATI E CONTINUERANNO A FARLO PER LA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA |
Info-Forum |
Inserito il - 07/03/2014 : 17:19:30 GoogleNews segnala* : articolo www.bisignanoinrete.com relativo a: Lotta per salvare i castagneti dal cinipide cit. “Sant’Agata“ Lotta per salvare i castagneti. La valle dell’Esaro è pronta all’attacco.
(…) “Presentata nella sala consiliare di Fagnano Castello la proposta di legge regionale denominata Interventi per il sostegno e la promozione della castanicoltura.
(…) Aprono i lavori Gennaro Mollo e Vincenzo Arena, i rappresentanti locali del partito. (…) Una notizia che ha chiaramente respiro regionale ma a Fagnano Castello questo respiro è molto più lungo e profondo. Forse per la massiccia presenza di castagneti o forse per il successo che l’associazione fagnanese tutela e valorizzazione del castagno ha riscosso tra i privati. Il tutto sopperendo alle promesse della politica di cui sono testimoni anche parte dei tanti amministratori presenti al convegno che parteciparono all’ormai celeberrima spedizione a Roma (…)
Uno dei sindaci presenti ieri ed anche a Roma ha riportato le parole degli esperti dei palazzi che non consigliavano una lotta con pochi lanci tralasciando però il dato oggettivo dei 75 lanci attuati in tutta la Regione nei 2 anni appena trascorsi. Meno di pochissimo.
Arriva in questo contesto allora la valida proposta di Sel e di Franchino. Un contesto in cui, in pochi mesi, i privati e il comune di Fagnano hanno già superato i 70 lanci prenotati per maggio, Sant’Agata è sui 60 lanci ”….(…)
>LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO PUBBLICATO SU BISIGNANO IN RETE AL LINK: http://www.bisignanoinrete.com/?p=12823
*>Tramite GoogleNews, Santagataviva2004 riceve segnalazioni in base a "parole-chiave" pre-definite. Info-forum non è una redazione giornalistica dedicata.
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Info-Forum |
Inserito il - 18/12/2013 : 20:42:15 Emanuele Di Cianni, Assessore all'Ambiente del Comune di Sant'Agata di Esaro, segnala:
AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SANT’AGATA DI ESARO
SALVARE I NOSTRI CASTAGNETI E’ UNA NECESSITA’ TERRITORIALE
AVVISO
VENERDI’ 20 DICEMBRE 2013, ALLE ORE 16.30, PRESSO L’AULA CONSILIARE, SI TERRA’ UN’ASSEMBLEA PUBBLICA PER PIANIFICARE LE OPERAZIONI E LE MODALITA’ DI RILASCIO DELL’ INSETTO “BUONO” (Torymus Sinensis), ANTAGONISTA NATURALE DEL CINIPIDE.
PROGRAMMA Saluti Istituzionale del Sindaco Luca Branda Intervengono: · Dott.ssa Vincenzina SCALZO esperta · Dott. Emanuele DI CIANNI assessore per l’ambiente
IL MOMENTO E’ DECISIVO. E’ INDISPENSABILE LA TUA PRESENZA!!
L’Assessore all’Ambiente Emanuele Di Cianni
*> Info-forum comunicazione ricevuta e pubblicata.
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massimo54 |
Inserito il - 19/10/2013 : 11:11:17 primi risultati della lotta al Cinipide galligeno
La raccolta in corso è disomogenea, con rese e qualità differenti a seconda delle zone
La raccolta delle castagne è in pieno svolgimento nei boschi delle vallate cuneesi. Rispetto alla scorsa annata si è in ritardo di qualche giorno, ma le prospettive sembrano incoraggianti soprattutto per via della riduzione dei danni provocati dal Cinipide.
Da una quindicina di giorni le operazioni sono partite nelle vallate del Monregalese, prima solo nelle zone di fondovalle, ora anche a quote più alte. “Per quanto riguarda gli impianti ‘ibridi’ euro-giapponesi, abbiamo buone rese e qualità soddisfacente, accompagnati da quotazioni favorevoli per i produttori – spiega Cristiano Gallio, tecnico Confagricoltura zona di Mondovì -. Anche per quanto riguarda invece le castagne ‘nostrane’ riscontriamo una buona qualità e buoni livelli di prezzo, ma se analizziamo l’aspetto quantitativo abbiamo una situazione a macchia di leopardo con zone in cui le castagne sono abbondanti, mentre in altre aree le rese sono poco abbondanti. Questo deriva principalmente dalla pioggia caduta quest’estate e dal problema cinipide che in alcune zone è già quasi sotto controllo, mentre in altre sconta una parassitizzazione ancora bassa”.
Secondo l’associazione resta fondamentale un’attenta potatura delle piante e occorre proseguire con gli innesti per cercare di rinnovare le piante dei nostri boschi: “Per continuare in questa accurata azione di ringiovanimento dei castagni auspichiamo che il nuovo PSR preveda misure ‘ad hoc’ per questo tipo di coltura”, specifica Walter Rottino, direttore di Confagricoltura zona di Mondovì.
La disomogeneità a livello di rese è confermata anche da Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona di Cuneo: “Nelle Valli Grana, Stura e Gesso abbiamo una produzione scarsa per via di una primavera piuttosto piovosa, non aiutata inoltre dal clima siccitoso di settembre che non ha favorito neppure la pezzatura dei frutti. Questo si registra soprattutto nelle zone montane, mentre nelle fasce pedemontane, dove abbiamo appezzamenti coltivati, la situazione è migliore”. In merito al Cinipide galligeno, il temuto insetto venuto dalla Cina che negli ultimi anni ha messo a dura prova i castagneti della provincia di Cuneo, Rosso sottolinea: “Finita la fase di massimo sviluppo dell’insetto, registriamo quasi ovunque danni più contenuti, segno che le azioni di contrasto stanno dando mediamente buoni risultati”. Il settore necessita tuttavia ancora di aiuti per uscire dalla crisi: c’è bisogno, dov’è possibile, di una razionalizzazione degli impianti anche con la messa a dimora di nuove varietà e occorre investire in tecnologia, come già avviene in altre zone di Italia e nel resto del mondo.
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Inserito il - 28/09/2013 : 19:48:53 Dal Signor Angelo Bini Vice Presidente CoopCast Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini, riceviamo la segnalazione:
Visita a Cuneo ai Castagneti Risanati dal Cinipide mediante Lotta Biologica con Torymus Sinensis I Comuni di Vallerano e Canepina hanno organizzato una visita in Provincia di Cuneo accolti dall'Università di Torino e accompagnati dal Prof. Alberto Alma. La visita si svolgerà in autobus Giovedì 10 Ottobre 2013. Prenotarsi o presso il Comune di Vallerano Tel. 0761 751 001 o presso il Comune di Canepina Tel. 0761 750 990. La quota di partecipazione sarà comunicata Lunedì 7 Ottobre 2013. Per chi vuole ulteriori spiegazioni : altacollina@live.it Angelo Bini
************************************************************* Angelo Bini Vice Presidente CoopCast Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini a r.l. Presidente Pro-Tempore del Comitato Promotore del Parco Naturale dei Monti Cimini Via G. Ianni 4 01030 Vallerano (VT) E-Mail altacollina@live.it
*>Info-forum: comunicazionme ricevuta e pubblicata. |
Info-Forum |
Inserito il - 13/09/2013 : 11:50:25 dal signor Angelo Bini Vice Presidente CoopCast della Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini- riceviamo e pubblichiamo:
I primi castagneti italiani guariti dal Cinipide.
Nel Maggio 2012 in una riunione del Tavolo Castanicolo Nazionale si ripresenta la discussione sull’uso dei fitofarmaci nei castagneti. La tesi che i fitofarmaci vadano banditi dai castagneti prevale ancora.
Mentre con il Prof. Alberto Alma, docente di Entomologia all’Università di Torino, ci rechiamo alla Stazione per prendere i rispettivi treni mi viene naturale chiedere se era possibile visitare qualche castagneto piemontese guarito.
Alma acconsentì immediatamente e mi disse che bisognava impegnarsi per fare quella visita soprattutto con i produttori propensi all’uso dei fitofarmaci per far vedere come in un ambiente sano vi sono castagneti sani.
Purtroppo la nostra cooperativa era già entrata in crisi per assenza di produzione e abbiamo deciso di attendere la disponibilità di un qualche ente pubblico.
Ad Ottobre 2012 riceviamo la visita di due amici tecnici del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia.
Loro hanno già visitato i castagneti piemontesi “curati” da Alma e ci dicono che effettivamente sono “guariti”.
All’inizio dell’estate del 2012 si apre, forse, la possibilità dell’impegno di un ente pubblico per organizzare la visita. Lo comunichiamo ad Alma il quale ci propone di andare il 5 Settembre 2013 insieme a un gruppo di produttori del Mugello. Non è possibile perché da noi a quella data è in corso la raccolta delle nocciole.
Personalmente però parto insieme agli amici del Mugello,in particolare di Marradi ove spesso ci siamo recati per lavori e convegni nell’ambito del Centro di Studio e Documentazione del Castagno presieduto dal Prof. Elvio Bellini che è stato già docente di Ortofrutticoltura in diverse parti del mondo e presso l’Università di Firenze.
Il cinque andiamo e con noi è Bellini. A Chiusa di Pesio visitiamo subito un’azienda agricola sperimentale della Regione Piemonte nell’ambito della quale si trova anche un centro di riproduzione del Torymus Sinensis. Siamo accolti da due collaboratrici di Alma e dal direttore dell’azienda.
Viene fatta la Storia dell’azienda e quindi ci viene mostrata la vegetazione di castagno del centro dalla quale un a volta venivano prelevate le galle dalle quali estrarre il Torymus: oggi essa è priva di galle perché il Torymus ha portato a totale controllo l’ormai esigua popolazione del Cinipide.
Non una galla, non una galla: sembra da non crederci ma è così.
Passiamo quindi nel reparto ove attendono gli strumenti di allevamento ed estrazione del Torymus dalle galle mature che le ragazze di Alma dicono di dover andare a prelevare in castagneti ancora infestati fuori dal Piemonte, sperano di trovarle in Val d’Aosta.
Ancora increduli veniamo accompagnati in un parco comunale ove vi è un bosco ceduo con ai margini un parco pubblico ed il Museo Etnografico (il nome è un altro ma non lo ricordo). Ci accoglie Alma, un piacevole pranzo al sacco e quindi la visita al bosco ceduo.
È ora che inizio a organizzare la documentazione video con Alma che accetta di farsi riprendere mentre spiega ma per un mio errore tecnico le riprese non vi saranno.
Peccato perché questo di oggi è un avvenimento storico. Alma ci fa visitare il bosco ceduo di castagno: niente galle dell’ultimo anno, solo galle secche degli scorsi anni. Sulle galle secche interviene Giacomo Borgna medico castanicoltore di Caprarola (VT) il quale chiede il ruolo dello Gnomoniopsis Pascoe nella lotta al Cinipide.
Alma spiega che la spora ha attaccato le galle ed ha contribuito a seccarle ma la sua azione presenta due problemi: oltre al Cinipide uccide anche il Torymus e produce il marciume nel frutto della castagna.
Di più non ritiene di dire perché non intende invadere il campo dei micologi e dei fitopatologi. In sintesi appare schematicamente: Torymus e Gnomoniopsis contro il Cinipide del Castagno 1. Torymus elimina Cinipide 2. Gnomoniopsis elimina Cinipide 3. Torymus non elimina Gnomoniopsis 4. Gnomoniopsis elimina Torymus 5. Torymus non produce marcio nella castagna 6. Gnomoniopsis produce marcio nella castagna 7. Ulteriori elementi verranno dagli studi di Micologia e Fitopatologia
Segue visita al Museo ove sono esposti oggetti bellissimi attinenti l’antica castanicoltura locale. Visita quindi al castagneto secolare di Robilante a 25 Km dal confine con la Francia.
Lunga camminata su una stradina che conduce su una collina verdissima ricca di piante di mele destinate alla produzione di sidro. Poi una cascina bellissima.
Subito dopo la cascina il castagneto ove il proprietario sta tosando l’erba con il decespugliatore. Anche qui nessuna galla.
Al ritorno al centro della cittadina un ruscello dalle acque limpide con pesci di medie dimensioni che giocano a risalire la corrente. Ed ora a Cuneo un castagneto “moderno” ovvero di nuovo impianto composto da essenze di Marzol e Bouche de Betizac.
Di piccole dimensioni, meno di un ettaro, si trova su un declivio interno ad un’azienda zootecnica di grosse dimensioni per cui l’impianto è irrigato e fertilizzato con letame.
Infatti si vede perché oltre al fatto che anche sul Marzol vi sono solo galle vecchie e nessuna nuova le piante presentano foglie larghe e verdissime nonché ricci tanti e grandi.
Precisato che il Bouche de Betizac non è attaccato per natura dal Cinipide, ancora non è stato compreso il perché, viene fatto notare dal proprietario che una pianta fa dei ricci giganti molto richiesti da negozi di lusso di Torino e Milano per allestire le loro vetrine in Autunno e Inverno.
Una gustosa nota finale: fino a poco tempo fa il proprietario, lì presente col trattore e la pala per sollevare il fieno, sosteneva con Alma che la guarigione non era venuta dal Torymus ma dall’acqua e dal tanto letame che alle piante aveva dato lui.
Bellini sottolinea come lodevolmente il produttore si era impegnato a curare le piante anche quando esse non davano frutto. Una gran galoppata per il ritorno con l’invito da parte di Bellini e i produttori del Mugello a rivederci presto a Marradi per prossimi impegni interni al Centro di Documentazione e Studio sul Castagno.
Ora a noi.
Purtroppo il sollievo che ci deriva dall’esperienza del Piemonte attiene solo ad un aspetto della nostra realtà: quello della infestazione da Cinipide al quale, a modo loro, provvederanno, se ne faciliteremo il compito, Gnomoniopsis, con le conseguenze sul frutto, e Torymus Sinensis.
Per le altre due attuali infestazioni e quelle altre che saranno provocate dai fitofarmaci, secondo la letteratura botanica sono circa cinquanta, ci attendono due compiti immani:
1. la regolamentazione dell’uso dei mezzi meccanici, il calendario della falciatura del sottobosco, la diffusione del seme della felce aquilina, eccetera, al fine di favorire il riformarsi dello Strato-Rete dei Nematodi gli unici in grado di controllare le popolazioni delle larve che svernano sottoterra 2. la istituzione dl Parco Naturale dei Monti Cimini con divieto assoluto della Caccia e ripopolamento dell’Avifauna perché solo gli uccelli sono in grado di tenere sotto controllo le popolazioni di larve che svernano sui e dentro i tronchi dei castagni. Non esistono scorciatoie chimiche al riequilibrio della nostra Natura. Il nostro obiettivo, quindi, è la Rinaturalizzazione dei Castagneti mediante lo strumento del Parco Naturale dei Monti Cimini.
Vallerano, 9 Settembre 2013
Angelo Bini Vice Presidente CoopCast Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini a r.l. Vallerano (VT) E-Mail altacollina@live.it
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Inserito il - 08/07/2013 : 22:33:40 dal signor Angelo Bini
Vice Presidente CoopCast della Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini- riceviamo e pubblichiamo:
Castagneti piemontesi risanati in sette anni
Le teorie sulla lotta biologica al Cinipide del Castagno trovano conferma anche nell’esperienza piemontese.
Nel maggio 2012 il Prof. Alberto Alma, ormai da tempo a conoscenza della nostra realtà in virtù di un Convegno organizzato a Vallerano dalla CoopCast, si è reso disponibile a far visitare a produttori, amministratori pubblici ed appassionati del problema, quei castagneti del Piemonte tornati alla normalità dopo sette anni dall’immissione del Torymus Sinensis con l’esclusione assoluta di altri tipi di lotta ed in particolare quelle chimiche.
Il Prof. Alberto ALMA è docente all’Università di Torino, ex Facoltà di Agraria oggi Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali - DIVAPRA di cui è direttore.
È membro dell’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia ed è noto a livello internazionale, tra l’altro, per i sui studi su Cinipide del Castagno e Torymus Sinensis diffusi anche tramite i due lavori “Rearing, release and settlement prospect in Italy of Torymus sinensis, the biological control agent of the chestnut gall wasp Dryocosmus kuriphilus” e “Torymus sinensis: a viable management option for the biological control of Dryocosmus kuriphilus in Europe?”.
Alma già tre anni or sono aveva previsto che l’uso dei fitofarmaci avrebbe aggravato la situazione dei Monti Cimini.
Aveva con certezza predetto che sarebbe esplosa l’infestazione da Pammene Fasciana (conosciuta anche come Cydia Precoce) ed è sorprendente che invece i nostri agronomi siano rimasti sorpresi dal suo insorgere, non ne sappiano dare alcuna spiegazione, e sollecitino i nostri produttori a irrorare ancora fitofarmaci che, secondo Alma, produrranno ancora altre infestazioni.
La nostra cultura agraria sta veramente meravigliando, per la sua incompetenza, il mondo scientifico che, ad ogni convegno, porta l’esempio di Viterbo e dei Monti Cimini come realtà negativa e, culturalmente, arretrata e negativa.
Si tenga presente poi che l’infestazione da Cinipide è uno dei mali minori mentre il problema più importante è la ricostruzione del sottobosco e il ripopolamento della fauna avicola.
Sono loro le cause delle altre infestazioni per una ragione molto semplice: le larve degli insetti infestanti svernano o sui tronchi degli alberi o nel sottosuolo.
La Caccia e i Fitofarmaci hanno distrutto le popolazioni di uccelli i quali tenevano sotto controllo gli insetti e le larve svernanti sui tronchi degli alberi.
L’uso dei macchinari, in particolare il Trinciaerba, e la falciatura estiva hanno distrutto il sottobosco e lo strato di quei Nematodi, nonché Ragni, ed altri antagonisti, che tenevano sottocontrollo gli insetti e le larve svernanti nel sottosuolo.
La CoopCast sono anni che tenta inutilmente di far comprendere ai produttori queste verità scientifiche senza successo per cui si sta adoperando con gli Enti Pubblici più attivi e coerenti sul terreno dell’ambientalismo e della lotta biologica per accettare la preziosa disponibilità del Prof. Alberto Alma e visitare in folta delegazione, si spera, i castagneti piemontesi risanati in sette anni secondo i suoi insegnamenti.
Con l’occasione invitiamo quanti fossero interessati alla visita a contattarci.
Angelo Bini
Vice Presidente CoopCast
“ Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini”
*>Info-forum: Comunicazione ricevuta e pubblicata. |
Info-Forum |
Inserito il - 02/06/2013 : 12:10:51 Dal numero 15 de L'Annunzio, Maggio 2013* ( Periodico di informazione della Parrocchia SS Annunziata) - Segnaliamo una interessante notizia - (non comunicata da altre fonti) - su rilascio di Torymus Sinensis, antagonista del Cinipide Galligeno del Castagno, in località Pantanelle a Sant'Agata di Esaro.
*> Vedi:http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=2432
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massimo54 |
Inserito il - 16/05/2013 : 19:08:27 D.M. 22675 del 15.11.2011 - Relazioni annuali concernenti il finanziamento alle Regioni per la realizzazione dei centri di moltiplicazione di Torymus sinensis per la lotta al cinipide galligeno del castagno [100%]«… alle Regioni per la realizzazione dei centri di moltiplicazione di Torymus sinensis per la lotta al cinipide galligeno del castagno D.M. 22675 del 15.11.2011 - Relazioni annuali concernenti il finanzi …»Parole chiave: Filiere, Frutta in guscio, DocumentiUltima modifica: 29/03/13 10:25Tag: Data evento: 06/03/2013 00 00 - 06/03/2013 23 55 |
massimo54 |
Inserito il - 14/05/2013 : 05:26:21
CatanzaroInforma.it: Prosegue la battaglia biologica contro il cinipide del castagno
Negli ultimi anni anche in Calabria sulle piante di castagno si è manifestato il cinipide del castagno che si è rapidamente diffuso su tutto il territorio, danneggiando con le caratteristiche galle che si sviluppano sulle foglie e sui rametti sia le varietà da frutto che quelle selvatiche. L’unico modo per sconfiggere e abbattere la diffusione del cinipide è la lotta biologica, è infatti risaputo che tutti i tentativi di lotta chimica intrapresi sull’onda dell’emergenza cinipide in altre regioni sono andati a creare ulteriori danni, risultando ininfluenti sul controllo del cinipide e causando forti turbative ambientali con limitazione di altri insetti potenzialmente utili al controllo biologico del parassita.
Quindi l’unico modo per sconfiggere il cinipide è attaccarlo con il suo antagonista che è il Torymus sinensis. Questo depone le proprie uova nelle galle del Cinipide, ed in questo modo le sue larve distruggono quelle dell’insetto aggressore. L’introduzione di questo parassitoide nel ciclo biologico ha dato ad oggi ottimi risultati e fa ben dire che l’introduzione e la diffusione, mediante il metodo propagativo, del parassitoide Torymus sinensis, sta riscuotendo successo nelle aree colonizzate dal cinipide. Per questo motivo negli scorsi giorni alla presenza del consigliere comunale Domenico Giampà, delegato all’Ambiente per il Comune di Girifalco, si è svolto sul territorio comunale il lancio di 4 serie da 250 esemplari di Torymus sinensis, per un totale di 1000 esemplari contro il cinipide del Castagno.
L’operazione è stata finanziata dall’Amministrazione Comunale di Girifalco e coadiuvata dalla Comunità Montana che ha fatto da tramite per mettere insieme i vari comuni che vi hanno partecipato. Anche quest’anno, dopo il lancio che era già stato effettuato l’anno scorso, l’Amministrazione Deonofrio sta cercando, nonostante tutte le difficoltè economiche del momento storico in cui ci troviamo, di rinnovare il suo impegno per la tutela dell’ambiente e del territorio. |
massimo54 |
Inserito il - 13/05/2013 : 05:55:03 Casafredda si autofinanzia per difendere l’ecosistema. Visto il poco interesse delle istituzioni, gli agricoltori della zona nord di Teano, della frazione Casafredda in primis, hanno deciso di rivolgersi a degli agronomi esperti con una raccolta fondi per debellare il Cinipide Galligeno che, da qualche anno, ha praticamente infestato i castagneti dell’intero territorio del vulcano di Roccamonfina rendendo nulla la raccolta delle castagne.
Inizieranno domani, giovedì 2 maggio, i primi sette lanci dell’insetto antagonista del cinipide, il torymus.
Si tratta di un insetto che attacca le piante di castagno formando un bozzo tra i germogli e i rami, ne succhia la linfa vitale e di conseguenza si ha una drastica riduzione della produzione del frutto pregiudicando lo stato vegetativo delle piante. A distanza di qualche anno le aree colpite, i comuni interessati, i diversi focolai localizzati sono aumentati in maniera esponenziale. Con questi primi lanci autofinanziati, gli agricoltori della zona nord di Teano sperano di iniziare a risolvere il problema. Infatti, il Torymussinensis Kamijo è un imenottero, parassitoide larvale del cinipide del castagno. Compie una sola generazione all'anno (come il cinipide) e la popolazione è costituita sia da maschi che da femmine. L'adulto sfarfalla in primavera dalle galle secche presenti sul castagno. In questo modo il castagno potrà dare i suoi frutti nel mese di ottobre.
Di certo occorrerà del tempo, lo stesso che il Cinipide ha impiegato per distruggere un ecosistema unico.
Alfonsina Antinolfi |
massimo54 |
Inserito il - 20/03/2013 : 12:32:00 col. 1 col. 2 col. 3 col. 4 col. 5 col. 6 col. 7 col. 8 col. 9 col. 10 col. 11 col. 12 col. 13 col. 14 Regione Superficie investita a castagno totale (ha)* Punteggio per classi di superficie investite a castagno totale (classi 0-10000 ha) Superficie investita castagno da frutto** (ha) Punteggio per classi di superficie investite a castagno da frutto (classi 0-1000 ha) Valore delle produzioni castanicole-media 1999-2007** (€) Valore della produzioni castanicole/Tot. (%) Punteggio sul valore delle produzioni castanicole Punteggio totale Punteggio totale/Tot. (%) DOP IGP N. lanci nel 2012 N° LANCI 2013 ipotesi 1 N.LANCI 2013 ipotesi 2 Piemonte 169.075,00 17 5.309,48 6 2.487.000,00 5,39 5 28 10,98 2 14 15 18 Valle d'Aosta 3.853,00 1 234,37 1 2 0,78 3 3 4 Lombardia 82.872,00 9 1.206,37 2 1.081.000,00 2,34 2 13 5,10 9 16 18 Trentino A. A. 3.314,00 1 70,05 1 2 0,78 1 2 4 5 Veneto 18.302,00 2 219,77 1 179.000,00 0,39 0 3 1,18 3 2 2 4 7 Friuli Venezia G. 13.378,00 2 4,49 1 3 1,18 Liguria 110.278,00 12 474,39 1 23.000,00 0,05 0 13 5,10 8 15 17 Emilia Romagna 41.929,00 5 2.188,00 3 1.024.000,00 2,22 2 10 3,92 1 8 15 17 Toscana 156.869,00 16 8.776,21 9 4.561.000,00 9,88 10 35 13,73 2 2 16 31 35 Umbria 2.581,00 1 371,91 1 2 0,78 4 7 9 Marche 3.344,00 1 1.618,18 2 3 1,18 5 9 12 Lazio 35.003,00 4 5.709,17 6 11.456.000,00 24,82 25 35 13,73 1 1 16 31 35 Abruzzo 5.068,00 1 21,18 1 403.000,00 0,87 1 3 1,18 4 8 14 Molise 390,00 1 0 0 1 0,39 2 3 Campania 53.200,00 6 13.308,49 14 19.685.000,00 42,65 42 62 24,31 2 25 50 55 Puglia 1.165,00 1 9,01 1 2 0,78 Basilicata 6.701,00 1 765,96 1 342.000,00 0,74 1 3 1,18 5 10 12 Calabria 69.370,00 7 11.370,11 12 4.622.000,00 10,02 10 29 11,37 14 28 35 Sicilia 9.476,00 1 368,36 1 2 0,78 1 2 4 Sardegna 2.239,00 1 1.425,61 2 287.000,00 0,62 1 4 1,57 Totale 788.407,00 90 |
massimo54 |
Inserito il - 17/03/2013 : 07:21:17 Ciao,khorakhane,io personalmente non posso fare niente,ho inserito questo forum,affinchè quelli che possono farlo si adoperino in tal senso. Tuttavia una cosa si potrebbe fare ,come quanto da me inserito in questo furum il 11-02-2013 vedo "COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DEI CASTAGNETI" IO CREDO CHE SE SI HA LA VOLONTà POLITICA DI FARLO QUALCOSA DEL GENERE A SANT'AGATA SI PUò DARE SI DEVE FARE |
khorakhane |
Inserito il - 16/03/2013 : 23:27:19 Ciao Massimo, possiamo fare qualcosa perchè SADE sia inclusa nel progetto di rilascio??? Non capisco come si possa sottovalutare questa opportunità.... |
massimo54 |
Inserito il - 15/03/2013 : 18:28:34 RILASCIO COPPIE DI TORYMUS SINENSIS L’intervento prevede le seguenti fasi: - Individuazione dei siti idonei al rilascio - Individuazione del momento ottimale per il rilascio - Rilascio del parassitoide - Verifica dell’insediamento del parassitoide INDIVIDUAZIONE SITI IDONEI AL RILASCIO L’individuazione dei siti di rilascio del Torymus sinensis è stata realizzata di concerto con le Comunità Montane e/o i Comuni sulla base dei monitoraggi, attuati nella scorsa stagione dal SFR e dall’ARSSA, tenendo conto della diffusione del parassita e del grado di infestazione riscontrato. (Allegato C). Si è data la preferenza, quando possibile, a siti di proprietà pubblica, facilmente accessibili e collocati in posizione strategica per favorire la diffusione del Torymus sinensis nei territori circostanti. Per garantire il successo dell’insediamento sono stati messi in atto alcuni importanti accorgimenti quali il divieto di utilizzo di insetticidi, il divieto di prelievo di galle, almeno nell’anno successivo al lancio, e il divieto di bruciature delle ramaglie presenti nel sottobosco della zona interessata. Alla luce dei sopra elencati criteri sono stati identificati i seguenti siti di rilascio (Allegato C): 1- Provincia di COSENZA: BIANCHI, FAGNANO CASTELLO, SAN DONATO DI NINEA,SANTO STEFANO DI ROGLIANO 2- Provincia di CATANZARO: CENADI, GIRIFALCO, MARTIRANO LOMBARDO, SERRASTRETTA 3- Provincia di VIBO VALENTIA: FABRIZIA, MONGIANA 4- Provincia di REGGIO CALABRIA: CARDETO, COSOLETO, DELIANUOVA, OPPIDO MAMERTINA
COME POTETE CAPIRE SANT'AGATA SARà ESCLUSA DAI LANCI DELL'ANTAGONISTA DEL CINIPIDE |
massimo54 |
Inserito il - 15/03/2013 : 06:44:13 Lucchese
Economia e lavoro
Agricoltura: individuati 12 nuovi siti per la lotta al cinipide del castagno
mercoledì, 13 marzo 2013, 12:48
Si intensifica e si diffonde la ‘lotta’ al cinipide del castagno, il parassita che danneggia in particolare gli alberi di castagno. L’assessore provinciale all’agricoltura Diego Santi, infatti, informa che la Regione Toscana ha approvato l'elenco dei nuovi siti strategici dove verrà diffuso l'antagonista naturale del pericoloso insetto, aumentando, così, l'estensione dell'area in cui il Torymus Sinensis è già stato introdotto sul nostro territorio dove, tra l’altro, è operativo un centro di moltiplicazione regionale dell’insetto “amico” curato dall’Unione dei Comuni della Garfagnana. «Su indicazione degli uffici provinciali e delle Unioni dei Comuni della Versilia, Mediavalle e Garfagnana - spiega Santi - sono stati individuati dodici siti in tutta la provincia. Da qui verranno ’lanciati’ gli antagonisti che proteggeranno i nostri alberi di castagno. Si tratta di un’evoluzione positiva di questa battaglia volta a tutelare quella che rappresenta una delle maggiori risorse della nostra agricoltura. Il fatto che l’operazione sia condotta in maniera totalmente ecologica comporta tempi di intervento più lunghi, ma i vantaggi sono indubbi». I siti scelti per diffondere il Torymus Sinensis sono localizzati a: Montefegatesi e Calcinaia (Bagni di Lucca); Pegnana e Mengarino (Barga); Metato (Camaiore); Colle San Marco (Castiglione Garfagnana); Gromignana e Calliga (Coreglia Antelminelli); Lupinaia e La Piana (Fosciandora); Pozzuolo e la zona della Croce di Brancoli nel comune di Lucca.
«E’ importante essere riusciti ad ampliare la zona di intervento - conclude Santi - e questo è stato possibile anche grazie al continuo lavoro effettuato in sinergia con le associazioni di castanicoltori e con le principali realtà impegnate in tale settore. Adesso sarà necessario seguire in maniera attenta l’andamento di questa nuova immissione degli insetti antagonisti, e successivamente verificarne i risultati».
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massimo54 |
Inserito il - 12/02/2013 : 06:01:27 AMIATA. Per battere l’avanzata del cinipide, nemico mortale dei castagneti amiatini, oltre le istituzioni e l’associazione della castagna, adesso sono chiamati a intervenire anche i privati. Le risorse per l’antagonista sono limitate e per coprire tutto il territorio bisogna che anche i proprietari dei castagneti facciano la loro parte.
Anche le istituzioni si muovono: Seggiano e Castel del Piano dichiarano guerra aperta al cinipide e decidono di sostenere con forza l’Associazione castagna Igp da anni impegnata nella dura lotta contro il terribile insetto. Seggiano ha infatti deciso di impegnare discrete risorse del proprio bilancio per rendere possibili lanci di Torymus sinensis, l'antagonista del cinipide. Verranno finanziati alcuni lanci che costano circa 400/500 € ciascuno e prevedono il rilascio, ogni lancio, di circa 150 insetti di antagonista di cui almeno il 75% femmine, che si nutriranno esclusivamente di larve di cinipide. I lanci verranno effettuati tramite e sotto lo stretto controllo della Associazione, stipulando una convenzione. «Viste le esigue possibilità di veder lanciare l'antagonista con fondi regionali - dice polemicamente Oriano Savelli, vicesindaco di Seggiano - e considerando che non si possono lasciare soli i castanicoltori a guardare impotenti lo spettrale spettacolo dei castagneti invasi dal micidiale insetto, abbiamo deciso di impegnare risorse dal magro bilancio comunale per il nostro territorio, ormai quasi totalmente invaso. Sarebbe auspicabile che anche altre realtà comunali limitrofe si impegnassero in tal senso o che anche i castanicoltori della zona, magari a gruppi, si organizzassero per finanziare lanci di coppie dell'antagonista sempre in collaborazione con l'Associazione per la valorizzazione della castagna. Sono convinto che, al momento e in questa situazione generale, solo queste potrebbero essere soluzioni percorribili e forse risolutive del problema. Diversamente, i castagneti andranno incontro alla progressiva improduttività. Piuttosto fa meraviglia il disinteresse quasi totale di fronte alla gravità del problema e dall'altra parte quasi il silenzio di chi dovrebbe quanto meno raccogliere la disperazione di noi castanicoltori».
Anche Claudio Franci, sindaco di Castel del Piano è dell’avviso che per coprire il territorio comunale servano 50 lanci, per una spesa di 25000 euro. «Istituzioni e privati bisogna facciano la loro parte». Un appello ai proprietari dei castagneti arriva anche dall’Associazione della castagna Igp: «A partire dalle zone vicine alle aree di lancio occorre adottare alcune pratiche colturali: non distruggere o asportare il fogliame e le potature prima della fine di maggio. Essi potranno comunque essere raccolti in andane o in mucchi ed essere distrutti o asportati durante le operazioni di ripulitura dei castagneti prima della raccolta, poiché a questo punto il Torymus è già uscito dalle vecchie galle. Nelle zone dove la presenza del cinipide è ancora agli inizi, si può fare la potatura verde, cioè entro giugno, si procede al taglio dei rametti dove sono presenti le galle e alla loro distruzione. Dopo la fine di giugno è importante non asportare più le galle, in quanto il cinipide è già fuoriuscito, ma potrebbero ancora esserci all’interno altri insetti utili».
Questa pratica può avere un buon esito sulle piante giovani, dove ovviamente è più facile individuare le galle. Dopo il mese di luglio, si può procedere all'eliminazione dei polloni di ceppaia. La potatura verde e lo spollonamento non hanno effetti apprezzabili dove il cinipide è già ampiamente insediato. Infine si suggerisce l’uso di concime organico per rafforzare le piante, mentre sono vietatissimi i prodotti antiparassitari.
Fiora Bonelli
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khorakhane |
Inserito il - 12/02/2013 : 02:04:09 Massimo grazie mille per gli aggiornamenti! Speriamo... |
massimo54 |
Inserito il - 11/02/2013 : 06:58:29 COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DEI CASTAGNETI ( Comune di Bagnoli Irpino) In occasione dell’assemblea pubblica del Comitato svoltasi martedì 29 gennaio 2013 si è deciso quanto segue: 1. Acquisto Coppie di Torymus: il Comune contribuirà all’acquisto di Torymus per realizzare n° 5 lanci; i castanicoltori interessati ad altri lanci dovranno contribuire con una sottoscrizione di € 10 a tomolo di castagneto per poter prevedere l’acquisto delle coppie. 2. Lancio di Torymus: verranno effettuati nelle aree a castagneto dove c’è stata una maggiore partecipazione dei castanicoltori all’acquisto del Torymus. 3. Individuazione delle aree di lancio: per evitare spiacevoli contestazioni sarà definita da soggetti terzi, coordinando i lanci, per evitare sovrapposizioni, con quelli previsti dalla Regione Campania e dagli altri Enti. 4. Concimazioni: ad oggi non esistono indicazioni precise sul tipo di concimi e sulle quantità da utilizzare nel castagneto, per evitare errori o danni qualora si volesse provvedere attenersi a poche ed elementari regole: – utilizzare concimi azotati solo di origine organica (verificare il rispetto dei vincoli previsti dalla misura 214 - biologico); – distribuirli in superficie alla ripresa della vegetazione (maggio) o in post fioritura (giugno); – interessare l’area delle radici attive (parte esterna della chioma), non distribuirlo intorno al tronco; – effettuare la distribuzione prima di una pioggia o con terreno bagnato (l’azoto viene traslocato nel terreno dall’acqua); – qualora non si creino danni consentire il pascolamento di ovini per l’apporto di sostanze azotate delle deiezioni; – organizzarsi per produrre, con i residui vegetali (felci, foglie, ricci), compost da utilizzare nel castagneto.
I castanicoltori interessati ai lanci del Torymus possono rivolgersi, per la sottoscrizione, a (Nomi e numeri di recapito rintracciabili nel comunicato originale al link:http://www.bagnoli-laceno.it/doc/avvisi/2013/0131_2eZeSdooyb/Comunicato.pdf) o all’Ufficio Turistico.
( Comunicato originale al link:http://www.bagnoli-laceno.it/doc/avvisi/2013/0131_2eZeSdooyb/Comunicato.pdf =========================================================================================== A Sant'Agata non si potrebbe fare qualcosa del genere? =========================================================================================== |
massimo54 |
Inserito il - 13/12/2012 : 15:59:27 ANNO V n°2035 Giovedì 13 Dicembre 2012 ULTIME NOTIZIE: - VITERBO. AUTOMOTECA AVIS - CIVITA CASTELLANA (VT). LA TALETE RICEVE… - MONTEGABBIONE (TR). ECOMUSEO DA SCOPRIRE - BOLSENA (VT). CONVEGNO ROTARY - SANTA MARINELLA (RM). NATALE AL PARCO KENNEDY - IMU: TARQUINIA SOLIDALE CON CACI - VITERBO. GRANDE MUSICA IN CHIESA - VITERBO. AUTOTRASPORTO MERCI - CINETUSCIA VILLAGE E CINEMA TEATRO GENIO : LA NUOVA PROGRAMMAZIONE - IL METEO DI VITERBO
UN FUNGO CONTRO IL CINIPIDE di Ferruccio Romano Schiavella e Angelo Bini
Alla cortese attenzione del Prof. Federico Pio Roversi, CRA-ABP Centro di Ricerca per l’Agrobiologia e la Pedologia Firenze.
Stimatissimo Professore,
leggendo il verbale del Tavolo Castanicolo del 24 Luglio 2012 ho letto che lei “Allerta i partecipanti al Tavolo sulla grave problematica presentata da un castanicoltore sull’utilizzo del fungo Gnomoniopsis contro il cinipide.
Al riguardo sottolinea il fatto che questo fungo è un patogeno particolarmente dannoso proprio per il castagno e bisogna prestare attenzione fintanto che non si hanno delle garanzie e ricerca scientifiche adeguatamente valide a garantirne l’uso”.
In proposito, al fine di poter giungere a dei chiarimenti che siano comprensibili e definitivi per i semplici castanicoltori mi preme fare alcune osservazioni.
Tale fungo si è sviluppato naturalmente e sta moltiplicandosi in modo esponenziale, così come il Cinipide del Castagno.
Sono convinto così come ho sostenuto in tutti i convegni a cui ho partecipato, che tale fungo è un anticorpo naturale del castagno: non potrebbe esserlo realmente?
Vive silente sulla corteccia dell'albero e si mette in azione quando il Cinipide mette in discussione la sopravvivenza del castagno stesso.
Dalle mie ricerche ho potuto apprendere che a Segni nel settecento i nostri nonni non hanno raccolto le castagne per quasi dieci anni.
Non potrebbe essere stata una situazione uguale o simile a quella attuale?
Fatte queste premesse le chiedo come mai la scienza ufficiale non fa e non dice nulla in merito?
Se invece è come dice lei così pericoloso la comunità scientifica, della quale lei fa autorevolmente parte, dovrebbe fare in merito studi appropriati ed allertare eventualmente o nel frattempo le autorità preposte e le associazioni di castanicoltori?
Tanto più che ho personalmente rilevato, con osservazioni sistematiche, lo sviluppo esponenziale di questo fungo.
Ritengo che se il mondo scientifico non si attiva con efficienza e costanza di osservazione e ricerca, rendendo
partecipi i produttori ed i poteri pubblici, corriamo il rischio che tutti gli investimenti che lo Stato, le Regioni, e i privati stanno facendo risultino inutili e, forse, anche dannosi.
Il Torymus Sinensis ha una prolificazione di 70 per femmina, mentre il Cinipide del Castagno si riproduce mediamente di 150 per femmina per cui l’azione del Torymus Sinensis potrebbe risultare estremamente lenta e, occorre con tatto fugare i dubbi dei tanti increduli ancora esistenti, forse, non risolutiva.
Mi auguro di ricevere da lei e dal Ministero una risposta positiva.
Cordiali Saluti.
Ferruccio Romano Schiavella Angelo Bini
13 dicembre 2012
nota di Admin: Aggiornamenti in Libreria: Aggiornata la libreria del Sito con nuova documentazione sulla lotta al Cinipide del Castagno. Inviata da Angelo Bini, Presidente CoopCast - Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini.
Rif: Manifesto ALMA Assemblea Settembre 2012 Bozza 13 AK Sponsor Disciplinare Unico Fitofarmaci Fulco Pratesi Indica ai castanicoltori il percorso biologi Fulco Pratesi Moria dei Castagneti a Vallera Fulco Pratesi Storia del Cinipide Storia Statistica Tabella Data Lancio Regioni
Vai alla libreria del sito al link:http://www.santagataviva.it/mediateca/libri.asp Coordinate: Mediateca/Libreria
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marilena |
Inserito il - 13/12/2012 : 12:05:12 senza banalizzare l'argomento, che secondo me è di un'importanza storica anche quasi esistenziale e simbolica per Sant'Agata, perchè i due metodi non si uniscono fungo + insetto antagonista magari la sinergia delle due cose puo' portare buoni risultati in minor tempo. |
Info-Forum |
Inserito il - 12/12/2012 : 14:44:09
Dal Signor Angelo Bini Vice Presidente CoopCast Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini a r.l. Vallerano (VT) E-Mail altacollina@live.it Riceviamo in copia e volentieri pubblichiamo*.
Alla cortese attenzione del Prof. Federico Pio Roversi, CRA-ABP Centro di Ricerca per l’Agrobiologia e la Pedologia Firenze.
Stimatissimo Professore,
leggendo il verbale del Tavolo Castanicolo del 24 Luglio 2012 ho letto che lei “Allerta i partecipanti al Tavolo sulla grave problematica presentata da un castanicoltore sull’utilizzo del fungo Gnomoniopsis contro il cinipide. Al riguardo sottolinea il fatto che questo fungo è un patogeno particolarmente dannoso proprio per il castagno e bisogna prestare attenzione fintanto che non si hanno delle garanzie e ricerca scientifiche adeguatamente valide a garantirne l’uso”.
In proposito, al fine di poter giungere a dei chiarimenti che siano comprensibili e definitivi per i semplici castanicoltori mi preme fare alcune osservazioni.
Tale fungo si è sviluppato naturalmente e sta moltiplicandosi in modo esponenziale, così come il Cinipide del Castagno. Sono convinto così come ho sostenuto in tutti i convegni a cui ho partecipato, che tale fungo è un anticorpo naturale del castagno: non potrebbe esserlo realmente?
Vive silente sulla corteccia dell'albero e si mette in azione quando il Cinipide mette in discussione la sopravvivenza del castagno stesso. Dalle mie ricerche ho potuto apprendere che a Segni nel settecento i nostri nonni non hanno raccolto le castagne per quasi dieci anni. Non potrebbe essere stata una situazione uguale o simile a quella attuale?
Fatte queste premesse le chiedo come mai la scienza ufficiale non fa e non dice nulla in merito?
Se invece è come dice lei così pericoloso la comunità scientifica, della quale lei fa autorevolmente parte, dovrebbe fare in merito studi appropriati ed allertare eventualmente o nel frattempo le autorità preposte e le associazioni di castanicoltori?
Tanto più che ho personalmente rilevato, con osservazioni sistematiche, lo sviluppo esponenziale di questo fungo. Ritengo che se il mondo scientifico non si attiva con efficienza e costanza di osservazione e ricerca, rendendo partecipi i produttori ed i poteri pubblici, corriamo il rischio che tutti gli investimenti che lo Stato, le Regioni, e i privati stanno facendo risultino inutili e, forse, anche dannosi.
Il Torymus Sinensis ha una prolificazione di 70 per femmina, mentre il Cinipide del Castagno si riproduce mediamente di 150 per femmina per cui l’azione del Torymus Sinensis potrebbe risultare estremamente lenta e, occorre con tatto fugare i dubbi dei tanti increduli ancora esistenti, forse, non risolutiva.
Mi auguro di ricevere da lei e dal Ministero una risposta positiva.
Cordiali Saluti. Angelo Bini
*>Info-Forum: comunicazione ricevuta e pubblicata su autorizzazione del mittente. |
massimo54 |
Inserito il - 15/11/2012 : 06:38:51 Guerra al cinipidein Regione Emilia Romagna 12.11.12 - (Autore: Marco Pederzoli)
L’assessore all’agricoltura Rabboni: “In programma oltre 100 lanci nella primavera 2013”
Il problema del cinipide galligeno, vero e proprio flagello per la castanicoltura italiana, approda sui banchi della Regione Emilia Romagna. E’ successo in questi giorni, con l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni che, rispondendo ad un’interrogazione sul tema, ha preannunciato un ulteriore lancio di insetti utili per la prossima primavera. “Stiamo lavorando – ha detto Rabboni - per diffondere su tutte le aree castanicole regionali l’antagonista della vespa cinese e i risultati che stiamo ottenendo sono oltremodo incoraggianti: in poco più di due anni dalla sua comparsa nella nostra regione, abbiamo posto le basi per la sua imminente eliminazione. Dopo i 62 lanci di antagonisti effettuati quest’anno, abbiamo già in programma oltre 100 lanci per la prossima primavera, utilizzando sia insetti di nostra produzione, sia insetti acquisti dall’Università di Torino. Dopo il 2014 non saranno più necessari ulteriori immissioni. Il Torymus – ha poi aggiunto Rabboni - non può essere allevato in laboratorio, ma deve essere raccolto direttamente nell’ambiente.
Seguendo le indicazioni dei ricercatori universitari che seguono da diversi anni questa complessa problematica, il Servizio Fitosanitario regionale ha quindi deciso di realizzare aree di moltiplicazione isolate da castagneti esistenti. Questa scelta è legata all’esigenza di evitare che gli insetti si disperdano su territori molto vasti, rendendo di fatto impossibile la raccolta delle galle dalle quali usciranno i nuovi adulti”.
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massimo54 |
Inserito il - 22/10/2012 : 06:41:23 come possiamo fare arrivare sul tavolo del sindaco di Sant'Agata questi due ultimi messaggi visto che ho provato per e-mail ma nn avendo la posta certifivata sono tornate indietro.
*> Nota : Grazie Massimo Laino per il tuo contributo. Per ora (in attesa di eventuali altre iniziative) abbiamo inviato all' email del Comune di San'Agata di Esaro, registato come Utente di questo forum, la segnalazione di questa importante discussione. Restiamo in fiduciosa attesa.
Testo del messaggio inviato all'Utente del Forum Comune di Sant'Agata di Esaro: "Ci permettiamo di segnalare questa discussione sul forum santagataviva.it nella quale alcuni cittadini santagatesi ( anche se non residenti) gradirebbero ricevere risposte riguardo al grave problema del Cinipide Galligeno che infesta i Castagneti santagatesi.
La discussione è pubblicata al link: http://www.santagataviva.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=1606
Ringraziando per la cortese attenzione, porgiamo distinti saluti Amministatori sito e forum Santagataviva.it" |
massimo54 |
Inserito il - 22/10/2012 : 06:37:46 Castagne 2012/ La raccolta è magra, ma la qualità è buona e i prezzi sono adeguati: nelle province di Cuneo e Torino soddisfazione tra gli agricoltori ITALO ELIOTROPIO: “IL COMPARTO DEVE TORNARE AD ESSERE MERITEVOLE DI ATTENZIONE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI A COMINCIARE DALLA REGIONE” Da più parti il 2012 è stato definito “annus horribilis” per la castanicoltura. In effetti la produzione italiana ed europea è generalmente poca e scadente ma in Piemonte, soprattutto in provincia di Cuneo e di Torino, si coglie una certa soddisfazione. A Marco Bellone, castanicoltore membro del Gruppo di Interesse Frutta della Cia Piemonte ed a Italo Eliotropio, tecnico Cipat chiediamo di illustrarci la situazione nel comparto.
“Nelle vallate del cuneese e del torinese - informa Bellone – si sono vissuti tempi bui fatti di bassissima produttività a causa di una serie di fenomeni patologici devastanti (cinipide, cancro corticale, mal dell’inchiostro, cidia, balanino e, più recentemente anche un diffusissimo marciume) accompagnati da vendite a prezzi stracciati e perciò non remunerativi, prezzi che non coprivano neanche le spese di raccolta. La conseguenza di questa criticissima situazione è stata che molti produttori hanno avuto la tentazione di abbandonare il comparto e di non pulire nemmeno più i castagneti unendo così al disastro economico e sociale un elevato rischio ambientale facilmente immaginabile. Ora non è che quest’anno tutti i problemi sono stati miracolosamente risolti, anzi, anche in Piemonte l’andamento climatico di questa estate, caratterizzato da caldo torrido e scarse precipitazione idriche, ha ridotto drasticamente la capacità produttiva delle piante e l’azione di parassiti autoctoni ed esotici hanno proseguito la loro azione degenerativa pur se con minor virulenza. Se non altro, però, la pur magrissima raccolta di castagne, comunque di ottima pezzatura e con altissima percentuale di prodotto sano e gustoso, ha consentito di ricevere sul mercato una remunerazione che non è eufemistico definire interessante”.
“Nelle aree dove sono stati effettuati i lanci del parassitoide Torymus sinensis per combattere il temibile cinipide- integra Italo Eliotropio- si è notata una buona ripresa nello sviluppo della vegetazione, grazie ad una minor percentuale di galle che bloccano lo sviluppo dei nuovi germogli, con un incremento nella dimensione delle foglie e dello sviluppo dei getti. Si può, quindi, ragionevolmente constatare che in Piemonte vi sono risultati positivi nella lotta al Cinipide”
“E’ innegabile, comunque, che i prezzi che si sono realizzati quest’anno – riprende Bellone - sono fortemente condizionati dal fatto che il 2012 per la castanicoltura meridionale è stato un anno davvero nero, un vero e proprio disastro economico, come nel viterbese, dove il raccolta tocca lo zero assoluto, mentre in Campania si stima l’80 per cento in meno di raccolto. E proprio in queste aree, che sono le più vocate, a farne le spese sono le produzioni d’eccellenza che, spesso, hanno fatto concorrenza alle nostre castagne di qualità, quali i “marroni” ed i “garroni rossi”. E così vale per l’Europa, il che consente al prodotto piemontese di riprendere la via dell’esportazione, in particolare in Svizzera e nei Paesi nordici”.
“Segnaliamo a questo punto- conclude Eliotropio – che il comparto castanicolo deve tornare ad essere meritevole di attenzione da parte delle istituzioni a cominciare dalla Regione Piemonte in quanto, se si manterrà la remuneratività del prodotto e si registrerà una ulteriore regressione delle patologie, anche nell’immediato futuro la castanicoltura continuerà a rappresentare un fondamentale presidio del territorio e una coltura essenziale per la salvaguardia dell'assetto ambientale, sociale e rurale delle aree collinari e montane. Di qui la necessità di prorogare gli interventi previsti nella misura 214.2 del PSR per sostenere economicamente i castanicoltori ed incentivarli a proseguire le attività di manutenzione, la cura dei castagneti e la produzione del frutto. Per molte aziende il 2012 è l’ultimo anno in cui possono accedere ai contributi per il mantenimento in buone condizioni agronomiche ed il miglioramento dei castagneti da frutto attualmente coltivati. E’ indispensabile concedere loro ulteriori proroghe”.
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winter |
Inserito il - 20/10/2012 : 21:59:14 Era ora che si facesse qualcosa. Un bene prezioso come le castagne dovrebbe suscitare più interesse o no? Perchè non informiamo Striscia la Notizia ? Potrebbe forse fare qualcosa in merito visto che si è occupata del "punterolo rosso" delle palme..... Chi può ci provi. saluti.... |
massimo54 |
Inserito il - 20/10/2012 : 06:42:04 ASCA > Regioni A+ A+ A+Calabria: Anpa, salviamo castanicoltura da insetto 'Cinipide Galligeno' 18 Ottobre 2012 - 17:32 (ASCA) - Catanzari, 18 ot - Il presidente dell'Anpa Calabria, Giuseppe Mangone, ha inviato una lettera al presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti e all'assessore regionale all'agricoltura, Michele Trematerra, per sollecitare un intervento urgente per salvare la castanicoltura calabrese dall'attacco dell'insetto parassita ''Cinipide Galligeno'' che dal 2009 ad oggi sta arrecando gravissimi danni alle piante di castagno in tutta la regione.
''Abbiamo potuto accertare - scrive Mangone - sia direttamente, sia attraverso la consultazione dei dati elaborati dai tecnici dell'Arssa che la situazione, in poco meno di tre anni, si e' fortemente aggravata tanto da mettere in serio pericolo la sopravvivenza del settore, considerato che ormai l'attacco si e' esteso ai castagneti presenti sull'intero territorio regionale. L'attacco del 'Cinipide' si colloca in una fase di grosse difficolta' per il settore, che registra una progressiva riduzione sia dell'estensione, sia della produzione dovuta, da una parte, ai prezzi all'origine poco remunerativi che generano l'abbandono e, dall'altra, agli incendi che l'estate distruggono i nostri boschi''.
''Il Ministero dell'agricoltura ha varato il programma nazionale per il controllo biologico contro il 'Cinipide' stanziando, per il 2012, un milione di euro. Una cifra assolutamente insufficiente per combattere il parassita considerato che per la Calabria sono state assegnate soltanto trentanovemila euro, finalizzate all'allestimento di un centro di moltiplicazione dell' insetto antagonista ''Torinus Finennsis'', allevato e distribuito dall'universita' di Torino. I sei tecnici dell'Arssa, impegnati per la realizzazione del programma di controllo biologico al ''Cinipide'' in Calabria, coordinati dalla dott.ssa Vincenzina Scalzo, hanno fatto un buon lavoro, essendo riusciti, anche con il contributo della Comunita' Montana Presila Catanzarese, ad effettuare sui castagneti 24 lanci di insetto predatore ''Torino Finensis''.
Questa prima iniziativa e' risultata utile - scrive Mangone - ma assolutamente limitata. Per combattere efficacemente il parassita occorrono molti piu' lanci, pertanto, e' indispensabile l'intervento finanziario della regione e di tutti gli altri enti: comuni, province ecc..
Considerato che il costo di un lancio e' all'incirca di 1.300 euro, per cento lanci occorrono 130.000 euro. Riteniamo che una simile, piccola cifra vale la pena di spenderla per salvare un intero comparto che rappresenta una parte importante della storia, delle tradizioni e dell'economia dei nostri territori di montagna''.
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massimo54 |
Inserito il - 27/10/2011 : 06:33:45 Si l'ho letto. La cosa non mi stupisce anche a Sant'Agata come forse saprai la produzione è crollata colpa della siccità ma anche del cinipide. Il punto è che mantre in altre regioni hanno già fatto lanci dell'antagonista (l'altra vespa cinese) qui siamo ancora a bla bla amche il comune non si muove SVEGLIAMOCI. Dal momento dei lanci passeranno quattro o cinque anni per raggiungere un'equilibrio. |
marilena |
Inserito il - 20/10/2011 : 09:59:09 Forse in molti avranno già letto questo articolo martedì scorso sul corriere della sera riguardante l'argomento
http://www.corriere.it/ambiente/11_ottobre_17/castagne-attacco-insetto_34b4a0d8-f895-11e0-a70e-53be2c0ab142.shtml |
Ermanno2 |
Inserito il - 15/10/2011 : 18:24:31 Credo che i nostri castagneti si siano ammalati non con l'arrivo del "Cinipide" ma molto tempo prima, cioè da quando i nostri nonni,per problemi di salute e vecchiaia sono stati costretti ad abbandonare i nostri bellissimi castagneti e le nostre ormai campagne fantasma. Penso inoltre che le nostre istituzioni e la politica di oggi abbia interessi molto diversi da quello di salvare delle semplici piante di castagno ormai abbandonate perchè non più necessarie a sfamare i nostri genitori che come mio padre le portava(affornate)sempre in tasca per sopperire alla fame e spesso si addormentava masticandole fino all'arrivo del tanto desiderato sonno. Diffido delle lotte biologiche e antiparassitarie perchè costose e poco monitorate nel corso della loro azione. Mi fido solo della natura che in qualche modo cercherà alla meno peggio di sopravvivere alla stupidità dell'uomo.
Perdonatemi il pessimismo e la rabbia. |
massimo54 |
Inserito il - 15/10/2011 : 08:58:01
14-10-2011
CALABRIA/REGIONE: LE DECISIONI DELLA GIUNTA
(ASCA) - Catanzaro, 14 ott - La giunta regionale della calabria, riunita sotto la presidenza di Scopelliti, ha varato una serie di provvedimenti amministrativi: su proposta dell'Assessore al Bilancio Giacomo Mancini e' stata deliberata una variazione di bilancio che consentira', tra l'altro, di dare corso all'accordo ''Jeremie'' siglato, nei giorni scorsi, tra Regione e FEI per quarantacinque milioni di euro a sostegno delle PMI calabresi.
Su proposta dell'Assessore all'Agricoltura, Michele Trematerra, sono stati approvati due Disegni di legge. Il primo parla di ''Istituzione dell'Azienda Regionale per la Forestazione e per le politiche della montagna, avente natura di ente pubblico economico''.
Il secondo disegno di legge ha come oggetto le ''Disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna''.
All'art. 1, la proposta di legge prevede che ''le Comunita' Montane della Regione Calabria, disciplinate dalla legge regionale 19 marzo 1999, n.4 e successive modifiche ed integrazioni, sono soppresse e poste in liquidazione''. La normativa prevede, tra l'altro, che le funzioni delle Comunita' e tutte le altre attivita' previste dalla stessa normativa ''sono esercitate dall'Azienda Regionale per la Forestazione e per le Politiche della Montagna, ente pubblico economico gia' istituito ai sensi dell'Art. 54, comma 3 dello Statuto regionale''. Sempre su proposta dell'Assessore Trematerra, sono state approvate, in materia fitosanitaria, due distinti atti sulla delimitazione delle aree del territorio regionale interessate dalla presenza del ''punteruolo rosso'' delle palme e del ''cinipide galligeno'' del castagno.
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massimo54 |
Inserito il - 21/07/2011 : 21:31:08 Buonasera,riporto fedelmente facendo copia e incolla un articolo appena letto:
VITERBO / 20-07-2011 CINIPIDE, UN FUNGO IN SOCCORSO DEL CASTAGNO / la natura stimola la pigrizia della politica
CINIPIDE, UN FUNGO IN SOCCORSO DEL CASTAGNO. la natura stimola la pigrizia della politica. Ultime notizie Tuscia, Viterbo - La buona notizia viene da Ferruccio Romano Schiavella da Segni e già si sta espandendo nel mondo dell’agricoltura sempre più scoraggiato di fronte all’avanzamento di quell’insetto chiamato “Cinipide”, il devastatore dei castagni in tutt’Italia e di quelli dei Cimini in particolare. Si tratta di un fungo chiamato Gnomo Nio Psis e si nutre delle galle del Cinipide facendole dapprima marcire per poi disseccarle. Con lo sguardo sorridente e pieno di speranze Ferruccio, assieme all’amico Angelo Bini presidente della Coop- Cast ., ci racconta: “Questa spora fungigena autoctona atrofizza un’alta percentuale di galle proprio là ove è annidato il cinipide e ne riduce la sua carica distruttiva. Naturalmente il “Torymus sinensis” è l’arma biologica più efficace ed insostituibile nella lotta contro il “Flagello Cipide” ma di sicuro la scienza non tarderà a riconoscere in questo fungo un nuovo evento.
L’accertamento di questa novità è stato riscontrato in vari castagneti dislocati a Genazzano, S. Vito Romano, Roccamonfina, Segni e nella stessa Vallerano. Le formiche, il vento ed altri insetti sono gli elementi veicolanti del fungo e pertanto l’accortezza maggiore - lo ripetiamo una volta più – è che vanno assolutamente vietati i pesticidi per intuibili ragioni. Se verranno lanciate nelle varie zone prescelte dallo stesso prof. Alma dell’università di Torino le coppie di “Torymus” secondo le promesse dei vari dirigenti della politica allora si potrà avere un effetto moltiplicatore e di sicuro una parte del tempo perso si potrebbe recuperare ed i castanicoltori tornerebbero a ben sperare. Naturalmente sono state fatte adeguate osservazioni su questa “Evenienza” e non c’è mai da sbigottirsi di fronte alla “Natura” sorprendentemente attiva con miracolosi rimedi di autodifesa a fronte di infestazioni emergenti”.
Non va dimenticato come Ferruccio Romano Schiavella quale rappresentante della Comunità Montana dei Monti Lepini ha sempre partecipato da protagonista nei vari convegni tenuti sui temi della “Castanicoltura ed del Cinipide” e si è sempre fatto apprezzare con i suoi interventi da persona esperta in questo settore manchevole di interventi adeguati. Anche nell’ultima manifestazione organizzata il 27/6/2011 a Roma sulla “Castanicoltura” dalla Coltivatori Diretti è salito sul palco a Piazza Santi Apostoli ed ha tenuto il suo comizio prima di essere ricevuto con l’apposita delegazione presso il ministero delle Politiche Agricole. Naturalmente non mancava l’amico prof. Angelo Bini parimenti battagliero e sempre in prima linea; entrambi stanno lottando da vari anni su tutti fronti con l’intento di spronare la sorda classe politica ad intervenire in modo definitivo e senza perdita di altro prezioso tempo.
I due alfieri ambientalisti hanno saputo intrecciare legami d’amicizia proprio col cattedratico Alberto Alma considerato l’unica “garanzia certa” se non altro in ragione di quel “Centro di Riproduzione del Torymus”, unico in Italia, interno al Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali - DIVAPRA - emanazione dell’università di Torino, dallo stesso Alma egregiamente diretto. Questi ha visitato ripetute volte i castagni del circondario dei Cimini assieme ai due amici collaboratori ed avrebbe di già prescelto le zone dove lanciare le coppie del “Torimus sinensis ”. Sono località strategiche costituite da boschi cedui dove non vengono irrorate con appositi cannoncini le “miscele fai da te” contenenti i vari pesticidi. Questa sistematica forma di lotta indiscriminata quanto selvaggia e senza controlli di nessun genere da parte delle istituzioni deve necessariamente cessare proprio per la ricaduta che si ha sulla salute di chi si addentra nei castagneti e sull’intero habitat avvelenato dai fitofarmaci usati con l’intento di combattere i dannosi insetti, primi fra tutti il Balanino quanto il Cinipide.
E’ ormai accertato come per combattere il Cinipide l’uso dei fitofarmaci è del tutto inutile. Perciò, il solo rimedio scientifico accertato, è il benedetto “Torymus”. Purtroppo su di esso grava il placet della politica anche se una mano soccorritrice ci viene da questo fungo a detta di Ferruccio Schiavella ed Angelo Bini. I castanicoltori seguono e confidano sui due battaglieri amici ed i movimenti ambientalisti non sono da meno e stanno dalla loro parte uniti da un legame di sensibilità per la difesa della NATURA.
Movimento Ambiente Salute Acqua
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Santagataviva2004 |
Inserito il - 16/07/2011 : 16:58:01 Pubblichiamo la lettera di segnalazione di "focolai di Cinipide" inviata dalla (ex)AC Santagataviva all'Ente Parco del Pollino ( e in cc al Comune di Sant'Agata).
Grazie a Massimo Laino per la segnalazione sul forum, a Piero Gallo per aver approfondito il tema, a Francesco Servidio per aver partecipato e messo a disposizione le dispense pubblicate in Mediateca, a Floriana Martellucci per aver prodotto il materiale fotografico allegato alla segnalazione e stabilito un primo contatto con l'Ente Parco.
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Info-Forum |
Inserito il - 14/07/2011 : 16:41:39 Il Protocollo dell' UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali Settore Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente 'Carlo Vidano', relativo a: > Lotta biologica al Cinipide Orientale del Castagno
e le: > Note di assistenza tecnica per gli agricoltori A cura del Settore Provinciale Agricoltura, delle Associazioni per l’Assistenza Tecnica, delle Associazioni Produttori Provincia di Cuneo Sono ora pubblicate nella Mediateca/Libreria del sito al link: http://www.santagataviva.it/mediateca/libri/cinipide/index.asp
*>Info-Forum: Un grande grazie a Francesco Servidio da San Damiano d'Asti, per aver messo a disposizione le dispense ( e al WebMaster Francesco Martorelli da Perugia per la pubblicazione on-line) |
pierogallo |
Inserito il - 13/07/2011 : 13:36:25 Caro Francesco, come avrai letto nel protocollo di attuazione, scritto benissimo ed in maniera molto puntuale, il riferimento alla lotta è quello biologico ossia, con un parassita del parassita.
Devono essere gli Enti locali a mobilitarsi, meglio ancora se fosse una cosa del Servizio Fitosanitario Regionale, perchè non è per le tasche di molti la costituzione, l'allevamento e l'inserimento in pieno campo di una colonia di "insetti buoni".
Diamo anche qualche buona notizia, che sicuramente avrai captato da quel protocollo: la sperimentazione in piemonte pare vada bene, con risultati più che soddisfacenti. Tra qualche anno come già mi sono trovato a dire conviveremo con il cinipide come con altre malattie, senza stragi di castagneti. La riduzione della fruttificazione è una piaga che, sicuramente deve essere combattuta, ma nessun castagno è stato portato a morte dal cinipide a meno che non fosse già sottoposto ad altri stress particolari o in condizioni patologiche generate, però, da altri fitopatogeni. Speriamo che anche la Regione si mobiliti per attivare un calendario di lotta. A presto. state bene! Piero. |
Fraser |
Inserito il - 11/07/2011 : 12:44:24 Mi è appena giunto il protocollo stabilito dall'Università di Torino per cercare di combattere il parassita. A chi interessa mi invii un e-mail al seguente indirizzo: ser_fra@hotmail.it. Mi è giunto da Roma da un caro amico che lavora alla COLDIRETTI
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Fraser |
Inserito il - 06/07/2011 : 14:46:25 Cara Floriana, come già detto per telefono, voglio rendere partecipe tutti di quanto è a mia conoscenza.
L'insetto è stato importato in italia da un vivaista cuneese che ha acquistato ed importato delle piante infette dalla Cina. Il sistema più immediato ma poco utile per le piante è quello di abbatterle e bruciarle. Sistema a dir poco inutile anche perchè bisognerebbe cancellare da buona parte dell'Italia tutti i castagni.
Uno studioso universitario Piemontese, biologo, ha scoperto un batterio che distruggerebbe la "VESPA CINESE". La pratica è in parte in atto in Piemonte. Problema: il batterio impiega molti anni a debellare l'insetto. Al momento la COLDIRETTI (un amico che lavora a Roma) sta monitorando l'evoluzione.
La cosa che mi stupisce è: da quanto tempo si è a conoscenza che anche a SADE ci sia tale parassita? Devi arrivare tu da Novara ( e massimo54) per svegliare gli animi? Sbaglio o a SADE e comuni vicini (Comunità Montana compresa) la problematica era già nota? Cosa si aspetta: SADE senza più una castagna, senza Sagra, montagne brulle? Questa è una mia domanda provocatoria. Saluti a tutti. Francesco Servidio San Damiano d'Asti |
khorakhane |
Inserito il - 06/07/2011 : 09:18:52 Ciao a tutti sono stata a fare una passeggiata in un castagneto di Sant'Agata, e la situazione è questa...
Facciamo qualcosa! |
pierogallo |
Inserito il - 14/06/2011 : 10:43:23 Massimo, ciao, non ti rispondo come autorità naturalmente. Solo per chiacchierare di un argomento che mi sta molto a cuore.
Non è facile per niente la lotta al cinipide, il discorso è lungo e pure parecchio articolato ma, come avrai potuto vedere in rete o informandoti diversamente, tutte le regioni e provincie che molto devono alla castanicoltura si stanno mobilitando (praticamente mezza Italia); da poco sono stato ad un convegno su quello che sta succedendo nella provincia di Viterbo che l'anno scorso ha raccolto il 60% in meno della frutta.
In breve: 1) Difficoltà o impossibilità della lotta chimica con prodotti antiparassitari, trattare un castagno in un castagneto da frutta non è lo stesso che trattare un kiwi o l'uva di un filare, le iniezioni intraxilematiche (nel legno) sono impraticabili per problemi di costi.
2) Per fortuna il cinipide è molto selettivo, nel senso che non attacca altre specie, (tranne che non sia costretto dalla fame)
3) Per sfortuna gli insetti indigeni che lo mangiano non sono altrettanto specifici, ossia, gradiscono molte altre specie e quindi trovandole più facilmente un po' lo disdegnano.
In tutto questo una nota positiva c'è : l'Italia ha importato il nemico naturale del cinipide galligeno dei paesi d'origine (Cina e Giappone): il Torymus (anche lui un cinipide) , Il Piemonte ha iniziato la sperimentazione che è arrivata al primo ciclo, cioè tre anni ( la natura ha pur sempre e meno male i suoi tempi). Siccome i risultati sono entusiasmanti, l'università d Torino sta fornendo piano piano a chi ne fa richiesta le coppie di questi insetti per avviare la lotta dove ce ne sia bisogno (il percorso è lungo perchè si devono fare dei veri e propri allevamenti dell'insetto e poi iniziare la immissione degli adulti nei castagneti).
L'iniziativa deve venire dagli enti e dalla regione.
Tutto questo per fare più in fretta quello che la natura farebbe in diversi anni. Considera che Giappone e Cina convivono con il Cinipide come noi più o meno con il mal dell'inchiostro o il cancro corticale, voglio dire che l'insetto è contenuto dal suo nemico naturale o dalla natura stessa in quell'equilibrio che è tipico (lo dico con gioia ) degli ecosistemi stabili.
Spero di poter chiacchierare al paesello di tutto ciò, magari in una bella serata d'agosto e di essere stato (seppur un minimo) esaustivo. Saluti a tutta Sant'Agata. Piero.
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