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Inserito il - 01/08/2013 : 11:40:48 (4137)
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GOOGLE NEWS segnala* : intervista del Fatto Quotidiano al “nostro” Luca Spinelli, relativo a giovani e prospettive di crescita in Italia e all’estero.
“In Qatar ho prospettive di crescita. E voi giovani perché rimanete in Italia?”
Luca, 29 anni, è country manager a Doha per una multinazionale di business intelligence. È partito dalla provincia di Cosenza. "Mia madre era un'impiegata, mio padre un operatore socio-sanitario. Se fossi rimasto, non avrei fatto molta strada"
Quando le porte scorrevoli si aprono, bisogna montare in carrozza senza stare a pensarci troppo.
Per Luca il treno buono è arrivato nel 2008 e lui è stato veloce a salire. Perché tra Sant’Agata d’Esaro, provincia di Cosenza, e Doha non ci sono solo 5mila chilometri e qualche grado di latitudine, c’è uno stargate che separa due dimensioni: quella italiana dei trentenni spauriti della Generazione 1.000 euro e l’universo in espansione degli Emirati in cui un ragazzo di 27 anni diventa dirigente di una multinazionale.
“Non sono figlio di ricchi o di politici – racconta Luca Spinelli, 29 anni, ingegnere elettronico sul curriculum, country manager in Qatar per una grande azienda spagnola - se non me ne fossi andato, non avrei avuto le stesse possibilità”.
Luca ha fatto funzionare il business e l’azienda lo ha promosso. Ma al di là dello stipendio, per lui è questione di prospettiva: “Sono giovane e qui mi stanno dando la possibilità di crescere”. Bisogna avere naso e fortuna per sceglierseli, i treni. Quello di Luca è passato per caso. “All’epoca non pensavo di andarmene via. Stavo finendo l’università a Cosenza – racconta – quando è morta mia madre e ho deciso di lasciare la Calabria.
A Roma ho iniziato la specialistica in ingegneria biomedica, poi ho trovato lavoro in una multinazionale che fornisce servizi alle grandi aziende. Avevo un contratto, ma non volevo fermarmi, volevo sentire di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno. Lì si stava bene, ma tutto questo non era possibile”.
I curriculum seminati in giro cominciano a dare i primi frutti: “Nel 2008 mi chiama la multinazionale per cui lavoro e decido di accettare: per prima cosa mi spediscono 6 mesi a Barcellona ad imparare l’inglese e lo spagnolo”. E la vita cambia: “Mi hanno subito offerto progetti all’estero, con la possibilità di lavorare in tutta Europa. *>leggi l’articolo completo sul FattoQuotidiano al link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/01/in-qatar-ho-prospettive-di-crescita-e-voi-giovani-perche-rimanete-in-italia/670619/
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