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 Calabria Misteriosa -4°puntata - La lira calabrese
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Buccia


Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Milano


84 Messaggi

Inserito il - 23/07/2013 : 17:27:09 (4142)  Mostra Profilo Invia a Buccia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Spigolature da “ “Guida Alla Calabria Misteriosa – Tesori, riti, credenze, sortilegi” - (Guido Palange * – Rubettino Editore)
Dalla A di Acquappesa alla Z di Zungri: un viaggio nella memoria più o meno recente.


Alla A di Agnana Calabra (RC) troviamo: la storia del maestro di “lira calabrese”

Della bravura di Francesco Trimboli – detto Barilli – talentuoso suonatore di “lira calabrese”, vissuto nella metà del ‘900, si favoleggia ancora nella zona da Agnana a Siderno.
Era l’unico a sapere eseguire da solista valzer e mazurche, oltre, naturalmente, al repertorio tradizionale di serenate, tarantelle, pastorali, canti di questua, etc.

Ma Barilli acquistò fama anche per una singolare trovata: siccome era mugnaio e non poteva fare a meno di suonare manco quando faticava, intratteneva i clienti del mulino sistemando sulla “gatta” della macina due pupazzi di legno che, quando la macina era in funzione e lui suonava, davano l’impressione di ballare al ritmo della sua musica.

Barilli fu l’ultimo grande maestro di “lira calabrese, che era strumento musicale molto diffuso nel quadrilatero Vibo-Nicotera- Locri-Gioiosa.
Di ignota origine, presente in Calabria almeno fin dal medioevo, la “lira” era grande più o meno quanto un violino, aveva forma varia perché ogni suonatore se la costruiva da solo, impiegando estro e sapienza antica: la cassa veniva ricavata da un unico blocco di pioppo o di salice, e le sue corde erano di fibre di agavi intrecciate.
Stando seduti e stringendola fra le gambe, la si suonava con un archetto di ulivo selvatico che tendeva crini di cavallo o fibre di agavi non intrecciate.

Richiestissimi nelle occasioni rituali, i suonatori di “lira” esibivano il meglio delle loro capacità nelle grandi feste religiose, che erano occasioni canoniche per confronti ad alto livello, e chi si dimostrava il più bravo era ammirato e riverito da tutti, come, appunto, Barilli.

* Alla razionalizzazione della memoria collettiva calabrese Guido Palange ha dedicato spettacoli teatrali, programmi radiofonici e televisivi, pubblicazioni.
Fra queste: Storia del teatro dialettale calabrese – La regina dai tre seni – L’asino che vola – Jugale, il bacio al lebbroso e la stretta di mano al cretino. Ha, inoltre, coordinato i lavori per Il Dizionario bibliografico, biografico, geografico, storico della Calabria.

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Fote foto- Visita il sito: ©http://www.liracalabrese.it/articoli-lira-calabrese/27-lira-calabrese.html

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"Ho messo la testa a posto. Ma non ricordo dove."
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