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Antonio
Regione: Lombardia
Prov.: Milano
Città : Milano
361 Messaggi |
Inserito il - 10/05/2007 : 16:12:29 (6407)
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Non si può certo rimanere indifferenti alla notizia che Don Antonio lascia la sua missione pastorale a Sant’Agata. Per la nostra comunità è un evento storico nel quale tutti siamo coinvolti. Per moltissimi questo è un momento venato di tristezza: Don Antonio ha avuto un ruolo imponente non solo dal punto di vista spirituale, ma anche culturale, sociale, umano, e per un periodo di oltre mezzo secolo!
Ciascuno di noi gli deve qualcosa. Ciascuno a proprio modo, ne avvertirà la mancanza.
Come ex scout– anche se successivamente i miei orientamenti e le mie scelte di vita mi hanno portato a sviluppare una sensibilità critica verso le posizioni del cattolicesimo romano - non posso dimenticare il valore formativo che quella esperienza ci ha trasmesso. O essere indifferente al distacco di chi è stato nostra guida spirituale fin oltre l’adolescenza: una presenza importante, a volte severa da incutere timore, ma spesso amichevole e entusiasta. Un uomo di notevole cultura e di grande intelligenza, generatore di conoscenza e istruzione, ma anche impeccabile organizzatore di tante piacevolissime occasioni di svago e sano divertimento.
Un pomeriggio di molti anni fa, Don Antonio convocò Ciro Spinelli e me nel suo studio: ci disse che a Sant’Agata sarebbe nato il Gruppo Scout (Asci). Per me, chierichetto amante della natura e appassionato lettore di Rudyard Kipling e di libri di avventure, fu una notizia magnifica! Ciro, con la sua speciale sensibilità, forse colse aspetti che ai miei occhi erano meno presenti, ma l’entusiasmo di entrambi fu grande. E grandissima fu la mia meraviglia quando ci comunicò che saremmo stati rispettivamente i primi coordinatori degli Esploratori e dei Lupetti. Fu un’esperienza intensa che mi coinvolse molto. In quel periodo pionieristico dello scoutismo santagatese, non organizzammo Campi come avevo sognato: le prime uscite si svolsero nell’ambito delle funzioni religiose (visita del Vescovo, festa di San Francesco) ma ricordo le escursioni al Lago, alle sorgenti dell’Esaro, le sveglie all’alba per raggiungere la Tavola dei Briganti, la Petra Pertusata… e la gioia per la bellezza della natura che imparavamo a comprendere sempre meglio, a rispettare e a condividere. Penso che, tra l’altro, Don Antonio abbia fatto germogliare in quelle generazioni anche i semi della nostra futura attenzione ai temi ambientali. Un nutrito gruppo femminile fu presente fin dall’inizio, anche se le Guide e le Coccinelle sarebbero ufficialmente arrivate un poco dopo (con la nascita dell’Agesci , Agi+Asci). Insieme ci siamo divertiti, siamo cresciuti e abbiamo imparato tanto. Anche grazie allo scoutismo abbiamo sviluppato il senso critico per saper distinguere il bello dal brutto, l’utile dall’inutile, il necessario dal superfluo; insieme a un’educazione alla pace, all’altruismo, alla lealtà, ai valori fondamentali dell’uomo. Anche di questo dico grazie a un “capo scout” verso il quale ho sempre nutrito un sentimento di profondo rispetto, stima e gratitudine, e che alla maniera scout saluto: Buona Strada!, Don Antonio.
Antonio Briguori
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E dopo il settimo giorno, Dio creò l'ottimo giorno. (Serafini) |
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