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 La Calabria in una poesia di Paolo Volponi

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Gaetano Inserito il - 23/10/2014 : 14:20:29

Le isole di argilla

Ogni stagione rimorde
i giunchi dei salici
in riva al ruscello.
Non ha ombra la terra
estenuata nei campi delle piene;
all’orizzonte l’inutile ginestra
dal chiaro profumo di contrada.
Solo a uno scoglio il mare
lambisce le sue spume;
al largo venti brevi
presto ricompongono
la calda scia del pesce spada.
Non ha lumi la costa.

Calabria dove non canta
Il tordo dell’ulivo
e sull’arancia la gazza;
il bosco è lontano,
lontana la collina
verde a qualche stagione.
Quando il vento d’autunno
si leva dal fronte della Sila
intorno odora il basilico
ma non si vede giardino;
come a Pasqua nei paesi
che di sopra i torrenti
si mandano uccelli e strofe,
ed ogni ulivo sui cigli
è un tenero strumento.
E’ un vento assai lieve:
batte la scarsa vela
e remo risparmia
ai pescatori di Soverato
che invitano il pesce con un canto.

...
Un falco contro la bianca distesa
cui il vento alza nel petto
una cresta di penne,
apre il becco sotto la pioggia;
sbigottito testimonia
che il passato ed il presente
sono fratelli nel tuo grembo di creta.

Il mare lava il tuo orecchio
con sottili piume
e vi rovescia sassi luminosi

Paolo Volponi
Poesie 1946-1994, Einaudi



Riporto le prime due strofe e l’ultima di questa poesia che chiude la sua seconda raccolta “L’antica moneta” pubblicata da Vallecchi nel 1955.
Proprio in quell’anno, Volponi partecipa con Pier Paolo Pasolini e Roversi alla rivista “Officina”.

Fra il 1950 e il 1954, Paolo Volponi aveva condotto per Adriano Olivetti una serie di inchieste nel Sud, (Basilicata, Calabria e Sicilia) per portare avanti un progetto che mirasse alla bonifica e alla riqualificazione del territorio, devastato da intemperie e incuria, ma anche alla ricostituzione di un tessuto economico e sociale basato su piccole cooperative agricole, botteghe artigiane e iniziative turistiche.

Da qui scaturiscono una serie di riflessioni sul mondo meridionale che troveranno espressione poetica nella raccolta del 1955 e che nel corso della sua esistenza costituiranno più tardi il fondamento di un suo memorabile discorso al Senato nel 1984.

Il Corriere della Sera dedicherà nel 1999, a cinque anni dalla scomparsa di Paolo Volponi una pagina intera a memoria di quel discorso alto, appassionato e coinvolgente che ancora oggi (nel ventennale della sua scomparsa)rimane attuale, nonostante che il tema del ritardo del mezzogiorno sia ridotto purtroppo a dibattiti sterili e spicci sull'onda di mere campagne editoriali.

http://archiviostorico.corriere.it/1999/agosto/22/Volponi_Italia_unita_Leopardi_Cattaneo_co_0_990822116.shtml

http://www.lunarionuovo.it/?p=2119




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