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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Gaetano |
Inserito il - 21/07/2016 : 15:03:34 “Questa abituale assenza di naturalezza e semplicità, nei suoi rapporti con i veri figli, nasceva dal fatto che egli non aveva, in verità, mai avuto un padre: non custodiva dentro di sé nessuna immagine paterna: il ricordo del vecchio Don Pietro, impacciato e cupo, non gli destava memoria se non un carico di perplessità e di antichi, non mai sepolti rimorsi. Renzo, nei Promessi sposi, non ha né padre, né madre. Lucia non ha padre. La Monaca di Monza ha un padre terribile, che le rovina l’esistenza per sempre. Renzo e Lucia incontrano però sulla loro strada, grandi figure paterne, portate loro dalla Provvidenza: Padre Cristoforo; il Cardinale Borromeo. Così Manzoni giovane incontrò sulla sua strada figure paterne portate a lui dalla Provvidenza, o dal caso: l’immagine di Carlo Imbonati, cara alla madre, e che di là dalla morte appariva grande e luminosa.”
Natalia Ginzburg, “La famiglia Manzoni”
Uno dei libri più belli della Ginzburg, non per caso, è La famiglia Manzoni (1983), indagata con implacabile ostinazione nel rinserramento o nell’allentamento dei legami biologici, nell’odio e nell’amore, persino in ogni futilità, insomma in tutti quei fatti che, come scrisse Garboli, «si creano nella promiscuità di una tana».... http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/NATALIA-GINZBURG-LESSICO-DEL-900-.aspx
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