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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
Antonio |
Inserito il - 04/06/2012 : 16:46:52 Man mano che la sofferenza ecologica del pianeta aumenta, cresce sempre più l'importanza assoluta e il valore (anche economico) delle aree protette.
La nostra Sant'Agata ha la fortuna di avere parte del proprio territorio in uno dei più grandi Parchi Nazionali d'Europa. Un vero e proprio scrigno di ricchezza a cielo aperto (è proprio il caso di dirlo), e ideale fonte di sviluppo eco-compatibile che per dare i suoi frutti, chiede solo di essere amato e ben amministrato.
Sul sito delle guide del Pollino ( www.guidepollino.com (2008)) ho trovato questo elenco di alcune delle specie faunistiche presenti nel Parco (ho completato le informazioni con alcune foto. Se l’argomento interessa sono gradite nuove immagini e informazioni)
L'area del Pollino è fra le più rilevanti di tutto il meridione d'Italia. Oltre alla varietà di ambienti, da quelli strettamente mediterranei a quelli alto montani, la posizione geografica consente una elevata ricchezza di specie e di peculiarità zoologiche,in quanto favorisce lo scambio di elementi faunistici con il resto dell'Appennino.
Fra gli INSETTI deve essere menzionato Buprestis splendens,uno dei coleotteri più rari d'Europa,
Buprestis splendens
(FONTE: http://pl.wikipedia.org/wiki/Bogatek_wspania%C5%82y) FOTO CREDIT: By Georgiy Jacobson and others [Public domain], via Wikimedia Commons
la Rosalia alpina, un bellissimo e appariscente coleottero di colore azzurro cenere con macchie nere vellutate, tipico delle estese faggete mature, presenti nel Pollino e nei Monti di Orsomarso, e indice di un basso grado di alterazione degli ambienti forestali.
FONTE: http://fr.wikipedia.org/wiki/Parc_naturel_régional_des_Baronnies_provençales FOTO CREDIT: By Siga (Own work)[GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons)
Fra le numerose specie di farfalle, di grande interesse è Melanargia arge, molto localizzata e poco frequente.
FONTE: http://en.wikipedia.org/wiki/Melanargia_arge FOTO CREDIT: By Matt Rowlings [CC BY 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0)], via Wikimedia Commons,
Tipica delle zone aride del Parco è invece la Malmignatta (Latrodectes tredecimguttatus), un ragno rosso e nero dal morso doloroso e tossico, appartenente allo stesso genere della vedova nera americana. Malmignatta (femmina)
FONTE: http://it.wikipedia.org/wiki/Latrodectus_tredecimguttatus FOTOCREDIT: photo by K. Korlevic
Malmignatta (maschio)
FONTE: http://it.wikipedia.org/wiki/Latrodectus_tredecimguttatus FOTOCREDIT: photo by K. Korlevic
Fra i CROSTACEI Chirocephalus ruffoi è un endemismo del Pollino, addirittura individuato solo in alcune pozze d'alta quota, (...) mentre il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) è un indicatore di una elevata qualità delle acque.
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Austropotamobius_pallipes FOTO CREDIT: By David Gerke (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
Gli ANFIBI del Pollino comprendono diverse specie e sottospecie endemiche italiane, tra cui
la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), riconoscibile per il caratteristico disegno sugli occhi
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Salamandrina_terdigitata FOTO CREDIT: Fotograf: Clemens M. Brandstetter, Buers Ort & Datum: Maiella Gebirge, Nov. 2004, ca. 1.000 Meter
l'ululone dal ventre giallo (Bombina variegata pachypus) Bombina variegata pachypus
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Bombina_pachypus FOTO CREDIT: By Benny Trapp (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0)], via Wikimedia Commons
e la più comune raganella (Hyla intermedia) Hyla intermedia
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Hyla_intermedia FOTO CREDIT: By Benny Trapp (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
Tra i RETTILI, nel Parco vivono due specie minacciate: la testuggine palustre (Emys orbicularis) , piccola tartaruga carnivora presente a quote eccezionalmente elevate per questa specie, Emys orbicularis
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Emys_orbicularis FOTO CREDIT: By George Chernilevsky (Own work) [Public domain], via Wikimedia Commons
e la più nota testuggine comune (Testudo hermanni) Testudo hermanni
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Emys_orbicularis . FOTO CREDIT: Mayer Richard dal de.wikipedia.org [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) o CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)], attraverso Wikimedia Commons . I serpenti più significativi sono il Cervone (Elaphe quatuorlineata)
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Elaphe_quatuorlineata FOTO CREDIT: By Carlo Catoni (photo taken by Carlo Catoni)[CC BY-SA 2.5(http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5)] ed il colubro leopardino (Elaphe situla)
FONTE: http://it.wikipedia.org/wiki/Zamenis_situla FOTO CREDIT. By Atanas Grozdanov [CC BY 2.5 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.5)], via Wikimedia Commo
e la comune e velenosa vipera (Vipera aspis) .
FOTO CREDIT: gentile concessione dell'autore: ©Grégoire Meier , Serpenti del Ticino http://www.serpenti-del-ticino.com/ .
Varia e non meno rilevante è l'AVIFAUNA.
La coturnice (Alectoris graeca) , tipica delle zone montane aperte con scarsa copertura vegetale, è specie assai minacciata che sta giovando, nel territorio del Parco, della cessazione della caccia
52,99 KB FOTO CREDIT; By Richard Bartz, Munich aka Makro Freak (Own work) [CC BY-SA 2.5 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5)], via Wikimedia Commons
Presente è anche il raro picchio nero (Dryocopus martius), il più grande picchio europeo
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Dryocopus_martius ,FOTO CREDIT: By Alastair Rae from London, United Kingdom (Black Woodpecker) [CC BY-SA 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], via Wikimedia Commons
e i più comuni picchio verde (Picus viridis)
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Picus_viridis FOTO CREDIT: By Sven Teschke, Büdingen (Own work) [CC BY-SA 2.0 de (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/de/deed.en)], via Wikimedia Commons
e picchio rosso maggiore (Picoides major)
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Dendrocopos_major FOTO CREDIT: By Marek Szczepanek (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)], via Wikimedia Commons.
Di grande rilevanza è la coesistenza, nell'ambiente steppico della Petrosa, di tutte e cinque le specie italiane di allodola. Recentemente è stata rilevata la presenza del gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax).
Ben dodici sono le specie di rapaci diurni nidificanti, tra cui la magnifica aquila reale (Aquila chrysaetos), presente con poche coppie nel versante meridionale del Parco,
il nibbio reale(Milvus milvus)nibbio reale
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Milvus_milvus FOTO CREDIT: By Thomas Kraft (ThKraft) (Own work) [CC BY-SA 2.5 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5)], via Wikimedia Commons
ed il pellegrino (Falco peregrinus) ,eccezionale e rapidissimo volatore. Falco peregrinus
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Falco_peregrinus CREDIT FOTO: By Carlos Delgado (Own work) [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], via Wikimedia Commons
Il versante orientale del Parco, più arido e ricco di pareti rocciose, offre l'habitat per due specie estremamente minacciante: il lanario (Falco biarmicus feldeggi) , falcone localizzato nel mediterraneo, ed il capovaccaio (Neophron percnopterus) , piccolo avvoltoio bianco e nero ridotto, in Italia, a pochissime coppie nidificanti. Il grande gufo reale (Bubo bubo) è invece il più raro e spettacolare fra i rapaci notturni. gufo reale
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Bubo_bubo FOTO CREDIT: By Flickr user indygnome (Flickr here) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons
Riguardo ai MAMMIFERI, sono rappresentate tutte le specie più significative dell'Appennino meridionale.
Fra i Carnivori vive nel Parco una consistente popolazione di lupo (Canis lupus) Canis lupus
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Canis_lupus_italicus FOTO CREDIT: Luigi Piccirillo
il gatto selvatico (Felis silvestris), di distribuzione e abbondanza non noti,
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Felis_silvestris FOTO CREDIT: Michael Gäbler [CC BY 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0)], via Wikimedia Commons
la martora (Martes martes)
PAGINA WIKI: https://it.wikipedia.org/wiki/Martes_martes FOTO CREDIT: By Another photo taken by me. More... This photo/image was taken by Daniel Ahlqvist (Green Yoshi). If you want to use it outside Wikimedia's projects, I would like you to write my name, Daniel Ahlqvist, in connection with the photo. I would also appreciate it if you leave a message on my talk page, where you can write how the image is used. If you have a user account here on Wikimedia Commons, you can send an e-mail to me. Sincerely, Daniel Ahlqvist (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
la puzzola (Mustela putorius)
PAGINA WIKI: https://it.wikipedia.org/wiki/Mustela_putorius FOTO CREDIT: By Malene Thyssen (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) or CC BY-SA 2.5 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5)], via Wikimedia Commons
e, non ultima, la lontra (Lutra lutra) , la cui presenza è stata rilevata in diversi corsi d'acqua laddove si conservano abbondanza di prede e buon grado di copertura vegetale delle sponde.
Gli Ungulati, oltre al comune cinghiale (Sus scrofa) , comprendono .
il capriolo (Capreolus capreolus) presente soprattutto sui Monti di Orsomarso con una piccola popolazione ritenuta una delle poche autoctone d'Italia
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Capreolus_capreolus FOTO CREDIT: By Kristjan Teär (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY-SA 4.0-3.0-2.5-2.0-1.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0-3.0-2.5-2.0-1.0)], via Wikimedia Commons
Fra i Roditori più significativi, va citato il driomio (Dryomys nitedula) , un piccolo gliride presente, in Italia, oltre che sui rilievi montuosi calabresi, solo sulle Alpi orientali. driomio (Dryomys nitedula)
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Dryomys_nitedula FOTO CREDIT; Dodoni GNU Free Documentation License,
Il driomio, insieme al moscardino, (Muscardinus avellanarius) moscardino, (Muscardinus avellanarius)
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Muscardinus_avellanarius FOTO CREDITI: By Björn Schulz (= User Bjoernschulz on de.wikipedia) (selbst fotografiert von Björn Schulz) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) or CC BY-SA 2.5-2.0-1.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5-2.0-1.0)], via Wikimedia Commons
al ghiro (Myoxus glis)
FOTO: https://it.wikipedia.org/wiki/Glis_glisBy Carole Marmonier (« œuvre personnelle ») [Public domain], via Wikimedia Commons
e al quercino (Eliomys quercinus)
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Eliomys_quercinus FOTO CREDIT: By Arno Laurent (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) or CC BY-SA 2.5-2.0-1.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5-2.0-1.0)], via Wikimedia Commons rappresenta tutte le specie italiane di Gliridi nel Parco.
Lo scoiattolo meridionale (Sciurus vulgaris meridionalis) è una sottospecie tipica dell'Appenino centro-meridionale caratterizzata dalla colorazione nera del mantello e dal ventre bianco.
FONTE: https://www.facebook.com/pages/Sila-Landscape-Team/325780977482196FOTO CREDIT: ©mattia di benedetto ( su gentile concessione dell’autore)
scoiattolo meridionale (Sciurus vulgaris meridionalis)
FONTE: https://www.facebook.com/pages/Sila-Landscape-Team/325780977482196FOTO CREDIT: ©mattia di benedetto ( su gentile concessione dell’autore)
L'istrice (Hystrix cristata) è localizzata nel settore meridionale e orientale del Parco, con clima più spiccatamente mediterraneo.
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Hystrix_cristata FOTO CREDIT: By C-8 (Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
Infine, oltre alla lepre europea (Lepus europaeus), frutto di scriteriate immissioni,
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Lepus_europaeus FOTO CREDIT: By Ansgar Walk (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
sopravvivono alcuni nuclei di lepre appenninica (Lepus corsicanus), specie autoctona dell'Italia centro-meridionale.
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Lepus_corsicanus FOOTO CREDIT: Marco Scalisi 2007 Opera propria Lepre italica nella R.N.R. Monterano (RM) © -
Tra i Pipistrelli, finora poco studiati, vanno segnalati il rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros),
FONTE: https://it.wikipedia.org/wiki/Rhinolophus_hipposideros FOTO CREDIT: By Lylambda (lylambda@gmail.com) (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons
il vespertilio maggiore (Myotis myotis)[
foto credit: By Urheber: Manuel Werner, Germany, Wikipedia-Kontakt: http://de.wikipedia.org/wiki/Benutzer:Werner,_Deutschland [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/)], via Wikimedia Commons,
presenti inoltre il vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii), il pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhli), il miniottero (Miniopterus schreibersi)[/b] e il poco frequente molosso del Cestoni (Tadarida teniotis)[/b].
FONTE: www.guidepollino.com (2008)
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admin |
Inserito il - 19/03/2015 : 15:26:41
Continuiamo con questa rubrica a "riscoprire" antichi post sul forum. Oggi un messaggio sulla fauna del parco Pollino, pubblicato nel giugno 2012, con repliche e commenti. |
guaglianoneangelo |
Inserito il - 13/06/2012 : 08:37:21 S.Agata è uno spettacolo, basta girare un pò per le sue montagne si riesce sempre a vedere qualcosa. Ma anche in macchina sulle strade all'improvviso capita qualche incontro piacevole, come le "zaccarelle" sui paracarri della ex 105 o qualche civetta in mezzo alla strada nelle ore notturne. Se poi si va ai ricordi da bambino chissa quanti di noi hanno ricevuto dai Nonni qualche riccio o le "fulluricchie" che si trovano presso i castagneti. Fare un tuffo nel passato è sempre piacevole. Ciao a tutti Angelo. |
stefano |
Inserito il - 05/06/2012 : 11:15:56 Affascinante articolo di grande importanza. Ultimamente, nel tratto di strada Passo dello Scalone/Belvedere, è altissima la probabilità di avvistare esemplari di istrice anche molto grandi. Naturalmente di notte, in quanto escono dalle tane a cercare il cibo. Buona giornata a tutti. |
rita castellucci |
Inserito il - 04/06/2012 : 23:14:22 Quando da ragazzina andavo con zio Fiorenzo,zia Carmelina e mamma al "lago" a raccogliere le fragoline di bosco,spesso nelle pinete abbiamo visto lo scoiattolino nero. Articolo molto interessante.Grazie Antonio. |
Leonida |
Inserito il - 04/06/2012 : 22:15:46 é sempre più raro vedere in libertà questi animali,in verità è raro ormai vederne di ogni specie,sono un bene prezioso per tutti. Bell'articolo Antonio e parlarne fa solo bene!!! |
khorakhane |
Inserito il - 04/06/2012 : 21:28:51 Mio nonno quando ero piccola, ogni tanto portava a casa qualche moscardino...lo tenevo per un pò e poi tornavamo in montagna a liberarlo...... che ricordi!! Bello questo post. Grande Antonio
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winter |
Inserito il - 04/06/2012 : 18:36:49 Ho visto il Nibbio l'anno scorso in quel di Civita, è stata una cosa meravigliosa anche perchè mi trovavo su uno strapiombo molto pericoloso e l'adrenalina era a mille. Saluti |
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